Fisco: Il regime dei minimi
Qual è il problema più grande per chi intende aprire la partita IVA? Sicuramente quello di contenere i costi. Soprattutto i costi che hanno a che fare con il fisco. E il regime dei minimi può essere d’aiuto a chi inizia.
Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un contribuente alle prime armi per accedere al regime dei minimi? E soprattutto, cosa prevede il regime dei minimi? Si risparmia davvero?È conveniente? Molti sono i dubbi.
Vediamo di capirci di più.
Il regime dei minimi è un particolare regime fiscale italiano introdotto con la legge 244 del 24 dicembre 2007 (e successivamente modificato), che prevede dei vantaggi fiscali volti al risparmio fiscale ed al contenimento dei costi amministrativi per i contribuenti che, avendone i requisiti, vi aderiscono.
A partire dal 2008, dunque, per i soggetti che intraprendono un’attività di impresa o di professione, se in possesso dei requisiti che vedremo più avanti, il regime dei minimi è il regime naturale.
È sempre comunque valida l’opzione per il regime ordinario.
Quanto si paga?
Se apri la partita IVA con il regime dei minimi, a fine anno dovrai versare un’imposta sostitutiva pari al 5% del tuo reddito (differenza tra ricavi incassati e costi pagati) anziché applicare l’IRAP (3,90%) e l’Irpef agli scaglioni di reddito come dalla tabella qui sotto.
E già mi sembra una bella differenza! Non credi?
A questo punto, sono sicuro, ti starai chiedendo se col regime dei minimi, ti potrai scaricare tutte le spese sostenute nel corso dell’anno. La risposta è positiva. Le spese sostenute, purché inerenti l’attività, possono essere dedotte anche con tale regime. E i contributi previdenziali fissi? Idem. Devono essere pagati!
Requisiti per accedere al regime dei minimi
Possono entrare nel nuovo regime agevolato:
-
I contribuenti che, nel triennio precedente l’inizio dell’attività, non hanno esercitato alcuna attività professionale, artistica o di impresa (anche se in forma associata o familiare);
-
Le attività che non sono una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta in forma di lavoratore dipendente o lavoratore autonomo, fatto salvo il periodo di praticantato svolto per l’iscrizione agli albi professionali (nel caso di professionisti).
Possono tuttavia usufruire del regime dei minimi i soggetti che si trovano in condizioni di disoccupazione o di mobilità, purché possano dimostrare che tale situazione non è dipendente dalla propria volontà.
Se invece l’attività è una prosecuzione di un’attività precedentemente esercitata da un’altra persona, l’ammontare dei ricavi nel periodo d’imposta precedente non deve essere superiore a 30.000 euro.
Prima di andare avanti, occorre meglio chiarire cosa si intende per prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta.
Sì, perché devi sapere che ciò che sembra ovvio per tutti può non esserlo per il fisco (e viceversa).
Cosa si intende per prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta? Per mera prosecuzione si intende anche quell’attività che presenta il carattere della novità unicamente sotto l’aspetto formale, ma che viene svolta in sostanziale continuità, utilizzando ad esempio gli stessi beni dell’attività precedente, nello stesso luogo e nei confronti degli stessi clienti.
Inoltre è sempre bene verificare caso per caso l’applicazione di questa regola.
Facile intuire i motivi. La norma per come è stata pensata ha carattere elusivo dal momento che è finalizzata a evitare ogni forma di abuso per quei contribuenti che potrebbero avere interesse a continuare l’attività precedente non come lavoratori dipendenti, bensì come lavoratori autonomi, al solo scopo di godere delle agevolazioni fiscali.
Ad esempio, lavoravi come webmaster alle dipendenze di un’azienda di grafica. A causa della crisi economica l’azienda sta riducendo il personale. Ti propone allora di aprirti la partita IVA nel caso in cui in futuro decida di rivolgersi a te per qualche lavoretto. No. Questo no! Non è possibile farlo.
Chiaro, no?
Quali sono le modalità di applicazione del regime dei minimi?
Il regime dei minimi viene applicato per il periodo di imposta di inizio attività e per i quattro successivi. I soggetti che non hanno ancora computo il trentacinquesimo anno di età possono applicare il nuovo regime fiscale fino al periodo d’imposta di compimento del trentacinquesimo anno.
Esempi:
Se hai 29 anni, potrai applicare il regime dei minimi fino al compimento del 35° anno (quindi più di cinque anni di permanenza nel regime).
Se hai 37 anni, potrai applicare il regime dei minimi solo per 5 anni avendo già computo il 35° anno di età.
I soggetti che invece decadono dal regime (per scelta o per esclusione) non possono più avvalersene e rientrerà pertanto nel regime ordinario.
Quali sono i vantaggi del regime dei minimi?
I contribuenti in regime dei minimi, come hai visto prima, versano l’imposta sostitutiva del 5 %. Non esiste nessun obbligo di assoggettamento a IVA! Niente IRAP. Niente studi di settore. Niente comunicazioni IVA, spesometro e blacklist.
E soprattutto, non esiste nessun obbligo di assoggettamento a ritenuta d’acconto per le operazioni attive (le operazioni che vengono fatturate). Data l’esiguità dell’imposta sostitutiva (5%) l’ammontare delle ritenute d’acconto (20%) accumulate sui compensi e ricavi andrebbe a superare l’ammontare delle tasse da pagare con la conseguenza che si verificherebbe una situazione di credito con il fisco.
Le fatture emesse quindi non dovranno riportare l’indicazione della ritenuta. La fattura emessa dal contribuente che aderisce al regime dei minimi dovrà indicare invece, oltre alla dicitura che richiama alla normativa in vigore e cioè:
“Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1 della Legge 244/2007 Regime fiscale per l’imprenditoria e per i lavoratori in mobilità D.L. 98/2011”
anche la seguente dicitura
“È richiesta la non applicazione della Ritenuta a titolo di acconto come da Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 185820/2011”
Riepilogando, i contribuenti che aderiscono al regime dei minimi, sono esonerati dai seguenti adempimenti:
- obbligo di liquidazione e versamento dell’IVA
- obbligo di registrazione fatture di acquisto e fatture emesse
- dichiarazione e comunicazione annuale IVA
- studi di settore
- comunicazione dei dati inerenti lo spesometro
- compilazione elenco clienti e comunicazioni blacklist
- adepimenti IRAP
Si tratta di un bel po’ di semplificazioni se consideri la complessità degli adempimenti burocratici a cui sono soggette tutte le imprese e i professionisti in regime ordinario.
Quali sono gli svantaggi del regime dei minimi?
Non illuderti troppo! Il regime dei minimi ha molti vantaggi, ma conserva anche delle sorpresine da non trascurare.
Infatti non tutti sanno che con il regime dei minimi:
- non è possibile acquistare più di 15.000 €uro di beni strumentali, come ad esempio mobili e arredi, computer, stampanti, etc…
- non è possibile avere dipendenti in quanto l’attività esercitata è considerata sempre personale
- non è possibile detrarre l’IVA sulle fatture di acquisto che diventa però costo deducibile
- superato il limite di 30 mila euro si fuoriesce dal regime dei minimi dall’esercizio successivo e superato il limite di 45 mila euro di ricavi bisognerà tornare al regime ordinario anche per l’anno in corso.
Quindi valuta sempre i pro e i contro prima di fare scelte che potrebbero rivelarsi errate in un secondo momento.
Il regime dei minimi è un’ottima opportunità ma ti consiglio sempre di verificare la tua situazione con il tuo consulente di fiducia che sicuramente saprà indirizzarti nel migliore dei modi.
Tutto chiaro?
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Vita da freelance | Montagna Marco
[…] siete fortunati da avere tutti requisiti (vi rimando al sito Your Inspiration Web per una trattazione più approfondita) avrete…
Ciao Antonino,
da come dici nei requisiti per poter accedere, mi sembra di capire che rientra solo chi da tre anni non ha un lavoro o è in mobilità. Cioè tutti quelli che non stanno lavorando. Ho capito male? Perché mi sembra di capire che per chi è un lavoratore a tempo indeterminato, non sia possibile accedere a questo tipo di fatturazione e non possa per questo avvalersene.
Ciao Stefano, il requisito a cui ti riferisci è quello dei contribuenti che, nel triennio precedente l’inizio dell’attività, non hanno esercitato alcuna attività professionale, artistica o di impresa (anche se in forma associata o familiare).
Il regime dei minimi è sicuramente uno degli argomenti più gettonati all’interno di tutto il sistema tributario/fiscale e per quanto vengano scritti numerosi articoli in merito (per quanto completi) ci sono sempre dei punti di difficile comprensione che lasciano dubbi e perplessità. Proprio per questo motivo, al fine di valutare se l’attività intrapresa possa essere esercitata in regime dei minimi occorre valutare caso per caso.
Ciao
Grazie per la delucidazione in merito.
Un ottimo articolo che cade a fagiolo per quanto mi riguarda…ho aperto posizione iva da poco più di una decina di giorni, nel suddetto regime dei minimi…
Mi togliete un dubbio?
Esiste una tabella dei costi deducibili e delle relative percentuali di deducibilità?
Trovo infatti a riguardo informazioni discordanti, ma su tutte ho letto che la deducibilità è, per i minimi, sempre al massimo del 50% di una determinata voce di costo. Inoltre, supponendo questa informazione sia corretta, mi chiedo: se acquisto un portatile a 1000€ + iva, domanda 1) deduco il 50% dei 1000€ o dei 1000€ più iva? 2) oppure essendo un bene di una certa durata, è previsto che io lo ‘ammortizzi’?
Grazie per ogni informazione riuscirete a darmi, siete sempre OTTIMI ;)
Partiamo dal presupposto che possono essere dedotte tutte le spese purché inerenti l’attività esercitata. E’ già in cantiere comunque un articolo su tutti costi che è possibile dedurre e le percentuali di deduzione!
Rimanete sintonizzati ;-)
Ottimo articolo, complimenti, finalmente un po’ di chiarezza!
Ho aperto la p.iva nel suddetto regime nel 2012, all’età di 26 anni.
Il mio commercialista mi disse che ci sarei potuto rimanere solo per 5 anni, qui leggo invece fino al compimento dei 35 anni. Devo cambiare commercialista? :)
Bell’articolo :)
E l’INPS?
Come, quando e quanto a si paga?
I contributi INPS si pagano!!! In questo articolo (https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/ ) ho spiegato come avviene il pagamento dei contributi INPS (vai direttamente al punto 4).
Ciao
:-)
Ciao.
Articolo molto interessante. Ma chi è già dipendente (tempo indeterminato e full-time/part-time) e volesse aprire una p.iva in regime dei minimi lo può fare? Se si, l’INPS non va pagata giusto?
Grazie
In linea generale si può fare, ma si devono sempre verificare i requisiti enunciati nella legge e verificare sempre eventuali casi di incompatibilità tra primo lavoro e secondo lavoro, specialmente se il tipo di impiego, specialmente se impiego pubblico, prevede l’incompatibilità con altro lavoro o lo svolgimento in maniera esclusiva. Il rischio è quello di perdere il “posto”! Informarsi sempre! Leggere i contratti di lavoro! Verificate sempre con un consulente dicendo bene come stanno le cose. L’INPS va pagata!
Saluti
Se si hanno più di 37 anni conviene impiccarsi da soli (come al solito) o c’è qualche possibilità di rientrarci?
Grazie
Elisa nell’articolo c’e’ proprio il tuo caso!
;-)
Ciao Antonino, potresti dirmi se a parer tuo io possa avere i requisiti?
Ho 56 anni e per ragioni familiari non lavoro da ben più di 3 anni, avevo un’attività artigianale (riparazioni) quindi partita iva e regime ordinario, nulla a che vedere con l’informatica,
pensi che sia possibile nel mio caso il regime dei minimi per un’attività di realizzazione siti web?
Grazie.
In questo caso si.
Ciao
Ciao e complimenti per l’articolo.
Volevo sapere una cosa:
Io ho 32 anni, ho una partita iva con regime dei minimi da fine agosto 2010 (quindi da 3 anni e mezzo).
Per quanto tempo posso ancora usufruire di tale regime ?
Per alri 2 anni e mezzo oppure fino al 35mo anno ?
in quest’ultimo caso il 35mo come funziona ? Io che li compio in agosto manterrò il regime dei minimi fino alla fine del corrispondente anno ?
Grazie
Chi ha iniziato nel 2012 con le “nuove regole” o comunque ha iniziato dal 2008 può applicare tale regime per un massimo di cinque anni e comunque fino al compimento dei 35 anni.
Per quanto riguarda l’uscita, il regime dei minimi cessa comunque dall’anno successivo a quello in cui vengono a mancare le condizioni.
Non voglio rubare il mestiere a nessuno, ma mi preme dare un consiglio a chi brancola nel buio circa la propria posizione INPS, come daltronde ci barcolavo io fino a una decina di giorni fa…
Vi suggerisco caldamente di utilizzare i servizi online (dovete richiedere innanzitutto un PIN, potete richiederlo presso un ufficio di competenza piuttosto che da http://www.inps.it).
Per coloro che esercitano la libera professione senza cassa (non hanno quindi un albo di riferimento, come quello degli ingegneri per es.) occorre iscriversi alla gestione separata (anche se siete iscritti per precedenti co.co.pro), da SERVIZI ONLINE > SERVIZI (tutti i servizi) > DOMANDA D’ISCRIZIONE ALLA GESTIONE SEPARATA
Anche questa iscrizione per esempio, io l’ho fatta esclusivamente online :)
Ci vuole un po’ di pazienza, ma si riesce a fare tutto! E se avete dubbi, utilizzate per esempio il servizio INPS risponde…
Scusate il lieve OT, ma io ci ho sbatutto la testa x una settimana, mi sembrava giusto condividere con chi si trova nella mia situazione!
Buon lavoro a tutti!
ciao Emauela,
grazie delle info..anche io brancolavo nel buio piu’ completo per la gestione separata inps!
tu sei riuscita ad isciverti online in quanto tempo? sono rapidi?
perche’ l’altro mio grande dubbio era sui contributi minimi..in caso di professionisti senza cassa ti torna che non ci sono i famosi 3.347€ minimi da pagare in 4 rate ma si paghera’ solo la % del reddito dell’anno?
grazie millee
Ciao,
questa iscrizione cosa comporta? in che modo si lega al regime de minimi?
grazie
Salve,
l’articolo è molto chiaro ed interessante.
Se possibile vorrei chiederle una rapida consulenza.Io sono un libero professionista sotto i 35 anni con un regime ordinario e vorrei passare nel regime dei minimi anche se so che non è possibile farlo.A questo punto visto che ho mio fratello anch’esso sotto i 35 anni iscritto ad un albo che opera nel mio stesso settore ma non ha ancora una partita iva, quale società mi consiglierebbe per usufruire del regime agevolato dei minimi??
La ringrazio anticipatamente!
Possono aderire al regime dei minimi solo le persone fisiche che abbiano i predetti requisiti (non le società).
Essendo già dipendente, è possibile lo stesso quindi aprire partita iva nel regime dei minimi come 2° lavoro?
Conviene secondo voi aprire p.iva, rispetto ad emmettere notuline con ritenute d’acconto e prestazioni occasionali?
Occorre valutare il caso specifico con tanto di dati alla mano. Purtroppo in una materia delicata come questa, non tutto può essere nero e non tutto può essere bianco!
Saluti
Quindi se non ho capito male non devo avere avuto alcun lavoro da tre anni, nemmeno uno occasionale di meno di 30 giorni, in campo artistico, per avere i requisiti di apertura partita iva regime minimi 5% come artista?
Grazie
Chiaramente occasionale nei tre anni precedenti senza partita iva
Buonasera,
sono una veterinaria che ha appena aperto la p.iva secondo il Regime dei Minimi. Ho avuto un colloquio con il commercialista della clinica dove lavoro, ma mi sono sorti un pò di dubbi (forse perchè non neutrale?) ai quali spero possa darmi risposta.
Uso la macchina per recarmi in 3 strutture diverse (quindi benzina e autostrada), chiedo se sono spese detraibili e mi si risponde che è irrisorio perchè si è passati al 25% quest’anno (io spendo circa 200 euro al mese di queste utenze) e devo per forza ogni volta farmi timbrare un foglio dal benzinaio e il telepass non vale.
Mi ha detto che le spese del cellulare non sono certificate (posso chiamare solo amici e parenti secondo lui) quindi non si scaricano.
Chiedo per corsi di aggiornamento e strumentario e mi dice che posso scaricarle al 50% (e su internet leggo al 100%).
In più, chiedo quanto mi costerà all’anno lui (per compilare un foglio dopo avergli portato quindi ben poche fatture, dato che per lui non vale la pena scaricare niente) e mi dice 500-600 euro!!
Adesso, io non sto a chiedere preventivi e a criticare…ma sento colleghi della mia età che pagano il commercialista per la dichiarazione annuale uguale alla mia 50/70 euro, e le percentuali sono tutte differenti!
Potete chiarirmi questi punti per piacere? Giusto per avere un quadro generale…’corretto e neutro’.
Grazie in anticipo,
Anna.
io cambierei commercialista! il cell mi sembra sia detraibile per il 40%,le spese per la professione sono deducibili(quindi al 100%),la faccenda auto e carburante è vero che è più l’impresa che la spesa…i commercialisti dei tuoi colleghi sono davvero economici!!! ;)
Buona sera,
mi rendo conto che sicuramente quello che sto per fare è un commento un po’ tardivo a questo punto, ma reputo comunque rilevante fare delle precisazioni in favore della Sig.ra Anna.
Innanzi tutto dobbiamo specificare la natura dei costi. Esistono costi che sono direttamente imputabili all’attività, che cioè sono correlati alle voci di ricavo in maniera diretta, esistono costi che sono correlati all’attività solo in modo parziale, portando quindi ad una aliquota di deducibilità (stabilita per decreto), ed esisono costi che non hanno a che fare neanche in maniera ipotetica con l’attività svolta, dichiarandoli come costi indeducibili.
Nei regimi ordinari, il fisco ha previsto divere aliquote di deducibilità per i costi cosiddetti “promiscui”, ma ha concesso una sorta di manna per il regime dei minimi, per il quale esiste una sola aliquota di deducibilità per iquesti costi, ossia il 50%.
Vale a dire che il carburante, per un regime ordinario è deducibile al 20%, ma per un minimo lo è al 50%. Stessa sorte seguono tutti quei costi che hanno rilevanza nell’attività ma che in via ipotetica possono essere sostenuti da chiunque. Si fa riferimento alle riviste specializzate (art 74 dell’IVA), al telefono, l’assicurazione della macchina, il carburante, la manutenzione della macchina, L’ACQUISTO della macchina (ricordando il limite dei 15000€ di beni strumentali).
Ovviamente sorte più vantaggiosa è riservata a costi di imputazione diretta, non promiscui. Parliamo dei vetrini per un biologo, parliamo del programma di contabilità per un commercialista e dei cofanetti di cartone per un confezionatore di gioielli, la cancelleria varia…. può essere di tutto… purchè in stretta relazione con l’attività.
Aggiungerei, ma solo in qualità di mero ricordo al collega consulente di cui hai l’onore di servirti, che ogni deduzione, per quanto irrisoria, anche fosse solo un euro, è obbligatoria per legge! Ripeto, la deducibilità non è una opzione solo perchè in favore del contribuente. Di fatto esistono anche avvisi di accertamento che l’amministrazione finanziaria notifica al contribuente che sono in favore del contribuente stesso.
Detto questo, in merito alle parcelle, il mercato è libero. Quindi se un contribuente decide di aprire partita iva nel regime dei minimi servendosi di un commercialista che si ocupa prevalentemente di diritto tributario internazionale e di transfer pricing con multinazionali da consolidato mondiale, è abbastanza naturale che dovrà aspettarsi delle parcelle non proporzionate ai ricavi attesi dall’attività stessa. Se invece ci si rende conto che il collega non soddisfa il rapporto che il cliente desidera, ad esempio per questioni relazionali e di superficialità dovuta ai sempre più pressanti ritmi di questo lavoro (da matti), il cliente è sempre libero, in osservanza della ormai obligatoria lettera di incarico, di rivolgersi ad altro consulente. Io personalmente ho stabilito il prezzo di 250€ annui per un minimo medio, e assicuro, dal canto mio, che esistono dei clienti “minimi” per i quali la normale logica di vita e le leggi divine imporrebbero prezzi da capogiro, manco fossi il super commercialista che decantavo pocanzi, ma siamo comunque costretti (quasi) a sottostare al famoso “dai che tanto le carte le prendi in mano una volta l’anno”.
Mi scuso per lo sproloquio che forse ha portato un po’ fuori tema la discussione.
Augurandomi di aver reso servizio utile, porgo i miei saluti ed i miei complimenti più sinceri al collega Antonino
Ancora grazie
F.
E se si ha più di 35 anni? ..tipo 40 o 45?
Ciao a tutti!
Grazie per l’articolo, chiaro e sintetico.
Avrei comunque un paio di domande che riguardano il mio caso. Sono una giovane product designer e ho intenzione d’iniziare a produrre e vendere i miei oggetti.
Quindi mi chiedevo:
1. Posso collaborare con altri freelancer? Posso produrre/realizzare i miei progetti prezzo aziende esterne? Lo chiedo perchè c’è una voce nelle clausure in cui si dice che non è possibile avere dipendenti o collaboratori a progetto.
Questo tipo di scenario rientra in questa voce?
2. Negli ultimi 3 anni ho lavorato presso altri studi di designer ma senza un vero contratto. Solo come stagista. In questo caso rientro nel regime dei minimi?
Grazie,
Claudia
Buonasera,
Mio marito risulta nel Regime dei minimi dal 16 settembre 2013 e fino alla fine dell’anno ha incassato 9732 euro, vorrei sappere se la frazione pari a 15 giorni del mese di settembre sarà considerata un mese . L’incasso sarà considerato per 4 mesi o 3 mesi e mezzo ?
Grazie
Complimenti per l’articolo, è il primo che trovo che sia chiaro su questo argomento!
Visto che, come molti, sto valutando se aprire la partita iva approfittando di questo regime, ho però un dubbio se nel mio caso è fattibile o no.
Ho lavorato come web-designer fino a febbraio 2012 (contratto di apprendistato da cui mi sono licenziata), dopodichè in questi due anni ho fatto alcuni lavori sempre in questo campo come lavoro autonomo occasionale, tutti pagati tramite ritenuta d’acconto (sempre rimanendo sotto il tetto dei 5000€ annui e naturalmente non per l’azienda in cui lavoravo prima ne con clienti con cui avevo avuto a che fare in quel periodo); con queste premesse, potrei ora aprire la partita iva con regime dei minimi o no?
Buonasera,
magari a qualcuno dei Suoi lettori potrebbe interessare.
http://goo.gl/gFm7Py
Si tratta di una petizione per aumentare la soglia da 30 a 65 mila euro per il regime dei minimi, come indicato dalla Direttiva 678/2013 del Consiglio Europeo.
La ringrazio e Le auguro una buona serata
Andrea Cortese
Ciao ottimo articolo, sono una grafica ho 37 anni e sono disoccupata da 6 mesi, ero una grafica a tempo indeterminato e mi hanno licenziato per crisi lavoro, finita la disoccupazione pensavo di aprire partita iva, posso rientrare nel regime dei minimi? grazie!
puoi prendere l’importo della disoccupazione in una unica soluzione e aprire p.iva con regime dei minimi ben prima della fine del periodo.
Complimenti per la chiarezza e per la completezza.
Intanto complimenti per la completezza e la semplicità delle nozioni esposte.
Vorrei un piccolo chiarimento in merito ad acquisti che dovrei effettuare con regime dei minimi e che sono deducibili.
Al momento della richiesta della fattura con p.iva al venditore devo richiedere o specificare il mio regime o la fattura è “standard”
Acquistando con p-iva da siti come Amazon ( fattura dal Lussemburgo ) bisogna essere iscritti al registro VIES e fin qui tutto ok. Quali sono gli adempimenti con tale fatturazione? Ho sentito di elenchi Intrastat e f24 da pagare entro il mese successivo per il reverse charge, sapreste dare qualche chiarimento in merito? Inoltre il fatto che il Lussemburgo sia paese blacklist comporta qualche altro adempimento?
Grazie mille
Caro Simone,
le fatture di acquisto hanno la forma che richiede il regime in cui si trova il soggetto che emette. di fatto otresti trovare tranquillamente fatture con IVA esposta tra i tuoi acquisti, peculiarità che non appartiene al regime dei minimi. in questo caso l’Iva in fattura verrà registrata come semplice costo, il quale godrà della medesima aliquota di deducibilità del costo da cui essa si genera. Esempio: compro un telefono che costa 100 +Iva(22%), in regime ordinario registro costo 100 e 22€ di credito IVA. Ma nei minimi non avendo rivalsa IVA ne detraibilità dell’imposta registro solo il costo di 122. Che poi fiscalmente quei 122 valgono solo la metà la puoi vedere solo positivamente considerato che in ordinario vale solo il 20%.
Per quanto riguarda l’estero la cosa non è semplicissima, ma prevalentemente perchè bisogna fare attenzione al divieto di effettuazione di cessioni all’esportazione. Bisogna considerare il significato di esportazione (che significa extra UE).
Anche io lavoro in una web agency con contratto di apprendistato.
Se ora volessi licenziarmi e aprire la partita iva potrei rientrare nel regime dei minimi dato che sono assunto come apprendista?
Mi è tutto chiaro tranne il dettaglio relativo a coloro che, come me, hanno 34 anni.
Chi ha tra i 31 e i 34 anni ha a disposizione ancora 5 anni netti di regime dei minimi o, come ho capito, possono accedere a tale regime solo per gli anni che rimangono sino al compimento del 35mo anno di età?
Perchè se così fosse è un po una presa in giro per chi ha tra i 31 e 34 anni.
Se si ha 34 anni, come me, converrebbe attendere il compimento dei 35 per poter ottenere i 5 anni netti di regime fiscale agevolato. Se l’attivassi oggi avrei solo 1 anno di agevolazione al 35 anno…mazzate fiscali ;)
Grazie per la delucidazione
Dopo essere stato da commercialista, apposta, ho il piacere di comunicarvi che il limite dei 35 anni non è più imposto.
(Mi permetto di rispondere visto che questo aspetto mi è chiaro)
L’aspetto dei 5 anni è uguale per chiunque indipendentemente dall’età, sia che tu abbia 34, sia che tu ne abbia 35.
Il maggior vantaggio riguarda le persone con meno di 30 anni che hanno la possibilità di “prorogare” il regime dei minimi fino ai 35 anni.
Quindi nel tuo caso non cambierebbe nulla se aprire la p.iva con questo regime ora che hai 34 anni o quando ne compi 35.
Naturalmente il mio commento è da “non competente”, quindi sono bene accette conferme o smentite da parte di chi lo è (e magari chiarire i dubbi, che ho visto non sono solo miei, sui requisiti da avere). :)
Grazie sia a Luciano che Elisa. Quanto avete scritto direi che è corretto perchè anche il commercialista con cui mi sono consultato lo ha confermato.
Il requisito non è semplice da comprendere ma una volta capito è banale:
se apri
-entro i 30 anni………….. il regime vale fino ai 35 anni;
– oltre i 30 anni……………il regime vale per i 5 anni successivi.
questo il motivo per cui nell’esempio si esaminava il caso del contribuente neo minimo di 29 anni di età.
Salve volevo chiedere una cosa che non ho ben capito …. Se la partita IVA viene aperta da due persone e quindi diventa società questo regime può o non può essere utilizzato?
Il regime non può essere utilizzato in società. Se mi sbaglio cambio commercialista :|
Il regime è opzionabile solo per ditte individuali e professionisti cosiddetti “individuals”. Assolutamente essuna forma associativa. questo comporterebbe una organizzazione in forma di impresa che ammetterebbe anche l’IRAP.
Salve,
avrei una domanda riguardo la fattura per il regime dei minimi. Sul fondo della fattura ho indicato solo la dicitura “Operazione senza addebito IVA ai sensi art.1, comma 100, della finanziaria 2008 ( L.244 del24.12.2007, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.300 del 28 dicembre 2007” ed ho omesso “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 27, comma 1 e 2 D.L 98/2011 d contribuente soggetto ad imposta sostitutiva del 5%”.
E’ un problema?
Grazie anticipatamente
Non dovrebbe perchè con la prima dicitura si comunica la condizione del regime di vantaggio insieme al motivo per cui non si espone IVA.
Salve,
avrei una domanda riguardo l’apertura della partita iva in regime dei minimi.
Io attualmente ho una partita iva nel settore agricolo in regime di esonero dal 2007 e volevo, chiudendo questa, aprirne un’altra per attività di consulenza industriale usufruendo del regime dei minimi.
E’ possibile?
Grazie anticipatamente.
Salve, grazie dell’articolo…
Quindi per aderire al regime dei minimi è comunque necessario aprire una partita IVA?
Grazie mille…
palese
Salve. Sono poco pratico del fisco e purtroppo ho una commercialista che secondo me non riesce ad aiutarmi con questo tipo di partita iva perché poco informata. Mi ha detto che con i regimi minimi non posso fatturare nel UE e che con una sola fattura fatta nell’UE uscirei dai regimi minimi e diventerebbe una partita iva regolare. E’ vera questa affermazione? Cioè che i regimi minimi non permettono la fatturazione estera?
A te non hanno consigliato di fare un’interpello?
Questa la so, si può acquistare in EU ma non si può vendere.
“Divieto di effettuazione di cessioni all’esportazione”
Salve sono un 47enne,da più di un anno in mobilità volevo sapere se posso aderire ai regimi minimi e se dovo farlo prima che questa mi scada e scusami se sono schietto ma cosa mi costa effettivamente all’anno con un entrata es.di 20000 euro sia di tasse che di Inps’?E posso scaricare eventuale mezzo lavorativo?Grazie mille!!!!
Buonasera, sono entrato nel regime dei minimi in questo anno e vendo ed installo materiale audio e video, volevo saper una cosa, se un professionista mi fa fare un lavoro per videoconferenza e quindi é un lavoro che lui scarica essendo per la sua attività , il fatto che io nella fattura non inserisco l’IVA per lui diventerebbe uno svantaggio acquistare da me o riuscirebbe a scaricare la stessa cifra che scaricherebbe acquistando da una azienda a regime fiscale standard che inserisce l’IVA all’interno della fattura?
Buonasera e grazie in anticipo della risposta!
Salve tutto molto esaustivo, la ringrazio per questo, ma avrei bisogno di un chiarimento circa la mia situazione. Sono libera professionista (architetto) nel regime dei minimi dal 2012, quest’anno compirò 35 anni e da un mese sono stata assunta come impiegata e a tempo indeterminato da un’impresa di costruzioni. Vorrei sapere se posso ancora esercitare la mia professione con p.iva e soprattutto se posso rimanere nel regime dei minimi fino allo scadere dei 5 anni.
Buon giorno mi chiamo Antonio ho 53 anni sono in mobilità 3 più 2 e fra 5 anni dovrei andare in pensione, nel frattempo in questi anni posso lavorare e fatturare con partita iva .
Grazie attendo una risposta
Finalmente, è il primo articolo che spiega bene quali sono i criteri per accedere al regime dei minimi. I professionisti che ho contattato erano incerti per molti aspetti. Grazie infinite.
Salve, alla fine mi rimane solo un unico atroce dubbio che il web non è stato in grado ancora di dissolvere: io sto per iniziare un rapporto commerciale come disegnatrice (di storyboard) per una ditta Britannica. Alla fine, fatturando in inghilterra posso accedere al regime dei minimi sì o no? Da quello che ho capito la restrizione per i rapporti con l’estero c’è solo nel caso di esportazione di prodotti, non si applica ad attività di ingegno o ai servizi giusto? Neanche all’agenzia delle entrate mi hanno saputo dare una risposta, mi hanno consigliato di fare un interpello ma ho paura, mi pare che con l’interpello gli offro quasi l’occasione di dirmi “no non lo puoi fare”, invece rimanendo zitta e considerando che lavorare per l’estero è una cosa comune per giovani del mio settore (disegnatori, grafici, web designer) forse col passare del tempo si renderanno conto che è normale….
Ciao Sonia. Non sono un esperto ma penso che sia preferibile sapere con certezza ciò che puoi e non puoi fare. Non so cosa sia con esattezza un interpello ma se la legge prevede che tu possa collabora con l’estero il problema non si pone e puoi lavorare tranquillamente
Il problema c’è nel caso in cui la legge preveda che tu NON possa avere rapporti lavorativi extra italia/europa …perchè se la regolamentazione fiscale vieta ai “lavoratori dei minimi” di collaborare con/all’estero, non ti conviene nemmeno cominciare a collaborare con l’Inghilterra, o (visto che il lavoro è merce rara) conviene che collabori con l’inghilterra e avvii un altro regime fiscale.
Il discorso di rimanere zitti e giocare sul fatto che lavorare per l’estero è una cosa comune per un giovane del tuo settore può essere pericoloso e non vale per la legge di uno stato…puoi ricadere in sanzioni perchè PENSO possa ritenersi evasione fiscale. Lo Stato, col passare del tempo potrà anche rendersi conto che è normale e giusto, ma quel che conta è la legge attuale.
Potrebbe esserci anche un vuoto normativo, in cui lo Stato non dichiara se puoi o non puoi lavorare con l’estero perchè non l’ha contemplato e in questo caso…potresti essere comunque dalla parte della ragione.
Secondo me devi andare fino in fondo e capire esattamente come funziona. Fai un lavoro da professionista dunque per prima cosa informati su ogni aspetto. Non lasciare nulla al caso.
E, sec me, se un commercialista non ti sa rispondere…cambia commercialista perchè non sa documentarsi e dunque non sa fare il suo lavoro con competenza …troppo duro? :)
Articolo chiaro e scritto in facile comprensione
Una domanda: se alla fine dell anno ho più costi che ricavi cosa metto nell unico e cosa succede?
vorrei avere una informazione. ho lavorato come incaricato alle vendita per una azienda di surgelati con i requisiti ridotti e quindi apertura di partita iva,da dicembre 2012 non lavoro piu pero’ e’ rimasta aperta la partita iva posso usufruire dei requisiti ridotti con un altra attiviata autonoma personale. per di piu adesso sto prendendo la disoccupazione per lavori a tempo determinato che ho fatto. grazie
Ciao,
sono nel regime dei minimi da gennaio 2013 e vorrei porre due domande:
-devo acquistare un auto dalla Germania del valore di 30000 euro, con soldi miei e di mio marito che mi servirà per la mia attività lavorativa, è possibile scaricarla come costo? conviene cointestarla in modo da non superare il limite dei 15000 di beni strumentali?
-sono rimasta in attesa nel 2013 e ho partorito a gennaio 2014 quindi devo versare ancora i contributi, la maternità mi spetta??
grazie
Salve,avrei una domanda da porle.Le spiego brevemente:mi hanno offerto un lavoro come operatrice socio sanitaria(che e’ gia’ il mio mestiere),ma mi e’ stato detto di aprirmi la partita iva perche’ e’ un lavoro a domicilio.vorrei quindi sapere: ci sono delle spese iniziali o se devo solo iscrivermi alla camera di commercio?e se una persona gia’ iscritta da poco decide di chiudere la partita iva senza aver mai emesso fatture deve comunque pagare perche’ l’ha aperta?mi scuso anticipatamente se le mie domande possano sembrare stupide ma sono veramente poco informata sull’argomento.la ringrazio molto
buongiorno, ho una partita iva che chiamano semplificata “per venditore porta a porta” , mi arriva nnualmente il resocondo dalla ditta con ritenuta del 23% , attualmente sono dipendente e mi mettono in CIG, dovro’ rimanere a casa , posso chiedere la mobilità a aprire l’attività di Vetrinista con regime dei minimi utilizzando la vecchia partita iva? oppure posso chiuderla la vecchia partita iva e aprire appunto una nuova partita iva minimi ? grazie Roberta
Salve dottore cortesemente chied8 un consiglio. Ho 34 anni e sono disoccupato. Per lo svolgimento di un attivita di coordinamento di una masseria turistica mi e stato richiesto di aprire partita iva.
Leggo che il regime dei minimi potrei aderire se disoccupato e pertanto ne godrei per 1 anno (avemdo 34 anni). Leggo anche che se ho ben capito ev al compimento di 35 anni potrei rientrare nei minimi per ben 5 anni, e corretto ?
Pertanto mi converrebbe evitare di aprire p.iva fino a 35 ann8 ed aprirla successivamente al compimento del 35simo anno e quindi godere di 5 anni di refimecdei minimi? Grazie Antonio
Salve, nel 2015 dovrei avviare un sito di vendita BD e DVD e mi chiedevo:
– Ho 35 anni, sto seguendo un percorso della provincia di Torino chiamato MIP (iniziato nel gennaio di quest’anno) e mi hanno confermato che posso aprire la p. iva con regime dei minimi, è giusto?
– Se fosse corretto, io posso acquistare merce in tutti i paesi UE?
– Posso acquistare anche in UK?
Grazie dell’articolo che mi ha tolto un paio di dubbi.
Buonasera io ho un dubbio , volevo chiedere se quando si è nei regime dei minimi i cosiddetti bollini INPS maturano oppure no??
volevo chiarire questo punto
grazie
di recente ho ricevuto una proposta di collaborazione per la vendita/attivazione di contratti (settore pay-tv) a possessori di P.Iva. Avendo già una P.Iva come consulenza informatica e facendo parte del regime dei contribuenti minimi, posso vendere questi contratti di servizi e fatturare all’azienda mandataria? Se, si, nel caso di una fattura, alla voce “descrizione”, posso inserire la dicitura “Contratto servizio attivazioni”?
In alternativa per iniziare, ci sarebbe una soluzione rimanendo nel regime dei contribuenti minimi?
Ringrazio anticipatamente
salve,
Nel Marzo 2013 ho aperto una partita iva è chiusa nel mese di marzo 2013 ..ovviamente non ho esercitato attività, ora avrei intenzione di avviare un attività con Regime dei minimi rientro ?
Attendo vostre notizie Grazie
Buongiorno!!!
Se possibile vorrei chiederle una rapida consulenza sulla mia situazione.
Sono da circa un mese nel regime dei minimi e tra poco dovrei diventare socia di una cooperativa srl.
Perderò il regime dei minimi o no?? Nessuno sa dirmi con precisione quello che succederà. Grazie
Ciao Giovy hai avuto delucidazioni su questa cosa perchè mi trovo anche io nella tua stessa situazione e non so se posso farlo o meno.
Salve,
Volevo chiedere un informazione, ho 29 anni e dal 2010 ho una partita iva in regime ordinario come intermediario delle assicurazioni, posso passare nel regime dei minimi ed usufruire dei vantaggi dello stesso o sono, per il discorso della continuità lavorativa, obbligato a restare nell’ordinaria? Lo scorso anno per 13.000€ di dichiarazione (ricavi – costi) ho dovuto pagare 9.000€ tra contributi e tasse e quest’anno sarà lo stesso! Chi mi segue mi risponde dicendomi che questi sono i problemi dell’Italia, ma io così facendo quest’anno sarò costretto a chiudere tutto perché con la crisi che c’è il mio settore è al collasso! Grazie mille per un eventuale risposta e consulenza.
Salve,
Sono un’esperto contabile ed un mio cliente nel regime dei minimi, con attività aperta il 7 novembre 2013, non ha ancora ricevuto dall’inps l’F24 per il pagamento dei contributi!
Secondo lei come dobbiamo agire?
Distinti Saluti
Buongiorno,
avrei bisogno di un informazione.
Sono un ingegnere di 30 anni, lavoro come dipendente presso uno studio SRL che sta chiudendo (liquidazione), dal 16/08 sarò disoccupata.
Il mio datore di lavoro si farà una associazione da solo e, dato che io non ho intenzione di prenderne parte, mi ha proposto di pensare alla partita iva.
Ho letto che il regime dei minimi può essere intrapreso solo se le attività che si andranno a svolgere non saranno una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente.
Dato che io svolgerei da casa le solite mansioni: progettazione, disegni, calcoli..ecc…presumo che non posso usufruire di questo regime..è vero?
Vorrei essere più sicura a riguardo!
Grazie per la disponibilità e la gentilezza con la quali si dedica a noi lettori.
La risposta è già contenuta nell’articolo :-)
Salve antonio complimenti per l articolo.
Volevo chiederti una cosa io ho una partita iva aperta e sono rientrato nel regime dei minimi , la.mia domanda è petche io vado a pagare di inps 863 € ogni 3 mesi?? Mi sembra tanto in base a cio che ho letto in precedenza e scusami un altra domanda, se noi siamo esenti da iva cosa vuol dire scaricare dei costi inerenti all azieda?? Nello specifico cosa si può scaricare ?? Tipo l affitto? Mi aiuteresti grazie 1000 …..aspetto tue notizie
Vuol dire che i contribuenti che aderiscono al regime dei minimi possono portare in detrazione dal reddito una serie di spese e di costi legati all’attività esercitata (e quindi pertinenti) con regole esclusive a volte differenti da quanto concesso ai contribuenti “ordinari”.
Dubbio:
Regime dei minimi,
ho aperto la partita IVA il 20 febbraio 2014
Ho emesso la prima fattura il 26 maggio 2014
Il calcolo per rapportare i 30.000 euro va fatto dalla data di apertura o dalla data di emissione della fattura?
Grazie in anticipo per la vostra cortesia e collaborazione
Buonasera,
Lei mi potrà sicuramente aiutare:
sono in possesso di partita iva che ho dovuto fare per l’attività di dimostratore di prodotti in quanto superavo i 5.000 euro di provvigioni annue; ora non faccio più questa attività ma vorrei iniziare con partita iva la mia attività professionale di ingegnere rientrando nel regime dei minimi. Posso rientrare in questa categoria?
Mille grazie
Mauro
Salve,
e complimenti per il servizio informativo che viene svolto…
Nel mio caso, io vengo da una serie di contratti annuali come insegnante di informatica di scuola elementare.
Attualmente sono disoccupato e ho richiesto la mobilità in attesa, forse di essere riassunto dalla stessa struttura scolastica ma con un contratto diverso, ovvero come tecnico hardware.
Sarebbe mia intenzione intraprendere la strada dell’imprenditorialità.
Lo posso fare aprendo P.IVA rimandendo nel settore informatico come tecnico e avvalermi del regime dei minimi, oppure mi conviene cambiare totalmente settore e da artigiano iscrivermi come commerciante e svolgere attività di compravendita..? Grazie per la risposta e Buon Lavoro a tutti
David
Dipende! Questo dipende dagli obiettivi che ognuno di noi si fissa nella vita o nel lavoro!
Vorrei precisare che l’INPS non va pagata se non si è commercianti, regime dei minimi o meno.
veramente l’inps va sempre pagato se non sei commerciante, artigiano o iscritto ad una cassa devi iscriverti alla gestione separata e pagare, in sede di dichiarazione redditi la percentuale Inps sul reddito prodotto. (28,72% saldo e acconto)
patrizia
Buongiorno,
con il regime dei minimi , facendo parte dell’elenco Vies,
un ipotesi: se acquisto ricambi dalla Germania a euro 100, lo rivendo a euro 150 in Italia, pago 5% sulla differenza 150-100 oppure dovrei pagare 22% di IVA su 100 euro poi pagare 5% sul restante parte?
Grazie in anticipo per la risposta .
Ciao Antonino, complimenti per l’ottima guida, se ne trovano diverse in rete, ma la tua è spiegata veramente bene ;)
Grazie!
Buongiorno,
ho 36 anni ho un lavoro a tempo indeterminato full time e il mio reddito annuo supera i 30000 euro, vorrei aprire una p.iva in un settore merceologico completamente diverso dal mio lavoro da dipendente, ma ho alcuni dubbi:
1. Posso aprire la p.iva con il regime dei minimi, il reddito prodotto con il lavoro a tempo indeterminato farebbe cumulo con quello dell’attività per cui viene aperta la p.iva?
2. Lavorando più di 26 ore come lavoratore dipendente, ho letto che l’INPS non deve essere pagata per la p.iva aperta, in quanto viene pagata già dalla ditta per cui lavoro come dipendente, vero?
3. Lavorando meno ore per l’attività con p.iva, visto che la maggior parte del mio tempo è impiegato nella ditta per cui sono dipendente, e quindi anche guadagnando di meno rispetto ad un professionista che svolge l’attività a tempo pieno ricadrei comunque negli studi di settore?
Grazie dell’articolo, una domanda. Nel caso volessi vendere temi online sarei “coperto” con il regime fiscale dei minimi?
buonasera,
ho 34 anni ed un contratto full time con il monte dei paschi di siena ( mai stato lavoratore autonomo). avendo ricevuto preventiva autorizzazione all’apertura di una partita iva ( distribuzione automatica prodotti parafarmaceutici)chiedo se é possibile aderire al regime dei minimi? e se sì dovró pagare i contributi inps anche per l’attivita di distribuzione automatica? i due redditi si cumulano?
Buongiorno,
una domandina veloce: in regime dei minimi non c’è un obbligo di tenuta di contabilità, a parte la tenuta di un banale registro entrate/uscite, a questo punto il mio commercialista (Confartigianato) mi chiede a fronte di quest’unica dichiarazione €700 l’anno, pagabili ogni 3 mesi. Ma per fare cosa, un file da inviare all’Agenzia delle entrate? Mi pare troppo o sbaglio?
Grazie.
Cordialmente,
David
Non entro nel merito di simili discussioni!
:-)
Buonasera, sono un amministratore di condominio in regime dei nuovi minimi. Vorrei porre il seguente quesito. Poichè ho fatto due corsi di formazione, uno per amministratore di condominio e l’altro per dottori commercialisti, vorrei sapere se secondo voi sono entrambi inerenti al 100%. Sicuramente il primo lo è con la mia attività principale ma, a ben vedere, secondo me lo è anche il secondo. Infatti poichè nella mia attività non mi avvalgo di nessun consulente perche mi faccio tutto da solo, il corso di formazione per l’abilitazione all’albo di dottore commercialista mi è utile anche per la mia attività principale di amministratore (es. contabilità condomini, liquidazione e versamento ritenute, dichiarazioni dei redditi e mod 770 etc,.). Posso quindi dedurmi il costo del corso di “ragioneria applicata, diritto fallimentare e contenzioso tributario” al 100% oppure devo considerarlo al 50% perchè inerente solo parzialmente con la mia attività principale di amministratore?
Spero di ricevere celere risposta perchè entro la settimana prossima devo presentare la dichiarazione dei redditi 2014.
Grazie.
Salve,
Io sono uno sviluppatore software, vorrei capire se posso vendere i miei prodotti con il regime dei minimi. Grazie
Salve,
grazie per l’articolo. Vorrei porgerle alcune domande a riguardo. Io dovrei aprire p.iva come libero professionista – geometra. Per quanto concerne la dicitura “beni strumentali” sono considerate anche licenze software?
La soglia di spese per detti beni non può superare i 15.000,00 €, però la mia Regione ha stanziato dei fondi (i soliti start-up) con i quali potrei acquistare beni per la mia attività. Leggendo un po’ di articoli sono riuscito a dedurre che il titolare di p.iva in regime agevolato può avere aiuti pubblici fino ad un valore di 200.000,00 €. Questo tetto riguarda anche i liberi professionisti? E con questi “aiuti” si potrebbero acquistare più di 15.000 € di beni strumentali senza uscire dal regime?
Se non si potesse fare potrei pensare che è tutta una bufala, perché parlano di agevolazioni ed occupazione dei giovani, stanziano dei soldi, ti parlano d’iscrizione al regime agevolato e poi ti raggirano facendoti trovare nei guai dal punto di vista fiscale già a 20 anni.
La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
Salve a tutti,
noto che quest’articolo è ancora molto attuale …
Alcuni interventi, “mi consentano”, possono essere evitati con una più attenta lettura dell’ottimo articolo dell’amico Antonino. Grazie anche a Dr. Fabio.
Vorrei dare il mio contributo per l’esperienza personale nel regime “maelstrom” dei minimi:
– apertura p.iva nel 2010 a 32 anni in regime dei minimi L.244/2007;
– passaggio automatico dal 1° gennaio 2012 al regime di vantaggio D.L. 98/2011;
– permanenza nel 2013 a 35 anni;
– permanenza nel 2014 a 36 anni (ultimo dei 5 anni previsti per la permanenza in questo regime);
– fuoriuscita dal 1° gennaio 2015 dal regime di vantaggio.
Ho un dubbio, però.
Vi chiedo aiuto.
Quale regime sceglierò di adottare a partire dal 2015?
Da quello che ho capito ho almeno due scelte:
– ai sensi del comma 3 art. 27 del decreto legge n. 98/2011 posso usufruire di un regime “agevolato” che prevede esenzione IRAP, dall’obbligo delle scritture contabili ai fini IVA e dalle registrazioni e pagamenti periodici;
– optare per il regime ordinario.
Dico bene Antonino? Chiedo un tuo parere se possibile.
Attenzione! A gennaio 2015 vedrà la luce il nuovo regime forfettario che sostituirà il regime dei minimi. Quindi cambiamenti in vista!
Salve, ho aperto la partita iva questo anno, reggimi dei minimi come ditta individuali (artigiana), faccio pulizie condominiale, e pago i contributi inps regolarmente, sono incinta da 3 mesi, vorrei sapere se per percepire il congedo per maternità, non devo continuare a fatturare?; o posso continuare a fatturare lo stesso? comunque 5 mesi mi dovrei fermare dal lavoro.
Salve ho aperto la partita iva in regime dei minimi il 2/07/14 e, per una serie di motivi, mi ritrovo a non poter più fatturare!
Vorrei sapere se posso sospenderla o se mi conviene chiuderla definitivamente! in entrambi i casi quali sono le conseguenze???? Se dovessi decidere di chiuderla potrei riaprirla successivamente godendo sempre dei privilegi del regime dei minimi????
La ringrazio anticipatamente per la cortese risposta!!!
Non si puo’ “sospendere” una partita Iva. Valuti se chiuderla o meno. Se chiude si preclude la possibilità di riaprire col regime dei minimi.
buongiorno,
lavoro da poco in uno studio di architettura per ora ho un contratto a prestazione occasionale “ordinarie”, dovrei aprire la partita iva a Gennaio 2015 “premetto che a dicembre compio 31 anni non sono mai stata in regola con i lavori precedenti” volevo chiederle gentilmente lei che mi consiglia di fare?
Lo stipendio quando aprirò la partita iva sarà di 50 euro al giorno lavorativi
( quindi dovrò togliere dal mio stipendio finale il 22% iva e il 20% iva essendo libero professionista giusto?? ,quindi no ferie pagate , no malattie pagate, ne sabati e domeniche pagate).
grazie per l’attenzione
Aprire la partita Iva come libero professionista significa diventare lavoratore autonomo! Quindi niente ferie pagate, no malattie pagate, ne sabati e domeniche! Lei fatturerà in base agli incarichi affidati e portati a termine.
Buongiorno,
sono laureata in ingegneria edile ma non ho ancora sostenuto l’esame di stato per l’abilitazione alla professione, esame che sosterrò a giugno del prossimo anno, nel frattempo pensavo di aprire la partita iva come disegnatore per poter svolgere qualche lavoro occasionale, cosa che per altro sto già facendo con ritenuta d’acconto. vorrei chiederle se mi è possibile aprire la partita iva in regime dei minimi considerato che nell’ultimo anno ho svolto alcune collaborazioni occasionali come disegnatore e se, una volta superato l’esame di stato, è possibile aprire la partita iva come libero professionista mantenendo le agevolazioni derivanti dal regime dei minimi.
grazie per l’attenzione
Attenzione! Il regime dei minimi potrebbe cambiare a breve. La legge di stabilità sta introducendo delle novità al regime dei minimi e già a partire da gennaio 2015 potremmo avere qualche sorpresina.
Ciao e grazie per il vostro lavoro prezioso.
Ho alcuni dubbi.
Ho quasi 37 anni e lavoro con collaborazioni occasionali di tipo editoriale a ritenuta d’acconto. Vorrei passare a partita iva e usufruire dei minimi al 5%.
Se ho capito bene dovrei poter aderire al regime anche se ho superato i 35 anni e rimanerci per 5 anni, dunque fino a 41 anni entrando a 37. Giusto?
Mi conviene iscrivermi all’INPGI (so che devo se dichiaro lavoro giornalistico – e sono iscritta regolarmente all’albo – ma i siti a cui fornisco servizi non sono testate registrate e si tratta più di contenuti web in senso lato che di contenuti giornalistici) o non esistono vantaggi concreti e mi “conviene” versare solo all’INPS?
In soldoni cosa dovrei versare io a fine anno, oltre al 5% di quello che ho guadagnato e alla parcella al commercialista? Adesso presento l’Unico a Giugno, con P.I. che dichiarazione dovrei fare?
Salve, nel 2015 dovrei avviare un sito di vendita BD e DVD e mi chiedevo:
– Ho 35 anni, sto seguendo un percorso della provincia di Torino chiamato MIP (iniziato nel gennaio di quest’anno) e mi hanno confermato che posso aprire la p. iva con regime dei minimi, è giusto?
– Se fosse corretto, io posso acquistare merce in tutti i paesi UE?
– Posso acquistare anche in UK?
Grazie dell’articolo che mi ha tolto un paio di dubbi.
Buongiorno, ho 44 anni e a breve entrerò in mobilità, volevo sapere se è possibile sfruttare l’agevolazione del regime dei minimi 5% per chi si trova in mobilità e contestualemnte avere l’indennità di mobilità anticipata.
Grazie
Al momento è allo studio del governo una mini riforma del regime dei minimi per le partite Iva. Già a gennaio del 2015 potremo avere qualche sorpresina. Tra le cose negative, l’aumento dell’imposta. Tra le cose positive sembra ci sia l’ampliamento della platea degli aventi diritto.
buongiorno, ho 28 anni ed ho aperto p.iva con regime dei minimi a fine aprile 2014. da ottobre ho scoperto di essere incinta e per tanto non posso piu svolgere attività per almeno un anno. nei 5 mesi di lavoro ho fatturato 6000 € e le uniche spese fatte sono stati i contributi empapi, un cellulare di 300€ e un toner stampante . volevo chiederle, è giusto tenere la p.iva o chiuderla? e quanto dovrò pagare di tasse allo stato nel modello unico che faro a giugno 2015? grazie
Se l’obiettivo è continuare a lavorare dopo la maternità, perché pensare di chiudere la partita Iva?
b. sera, belle spiegazioni ma in parte difficili per neofiti.
ho 26 anni, laureato inizio un’attività che penso possa rientrare nel regime dei minimi.
– debbo comunque aprire la partita iva?
– posso fare a meno del commercialista?
– a chi debbo comunicare l’inizio di attività?
– posso detrarre la rata mensile del riscatto laurea qualunque attività io svolga?
– i 3.300 e rotti euro annui inps in 4 rate sono comunque obbligatori?
questi i primi dubbi. grazie per gradite risposte. jack
Puoi trovare delle risposte in questi articoli:
https://www.yourinspirationweb.com/2014/02/05/la-partita-iva-cose-e-come-funziona/
https://www.yourinspirationweb.com/2013/10/14/quando-aprire-la-partita-iva/
https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
https://www.yourinspirationweb.com/2013/10/07/10-domande-da-porsi-prima-di-aprire-la-partita-iva/
Buongiorno, a breve firmerò un contratto come consulente per due società dello stesso proprietario e dovrò aprire la partita IVA in quanto precedentemente ero lavoratore dipendente. Ora la proposta che mi è stata fatta è di entrare a far parte del regime dei minimi in quanto per il servizio di consulenza di una delle sue società mi è stato proposto un guadagno lordo di € 29.900,00. Per il servizio che darò alla seconda società in quanto occasionale percepirò la somma di € 5.000,00 in forma di ritenuta d’acconto per prestazione occasionale. Ora la mia domanda è: è possibile che rientri comunque nella partita IVA DE MINIMI in quanto alla fine il mio guadagno lordo superi i 30.000,00 euro se pur i soldi sono provenienti da due società diverse con due forme lavorative diverse? Il commercialista del committente ha detto che è regolare, un commercialista di un mio amico ha detto che non si può fare in quanto passibile di multa fiscale. Chi può aiutarmi in merito? Lunedì dovrei firmare e ho pochissimo tempo. Grazie mille
Salve,
sono un grafico ho 33 anni e dal 2013 ho aperto la partita IVA con regime agevolato.
Vorrei sapere se è possibile mantenere aperta la partita IVA se si inizia un contratto a progetto o se si inizia un lavoro da dipendente in un settore differente da quello svolto da autonoma.
Grazie
Le regole a suo tempo stabilite dall’agenzia delle entrate non sembrano completamente intaccare le posizioni lavorative di lavoratori dipendenti con la contemporanea realizzazione di un’attività soggetta al regime dei minimi (purché si tratti di attività diverse). Addirittura il regime dei minimi è compatibile con lo status di pensionato.
Salve , ho 50 anni ho aperto una partita iva nel 2012 nel regime dei minimi ,reddito intorno ai ( €. 22/23.000) oggi pago il 5%, dal 2015 potrò rimanere per altri 2 anni a queste condizioni , dovrò passare al 15 % o sarò fuori ?
Grazie
Attenzione! L’uscita di scena del vecchio regime dei minimi non sarà immediata! La disposizione di legge che introduce il nuove regime forfettario dice che i soggetti che si avvalgono dei vecchi regimi possono continuare ad avvalersene per il periodo che residua al completamento dei cinque anni agevolati e comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età.
ciao Antonio, vorrei aprire una nuova attività nel prossimo anno e mi chiedevo se non fosse più conveniente aprirla ora, scegliendo codice att. e partita iva, beneficiando dell’attuale regime dei minimi, rispetto a quello proposto con la legge di stabilità 2015.
che ne pensi??
Ciao Maria, rispondo subito alla tua domanda perché può interessare molte persone che come te vorrebbero aprire la partita Iva a breve.
Chi come te intende avviare una nuova attività di impresa o professione e ha le condizioni per accedere ad un regime agevolato ha un notevole vantaggio ad aprire la partita Iva ENTRO LA FINE DELL’ANNO dal momento che il “vecchio” regime dei minimi è più favorevole rispetto al nuovo regime forfettario che entrerà in vigore dal 2015.
Ciao
Salve, vorrei chiedervi un parere, vista la chiarezza e la competenza che hanno vonnotato le risposte sinora.
Mi sembra di aver letto che è consentito riaprire la partita iva con il regime dei minimi se precedentemente la si era utilizzata per la pratica professionale necessaria per l’iscrizione all’albo. È così? La cosa riguarda mia figlia che è un neo avvocato. Lei a 25 anni ha aperto la p.iva con il regime dei minimi per gli ultimi otto mesi di pratica professionale necessari per poter sostenere l’esame di avvocato. Poi ha chiuso la partita iva per un anno per poter frequentare un master a Londra. Ora che ha 27 anni ed ha superato l’esame di abilitazione per iscriversi all’albo degli avvocati deve riaprire la partita iva, ma può usufruire del regime dei minimi?
Buongiorno dott. Salvaggio,
complimenti per la rubrica e il linguaggio di cui si serve. Le chiedo un aiuto per districarmi nell’ambito in cui lei è maestro al fine di poter valutare se valga la pena avviare il seguente progetto a febbraio:
Organizzazione di corsi a scopo divulgativo in ambito agricolo. In sostanza si affitta una sala, si pagano i docenti e si incassano le iscrizioni. I numeri di tale attività sarebbero molto bassi: diciamo iscrizioni per circa 5.000,00 euro l’anno, costi fissi (docenti e sala) intorno ai 2.500 euro l’anno
Dando per scontato che avrei accesso al Regime dei minimi, poiché se ho capito bene avrei i requisiti, secondo lei risulterebbe almeno minimamente remunerativa tale iniziativa, considerando che:
– Ho 48 anni, sono italiano e sono impiegato presso un call-center con contratto di lavoro subordinato part-time a tempo indeterminato
– Reddito netto di circa 15.000,00 euro l’anno
– Godo dell’assistenza fiscale dell’azienda in cui lavoro: potrei chiedere di contabilizzare anche l’eventuale altra attività, così da evitare di pagare un commercialista?
– Nella nuova attività non insegnerei, mi limiterei alla organizzazione dei corsi
– I partecipanti paganti ai corsi sarebbero dei privati
– I docenti da me pagati potrebbero avere o non avere partita Iva: cambierebbe qualcosa per me?
– Sono esonerato dal versare l’Inps, già versata con il lavoro subordinato?
Mi scuso per l’elenco, dottore, ma in rete non riesco ad avere risposte univoche e chiare. Comprendo che anche solo leggere una mail come questa, a titolo gratuito, implichi un dispendio di tempo e energie. La ringrazio sin da ora per il prezioso tempo che mi vorrà dedicare, e anche se non vorrà.
Distinti saluti,
Leonardo
Riguardo la convenienza o meno del progetto, l’unico che può fare una valutazione obiettiva, secondo me, è lei. La validità di un progetto (al di la dei costi) è data da ritorni diretti e indiretti. Se è vero che si deve tener conto sia dei ricavi che dei costi direttamente imputabili al progetto, non si può non tener conto di altri vantaggi indiretti (visibilità, esperienza e altri ritorni non economici).
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale il consiglio che posso darle è quello di farsi seguire da un commercialista della sua zona la indirizzerà nelle scelte più opportune per intraprendere il suo business.
Cordialità
Ciao Antonio ! Volevo farti una domanda…sono un ragazzo di 24 anni (inoccupato purtroppo) e vorrei aprire una partita iva regimi dei minimi….Lavorerei nel settore informatico.(creazione siti web, software ..etc)…All ‘incirca quanto mi costerebbe all’anno questa P.IVA? Un mio amico che lavora nel settore grafico(crea adesivi) mi ha detto che costa circa 200 euro aprirla e il 5% sul guadagno annuali. Pagherei inps etc etc? Ti ringrazio anticipatamente . Saluti.
Ciao Sorin, la lettura del seguente articolo ti potrebbe già chiarire le idee:
https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
E’ sempre attuale e rispecchia le situazioni più comuni.
A presto
buonasera, le vorrei fare una domanda, ho aperto p.iva con regime dei minimi da pochi mesi, quando devo assolvere l’iva? ogni trimestre o direttamente nel modello unico che farò a giugno 2015? grazie
buongiorno
gradirei un suo consiglio grazie
da dipendente 1400 netti mese ho un’ altro lavoro come guida a rit. acconto
fino a 5000 netti,, per quest’ anno va bene, ma per il 2015 superero come guida i 5000 arrivero credo a 9000 sempre come 2° attività,
mia moglie ha uno stipendio di circa 5000 euro l’ anno come dipendente soedoxo,
mi consiglia di aprire una p.i a regime ridotto? mi potrebbe dire i costi su per giu?
paghero il 5% piu imps solo per questo mio 2°job o incide anche sul mio stipendio da dipendente?
La ringrazio buon lavoro
mario
Per quanto riguarda i costi, le consigio la lettura del seguente articolo:
https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, deve essere gestito separatamente.
Cordialità
Salve devo lasciare un attivita sostenuta da 45 anni e desideravo sapere quanto si può chiedere di indennizzo per la licenza di alimenti bevande frutta detersivi nello stesso locale,quindi stessa clientela alla persona che vorrebbe proseguire questa attività? Grazie Donatella.
Così su due piedi, non si può dare una risposta al suo quesito. Piuttosto dovrebbe far valutare la sua azienda da un professionista di sua fiducia (il commercialista che la segue ad esempio).
Il problema è il versare obbligatoriamente la quota Inps anche se non si lavora o si lavora poco.dovrebbero modificare questo paragrafo.
Abbiamo parlato di INPS e altri costi per chi apre una partita IVA nell’articolo: https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
Grazie
:-)
ma se il guadagno ammonta a € 600 mensili quale importo inps è da versare?
A prescindere dal “guadagno” i contributi INPS sono fissi. Per ulteriore approfondimento leggi articolo https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
Salve Antonio Selvaggio, ho intenzione di aprire una azienda di noleggio a Giugno 2015,posso aprire la partita iva entro il 31 dicembre 2014 per rientrare con i requisiti dell’ iva ai requisiti minimi, e non iniziare a pagare da subito l’INPS.Visto che non emettero’ fatture prima di Giugno 2015?Grazie
Salve a tutti,
ho un quesito urgente da proporvi.
Ho 39 anni, all’inizio di dicembre ho aperto partita iva come ditta individuale artigiano aderendo al regime dei minimi attuali. Soltanto ora mi è venuto un grande dubbio se ho o meno i requisiti. La norma dice che il beneficio è riconosciuto al contribuente che “non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attivita’ di cui al comma 1, attivita’ artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare”.
Ora, io sono disoccupato da due anni e mezzo e ho perso il lavoro (non per mia causa ma per scadenza naturale del contratto) che svolgevo come dipendente in un ente pubblico (con tutt’altra mansione) e non avevo partita Iva. La norma parla di “attività professionale”. Cosa si intende? Rientra nel mio caso? E comunque, essendo disoccupato, posso comunque accedere, giusto? Se così non fosse cosa devo comunicare all’Agenzia delle entrate? Rischio sanzioni?
Grazie
Salve, vorrei porre una domanda, io sono dipendente a tempo determinato in una rsa Fondazione onlus del mio paese, ed ho il contratto a scadenza il 31 dicembre, posso aprire la partita iva prima della scadenza del 2014 e cosi rimanere nel regime dei minimi 2014 o devo per forza aspettare la fine del contratto e quindi il 2 gennaio 2015? grazie
Salve, volevo porle un quesito: Io nel 2012 ero dipendente in una clinica privata con contratto a tempo indeterminato, come infermiere. A fine anno mi sono licenziato e ho iniziato a collaborare sempre come infermiere con un consorzio che si occupa di assistenza domiciliare con l’apertura di partita iva in regime di minimi. Potevo farlo o dovevo transitare nel regime ordinario? Grazie anticipatamente per la risposta. Saluti Lorenzo Barone
Salve, sono una straniera con il permesso di soggiorno. 3 anni stavo a casa con la mia bimba neonata, bimba italiana perche il mio compagnio è italiano. Ora la bimba va in asilo, posso io aprire uno negozio di vendita dei vestiti importati da Polonia usufruendo dei regimi dei minimi. E la mia prima attività indipendente commerciale (In Italia non lavoravo prima, sto qui solo 4 anni, lavoravo però all’estero. nel mio paese per 7 anni), quindi io con il mio compagno abbiato tantissimi dubbi se funzionera con tutta la tassazione italiana.
dovevo aggiungere che in aprile avrò 35 anni
Salve Antonino, ho aperto un negozio usufruendo del regime dei minimi. Da quanto ho capito pago l’Iva ai miei fornitori; devo poi ricaricarla sulla merce? Come devo indicarla poi sullo scontrino? Ho articoli al 4%, al 10% e al 22%. Non ho ben capito dall’articolo se devo ogni mese consegnare al commercialista le fatture di acquisto o se basta conservarle e se devo consegnare ogni mese i corrispettivi o solo conservarli. La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorra’ darmi
Porti le fatture al suo commercialista che sa quello che deve fare.
:-)
Bell’articolo ma manca secondo me, i costi fissi inps che sono 866,56 cent ogni tre mesi, quindi uno anche se ha un basso volume d’affari all’inizio parte subito con una rata di circa 288€ mese da tenere pronte per l’inps , che arriva subito e non fà sconti 866€ ogni 3 mesi a chi parte con un attività a basso volume di affari mi sembra comunque troppo. Secondo me aprire la partita iva se si ha un volume di affari al di sotto dei 50.000€ non conviene! Parlo da freelance che ha appena chiuso il regime dei minimi causa basso volume di affari e costi comunque fissi comunque alti!
Riguardo ai costi (compresi i contributi INPS) può approfondire leggendo qui https://www.yourinspirationweb.com/2014/01/14/quanto-costa-aprire-e-mantenere-una-partita-iva/
Buonasera, volevo porre alla vostra attenzione un quesito.
Lavoro per un azienda come dipendente a tempo indeterminato. Siccome procuro dei contratti oltre al mio lavoro sempre per la stessa azienda, mi pagano in busta paga della provvigioni.
Adesso mi chiedono se mi apro una partita Iva così le provvigioni me le pagherebbe l’agente di zona.
È possibile che io apra una partita Iva come dipendente? Mi conviene o pagherei una montagna di tasse? grazie
Buonasera
mi sto affacciando al mondo della piccola imprenditoria e sto facendo delle valutazioni sul “regime dei minimi”, ho sviluppato questa ipotesi e qualcosa nn torna:
1) Attivita commerciale sulla piazza di Roma 1°anno di attività
2) compro merce per E.15.039 + 3.308 (iva 22%)= 18.347
3) rivendo con ricarico medio del 50% ca. per 30.136 (e nn calcolo l’iva come previsto dalla normativa).
4) cosi operativi (luce acqua tel.condominio,commercialista,diritti ccia, tarsu,INPS,) pari a 1627 mese = 19.527 annui
tiro le somme:
30136-18347-19527= vado sotto di 7738 !!!
ovviamente il ruolo più pesante lo gioca l’ affitto del negozio ma anche se lo riducessi a 500 mese andrei cmq sotto di 1.738.
A questo punto la domanda mi sorge spontanea ma il limite dei 30000 ricavi annui è ipotizzabile/percorribile ??? … vi prego ditemi che ho sbagliato qualcosa !!!! …
Francesco
Vi posso raccontare la mia recente apertura di partita iva per sito di vendita on-line:
1) Costi fissi per apertura:
– Pec 6,10€ (webmail) IVA inclusa
– 25€ scia
– 57€ diritto annuale
– 57€ aperura p.iva
2) Costi personali per aprire sito
– commercialista 732€ (annuali in 4 rate iva inclusa)
– INPS 3600€ (annuali in 4 rate)
– 500€ (affito sito annuale rata unica iva inclusa)
Quindi se vedete in totale sono all’incirca 6000€ annuali da cacciare fuori
A questi dovreste sommare i 2400€ massimi di imposte su 40000€.
Alla fine della fiera, al massimo che si possono incassare al netto dei costi fissi e imposte, sono 30000€ circa quindi se non siete sui 10000€ di costi massimi annuali per tutta la baracca, non vi conviene neanche aprire.
Ad ogni modo, sul mio blog ho pubblicato una guida gratuita che spiega tutti i passi da fare per mettersi in proprio (http://www.il-commercialista-dei-professionisti.com).
Buonasera, dopo diversi pareri contrastanti di alcuni professionisti, chiedo a Lei che ritengo autorevole e molto esaustivo nelle risposte.
Ho 40 anni e lavoro da tempo come dipendente in un’azienda.
Avrei intenzione di far produrre da un artigiano un prodotto che sto brevettando e vorrei dedicarmi, al di fuori degli orari di lavoro ed anche tramite internet, alla promozione e commercializzazione dello stesso.
Preciso che non entrerei in conflitto con l’Azienda per la quale lavoro, essendo questa in un settore diverso.
Le chiedo se ho dei limiti ad aprire PI settore commercio aderendo al regime dei limiti con tassazione al 5%.
Grazie
I limiti sono quelli propri (“naturali”) del regime dei minimi di cui ho parlato nell’articolo.
Poi dipende molto anche da quello che si intende fare e da come si deve operare.
Buonasera
Volevo chiederle se si può chiudere la partita iva, avendo il regime dei minimi non assenso passati ancora i 5 anni, e se si a cosa si và incontro?
Grazie
Salve, una domanda:
Nelle fatture emesse metto il 4% dell’inps per la gestione separata. Questo poi va registrato nei ricavi e aumenta i miei ricavi? Nella dichiarazione dei redditi il commercialista metterà come ricavi ad esempio € 20.000 + 800€ (inps ) o solo € 20.000?
Grazie
Daniela
salve,
vorrei chiedere un precisazione sulla partita iva ai minimi precedente riforma 2015.
Io ho aperto la PI ai minimi il 20 febbraio 2014 (regole precedenti alle attuali).
Posso comunque fatturare nell’anno fiscale 2014 l’intera somma quindi 30.000 o avendola aperta a febbraio è perentorio attuare la formula 30.000/12 *11 ????
grazie
cristian
Buonasera, ho una domanda inerente alla questione regime minimi e collaborare con azienda San marinese
Mi hanno detto in azienda che per la prestazione di servizio , elaborazione dati per essere precisi , dovrò in caso di accettazione collaborazione emettere una fattura ad esempio di 10 e per legge sammarinese pagheranno 8 perché il 20% è di tassazione , questo 20% successivamente verrà recuperato col corrispettivo del Cud
Sono consapevole che emettendo fattura col regime dei minimi a San Marino fuoriesco dello stesso nell’esercizio successivo .
Però volevo sapere se la pratica di trattenuta del 20% è normale o meno
Grazie
Buon pomeriggio,
complimenti per las chiarezza dell’articolo. Mi preme porre una domanda: sono un libero professionista, svolgo la mia ttività sul territorio italiano ed aderisco al regime dei minimi per due anni ancora. Attualmente collaboro con una ditta di San Marino ed emetto regolare fattura. In fattura devo detrarre il 3% per la tassazione di san Marino…in pratica oltre alle tasse italiane mi tocca anche pagare quelle di san marino,. pur essendo basse? E’ giusto? La mia collega che collabora con la stessa ditta, anche se è nel regime ordinario, non ha in fattura questa dicitura…non mi sembra affatto giusto.
Grazie per la risposta
Barbara
Ciao.
Ho 42 anni e la società per cui lavoro mi ha “costretto” ad aprire partita Iva perché , pare, non sia più possibile fare contratti a progetto.
Il mio contratto ammonta a 20.000 euro Lorde Iva inclusa. Secondo lei sono messo male?
Salve, vorrei chiedere un’informazione. Sto per l’ultimo anno nel regime dei minimi, dal 1 gennaio prossimo passo a quello semplificato. Dovendo pagare la Tari devo scegliere se farlo in unica soluzione (deducendo tutto l’importo nell’anno 2015) oppure in 4 rate (di cui 3 con scadenza 2016). Se utilizzo la seconda possibilità, posso dedurre l’importo pagato con le 3 rate del2016 nella dichiarazione relativa all’anno 2016?
Salve, so che i suoi conenuti sono sempre precisi e davvero da esperto del settore, complimenti!
in breve:
ho la partita iva in regime dei minimi;
divento dipendente pubblico; chiedo e ottengo, dopo varie consultazioni legali, deroga dal dirigente per attività in ambito web e comunicazione digitale;
la condizione è che il lavoro sia saltuario e ovviamente non leda l’attività da dipendente;
a suo avviso posso essere titolare di un blog con annunci adsense, e fatturare a Google, oppure ospitare altre forme di pubblicità fatturandone i proventi?
Grazie infinite!
Marco
Buongiorno e grazie per l’articolo molto esaustivo.
Le vorrei proporre un quesito pratico: ho chiuso la P.Iva a regime ordinario nel 2013, posso aprirne un’altra e usufruire del regime dei minimi?
L’attività è totalmente differente dalla precedente e io ho 38 anni compiuti.
Grazie e cordiali saluti.
Sono un utilizzatore di questo regime e ne sono soddisfatto. Trovo solo spiacevole la questione dell’acconto delle tasse per l’anno successivo al primo anno, che a mio avviso dovrebbe essere eliminata per questo tipo di inquadramento fiscale.
Gentilissimo Antonino, avrò visto decine di articoli sull’argomento ma nessuno è chiaro come i tuoi articoli.
Nell’articolo sul regime ordinario hai fatto anche uno specchietto con esempio dei costi annuali dovuti anche se non hai un euro in entrata.
Allora l’unica cosa che manca in questo articolo è uno specchietto dei costi fissi con esempio allo stesso modo. Quindi i costi base che vanno pagati comunque. Magari con un confronto tra regime ordinario 2016 e regime dei minimi 2016. La differenza dei costi fissi (dunque aldilà di sforare il reddito minimo) sono circa 1500€ ? grazie
Salve, innanzitutto complimenti per l’articolo.
Ho partita IVA con regime dei minimi. Mi chiedo se sono tenuto a versare i contributi previdenziali avendo incassi inferiori a 4000,00 € nel 2015. Ho aperto questa micro attività per sostenere i costi degli studi universitari che si aggirano intorno ai 2000,00 € / anno. Dovendo fare la dichiarazione dei redditi mi chiedo se le spese universitarie andranno ad abbassare il reddito al fine di pagare meno tasse per contributi previdenziali.
Grazie!
Dipende da che gestione utilizzi. Per esempio quella artigiani prevede un minimo di contribuiti fissi pari a 3600€/annui da pagare in 4 rate. Anche se non fatturi un euro. Altrimenti paghi il 28% sull’utile e il 5% di tasse.
Buongiorno,
avrei un quesito. Nel 2014 ho aperto la partita iva nel regime dei minimi e da giugno 2016 sarò assunta a tempo indeterminato. Volevo comunque tenere aperta la partita iva per alcuni lavori che, ovviamente, non centrano con quello principale. Devo per forza cambiare regime e passare in quello ordinario o posso restare nel regime dei minimi? Nel caso, potrei cambiare il codice attività e quindi restare in tale regime?
Grazie mille
Salve, leggendo i vari articoli che lei ha pubblicato mi sembra comunque di capire che l’inps ha un coSto abbastanza alto. Per spiegarmi; sono agente immobiliare o meglio collaboratore,rientro nel regime dei minimi , l’inps e comunque una bella batosta ! Non capisco cosa cambia da una p.iva classica! Si parla comunque di 3/4 mila Euro all’anno . Spero di essermi spiegata! Sono obbligata comunque a pagare l’inps?
Buongiorno Antonino,
complimenti per l’articolo.
Vorrei se possibile, confrontarmi con te su su una situazione che mi attanaglia da giorni.
Una mia cliente professionista, ad oggi ha già fatturato in regime dei minimi circa €.27.000. Ha ricavi presunti ma certi ormai da fatturare nei prossimi mesi che la porteranno ad arrivare ad un volume d’affari di circa €.47.000.
Come devo gestire la faccenda? Posso ad oggi anche se non ha effettivamente superato ancora il limite farle emettere le prossime fatture con iva e procedere allo scorporo sulle fatture precedenti?
Istituire i registri iva e trattarla alla stregua di un semplificato, liquidando l’iva del primo trimestre ecc?
Oppure devo farla procedere finchè non supera il suddetto limite, farle fare fattura con iva per le fatture post €.45.000 e per il pregresso portare tutto direttamente in dichiarazione iva? Non riesco a trovare una soluzione convincente.
In tutti gli articoli che ho letto parla di scorporo iva dei precedenti periodi ma in nessun caso ci sono degli esempi applicativi.
Ti sarò grata se riuscirai a rispondermi.
Valentina
Odio, non voglio pagare le tasse