SEO: Iniziamo a parlare di link building
Oggi vorrei rispondere a Roberta, che commentando quest’articolo dedicato all’ottimizzazione SEO di un sito web, mette in luce la sua curiosità nei confronti della SEO off-site.
@Nicoletta ed Elisa che avevano proposto il loro sito per l’analisi SEO:
“State già facendo un ottimo lavoro! Ho quindi preferito, non focalizzarmi sull’analisi del vostro sito, donando spazio ad altri argomenti utili alla nostra crescita SEO”
L’ottimizzazione off–page, detta anche link building, è un lavoro assai complesso: deve essere fatto con astuzia e tenacia e non può essere in alcun modo lasciata al caso.
Vi sono innumerevoli misteri e curiosità che si annidano nella figura di chi adopera quest’arte oscura: oggi però chiariremo giusto un paio di dubbi.
Prima di analizzare per benino la link building, è bene chiarire sin da subito quanto segue:
- La link building non è un metodo scientifico, anche se esiste la possibilità di effettuare test su larga scala.
- La link building non è sempre uguale: infatti, non è detto che una tecnica off-page applicata a uno specifico settore possa sortire gli stessi effetti su uno diametralmente opposto.
Detto questo e levatomi il ronzio assordante di questo pensiero dalla testa, possiamo procedere.
Che cosa è la link building e in che maniera deve essere utilizzata
La link building è arte, è creatività allo stato puro: è l’insieme di quegli elementi che legati l’uno all’altro creano una miscela esplosiva.
È una bestia senza padrone, un’arma infallibile e violenta che, se non usata a modo, è in grado di creare effetti devastanti.
Possiede la capacità di spingere il vostro progetto web verso un livello superiore, donandogli quella visibilità che in rete tutti cercano, ma possiede anche altre capacità che spesso vanno in conflitto con l’obiettivo che ci siamo prefissati.
Attraverso l’utilizzo corretto delle tecniche SEO off-site si tende a emulare o addirittura a forzare il comportamento degli utenti rispetto alla propagazione di link verso un sito o una pagina web.
Esistono diversi tipi di link building e diversi atteggiamenti con i quali affrontarla. Esiste il bene ed il male, il bianco ed il nero, il brutto ed il cattivo e non sempre vince chi fa le cose nel modo corretto.
La descrizione di alcuni termini è doverosa, potrebbe alleggerire la tua lettura in quanto li troverai spesso su post inerenti alla SEO, nel caso tu voglia cimentarti nell’uso di quest’arte.
SEO white hat:
L’utilizzo di tecniche in perfetta armonia con la netiquette e con il buon senso.
SEO black hat
L’utilizzo di tecniche automatiche e massive che aumentano in modo esponenziale i link che puntano al tuo sito.
SEO grey hat
Il giusto compromesso fra la prima e la seconda (io mi trovo qui).
Negative SEO:
L’utilizzo di tecniche black hat con il solo scopo di mandare in penalizzazione la concorrenza.
Perché è bene fare link building
Ad oggi, il parametro più importante che Google tiene in considerazione per capire se un sito piace o meno agli utenti, è il chiacchiericcio che esso produce in rete.
In soldini, più si parla di uno specifico sito e più Google tenderà a mostrarlo all’interno delle ricerche prodotte dentro il suo database e, visto che Google vuole offrire ai suoi utenti solo il meglio, quale miglior metodo se non quello di offrirgli ciò che a loro piace?
Chiaro no?
Di base, il complesso algoritmo di Google porta con sé il ragionamento appena fatto. Ne deduciamo quindi che più siamo capaci di far pervenire collegamenti al nostro sito più questo sarà visibile.
In effetti, vista da questo punto di vista, la deduzione fatta non “fa una piega” ma lascia largo spazio a domande e fraintendimenti.
In passato, bastava amplificare la rete di link per ottenere delle posizioni di tutto rispetto; oggi invece è difficile tentare questo tipo di approccio, dato che quasi sempre si va dritti dritti dentro le fauci della belva feroce di cui parlavamo sopra.
Le regole fondamentali per fare un ottimo lavoro di link building
La prima regola da tenere a mente è: l’aumento di link deve apparire più che naturale.
La seconda regola è: i link devono essere quasi naturali.
La terza regola è: i link non devono apparire artificiali.
È pur vero che non è facile applicare regole del genere in tutti i settori; quindi, prima di iniziare una strategia di inbound linking, è bene guardare quali risultati propone Google e in che maniera interfacciarsi con essi. Questo anche perché Google nel corso degli anni ha introdotto diverse modifiche al suo algoritmo, fino ad arrivare a stravolgerlo del tutto con l’ultimo aggiornamento. Ma di questo parleremo in una prossima puntata.
Come applicare questi concetti alla realtà
Se dovessimo decidere di posizionare un sito che vende “materiale edile” in tutto il mondo, dovremmo prima di tutto capire quale relazione c’è fra l’argomento trattato e la rete.
Potrebbe, per esempio, tornarci utile capire se ci sono delle guide di settore sui materiali venduti; se sulla rete social ci sono gruppi e/o community, o ancora se esistono forum e punti di riferimento capaci di donare risposte alle domande che un utente appartenente a quella nicchia potrebbe fare.
Solo dopo aver valutato in che maniera reagisce il pubblico per quella nicchia, possiamo farci un primo prospetto su come affrontare la link building in rete.
Magari per alcune nicchie potrebbe tornarci utile scrivere post su un blog di settore regalando preziosi consigli e ottenendo quindi un link al nostro sito e una visibilità non indifferente sul target di riferimento.
È chiaro che nessun gruppo di persone potrebbe mai pensare di concedere un attestato di stima (vedi link) verso un sito, utilizzando la stessa ancora.
Mi spiego meglio: è molto improbabile che centinaia o migliaia di persone in rete parlino di un prodotto utilizzato per il cemento, linkando la frase “prodotto per il cemento”.
Ogni persona, infatti, ha un proprio metodo, un proprio ragionamento ed una propria visione della rete.
Mio zio, per esempio, non sarebbe mai in grado di inserire un link su un post, piuttosto, riuscirebbe a copiare e incollare l’indirizzo della pagina web ai suoi amici, sul forum che lui stesso segue; dove magari altre volte ha trovato delle soluzioni ai suoi problemi.
Mia cugina, invece, metterebbe un link sulla parola “questo sito”, la mia amica Eleonora, al contrario inserirebbe un’immagine con il link alla pagina, visto che ci tiene a far vedere al mondo quanto è brava con il computer, la mia vicina di casa avrebbe invece utilizzato il telefono per divulgare l’informazione.
A questo punto della lettura dovresti avere una visione più nitida rispetto all’atteggiamento da utilizzare quando si fa link building.
Adesso ti faccio una domanda:
Se un tuo cliente ti chiedesse di posizionare un sito di e-commerce, diciamo, un sexy shop, potresti utilizzare le stesse tecniche usate per la ditta di materiale edile?
- E se il tuo cliente volesse posizionarsi solo sul mercato UK?
- E se volesse essere primo in 2 mesi per 20 chiavi competitive?
- E se volesse scavalcare il suo competitor maggiore anche di una sola posizione ma su tutte le keyword?
- E se volesse attribuire il suo nome ad un brand?
- E se volesse solamente fare brand popularity?
- E se volesse buttare a terra un competitor?
Diciamo che le casistiche potrebbero essere infinite ed è per questo motivo che alla base di tutto vi è una preparazione a 360° sull’argomento e la necessità di essere skillati in diversi settori.
A questo punto ti lascio la palla (come al solito) e attendo le tue domande, alle quali darò sicuramente risposta su questo post attraverso i commenti.
Le domande più belle troveranno risposta sul mio prossimo post che dedicherò alla link building entrando nello specifico delle tecniche utilizzate, quindi dai gas alla tua curiosità.
21 commenti
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SEO: Come ottenere link di qualità | Your Inspiration Web
[…] promesso, oggi prendo spunto dal commento che Mixo ha scritto in risposta al mio precedente articolo sulla link building per…
io ho sicuramente subito una Negative SEO in quando il mio sito o meglio la landing page webdesignerroma.it era in prima pagina con la keyword WEB DESIGNER ROMA. Ho controllato i backlinks ed ho visto cose che voi umani… :(
Mi chiedo, in questi casi cosa si fa?
Stai facendo le cose nella maniera sbagliata!
Il tuo sito è duplicato su altri domini e il 95% dei link in ingresso ha la stessa ancora. I fattori on-page vanno curati e in più linki te stesso sul footer con la chiave del dominio.
Per i link in ingresso che non desideri ricevere, puoi utilizzare il Tool di Papà Google
https://support.google.com/webmasters/answer/2648487?hl=it
Per qualsiasi cosa chiedi pure :)
Inizio ad eliminare dal footer il link…e poi fermo questi link in ingresso mai richiesti…
Grazie mille.
E di cosa? :) Per me è un piacere!
una minima parola di un esperto per me è “acquisizione di sapere”, ti ringrazio per questo e per l’articolo utilizzimo. ;)
Un altro ottimo seo-article :) tutto chiaro, ma quello che non ho ancora capito è come diavolo fare ad ottenere backlink di qualità. Come si fa?
So benissimo che i sistemi “automatici” annullano il lavoro fatto, perchè ormai non sono ben visti, mi è chiaro anche l’uso dei social net e magari anche di una fan page, ma ribadisco, non ho proprio capito come fare ad essere linkati da siti di qualità.
Scambio link, banner? Anche questi metodi sono al tramonto, acquisto di adwords che poi ci permetteranno di essere visibili abbastanza da diventar noti e poi magari anche famosi?? :)
Oh, io resto in attesa… e buon lavoro :)
Per ottenere link in ingresso ci sono molteplici tecniche alle quali possiamo fare riferimento.
Alcune di queste, si dice che siano in disuso, ma se ti fai un giretto noterai che i seo ancora le utilizzano :) Lo scambio link non ha un senso logico ai fini seo.
Mixo, Prendo la palla al balzo e inizio a scrivere il prossimo post con la prima Strategia di Link building che ne pensi?
Grande Marco, aspetto anche io volentieri il nuovo articoli…nessuno parla della pratica, solo teoria…
Io personalmente ho molta cofusione sull’utilizzo dei comunicati stampa e degli article marketing, possibile che veramente non vale più la pena. Possibile, mi chiedo, se tutti i siti che ospitavano questi contenuti sono veramente tutti da buttare.
Tu che ne pensi, potrebbe essere un argomento da approfondire?
Beniamino io utilizzo ancora la tecnica dei Comunicati/article marketing con successo. Solo che lo faccio in maniera differente rispetto a qualche anno fa. Adesso tengo in considerazioni molti più fattori prima di inserire un link.
Ad esempio vedo se il sito è penalizzato, vedo se il sito gode si un buona reputazione agli occhi di google, vedo se ci sono altri che, all’interno del sito, linkano le mie stesse keyword, vedo gli ip di provenienza e altri fattori che determinano la buona riuscita del posizionamento.
Grazie per la richiesta, magari iniziamo proprio da quello che hai chiesto tu così sul prossimo articolo iniziamo a mettere in pratica alcuni concetti di link building :)
Perfetto Marco! next step: approfondire le tecniche pratiche di link building, magari da siti ad hoc..voglio proprio vedere! :)
Come giustamente qualcuno ha già sottolineato: di teoria ce n’è tantissima in giro, anche datata purtroppo, ma di pratica NULLA. Il tuo primo articolo ad esempio sarà ed è un must per tutti coloro che non hanno idea di cosa sia il seo o ne hanno una non chiara…
Ciao e grazie ancora
Grazie a te per aver ispirato il prossimo articolo :)
Marco sa utilizzare così bene le catene di link che nemmeno Andromeda con la sua ;)
Scherzi a parte, una pratica considerata “malevola” spiegata in modo semplice. Big up for u!
Grazie Benedetto :)
Io credo che anche dopo panda, penguin e tutti gli altri aggiornamenti di google, le tecniche SEO siano sempre le stesse, certo più cauti, meno script e programmino che facevano tutto in automatico però il concetto è quello.. O magari mi sbaglio?
Tutto sommato non sbagli.
Le tecniche sono QUASI sempre le stesse, ma.. vengono elaborate, sviscerate, riplasmate ed a volte sostituite con altre più forti, meno soggette a penalizzazioni. Quel che cambia radicalmente è il modo in cui le facciamo convivere con la nostra strategia.
Stavo sviluppando un sito per un Risto/Bar di Roma Centro e il cliente ha chiesto giustamente di comparire tra i primi risultati quando si cercano cose come: bar roma, ristoranti roma, etc. etc.
Io gli ho detto che non sarebbe stato facile perché comparire così in alto in una ricerca che riguarda una città vasta come Roma è come scegliere da un giorno all’altro di essere ricchi.
Mi chiedevo quindi se e come fosse possibile apparire così in alto anche quando il sito è statico e soprattutto è ad una pagina sola.
Grazie in anticipo.
Impossibile! Avrebbe difficoltà anche un sito bene fatto ed ottimizzato seo, figuriamoci un sito one-page statico, privo di contenuto rilevante.
Ma sopratutto le keywords sono troppo generiche, dovresti definire una lista di parole più pertinenti e performanti, es. “Ristorante [tipologia] [zona]” quindi ad esempio “Ristorante Cinese Roma Eur”
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Ciao Emiliano per la local search devi utilizzare le mappe di google con G+ Inoltre tutti i richiami a prefisso/cap etc… che agevolano la spiderizzazione rispetto alla località.
Guarda il post sull’analisi seo fatta al sito di Stefano, ti tornerà sicuramente utile :)
https://www.yourinspirationweb.com/2013/10/24/la-seo-in-pratica-lanalisi-seo-del-vostro-sito-web/
Ciao Marco, un articolo interessante. Io, pur non essendo un esperto di SEO, ho sempre ragionato così: scrivere contenuti interessanti e linkare risorse utili per approfondire determinati argomenti. Senza esagerare.
Poi, secondo me, è utile essere parte della comunità. Non spammare sui forum (non serve), ma essere di aiuto. In questo modo, pian piano, ci facciamo notare e forse le persone vanno a vedere il tuo sito perché hanno stabilito un tipo di “relazione”.