Quando aprire la partita Iva
Se hai letto il mio precedente articolo sulle “10 domande da farsi prima di aprire la partita Iva” probabilmente ora ti starai chiedendo qual è il momento giusto per aprire la partita IVA e ….. sicuramente vorrai saperne di più.
E posso anche capirti. Per questo motivo in questo articolo cercherò di andare ancora più a fondo spiegandoti le cose da tenere in considerazione prima di compiere il grande passo.
Ti dico subito che non esiste in assoluto un preciso limite oltre il quale si è obbligati ad aprire la partita IVA.
Le leggi fiscali italiane, in linea generale, prevedono solo che “un soggetto è obbligato ad aprire la partita IVA quando intende svolgere un’attività lavorativa, cessione di beni o prestazione di servizi, in maniera professionale e autonoma”.
Assume quindi particolare importanza il requisito della professionalità. Cosa significa professionalità? Per professionalità si intende la sistematicità e la non sporadicità dell’attività esercitata. Il requisito della professionalità implica anche lo scopo di lucro, cioè l’intento di conseguire ricavi superiori ai costi ed ottenere così un utile.
Un’attività è professionale se è svolta in maniera “abituale” e quindi non occasionale, anche se non in modo esclusivo (lo stesso soggetto può svolgere diverse attività).
Inoltre, per capire meglio, l’elemento dell’abitualità abbinato a quello della professionalità sta a delimitare un’attività caratterizzata da regolarità, stabilità, ripetitività e sistematicità dei comportamenti.
Un’attività è autonoma se è svolta senza alcun vincolo di subordinazione, come invece accade a chi è vincolato da un contratto di lavoro subordinato con il proprio datore di lavoro.
Quando un’attività non è “abituale”, si definisce di tipo “occasionale“. In caso di attività saltuaria si desume quindi che non c’è obbligo di apertura di partita IVA. Vige solo l’obbligo di denunciare i redditi dell’attività occasionale nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).
Essendo però molto incerta la distinzione tra abitualità e occasionalità, la valutazione circa l’esistenza dell’uno o dell’altro elemento deve essere fatta caso per caso sulla base delle situazioni di fatto riscontrabili in concreto e con l’aiuto di un commercialista di propria fiducia.
L’obbligo di apertura della partita IVA quindi dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l’attività (devi sapere però che per l’esercizio di determinate “attività” non è mai possibile riscontrare il requisito dell’occasionalità). Mentre nel primo caso occorre aprire la partita IVA, con tutto quello che ne consegue, nel secondo caso non occorre.
Il punto sai qual è? È che non esistono regole che, facendo riferimento a criteri temporali o ad altri parametri, consentano di individuare in maniera certa e netta le differenze che distinguono le attività abituali da quelle saltuarie.
Arrivati a questo punto, quando avrai capito che è arrivato il momento di aprire la tua partita IVA, devi capire come inquadrare la tua attività. “Avviare un’attività autonoma” o “diventare imprenditore”?
A prima vista le due locuzioni sembrano voler dire la stessa cosa, ma è proprio così?
Secondo le norme civilistiche e fiscali, tutte le attività di lavoro indipendente (e cioè senza vincoli di subordinazione), si possono classificare in due categorie principali:
Cosa si intende per attività d’impresa?
A dire il vero, Il nostro codice civile non fornisce la definizione di impresa, ma quella di imprenditore. Secondo l’articolo 2082 del codice civile è imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e di servizi. Risulta chiaro che l’attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi è appunto l’impresa.
Un’attività economica è un’attività diretta alla creazione di nuova ricchezza attraverso la produzione di nuovi beni o attraverso l’aumento di valore di quelli esistenti. Si considera organizzata e quindi può assumere le caratteristiche d’impresa, quando è svolta attraverso un’azienda. L’azienda è l’insieme di uomini e beni organizzati dall’imprenditore per lo svolgimento di un’attività economica (locali, attrezzature, mobili, etc). Come si può evincere da quanto fin qui detto, l’organizzazione deve avere una componente apprezzabile nell’esercizio dell’attività.
Se l’attività è esercitata con strumenti modesti e senza ricorrere al lavoro altrui, non si tratta di attività organizzata e non può considerarsi di impresa. Ti faccio un esempio per chiarire meglio il concetto. Un grafico web che lavora da solo da casa e con pochi mezzi, in genere, non è considerato imprenditore ma lavoratore autonomo.
Cosa si intende per attività di lavoro autonomo?
Sostanzialmente, il lavoro autonomo si differenzia dall’impresa principalmente per l’assenza di una significativa organizzazione e cioè di una azienda.
Il codice civile all’articolo 2222 disciplina il contratto d’opera come ogni attività lavorativa che prevede l’esecuzione di un’opera o di un servizio contro un corrispettivo, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.
Secondo le ultime e recenti disposizioni di legge, le attività autonome possono essere svolte nei seguenti modi: esercizio di arti o professioni, collaborazioni a progetto e lavoro autonomo occasionale.
Dopo che hai compreso come inquadrare la tua attività arriva il momento di entrare in azione. “Tutti i soggetti che intraprendono l’esercizio di impresa, arte o professione nel territorio dello Stato”, così si esprime la legge IVA, devono presentare obbligatoriamente una dichiarazione di inizio di attività.
Questa dichiarazione, che è redatta su appositi modelli informatici, va presentata per via telematica all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente entro il termine perentorio di 30 giorni dall’inizio effettivo dell’attività.
L’apertura della partita IVA comporta il rispetto di scadenze fiscali e adempimenti amministrativi e burocratici che è bene far seguire da un professionista serio e preparato al fine di evitare brutte sorprese in termini di multe e sanzioni.
E tu, sei pronto per fare il grande passo? Oppure non hai ancora capito bene come inquadrare la tua attività?
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Quando aprire la partita Iva | To freelance or ...
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Quanto costa aprire e mantenere una partita IVA | Your Inspiration Web
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Si può avere un sito web senza partita iva per promuovere dei servizi o vendere online?
[…] Da quello che si può capire da questi articoli, chi possiede partita IVA e vuole usare il web promuoversi…
Ciao, complimenti per l’articolo…
vorrei chiederti invece quali sono le possibilità per una persona che vuole svolgere la sua attività di designer (in questo caso) come “secondo lavoro” ma non ha la sicurezza di avere una continuità.. Si può fare solamente la ritenuta d’acconto (che però ha limiti di numero e valore nell’arco dell’anno) o ci sono altre forme per regolarizzarsi?
Grazie
Posta in questo modo la domanda è un po’ generica. Bisognerebbe approfondire qualche aspetto in più. Il “primo lavoro” ad esempio è un lavoro subordinato? Poi mi pare di capire che l’attività di designer viene svolta occasionalmente. La prestazione occasionale potrebbe essere una valida soluzione al momento. Poi, se crescono i numeri si vedrà.
Ciao,
hai ragione, sono stato un po vago..
si in effetti il primo lavoro è un lavoro subordinato e effettivamente attualmente non ci sono i presupposti per una attività continuativa etc. Per essere regolare quindi dovrei fare un contratto per prestazione occasionale? cioè tipo un CO.CO.PRO?
Stiamo parlando di due cose differenti. Rispetto alla prestazione occasionale, il co.co.pro. è un contratto a progetto che prevede che alla base del rapporto ci sia un progetto diviso in varie fasi che prevedono un obiettivo da raggiungere. Questa tipologia di contratto prevede una copertura previdenziale che il “prestatore occasionale” non ha.
Nei prossimi articoli comunque parleremo anche di questi aspetti.
Ottimo, sarebbe favoloso..
ti ringrazio per la disponibilità
Ciao,
bellissimo articolo.Sono domande che mi facevo anch’io, però,purtroppo, ormai su tutte le offerte di lavoro è presente la richiesta di partita I.V.A e,quindi, mi sa che mi dovrò lanciare in quest'”avventura” pur non avendo purtroppo un lavoro continuo
Ciao Antonino,
Complimenti per l`articolo. Ho ancora un dubbio a riguardo e probabilmente tu potresti aiutarmi a capire come agire.
Mettiamo il caso che io voglia organizzare sporadicamente, per esempio, una raccolta delle olive e voglia coinvolgere un gruppo di turisti chiedendo un forfait per coprire le spese e magari anche fare un piccolo margine per me stessa. Visto che e` un attivita` sporadica, tanto piu` che sarebbe la prima volta che si organizza, credo che non sia necessario cominciare subito con la Partita IVA, per quanto capito basterebbe dichiarare eventuali redditi nel modello 730.
Ma in questo caso, cosa succede se uno dei turisti si fa male? Potrei avere dei problemi o delle responsabilita`?
Grazie e complimenti ancora per i tuoi articoli.
Ciao, io penso che potresti aprire un’associazione con un amico e che queste persone che vengono a trovarti debbano, per poter partecipare alle attività, associarsi obbligatoriamente il che implica che tu e il socio abbiate già stipulato un contratto con un’assicurazione.
Grazie x la spiegazione, io nn riesco ad inquadrare pero’ la mia posizione, io creo collezioni di abiti che lascio in conto vendita ad altri negozi, lo faccio occasionalmente creando 2 collezioni x stagione, ora i negozi sono diversi, posso essre lavoratore autonomo????
Buongiorno, ho intenzione di affittare a turisti stranieri o italiani l’appartamento dei miei genitori tramite Booking.com. L’attività si svolgerà solo nei mesi estivi (giugno, luglio ed agosto). A Suo avviso è configuarabile come attività occasionale e, quindi, senza necessità di avere la partita IVA? Grazie, Giuseppe
Consulente con una media di guadagno che si aggira sui 1.800 euro….mensili….obbligato ad aprire la partita IVA……non ho nessun contratto di lavoro….faccio semplicemente porta a porta
Buongiorno,
intanto grazie per le utilissime informazioni.
Ho una domanda: in caso di lavori occasionali (essendo ancora studente), come posso fatturare al cliente e quindi pagare le tasse sul servizio dato non essendo conveniente, al momento, aprire la partita iva?
Buongiorno,
Scusa se intendo avviare un’attività di noleggio dvd solo automatico devo aprire sempre la partita iva anche se non supero i 5000 euro di fatturato?
Grazie e complimenti per i tuoi articoli
ciao! io vorrei tentare a inventarmi un lavoretto oltre quello che già svolgo.
Vorrei tentare di propormi aprendo un blog e una pagina facebook, come personal shopper. la mia domanda è questa : Pur essendo sicuramente un attività occasionale, dovrò aprirmi una partita IVA per forza?
Ho paura di spendere piu’ di tasse che altro….
grazie e scusa il disturbo!
sara
buongiorno dott. sono un ragazzo di 34 anni con un passato da imprenditore negli impianti elettrici , vorrei aprire una partita iva come multiservizi avendo acquisito esperienza anche nell’ edilizia tramite mio padre come posso fare senza pagare la cassa edile e tenendo nello stesso tempo un operaio e se ci sono agevolazioni fiscali non finanziari vorrei un consiglio grazie
Buonasera, ho aperto da una settimana la partita per lavorare come assistente domiciliare tramite un’agenzia che mi ha dato lavoro con la disponibilità di aprire la partita vorrei chiedere se mi conviene o no ? Guadagno una media di 1000, 1050 euro e quanto è quando dovrei pagare le tasse e contributi ? I contributi inps e della pensione sono obbligatori perché l’agenzia mi ha detto che non sono e le tasse invece si? Cosa potrei scaricare tipo il carburante per andare al lavoro che ne faccio più di 70 km al giorno da lunedì al sabato o altre cose ?
Grazie mille per una risposta .
Alfredo Herrera
Salve! Grazie per i suoi aricoli, molto semplici e chiari. Volevo capire dove si colloca dal punto di vista fiscale un’associazione culurale. Anche in questo caso bisognera attivare tutte le procedure previste per ditta individuale o simili? Grazie in anticipo
Si ma questo articolo non dice niente.
Il titolo è:”Quando aprire la partita Iva” e l’articolo descrive altre cose…
Il web è pieno di questi mezzi articoli con mezzi contenuti che ti propongono link su link solo per essere cliccati e avere visualizzazioni…
Salve. Mio figlio lavora in un’agenzia immobiliare da pochi giorni; il suo datore di lavoro, che è un mio amico, gli ha preannunciato che a breve dovrà aprire una partita IVA. Mio figlio ha 19 anni ed è molto motivato ma, da genitore, non vorrei che si trovasse davanti a sgradevoli sorprese. Il mio amico gli ha anche detto che lui risulterà come “coadiuvante esterno” o qualcosa di simile. Scusandomi per la scarsa preparazione sull’argomento, le chiedo lumi su come muovermi a scopo precauzionale e se posso in qualche modo controllare i “movimenti” del commercialista che il mio amico usa per la sua attività. La ringrazio per l’attenzione che mi vorrà rivolgere e la saluto.
Buongiorno, mia figlia a presso lavoro da una agenzia immobiliare come funzionaria. Ma dopo 2-3 mesi di lavoro ha detto responsabile che deve aprire partita iva. Chiedo: è un obbligo aprire partita iva? Quanto costa? Po esercitare come dipendente abilitata senza aprire partita iva. Grazie mille
SALVE E COMPLIMENTI PER IL VOSTRO LAVORO, VOLEVO PORLE DELLE DOMANTE IN QUANTO HO CONTATTATO DUE “COMMERCIALISTI” ED HO AVUTO DUE RISPOSTE DIVERSE, ORA VORREI SE POSSIBILE UN PARERE DA PARTE VOSTRA.
SONO DISOCCUPATO DA TRE ANNI ORA VOGLIO INTRAPRENDERE UN ATTIVITA’ ARTIGIANALE PER OFFRIRE I SEGUENTI SERVIZI;ASSISTENZA PICCOLI E GRANDI ELETTRODOMESTICI, ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE DI IMPIANTI DI RICEZIONE TELEVISIVA, LABORATORIO DI RIPARAZIONI ELETTRONICHE, ISTALLAZIONE E MANUTENZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI CIVILI,(SONO IN POSSESSO DEI REQUISITI). ALL’INTERNO DELL’AZIENDA DOVRO’ INSERIRE, MIA MOGLIE 40 ANNI ED UN DIPENDENTE 57 ANNI. CONSIDERATO CHE ABBIAMO 3 FIGLI MINORI, LA MIA AZIENDA CREDO CHE POSSA MARGINARE UTILI INTORNO AI 35/40.000 EURO ANNUI, SPERO IN CRESCITA.
UNO MI HA PROPOSTO UNA SRL UNIPERSONALE E CONNESSE DETRAZIONI .
L’ALTRO SAS .
SECONDO LEI QUALE DELLE DUE FORMULE è PIù CONVENIENTE AI FINI DI ONERI DI GESTIONE O SE è OPPORTUNO UTILIZZARE UN’ALTRA MODALITA?
NEL RINGRAZIARLA PER LA RISPOSTA COLGO L’OCCASIONE PER PORGERLE I MIEI PIU CORDIALI SALUTI.
ROBERTO RICCIO