Web designer freelance: Come trovare nuovi clienti e stringere collaborazioni interessanti? 2/2
La scorsa settimana abbiamo fatto una prima analisi su come un web designer freelance dovrebbe presentarsi sul mercato del lavoro e abbiamo visto che la preparazione (know how) è un requisito indispensabile per mettere in atto le successive strategie volte a formare un network di collaborazioni e/o clienti in grado di fornirci lavoro in modo continuato.
Prima di passare all’analisi dei vari metodi che abbiamo sperimentato personalmente negli anni andiamo a identificare qual è la tipologia di clienti più comune con cui generalmente si trova ad avere a che fare un web designer freelance. Solo dopo aver individuato il target ideale, si possono mettere in atto le giuste strategie.
Qual è la tipologia di clienti più comune per un web designer freelance?
Un po’ di tempo addietro su un articolo di WDL sono state pubblicate delle curiose statistiche che analizzavano la provenienza del reddito tipico prodotto annualmente da un freelance. Da quest’analisi emergono dei dati interessantissimi che sembrano confermare del tutto quello che noi abbiamo sperimentato ampiamente in questi ultimi anni.
1. Web Agency o altri colleghi freelance
Secondo questa statistica, la prima fonte di reddito (un buon 58%) per un freelance proviene da collaborazioni con Web Agency o altri colleghi freelance.
Non te l’aspettavi, vero?
Di solito quando s’intraprende questo percorso, si tende a considerare che la principale tipologia di clienti con cui avremo a che fare saranno i cosiddetti clienti finali: l’azienda di Tizio, la bottega di Caio, ecc. Niente di più sbagliato, come puoi vedere da queste statistiche.
E questo – come vedremo in seguito – cambia notevolmente le cose in merito alle strategie da mettere in atto per trovare nuovi clienti.
Nel territorio italiano ci sono tante piccole realtà che, per un motivo o l’altro, non ritengono conveniente (in alcuni casi non possono permettersi) di assumere a tempo pieno un dipendente. Spesso queste Web Agency preferiscono delegare un progetto – o parte di esso – a un collaboratore esterno.
Lo stesso discorso vale ancor più per i freelance, che spesso trovandosi da soli a dover gestire progetti più complessi (e-commerce, portali, ecc.) hanno la necessità di appoggiarsi a terzi per poter accettare un incarico e portare a termine il lavoro.
Abbiamo infatti detto più volte che un freelance non può fare tutto da solo poiché finirebbe con lo svolgere il lavoro in modo mediocre e approssimato; conviene specializzarsi in un determinato ambito del settore web design (grafica, front-end, back-end, CMS, ecc.) e, all’occorrenza, appoggiarsi ad altri collaboratori esterni per le fasi del progetto in cui si è meno esperti.
2. Vendita di prodotti digitali
La seconda fonte di reddito (32%) proviene invece dalla vendita di prodotti digitali, pratica ancora non molto diffusa qui nel belpaese come lo è oggi negli States, ma che lentamente sembra iniziare a prendere piede.
Con prodotti digitali s’intende la realizzazione di: eBook, report, videocorsi, webinar, seminari, membership, ecc, comunemente chiamati anche info-prodotti.
Per il settore web design, negli anni, oltre ai classici info-prodotti tipici del settore dell’info-marketing, si sono aggiunte altre tipologie di prodotti digitali, giusto per fare qualche esempio: template grafici disponibili per i più diffusi CMS, plugin jQuery, risorse grafiche (set d’icone, foto, template), e tant’altro. Qualche mese addietro c’ho tenuto un webinar su questo argomento. Ti riporto un piccolo estratto della registrazione nel caso fossi interessato ad approfondire l’argomento.
Nota: Per quel che ci riguarda, il nostro reddito oggi proviene interamente da questa seconda categoria. Si tratta più che altro di una nostra scelta commerciale poiché con il crescere del business incentrato sulla vendita di prodotti digitali, non riusciamo più a trovare il tempo necessario da dedicare alle altre due categorie.
3. Il cliente finale
All’ultimo posto della statistica troviamo invece il reddito proveniente dalla vendita di siti ai clienti finali, con un misero 9%.
È evidente che un web designer freelance non potrebbe mai riuscire a sopravvivere se rivolgesse i suoi servizi solo ai clienti finali.
In che modo riuscire a raggiungere nuovi clienti?
È abbastanza chiaro a questo punto dell’analisi che un nostro collega può diventare un potenziale cliente, e viceversa. Ci avevi mai pensato?
Quello che dobbiamo fare adesso è semplicemente trovare dei colleghi che siano meno preparati di noi proprio in quell’ambito in cui noi siamo specializzati, in modo da proporgli la nostra collaborazione. Ti dirò di più, se riesci a renderti visibile nel modo giusto, il più delle volte saranno loro stessi a chiedere la tua collaborazione.
Individuata quindi la nostra tipologia principale di clienti – Web Agency e/o altri freelance – andiamo ora a vedere in che modo possiamo raggiungerla per stringere delle possibili collaborazioni che possano rivelarsi proficue per entrambi.
1. Servizi di Crowd Sourcing
I servizi di Crowd Sourcing possono essere un primo trampolino di lancio quando ancora non ti conosce nessuno e stai muovendo i tuoi primi passi sul web.
Purtroppo questa tipologia di servizi ha il grande difetto di sminuire fin troppo il lavoro del freelance e spesso – in questo gioco di domanda e offerta che si viene a creare – pur di prendere il lavoro si gioca al ribasso, ritrovandosi così a svolgere il lavoro sottopagati.
Nonostante questo grande limite, il Crowd Sourcing può comunque essere un ottimo modo per iniziare a farsi notare, arricchire il proprio portfolio con qualche lavoro e conoscere altri freelance o piccole realtà che hanno bisogno delle tue competenze.
Di seguito alcune grandi realtà internazionali che offrono servizi di Crowd Sourcing per web designer freelance:
- http://www.crowdspring.com/
- http://99designs.com/
- http://www.12designer.com/it/
- https://www.odesk.com/
Mirko D’isidoro di Blographik di recente ha scritto un’interessante guida su come utilizzare uno di questi servizi in ambito italiano.
2. Condivisione: blog e forum di settore
Nel nostro settore se non hai visibilità, non esisti!
Per un web designer freelance diventa indispensabile curare la propria presenza in rete, crearsi una propria identità sul web – preferibilmente la stessa con cui ci si presenta come freelance – e iniziare a frequentare tutti quei ritrovi virtuali in cui si riuniscono molti altri colleghi: forum, blog, gruppi su Facebook, ecc. senza limitarsi ad aggiornare il proprio portfolio/sito web.
La cosa migliore sarebbe lanciare un proprio blog personale dove scrivere con frequenza su argomenti del settore in cui ci si ritiene molto preparati. Questo con il tempo può diventare un’ottima vetrina in grado di attirare potenziali colleghi e possibili collaboratori.
Pensaci un po’: chi arriverà dai motori di ricerca (o tramite altre strade) a leggere il tuo articolo in cui spieghi come fare questo o quest’altro?
La risposta è molto semplice. Vai a colpire esattamente il target che ti interessa, cioè tutti quei colleghi del settore (o aspiranti tali) che sono meno preparati di te in quell’esatto argomento in cui tu sembri essere davvero competente.
Gestire un blog personale però comporta davvero un notevole impegno, soprattutto se vuoi farlo in modo serio e professionale. Per raggiungere determinati risultati bisogna essere costanti, originali e preparati. Ho visto diversi colleghi lanciare il proprio blog, starci dietro alcuni mesi e poi dopo un po’ di tempo abbandonare tutto perché non trovavano più il tempo per gestirlo.
Suggerimento: In questi casi consiglio sempre di mettere da parte l’idea di aprire un proprio blog personale perché richiede davvero troppe energie e tempo da dedicare, e appoggiarsi (collaborando in modo continuativo come autore) ad altri blog del settore che godono già di una buona visibilità e sono conosciuti per l’alta qualità del materiale pubblicato.
3. Networking: partecipazione agli eventi del settore
Quello che abbiamo trovato essere il miglior modo in assoluto per stringere collaborazioni di ogni tipo con altri colleghi è partecipare agli eventi del settore che si svolgono sul territorio: seminari, corsi, barcamp, raduni, ritrovi, conferenze, ecc… tutto fa brodo.
Conoscersi di persona, scambiare due chiacchiere, stringere amicizia, scherzare su qualche aneddoto accaduto durante il lavoro: tutte queste cose contribuiscono notevolmente a rafforzare il rapport tra due persone che devono collaborare tra di loro. E ogni evento è un enorme calderone pieno di colleghi che potrebbero aver bisogno proprio di te.
Vuoi un esempio che ci tocca da vicino? Lo scorso novembre abbiamo organizzato la prima edizione del seminario italiano dedicato ai web designer freelance. Dopo il seminario alcuni freelance hanno instaurato collaborazioni varie con i nostri relatori, altri hanno cominciato a pubblicare articoli tematici su YIW, e noi stessi abbiamo delegato alcuni lavori ai freelance che in qualche modo si sono dimostrati più “carismatici” e competenti.
E questo è ciò che generalmente accade in ogni evento del settore: persone che si conoscono, scambiano due parole quasi per caso, finendo poi con il lavorare fianco a fianco sullo stesso progetto.
E’ ovvio che alcuni eventi, da un punto di vista qualitativo, risultano essere più interessanti e produttivi di altri: è il caso dello Startup Weekend (a cui abbiamo preso parte in qualità di coach due settimane fa). In un’ambientazione simile, dove il format prevede la presentazione di un tot numero di idee imprenditoriali (startup perlopiù legate al mondo web) è scontato che ciascuna idea presentata necessiti, per essere portata a compimento, di diverse figure quali front-end e back-end developer, grafici, mobile developer e quant’altro strettamente legato al nostro settore.
Infatti in un solo weekend abbiamo ricevuto diverse proposte di collaborazione interessanti, molte delle quali per progetti che non avevano niente a che vedere con la natura dell’evento stesso, ma che riguardavano realtà già consolidate sul territorio. Anche noi abbiamo preso nota di alcuni freelance interessanti che potrebbero tornarci utili per i progetti che abbiamo in cantiere!
E se non ho soldi da investire?
Non preoccuparti se non hai soldi da investire, ci sono molti eventi gratuiti del settore in giro per l’Italia, basta solo tenersi informati.
Conclusione
Purtroppo un articolo (in questo caso anche due) risultano davvero riduttivi per esprimere il concetto nel migliore dei modi, spero pertanto di essere stato chiaro anche se ho dovuto tagliare molti punti per evitare di suddividere l’articolo in dieci parti. Questi sono un po’ anche i limiti di un blog.
Ricapitolando: ogni nostro collega può essere un potenziale cliente con cui stringere collaborazioni continuative.
Prima di concludere voglio però sapere quanti di voi si sono persi la grande opportunità di questo fine settimana con lo Startup Weekend di Torino? E magari eravate proprio li dietro l’angolo :)
P.S. Abbiamo intenzione di organizzare prossimamente un evento a Roma, se riusciamo a trovare gli Sponsor necessari a coprire tutte le spese di organizzazione l’evento sarà completamente gratuito. Ci vuoi dare una mano?
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5 Modi per un Web Designer di Guadagnare Soldi con Internet
[...] secondo una statistica di YourInspirationWeb, solo il 9% dei guadagni avviene tramite cliente finale. Il guadagno più alto (58%)… -
5 Modi per un Web Designer di Guadagnare Tramite Internet
[...] secondo una statistica di YourInspirationWeb, solo il 9% dei guadagni avviene tramite cliente finale. Il guadagno più alto (58%)… -
Il sito del Web Designer a prova di cliente | Your Inspiration Web
[…] già analizzato in precedenza come trovare nuovi clienti e stringere collaborazioni, ma per trovare e farsi trovare dai clienti…
Nando ti ringrazio per la citazione della mia guida su questo tuo grande articolo utile per i freelance, che citerò come fonte di valore da leggere e rileggere, alla mia newsletter settimanale dei miei iscritti su FreelanceWebDesigner.
Volevo aggiungere alcune piccole considerazioni, in base allo studio fatto in questi ultimi mesi.
Alcuni dei servizi citati da te sono più mirati alla grafica o al naming, che alla realizzazione di un sito web.
Diciamo che per un web designer che non ha conoscenze avanzate di creazione loghi, su 12designer ad esempio, non ha tante possibilità di acquisire nuovi lavori, le offerte ci sono ma si contano con il contagocce.
La guida che ho realizzato su twago, potrebbe essere un valido aiuto per i freelance che hanno sia conoscenze di web design che di sviluppo.
Ho notato che in altri marketplace come twago Italia, si trovano parecchie possibilità in più, se si hanno delle competenze come sviluppatori.
Tra i servizi da te segnalati, per chi ha buone conoscenze in inglese, posso suggerire di dare un’occhiata anche ad Elance, oltre che alle versioni in lingua di Twago, che hanno un mercato molto più ampio di quello italiano.
Per finire, sempre per dare qualche utile feedback alla tua tribù di freelance, consiglio anche di seguire Link2me, perchè arrivano anche via email delle proposte molto interessanti, ed il progetto è interamente in italiano, creato e curato da Jacopo Modesti.
Dovere, Mirko ;)
Grazie per aver aggiunto altre risorse interessanti oltre a quelle segnalate.
Ciao, articolo interessante anche se, dal mio punto di vista, il titolo può risultare fuorviante, leggendo “… come trovare nuovi clienti” il lettore si aspetta qualche consiglio su come trovare nuovi clienti … finali.
Pregio dell’articolo è sicuramente quello di mettere il collega sotto un’altro punto di vista, non più collega ma cliente. E questo è verissimo e necessario.
Come è già stato detto innumerevoli volte, avere un buon network di collaboratori/colleghi per un freelance è quasi più importante di avere molti clienti.
Vorrei porre la domanda “Ma se volessi incrementare il numero di clienti finali?” ma so che non c’è una risposta a questa domanda ( potrebbe essere semplicemente “basta lavorare bene” ).
Ho partecipato, nella mia zona, a diversi workshop che si prefiggevano l’obiettivo di rispondere alla domanda in questione, nessuno si è avvicinato minimamente all’argomento :)
I classici specchi per allodole.
Un’ultimo punto dell’articolo che vorrei commentare è il “suggerimento” di aprire un blog personale.
Per quanto sia efficace un blog curato come si deve, temo che poche persone possono “permettersi” di aprire un blog il quale abbia contenuti INTERESSANTI , ORIGINALI e FRESCHI.
La maggior parte sarebbe una copia , della copia, di un argomento trattato da una persona la quale l’ha preso da un’altro e cosi via … già oggi con FB e Twitter ho l’impressione che gli argomenti siano sempre gli stessi rimbalzati all’infinito …
Quindi condivido il tuo suggerimento finale :)
Ciao Matteo, come abbiamo appena visto dai risultati delle statistiche proposte il cosiddetto “cliente finale” non è il target del freelance e c’è un motivo ben preciso perchè non lo è.
Ti sei mai chiesto quale sia questo motivo?
Perchè questo preciso motivo rispinde contemporaneamente anche al tuo quesito: “Ma se volessi incrementare il numero di clienti finali?”. Che ti assicuro una risposta ce l’ha.
Dalla mia esperienza i “clienti finali” preferiscono appoggiarsi alle web agency perché diffidano dal freelance.
Sapendo che le web agency a loro volta si appoggiano sui vari freelance, non sarebbe meglio arrivare direttamente al cliente finale? :)
Come? Non lo so :p
si è vero, i clienti finali diffidano un po’ dai freelance, e questo potrebbe essere già un valido motivo ma un freelance potrebbe presentarsi anche come una web agency (e in tanti lo fanno) se ha un valido team di collaboratori su cui fare affidamento. ma il risultato continuerebbe ad essere sempre lo stesso e sai perchè?
perchè il problema sta nel sistema di vendita. o meglio, nella totale assenza di un sistema di vendita.
il freelance lavora utilizzando nel 99% dei casi solo il web come canale di promozione. al di fuori del web il freelance generalmente non esiste. per raggiungere i clienti finali è necessario avere un validissimo sistema di vendita sul territorio che significa mandare dei venditori (agenti di commercio, dei veri venditori e non improvvisati tali) direttamente alla sorgente del target da colpire.
come fa pagine gialle a vendere i suoi servizi web – che dal punto di vista qualitativo tra l’altro sono molto discutibili – a prezzi altissimi (spesso molto più alti di quelli praticati dalle web agency) a tanti clienti finali?
Risposta: ha dei validissimi venditori e un ottimo sistema di vendita sul territorio. purtroppo nel commercio contano molto di più aspetti come la vendità e il marketing che la qualità dei prodotti offerti.
un freelance per sua natura non ha nessun sistema di vendita sul territorio, ecco il motivo per cui i suoi clienti sono per la maggior parte web agency o altri colleghi freelance. e per puntare al cliente finale dovrebbe cambiare un po’ quella che è la sua natura di freelance con tutte le conseguenze del caso :)
Ciao Nando e complimenti per tutte le iniziative che state portando avanti, vi seguo da un po di tempo e conosco la vostra professionalità nell’affrontare ogni particolare.
Volevo rispondere alla tua richiesta di aiuto per l’organizzazione di un evento su roma, puoi raggiungeri riferendoti ai contatti che trovi nel mio sito.
a presto e ancora complimenti
Ciao Mauro, grazie per i complimenti e la disponibilità. a presto ;)
Matteo prova ad usare i servizi di marketplace che suggerisce Nando nell’articolo.
Non buttare subito la spugna ma lavoraci a fondo e cerca di capire come comunicare con questi potenziali clienti offrendo loro sconti o offerte particolari con scadenze brevi, per aumentare la possibilità di essere scelto.
Ecco quali sono i servizi da cui puoi iniziare:
– twago.it
ti iscrivi come utente beginner, scarica la mia guida su freelancewebdesigner se vuoi capire bene altri miei consigli.
Ti ricordo che con l’iscrizione beginner puoi aggiungere una tuo microportfolio con un progetto da te realizzato, quindi inizi a diffondere già la voce.
– twago.com
stessa cosa ma per il mercato esterno, se conosci l’inglese, o il tedesco o il francese, hai molte più possibilità di trovare nuovi possibili clienti.
– Link2me.it
Non ha lo stesso numero di offerte, ma sono molto interessanti e solo per il mercato italiano.
Lo stesso jacopo, creatore del progetto, mi ha segnalato che lui stesso ha trovato diversi nuovi lavori tramite il suo stesso servizio ;).
Qui ad esempio, trovi un lavoro molto interessante, che per un web designer freelance è un’ottima proposta (parere personale):
http://www.link2me.it/progetto.asp?id=710
– Bestcreativity.com
altro progetto interessante dove puoi entrare in competizione con altri web designer, e proporre la tua bozza. Ti consiglio di lavorarci bene, altrimenti se proponi delle bozze approssimative le possibilità di essere scelto dal cliente sono molto poche.
Spero di averti dato alcune idee pratiche e servizi utili su come trovare realmente nuovi clienti.
In bocca al lupo Matteo.
Grazie per aver fornito altri spunti utili, Mirko :)
Come posso non condividere in pien il contenuto dell’articolo? Ho da poco iniziato la mia avventura da freelance e tutto corrisponde esattamente alla tua analisi. Il mettersi in relazione con colleghi, appassionati, o semplici amatori, crea un arricchimento veramente senza eguali. Partecipare a eventi del genere è, secondo me, fondamentale sia per mettersi in gioco, sia per conoscere e apprendere nuove tecniche e nuovi “modus operandis”. Per quanto mi riguarda, la collaborazione è parte integrante per chiudere il cerchio in maniera perfetta.
La condivisione del sapere non deve assolutamente essere vista come un’arma a proprio sfavore, ma un mezzo per veicolare le proprie conoscenze, per apprendere (perchè in fondo si è tutti niubbi :D ), per imparare e per mettersi in relazione. L’egoismo è solo deleterio in queste circostanze.
Ci sarebbero tantissime cose su cui discutere a riguardo, ma non voglio essere noioso :P
N.B. Il 26 Novembre 2011, giorno del vostro seminario, non lo dimenticherò mai. Felice di avervi preso parte.
sono feedback come questi che ci riempiono di gioia e di voglia di fare. Grazie di cuore, Calogero :)
Quanto mi piacerebbe incontrarvi tutti, una buona volta! Sigh :(
Sono certo che accadrà Manuela, e neanche troppo tardi. :)
Grazie Nando per l’ottimo articolo!!! Vi seguo sempre e siete una gran fonte di riflessione/ispirazione.
Grazie a te, Giovanni :)
Salve,
in effetti molti clienti finali preferiscono appoggiarsi alle web agency, anche se molte di questo hanno solo una facciata professionale, ma di sostanza poca, di competenzae pure, soprattutto in ambito SEO. Si vedono in giro siti web che fanno piangere, sia per il design grafico sia per l’usabilità, e non per ultimo per la assurda costruzione di pagine, nomi pagina, titoli e descrizioni. Conosco una nota web Agency in Sicilia che fa il sito con un CMS e poi lo affida al cliente finale, le pagine create hanno dei nomi composti da lettere e numeri generati da l CMS e per farlo salire sulle SERP gli dicono di cambiare il testo di qualche pagina settimanalmente. Incredibile, eppure hanno fatto un mare di siti web in tutta la Sicilia!
Perchè sono webmaster competenti? NO, hanno soltanto dei bravi venditori che girano per le varie aziende in giacca e cravatta!
esatto, e purtroppo questa è la dura legge del mercato…
Spesso le web agency danno solo le bucce ai webmaster freelance, trattandoli come semi-schiavi.
questo dipende dal freelance in questione e dalla sua capacità di gestire le collaborazioni. generalmente i “semi-schiavi” – come li hai definiti tu – sono web designer freelance alle prime armi o con poche esperienze ancora nel mondo del lavoro. un freelance professionista difficilmente si lascerà trattare da “semi-schiavo” dalla web agency di turno.
Io preferisco lavorare più come freelance per agenzie, in questo modo una maggiore indipendenza, avere il controllo della situazione, mi sento meglio lavorando bene. E a volte preso le agenzie di lavoro che vogliono i miei servizi come libero professionista.
la maggior parte dei freelance professionisti lavora per agenzie o collabora con altri colleghi :)
Mi ritrovo ora a rileggere questo articolo a distanza di mesi, e l’analisi di Nando sul come trovare clienti è la realtà….
Per chi dice che il lettore “..si aspetterebbe dall’articolo consigli su come trovare clienti..” penso che l’articolo fa proprio questo..
Sono d’accordo con Nando.. non dobbiamo pensare che il cliente sia solo quello finale ma dobbiamo entrare nell’ottica che in questo contesto i clienti sono anche i nostri colleghi.. o web agency.
La mia esperienza dice che nonostante ci vuole tempo e fatica ( per farti notare ).. io sto cominciando a instaurare collaborazioni con colleghi freelance che per vari motivi hanno bisogno di aiuto..
Quindi non sottovalutiamo questo aspetto..!!!
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actually pleasant funny data too.
Ciao Nando. Complimenti per l’articolo. Fa molto riflettere. Io sono agli inizi di questo mestiere e mi stavo appunto chiedendo come trovare clienti che pagano bene.
Vorrei farti solo due domande (grazie):
1) Conviene di più in termini di potenziale di guadagno (secondo la tua vasta esperienza) investire le proprie risorse a stringere collaborazioni con web agencies/colleghi oppure investire una parte delle risorse in formazione di vendita/comunicazione e puntare sul cliente finale? Tengo conto del fatto che sono bravino a vendermi ma la giornata è fatta solo di 24 ore.
Temo che i margini di guadagno collaborando con agenzie web siano bassi. Invece il cliente finale permette di avere degli utili mensili + elevati. Questo è solo la mia idea. Forse mi sbaglio. Lo deduco dalla decina di siti che ho creato. Cioè se un è bravo a vendersi (come mi reputo per esperienze passate), quale via suggeriresti? E anche: Più offline o online?
2) Se tu parlassi 4 lingue benissimo (en, it, de e ru) e sei un freelance, investiresti energia e soldi a trovarli clienti internazionali? Per investimento intendo: fare networking in altri paesi, visitare potenziali clienti in fase pre-vendita ecc, tradurre sito in 4 lingue ecc.
Ti ringrazio molto per la disponibilità, una tua eventual risposta e per mettere a disposizione di tutti i noi il tuo talento.
Dima
Ciao Dimitri, innanzitutto scusami se ti rispondo con tutto questo ritardo.
Rispondo subito alle tue due domande.
1) Se sei un bravo venditore, ma davvero bravo, allora potresti occuparti solo del marketing/management e prendere uno/due/tre (in base al numero di clienti che riesci a prendere) tecnici che lavorino loro allo sviluppo tecnico dei progetti web. Il grande vantaggio di questa prima possibilità è che ti puoi dedicare al 100% ad uno dei reparti che reputo più importanti per fare business (marketing/management) e lasciare tutti gli aspetti tecnici – che richiedono costante aggiornamento e formazione – ad altre persone. Non si può fare tutto da soli. Se invece le tue competenze di venditore non sono eccellenti allora la soluzione più semplice è quella di trovare alcune web agency con cui collaborare e in questo caso dovresti occuparti solo degli aspetti tecnici perché a portarti lavoro ci penserebbero loro.
Quale delle due attività può essere più remunerativa? Questo dipende solo da te, se sei davvero bravo io credo che puoi raggiungere degli ottimi livelli in entrambi i casi, con il vantaggio che nel primo caso se le cose ti vanno bene non avresti limiti a quanto puoi guadagnare, diventeresti tu stesso un’agenzia web.
2) Assolutamente si. Se ti guardi un po’ in giro scoprirai che ci sono posti nel mondo (San Francisco, Londra, New York, Amsterdam, ecc) dove i freelance fatturano numeri che sono dieci volte superiori a quelli italiani. Credo che oggi non ci sia di meglio che lavorare con il mercato internazionale. Consiglio: se parli bene l’inglese lascia perdere subito il mercato italiano, non c’è proprio confronto. Come promuoverti? Se sei bravo a venderti come dici va benissimo sia l’offline che l’online, anzi unendoli puoi raggiungere risultati ancora più ambiti.
Spero di aver risposto ai tuoi dubbi. Un grande in bocca al lupo.
Nice Article This is a very good technique to finding new customers
This helped me a lot, because it made it easier for me to do projects that I had pending and it didn’t work out.