WebDesign&Fisco: L’obbligo di indicare la partita Iva nella home page
di Antonino Salvaggio | 5 Dic 2013 | in: Fisco
Quando ho letto l’articolo di Alessandra sull’importanza del footer nella realizzazione di un sito web, non potevo non notare come è proprio nel footer che di solito riscontro l’errore forse più grave che i webmaster freelance commettono nella realizzazione del loro sito o in quello dei loro clienti: la mancata indicazione del numero di partita Iva nella home page di un sito web.
Eppure la legge parla chiaro. E tutti devono rispettare le prescrizioni dettate dalla legge in materia di pubblicità. Sì, vero, dirai. Ma quali sono questi obblighi?
Nell’articolo di oggi, vedremo nello specifico quali sono le informazioni obbligatorie da inserire in un sito web (o in un blog), ma anche nei documenti cartacei, nelle intestazioni delle comunicazioni, nelle fatture, nei documenti e nella corrispondenza.
Ditte Individuali
Per le ditte individuali, l’articolo 2199 del codice civile prescrive le informazioni da indicare negli atti e nella corrispondenza. In particolare, nell’articolo si legge semplicemente:
Articolo 2199 – Indicazione dell’iscrizione
L’imprenditore deve indicare negli atti e nella corrispondenza, che si riferiscono all’impresa, il registro presso il quale è iscritto.
Quindi, se la tua azienda è una ditta individuale, dovrai indicare solamente:
- il registro delle imprese presso il quale la tua azienda è iscritta
- il numero di partita Iva e il codice fiscale
Esempio:
WebNovo di Pinco Pallino
Via dei Webmaster Freelance n. 29 – 00100 Roma
Tel. 06/XXXXXX – Fax 06/XXXXXX – email info@XXXXXX
Partita Iva 01234561001 – C.F. PNCPLN76M10H501M
Ditta iscritta al Registro delle imprese di Roma al n. XXXXXXX
Società
Per le società invece, l’articolo 2250 del codice civile prescrive che le società soggette all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese devono sempre indicare la sede della società e l’ufficio del registro delle imprese presso il quale questa è iscritta insieme al numero di iscrizione.
Leggiamo e commentiamo insieme le parti dell’articolo che ci interessano di più:
Articolo 2250 – Indicazione negli atti e nella corrispondenza Negli atti e nella corrispondenza delle società soggette all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese devono essere indicati la sede della società e l’ufficio del registro delle imprese presso il quale questa è iscritta e il numero d’iscrizione.
Fin qui tutto chiaro! Indicare sede della società, ufficio del registro delle imprese e numero di iscrizione al registro delle imprese.
Il capitale delle società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata deve essere negli atti e nella corrispondenza indicato secondo la somma effettivamente versata e quale risulta esistente dall’ultimo bilancio.
In caso di spa, sapa e srl devi sempre indicare il capitale sociale indicando espressamente la somma effettivamente versata (Capitale Sociale 22.000 € interamente versato).
Dopo lo scioglimento delle società previste dal primo comma deve essere espressamente indicato negli atti e nella corrispondenza che la società è in liquidazione.
Che significa? Semplice. Che se la società è in liquidazione, in tutti gli atti e nella corrispondenza, ciò deve essere indicato. Esempio: WebNovo srl in liquidazione.
Negli atti e nella corrispondenza delle società per azioni ed a responsabilità limitata deve essere indicato se queste hanno un unico socio. Analogo discorso se la società è a socio unico. Esempio: WebNovo srl società unipersonale. […] Le società di cui al quinto comma che dispongono di uno spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico forniscono, attraverso tale mezzo, tutte le informazioni di cui al primo, secondo, terzo e quarto comma. Le società di cui al quinto comma che dispongono di uno spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico forniscono, attraverso tale mezzo, tutte le informazioni di cui al primo, secondo, terzo e quarto comma.
Se leggiamo attentamente la parte che ho sottolineato, ci rendiamo subito conto che per spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico non si intende solo il sito web dell’attività commerciale, ma se ci pensi bene, anche le diverse forme di presenza sui social networks.
Da quanto appena detto si può dedurre che se, ad esempio, sei presente su Facebook con una pagina commerciale della tua azienda devi indicare il numero di partita Iva anche li.
Nel rispetto di quanto stabilito dal codice civile, se hai una società, nei documenti prima citati e nel sito web dovrai indicare i seguenti dati:
- ragione sociale della società
- numero di partita IVA e codice fiscale
- sede della società
- numero di iscrizione del Registro delle imprese presso il quale la società è iscritta
- stato di attività della società (se in liquidazione ad esempio)
- capitale sociale versato
- sussistenza di unico socio
In buona sostanza, lettere, fax, e-mail, contratti, bilanci, fatture emesse e siti internet devono contenere le informazioni previste dagli articoli appena citati.
Vediamo qualche esempio.
Esempio 1:
WebNovo snc di Pinco Pallino & C.
Sede legale: Via dei Webmaster Freelance n. 29 – 00100 Roma
Tel. 06/XXXXXXXX – Fax. 06/XXXXXXXX
Partita Iva 01234561001 – C.F. 01234561001
Società iscritta al Registro delle imprese di Roma al n. XXXXXXX
Esempio 2:
WebNovo srl società unipersonale
Capitale Sociale 12.000 € interamente versato
Sede legale: Via dei Webmaster Freelance n. 29 – 00100 Roma
Sede amministrativa e uffici: Via dei Webdesigner n. 421/B – 00100 Roma
Tel. 06/XXXXXXXX – Fax. 06/XXXXXXXX
Partita Iva 01234561001 – C.F. 01234561001
Società iscritta al Registro delle imprese di Roma al n. XXXXXXX
Partita Iva nell’HomePage
L’articolo 35 del D.P.R. 633/72, invece prevede espressamente l’obbligo dell’indicazione del numero di partita Iva nella home page del proprio sito web.
Leggiamolo insieme:
Articolo 35 I soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione, devono farne dichiarazione entro trenta giorni ad uno degli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate ovvero ad un ufficio provinciale dell’imposta sul valore aggiunto della medesima Agenzia; la dichiarazione è redatta, a pena di nullità, su modelli conformi a quelli approvati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate. L’ufficio attribuisce al contribuente un numero di partita Iva che resterà invariato anche nelle ipotesi di variazioni di domicilio fiscale fino al momento della cessazione dell’attività e che deve essere indicato nelle dichiarazioni, nella home-page dell’eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto. […]
Attenzione quindi! Perché questa norma è obbligatoria dal 2001. Se nel tuo sito o in quello dei tuoi clienti non hai esposto il numero di partita Iva è meglio intervenire tempestivamente per evitare sanzioni.
E ricorda che anche se il sito web non viene utilizzato per il commercio elettronico ma è utilizzato solo per scopi pubblicitari è comunque obbligatorio inserire il numero di partita Iva in home page.
Esempio
Quali sono le sanzioni per chi omette di inserire tali informazioni?
Chiunque, essendovi tenuto per legge a causa delle funzioni rivestite in una società o in un consorzio, omette di eseguire, nei termini prescritti, denunce, comunicazioni o depositi presso il registro delle imprese, ovvero omette di fornire negli atti, nella corrispondenza e nella rete telematica le informazioni prescritte dall’articolo 2250, primo, secondo, terzo e quarto comma, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 euro a 1032 euro.
Lo dice l’articolo 2630 del Codice Civile.
Mentre, la mancata indicazione del numero di partita Iva nella home page del sito internet è punita con la sanzione amministrativa da 258 a 2065 euro.
E nel caso di applicazione della sanzione, la stessa è a carico del proprietario del sito web che è l’unico responsabile dei contenuti e di quello che propone nel sito web.
Dove inserire allora queste informazioni obbligatorie per legge?
Il footer del sito o del blog è il posto ideale per inserire i dati fiscali dell’azienda insieme alle informazioni inerenti la privacy policy e al copyright. In questo modo i dati e le informazioni sull’azienda saranno sempre ben visibili anche quando il visitatore cambia pagina.
Tuttavia anche le pagine “chi-siamo”, “contatti”, “azienda”, “about us”, “informazioni societarie”, etc… si prestano abbastanza bene per tale scopo, ma non dimenticare mai e poi mai di inserire il numero di partita Iva in home page.
Vediamo alcuni esempi:
Società – Footer
Società-Footer
Pagina contatti
Scommetto che ora andrai a controllare se i tuoi siti web o quelli dei tuoi amici sono in regola! Vero?
L'autore

Antonino Salvaggio è laureato in Economia Aziendale ed è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo. La sua attività professionale è rivolta prevalentemente a fornire consulenza aziendale, fiscale e tributaria a professionisti e piccole imprese. Grazie alla passione e all'esperienza maturata nel settore del marketing e della comunicazione e all'interesse per le nuove tecnologie si è specializzato nelle attività di internet marketing applicato ai professionisti.
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Articolo molto interessante, sicuramente dovrò controllare diversi siti :)
A questo punto ho un dubbio: posso inserire la p.iva solo in homepage e i restanti dati (capitale sociale, n° registro imprese ecc) in una pagina ad hoc, evitando quindi di ripetere tutti i dati nelle pagine interne?
Grazie del commento Andrea. Partita Iva in home page e restanti dati in una pagina ad hoc va bene, ma visto che c’e’ il footer utilizziamolo no? ;-)
Si certo, è che non volevo riempire il footer di informazioni di cui probabilmente non importa a nessuno, per cui al momento sono orientato per una soluzione con partita iva “site wide” e restanti dati in una pagina ad hoc.
Su YIW dove sono queste informazioni? :)
E nel caso invece di persone comuni? cioe’ non di professionisti del settore che vogliono pubblicare i loro ehm… diciamo “pastrocchi”? (ogni riferimento e’ puramente casuale XD vedi me’).
Se non erro ci dovrebbe essere altro o sbaglio? ex…senza scopo di lucro…e via discorrendo…?
Qui parliamo di siti web commerciali o con finalità pubblicitarie e propagandistiche! Per i siti amatoriali/personali non sussiste tale obbligo.
:-)
Informazioni molto utili, grazie. Come dovrebbero regolarsi coloro che sono all’inizio della loro professione, quindi non hanno un numero di clienti tale da fornire un reddito annuo sopra la soglia del minimo imponibile, e che quindi non hanno aperto la partita iva? Verrebbero sanzionati se nel loro sito non figura il n. di partita iva, o il codice fiscale sarebbe in tal caso sufficiente? Grazie in anticipo della risposta.
Non puoi avere un sito web commerciale se non hai la partita Iva e (di conseguenza) non sei un’azienda o professionista!
quando si dice “spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico”, perché comprendere i social network che non sono ad accesso pubblico ma solo tramite registrazione?
grazie per l’articolo
Perchè i social network sono reti (sociali) ad accesso pubblico!
:-)
Articolo interessante. Mi chiedevo però come funzionasse la cosa per tutti quei siti web che non fanno parte ne della categoria delle ditte individuali, ne delle società, ovvero di quei siti web utilizzati come diario personale giornaliero, come book fotografico o quelli utilizzati come curriculum vitae… in casi come questi la p.iva e tutti gli altri dati non sono necessari… sbaglio?
La ringrazio in anticipo ed aspetto una sua risposta!
Per i siti amatoriali destinati esclusivamente a uso personale o per pubblicare foto ad esempio, non essendovi finalità lucrative tutto questo non vale.
E’ evidente che se hai un sito o un blog dove pubblichi le foto delle vacanze (o le foto del tuo gatto ad esempio) o tieni un diario personale dove racconti le tue esperienze di viaggio, non sei soggetto agli obblighi fiscali citati nell’articolo.
Grazie :-)
articolo molto interessante! ma ho una domanda da fare: un designer freelance alle prime armi (proprio come me) nel proprio sito (progettato per ‘vendersi’) ha bisogno di esporre la partita iva o viene considerato come ‘sito personale’ quindi segna alcuno obbligo?
Nel caso il sudetto sito avesse gli obblighi precedente indicati e il web designer in questione nn è in possesso della partita iva ( in quanto utilizza la ritenuta d’accanto) è possibili indicare unicamente il codice fiscale?
Un sito progettato per “vendersi” è a tutti gli effetti un sito commerciale. Per maggiore chiarezza, è opportuna una precisazione: un sito può definirsi commerciale quando da la possibilità di vendere (in maniera legale) prodotti o servizi, pubblicamente o in un’apposita area privata o quando “invoglia” o induce l’utente a compiere espressamente una qualche azione di marketing volta a generare un profitto.
Ora, per rispondere alla tua domanda, rispondi alla mia: apriresti mai una boutique di moda in via Montenapoleone a Milano (ma anche una qualsiasi bancarella sotto casa) senza essere in possesso di regolare licenza amministrativa e partita iva?
Questa domanda e’ molto simile alla mia, posta un po’ piu’ sopra. Il problema che ho con la risposta del commercialista e’ che aprire un sito web per avviare un’attivita’ di freelance da casa propria (o meglio, dei genitori) non dovrebbe essere equiparato, ne per capitale ne per probabili introiti a breve termine, ad aprirsi una boutique in via Monte Napoleone. La legge italiana sembra non tenere conto ne delle peculiarita’ del lavoro freelance fatto tramite internet ne di quelle di un professionista alle prime armi. Tuttavia, entro certi limiti molto stretti, la stessa legge ammette la fattura con la ricevuta d’acconto (anche questa non sempre cosa semplice quando i clienti sono dall’altro capo del mondo), che si applica a coloro che legalmente non hanno l’obbligo di aprire una p.IVA. Come combaciano le due cose? Aprire la p.IVA comporterebbe dei costi che non sarebbero coperti dal supposto reddito, aprire un sito web per avviare la propria attivita’ di freelance ha costi molto limitati, ridicoli addirittura. Un professionista alle prime armi dovrebbe rinunciare a pubblicizzare con pochi soldi cio’ che sa fare e che con la ricevuta d’acconto fa legalmente, perche’ non puo’ permettersi di far fronte a costi fissi che vanno oltre il proprio fatturato? E come farebbe a crescere professionalmente cosi’ da poter un giorno aprirla ‘sta benedetta p.IVA? E’ un serpente che si mored la coda e l’Italia s’impantana sempre di piu’!
scusate ma c’è una situazione contradittoria nei termini cioè: per poter aprire un sito web ho l’obbligo di avere una partita Iva anche se sono alle prime armi, per aprire la partita IVA ci sono effettivamente dei costi che un ‘principiante’ non può sostenere, non esiste un modo per poter aprire un sito senza la partita IVA (magari esponendo il proprio codice fiscale o quant’altro..).
SCUSATE MA IL RISULTATO FINALE SAREBBE QUELLO DI ABBANDARE TUTTO DATA L’IMPOSSIBILITà DI NON POTER INIZIARE DA NESSUNA PARTE.. . O SBAGLIO?
resto in attesa di vostre risposte
Salve, io lavoro in una ditta nel settore infissi, per hobby personale sto per lanciare un sito web mio personale dove gli utenti possono compilare una richiesta di preventivo per infissi che poi verranno inoltrati alle rivendite registrate nel portale, si tratta di un servizio del tutto gratuito, lo faccio solo per passione per il settore. La mia domanda ė offrendo un servizio che cmq. non ė a pagamento né per gli utenti e nè per le rivendita e non ci sono entrate di nessuna natura, cosa bisogna mettere nel footer?
Le rivendite registrate nel portale però dal preventivo potranno generare vendite!
Già nel caso di Stefano cosa deve mettere nel footer!! Ciao Stefano, te possono..
Il caso di Stefano è un po’ “anomalo”, andrebbe rivalutato tutto il contesto, secondo me.
Salve.
Mi trovo in una situazione particolare.
Ho fatto e sto facendo dei siti a dei master universitari. Ognuno di questi è commissionato da un professore diverso che non ha partita iva. I master sono dell’università ma totalmente gestiti dal professore che mi commissiona il sito. Siccome in questo caso il reperimento di una persona che si assuma responsabilità non è semplice, per semplicità intesto i siti alla mia partita iva che espongo in footer.
Secondo voi è corretto o dovrei inserire i dati dell’Università che sarebbero difficili da ottenere?
E quali sono le finalità del sito? Vendere i master?
Scusa, hai ragione.
Il sito è parte del master.
Contiene tutte le informazioni e news che riguardano il master, è parte di studio in quanto i master prevedono una parte e.learning e contiene tutte le pubblicazioni del materiale di studio delle lezioni che verranno scaricate.
I master si ripetono fino che ci saranno iscritti quindi il sito rimane in piedi e funge anche da “facciata pubblicitaria” o quanto meno di spiegazione su cosa tratta il master.
Quindi riassumendo a parte la home che presenta il master non è utilizzabile a meno di essere iscritti al master. Quindi è quasi totalmente riservato agli studenti.
E allora, a mio avviso, il sito deve gestirlo l’università.
Articolo davvero utilissimo, era da tanto che volevo sapere esattamente come bisogna mettere nel footer per quanto riguarda i dati aziendali. Usualmente inserisco solo la p.iva, adesso vado subito a modificare tutti i siti dei clienti!
grazie mille davvero!
Grazie per il commento Fenixo :-)
Si parla di ditte individuali e società, ma nel caso di liberi professionisti cosa bisogna inserire solo p.iva e c.fiscale?
Se si tratta di professionisti con iscrizione all’albo o all’ordine può essere necessario inserire anche l’ordine di appartenenza ed il numero di iscrizione.
Ci sono anche delle norme deontologiche da rispettare, da valutare caso per caso.
:-)
Ottimo articolo. Bellissimo il nome dell’azienda di esempio… Mi sembra di averlo già sentito :-)
Grazie :-)
Mi pare comunque di aver letto da qualche parte che, generalmente, il numero di iscrizione al registro delle imprese coincide con il numero della partita IVA. O sbaglio?
Salve, nel caso di un sito che “pubblicizza” un gruppo di freelance o professionisti in home page bisogna mettere tutte le partita iva o come ci si deve regolare? un link che porta alla descrizione di tutti i professionisti può andare?
Grazie
Bisogna indicare la partita Iva del soggetto che gestisce il sito web.
Le associazioni ONLUS che obblighi hanno ? Che informazioni devono dare?
Buongiorno e complimenti davvero per la precisione e la puntualità dell’articolo. Ho incontrato commercialisti che a distanza di qualche settimana dicevano tutto e il contrario di tutto, e mi pareva tutto un po’ relativo…
La mia domanda è già stata toccata: ho una ditta individuale, tipo “Esempio di Pinco Pallo”, col regime dei minimi.
Poi faccio anche un lavoro dipendente. Sto progettando un servizio web da vendere attraverso un sito, però ho qualche reticenza a mettere l’indicaizone completa della denominazione della ditta nel footer in homepage perchè:
– non mi va tanto che chi mi conosce nel mio lavoro dipendente (che mi dà per così dire un ruolo abbastazna “pubblico”) colleghi immediatamente, se ci capita sopra, quel sito a me
– mi sembra poco professionale per un potenziale cliente rendersi immediatamente conto che dietro a quel servizio web c’è una sola persona
Se poi l’obbligo è indicare la denominazione completa col mio nome da qualche parte nel sito, la metterò nella pagina contatti o in una pagina ad hoc, ma nel footer posso mettere solo la p.iva? Sono comunque in regola? E mettere (sempre nel footer) una cosa dle tipo “Esempio | p.iva xxxxxxxxx”, cioè senza il mio nome, e la denominazione completa nella pagina ad hoc?
Speri di essermi spiegato, grazie mille!
Giov
Grazie per i complimenti Giovanni!
Come risposta alle tue domande, devo rimandarti agli esempi che ho pubblicato nell’articolo! Fai riferimento a quelli e vai tranquillo.
Ciao
Buonasera…articolo illuminante….il mio caso…ho un amico direttore di banca che è stato promosso a sviluppatore di rete..in parole povere procurare ‘fisicamente’ nuovi clienti alla banca (della quale rimane comunque un dipendente)…gli ho proposto di crearsi un sito personale…sono mario rossi..laureato in…sviluppatore di rete per la banca xyz…ecc…ecc….quali obblighi fiscali ci sono per un sito del genere? grazie
Salve, nel caso di un blog personale, senza scopo di lucro (e senza partita iva) ma che reca banner di google adsense, come ci si deve regolare? Questo tipo di banner sono da considerare pubblicità?
Ma se io voglio aprire un sito internet di informazione iscritto regolarmente al tribunale devo aprire la partita iva?Cioè se io sono sia l’ editore che il proprietario come faccio? Basta il codice fiscale o per essere editore bisogna x forza aprire partita iva?Grazie..
Ho creato questo servizio: http://www.condominioefficace.it/
In un sito web condominiale è necessario indicare la partita Iva?
Grazie
NON SONO DACCORDO CON LA LEGGE I SITI WEB che gestisco non ho mai iserito tali dati
questo in primis per la legge sulla privacy e poi per molteplici casi di fatturazioni false che arrivano
si lo so sono contro la legge… ma se abbiamo amministratori che…. NON ragionano perchè devo essere una pecora per seguire tale leggi??? LE LEGGI SONO FATTE DA UOMINI RETTI e quelli che abbiamo noi di retto hanno gran poco!!!!!
Le leggi vanno rispettate, in un sito commerciale DEVI INDICARE il numero di PARTITA IVA.
complimenti per l’articolo, ancora attuale.
Un chiarimento, con riferimento al commento # 26 e alla risposta #27:
se è il sito di un libero professionista, quali di questi dati sono obbligatori (non opportuni deontologicamente o commercialmente, ma necessari per legge)
1) Nome Cognome
2) Partita IVA
3) Codice fiscale
4) eventuale nome “commerciale” con cui ci si presenta es. Studio XYZ
5) eventuale iscrizione a ordini
Grazie!
Buongiorno, sono ancora uguali le leggi oggi?
Ciao! grazie delle indicazione dell’articolo!
Invece per i blog? Per un amico ho creato un sito web gratuito personale. in questo caso come mi devo comportare?
grazie! ;)
Buongiorno,
grazie per l’articolo!
Nel caso di un’associazione come ci si deve comportare?
L’associazione in questione è ricreativa e “vende” corsi previa una quota associativa e acquisto del corso.
Essendo un’associazopne npn ha partita iva ma solo codice fiscale.
Grazie.
Riprendo la domanda del 17 dicembre 2013 a 13:50 # 33 di Rocco Cangialosi.
Le associazioni ONLUS che obblighi hanno ? Che informazioni devono dare?
Grazie
Salve, io possiedo un sito internet relativo a miei viaggi personali nel quale gira un po’ di pubblicità . tale pubblicità mi genera un po’ di introiti che denuncio regolarmente nella dichiarazione dei redditi utilizzando il codice fiscale essendo privo di partita iva in quanto la mia professione principale è di lavoratore dipendente. Devo anche in questo caso indicare qualche dato nel footer?grazie
Salve
io sto lanciando un sito web “amatoriale” dove è inserito all’interno un forum tematico. Utenti esterni avranno la possibilita di pubblicizzare la propria attivita a patto che saranno molto attivi nel forum. La pubblicita piazzata NON viene venduta. Mi chiedo: a quali obblighi dobbiamo sottostare?
Grazie
scusa ma oltre ai dati che hai indicato, per ditte individuali è obligatorio indicare anche la pec?
Vorrei creare un sito che per iscriversi richiede soldi…quali sono i miei obblighi legali?
Salve a tutti,
ottimo articolo come sempre. Vorrei chiedere se invece è necessario l’inserimento della partita iva qual’ora volessi aggiungere delle pubblicità ads come “carbon ads”.
In questo caso la monetizzazione di pubblicità proveniente da terzi viene considerata un atto commerciale? Grazie.
Buonasera
articolo molto interessante
e pongo una domanda specifica.
Ho notato che molte associazoni che pubblicizzano i loro servizi per i loro associati non adpongono ne partita Iva ne CF.
Secondo il suo parere Sono sanzionabili?
Salve chiedo scusa , e nel caso di un libero professionista quali sono i dati che si devono inserire per legge e quelli che invece sono opzionali?
Salve,
ho un dubbio che non riesco a risolvere. Ho un sito in cui la partita IVA appare nel footer di tutte le pagine, eccetto che nell’homepage che è fatta in un modo particolare. L’homepage è una sorta di questionario interattivo, non scrollabile. Per procedere nel questionario e quindi procedere alla domande successive bisogna rispondere man mano alle domande e cliccare sul bottone “avanti”. Una volta finito il questionario si arriverà a una pagina con i risultati. E’ possibile visualizzare la partita IVA solo nella pagina dei risultati? Perchè alla fine anche nei normali siti con partita IVA nel footer, la partita IVA non è per forza visibile fin da subito, ma solo se l’utente decide di scrollare.