Le clausole “salva vita” in un contratto da freelance
Sul blog di YIW abbiamo accennato a più riprese quanto possa essere fondamentale per un web designer freelance regolarizzare un qualsiasi rapporto di collaborazione con l’utilizzo di un contratto.
Mettere tutto nero su bianco prima di cominciare a lavorare su un progetto è effettivamente un passaggio che molti neofiti non rispettano, per poi versare lacrime di coccodrillo quando il cliente di turno si rivela per ciò che è, si rifiuta di pagare o pretende lavori extra rispetto a quelli preventivati in partenza.
Uno dei modelli più conosciuti dai freelance è senz’altro Oscon, che ha dalla sua il vantaggio di essere piuttosto completo, nonché completamente gratuito.
Oscon sicuramente ha salvato molte vite, eppure..
Eppure utilizzavo una versione di Oscon da me modificata fino a un annetto fa, e mi sono resa conto che nel contratto mancavano quelle che, con il senno di poi, potrei definire le “clausole salva vita”, soprattutto quando si lavora a distanza con clienti sparsi in ogni angolo del globo.
Motivo per cui, mannaggiaame, mi sono ritrovata in situazioni che definire spiacevoli è l’eufemismo dell’anno.
Per esempio…
Clausola #1: diritto di recesso
Il cliente ad un certo punto ti chiede di copiare ogni virgola del sito internet del suo concorrente, e a te questa cosa non va giù. O ancora, capisci di avere a che fare con una specie di stalker che ti chiama a qualsiasi ora del giorno e della notte (ti assicuro che può capitare) e ti accusa perché non hai risposto a un messaggino che ti ha mandato 27 secondi prima. Una cosa piuttosto imbarazzante, tra le altre cose.
A questo punto vuoi solo scappare a gambe levate e sbolognare il tutto al collega più odioso che hai. Ma.
Il contratto non ti permette di farlo. Non c’è assolutamente nessuna postilla che tu possa usare come scappatoia. Male, male.
Inghiotti il rospo, sopporti a denti stretti e prendi nota per il futuro: aggiungi sempre una clausola che ti permetta di recedere dal contratto, ovviamente rimborsando il cliente dell’anticipo versato. Nelle situazioni veramente esasperanti sarà l’asso nella manica che ti salverà dall’esaurimento nervoso.
Clausola #2: il materiale consegnato alla fine del progetto
In uno degli ultimi progetti su cui ho lavorato ho acquistato alcune immagini su un sito di stock foto. Ovviamente ho acquistato le foto a dimensione minima: per inserirle in un layout non avevo certo bisogno di una foto di 3000 pixel a 300 dpi. Ma.
Quando ho consegnato i files, il cliente pretendeva che gli fornissi la foto utilizzata nella pagina “about” ad alta qualità perché – senti questa – la trovava perfetta per la sua campagna pubblicitaria. Voleva, in sintesi, utilizzarla per una cartellonistica da cinque metri.
Acquistare quella foto nella dimensione a lui necessaria mi richiedeva 97 crediti, all’incirca 150 euro: assolutamente fuori questione. Gli faccio presente la cosa ma lui si dice irremovibile. La discussione va per le lunghe e alla fine, per non minare ulteriormente i rapporti e chiudere il contratto, mi offro di cercargli delle alternative simili e più economiche.
Una ricerca che, ovviamente, mi porta via un sacco di tempo. E che alla fine lascia il cliente poco soddisfatto.
Perciò: sii chiaro sul materiale che effettivamente gli consegnerai al termine del progetto. Se inserisci delle icone, considera che potrebbe chiederti i sorgenti per modificarle successivamente; Se inserisci delle immagini specifica che saranno consegnate solo nella risoluzione e nella dimensione da te utilizzate nel layout. Controlla le licenze dei font e di ogni altro elemento grafico e usa solo ciò che puoi effettivamente trasferire al tuo cliente.
Clausola #3: saldo “alla consegna” significa “prima della consegna”
Estate 2012. Cliente della tipologia “furbetto”.
Discussione epocale sul significato grammaticale della frase “saldo alla consegna”. Io lo traducevo con “saldi, e io consegno”, lui con un meno prosaico “consegnami, poi io ti blocco su skype e chi s’è visto s’è visto”.
Poi in una telefonata se n’è uscito con uno sprezzante “ti ho appena fatto il bonifico, puoi consegnarmi il tutto” ma alla mia richiesta di vedere la ricevuta del bonifico la linea è misteriosamente caduta.
Perciò, definisci meglio tutto ciò che concerne il saldo del lavoro che hai fatto, senza limitarti ad usare una semplice definizione che potrebbe essere travisata ad uso e vantaggio del tuo cliente. Ricordati che una volta consegnato il sito e tutto il materiale di sviluppo (sorgenti grafici, markup, ecc.) sarà quasi impossibile far valere i tuoi diritti, a meno di non sborsare esose parcelle ad ancor più esosi consulenti legali. Conosco web designer che hanno ricevuto il saldo dopo MESI dalla consegna, e altri che ancora – poveri illusi – attendono un pagamento che non arriverà mai.
Clausola #4: un limite alla richieste delle modifiche
Il contratto che utilizzavo formulava all’incirca cosi: “il cliente potrà richiedere eventuali modifiche fino a giungere alla versione definitiva del layout”.
Va da sé che “eventuali modifiche” può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Quante saranno le “eventuali modifiche”? Dieci? Venti? Cinquanta? Milleduecentotrentasei?
Verrebbe da pensare che ovviamente, anche se non specificato, c’è un limite che una qualsiasi persona con un po’ di buonsenso rispetterebbe. Che nessun cliente sano di mente richiederebbe mille modifiche su un layout, perché alla fine questo significherebbe disegnarlo in modo completamente diverso.
Ma pensa di trovarti in una situazione simile:
Cliente: mi piace, ma puoi fare il pulsante verde?
E tu lo fai.
Cliente: insomma, non mi convince mica… prova con l’arancione.
E tu lo fai.
Cliente: mah, fai una cosa, metti il rosso. E le news le sposti a destra?
E sia.
Dopo un mese
Cliente: niente, non ci siamo proprio. Lo vorrei più “moderno”, non so come spiegarmi. Più “flat”, più “easy”. Torniamo alla versione iniziale, però facciamo tutto bianco?
E cosi via. Innumerevoli modifiche e un cliente despota e stronzo confuso che sembra non sapere cosa vuole e ci stordisce con parole ed aggettivi di dubbio significato.
Quindi: indica un massimo di modifiche che potrai apportare al layout, sulla base delle preferenze del cliente. Chiedi inoltre che ti facciano un elenco completo delle modifiche che vogliono e spiega che metterai mano al layout una volta sola per apportare tutte le modifiche richieste.
Se per ogni modifica devi salvare uno screenshot, inviarlo ed aspettare il feedback, ci vorranno mesi prima che tu abbia finalmente il layout definitivo.
Clausola #5: un tempo massimo da rispettare, pena l’annullamento del contratto
La razza peggiore di cliente è quella che alla domanda “quando deve essere pronto?” risponde “ieri”. Sembra infatti esserci una qualche formula matematica per cui più il cliente sembra avere fretta e più il progetto è etichettato come “urgente”, più tempo ti farà perdere prima di riuscire a chiudere il lavoro.
Per dire.. l’ultimo cliente “ieri” (cosi li chiamo) mi ha trascinato il restyling del suo sito web per un anno e mezzo. Cinquecentocinquanta giorni, giorno più, giorno meno. Il contratto prevedeva la consegna del lavoro a 45 giorni dalla consegna del materiale ma dato che il materiale mi veniva consegnato a scaglioni, con tempi morti di settimane tra un’indicazione e l’altra, dopo un anno e mezzo eravamo ancora li, a disquisire sul layout della pagina prodotto o su che tipo di effetto javascript fosse più indicato per la home page.
Nell’arco di quei cinquecento giorni tra l’altro abbiamo detto addio a mio suocero e festeggiato la nascita di mia figlia. Ovviamente, se avessi potuto scegliere, non mi sarei mai imbarcata su un’esperienza lavorativa tanto impegnativa sapendo che a breve avrei dovuto affrontare una gravidanza e un lutto.
In cinquecento giorni le priorità di una persona cambiano, sorgono nuovi impegni: credevo fosse impensabile che un cliente mi tenesse in stand-by tanto a lungo in un progetto, sforando i tempi previsti in un modo tanto insensato. Ma nella vita dei freelance non esiste l’impossibile, prima lo capisci meglio è.
Ma tant’è. Il contratto formulava un semplice “tot giorni dalla consegna del materiale” e non potevo fare altro che aspettare. Dal contratto dopo, ho imparato la lezione: tempo massimo di 30 giorni per la consegna di TUTTO il materiale, pena l’annullamento del contratto stesso.
Clausola #6: diritto d’autore
La clausola più importante per un web designer freelance. Ne abbiamo parlato abbondantemente in questo articolo: poter firmare il sito web progettato (inserendo un “web design by …” nel footer come è usanza fare) e inserire inoltre il progetto all’interno del nostro portfolio è ESSENZIALE affinché:
- Potenziali clienti, positivamente impressionati dal sito che abbiamo realizzato, ci contattino per un preventivo;
- Il nostro portfolio cresca con noi e diventi la prova della nostra esperienza e professionalità, nonché della qualità del nostro lavoro.
Ho lavorato con clienti che, per motivi di privacy (valli a capire) non volevano che io inserissi uno screenshot del loro sito nel mio portfolio. O ancora, un cliente che non voleva far capire ai concorrenti chi fosse il suo “web designer di fiducia” (tesuali parole), perciò inserire la mia firma sul footer del suo sito era assolutamente fuori questione.
La clausola potrebbe prevedere l’inserimento della nostra firma nella zona inferiore del layout e il nostro diritto a pubblicizzare il lavoro svolto nel nostro portfolio, A MENO CHE il cliente non intenda pagare una “sovrattassa” , una specie di rimborso per cui siamo disponibili a mantenere la tanto agognata privacy per quanto riguarda il lavoro che abbiamo svolto.
Altre clausole?
E voi? Avete dovuto aggiungere altre “clausole salva vita” nei vostri contratti? Ditemelo, farò tesoro dei vostri suggerimenti e li inserirò nell’articolo… magari salveremo delle vite dalla dannazione eterna condividendo le nostre esperienze in merito ;)
53 commenti
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Condivido in pieno questo articolo!
Metterei anche acconto 30% o 40% per iniziare il lavoro.
Ma di solito utilizzate i modelli Oscon o ne avete uno personalizzato?
Grazie!
Che il contratto preveda un acconto iniziale lo do per scontato, ecco perchè non ne parlo…ho citato solo le clausole che uno potrebbe dimenticare o ignorare ma che, alla fine, possono effettivamente fare la differenza.
Ho usato a lungo Oscon, ora ne ho creato uno mio (partendo sempre da Oscon) dove ho inserito queste e altre clausole utili. L’ho anche personalizzato dal punto di vista grafico e “snellito” perchè in alcune parti il lessico è troppo articolato, i clienti si sentivano intimiditi ;)
ciao andrea,
riprendo il tuo post per fare una domanda a tutti.
Innanzi tutto bellissimo articolo sara!!! e per chi come me è da poco freelance è una manna dal cielo per risolvere alcune grane che spesso si presentano.
Tornando a noi ecco la domanda che vorrei fare.
Mi è capitato di fare un progetto abbastanza grande e il cliente “pretendeva” la realizzazione della bozza grafica prima del pagamento dell’anticipo giustificandosi così…” e ma cosa dici? io prima di acquistare voglio prima vedere no puoi chiedermi dei soldi in anticipo senza farmi vedere il prodotto, e come se andassi da una concessionaria di auto e ti facessero pagare prima di avere la macchina…”.
Stendiamo un velo pietoso su questa tipologia di cliente e vorrei chiedere a te e a tutti…. come avreste risolto la situazione?
ciao
Grazie Nicola.
Al tuo cliente devi spiegare la differenza tra l’acquisto di un bene e di un servizio: nel secondo caso é usuale chiedere un acconto prima che il servizio venga svolto, per esempio nessuna impresa edile ti ristrutturerà casa senza un cospicuo acconto..questo perché alla fine non ci sarà un bene materiale su cui far valere i tuoi diritti.
Digli che é prassi richiedere un acconto e tranquillizzalo: nel caso non gli piacesse ciò che fai potete rivedere insieme la bozza e sarai pronto a modificarla come preferisce.
Tra parentesi, però, ti consiglio di stare attento: a fiuto questo mi sembra un “cliente serpente”, questa tipologia di cliente va evitata, non convinta della nostra buona fede, fidati ;) evita di covarti una serpe in seno, come si dice..
@Nicola
Gli avrei chiesto quale fosse il suo concessionario. Perché personalmente tutte le volte che ho acquistato un auto mi è stato chiesto (e non era una scelta):
– un congruo anticipo al momento dell’ordine,
– il saldo PRIMA dell’immatricolazione (quindi 2-3 giorni prima dell’effettivo ritiro del prodotto, col rischio che poi esci dal concessionario e magari non funziona il tachimetro – la mia prima auto).
IMHO la differenza non è neppure tra bene/servizio, ma tra alto/basso valore (in senso di costo).
Chiamo l’elettricista per cambiare una spina, l’intervento è piccolo e lo pago direttamente alla fine dello stesso.
Chiamo l’elettricista per rifare l’impianto elettrico, l’intervento è grande e mi verrà richiesto un anticipo iniziale ed eventualmente altri saldi in corso d’opera.
Compro una scatola di tonno al supermercato e scambio subito il mio denaro con il bene.
Compro un auto… vedi sopra.
Stessa cosa in questo campo: devi fare un intero progetto di comunicazione e marketing -> pagare moneta vedere cammello. Devo fare un intervento da 50€ -> me li puoi dare anche alla fine dell’intervento.
In bocca al lupo col cliente. :-)
la differenza non è solo nel basso/alto valore del bene, quando compri fisicamente un bene paghi nel momento in cui te lo porti a casa, anche nel caso di un bene di lusso. La differenza tra bene e servizio conta, altrochè :)
tuttavia le tue considerazioni sono interessanti.
Ti do ragione.. Oscon va un pò rivisto.. è molto tecnico e spaventa un pò!
Posso chiederti di inserire (se possibile) degli esempi veri e propri per ogni clausola citata? In questo modo sarebbe più facile per tuttti capire meglio cosa mettere nel contratto onde evitare banali errori!
Grazie
Sarà fatto Andrea, in settimana aggiungerò delle “formule” adatte per ogni clausola :) grazie
Questa cosa delle “modifiche infinite” è davvero una piaga. All’interno di un progetto mi sono ritrovata, dopo aver fatto una grafica e 8697055667 modifiche, al – “mi fai il pdf?” – e fin qui…ma poi siamo arrivati al “Me lo fai in Word?”….IN WORD?? Cioè, devo ricreare completamente una grafica per un supporto completamente diverso??
Da quella volta non mi sono fatta fregare più. Al preventivo, indico I FORMATI DI CONSEGNA DEL MATERIALE (jpg, png, pdf), inoltre per TUTTE LE MODIFICHE che vanno oltre la prima bozza, PAGAMENTO ORARIO. Forse sarà eccessivo, ma mi sono ritrovata a lavorare per un mese su una bozza che aveva un prezzo ridicolo, e per lo stesso prezzo se n’è andato un mese del mio tempo, che avrei potuto dedicare ad altri progetti.
Praticamente sulla prima bozza il cliente non ha modo di chiedere modifiche se non pagando?
E… funziona? perchè io mi troverei un pò a disagio a formulare una cosa del genere, mi sembrerebbe di obbligarlo ad accettare senza possibilità di replica ciò che ho fatto. Io consento un po’ di modifiche sulla prima versione (anche se devo dire di essere abbastanza fortunata, finora a parte casi piu unici che rari non ho dovuto quasi mai modificare la prima bozza di layout ) anche per non sembrare “arrogante”, per far capire che sono aperta al confronto e a modificare il concept su cui mi sono inizialmente orientata.
Sì, le modifiche alla prima bozza gratuitamente ci sono, ma non oltre le 4 o 5. Se dobbiamo cominciare a cambiare anche le virgole, cambiamo discorso. Anche perchè – prima di creare la bozza grafica vera e propria – faccio uno schizzo a mano per la struttura, in modo da avere chiaro dove posizionare gli elementi.
….to sketch! :)
Si, anche io faccio il mockup, ma più per riordinarmi le idee che per altro :)
Grazie Manuela!
Stavo giusto cercando ulteriori lacune al mio contratto, oltre a quelle dell’articolo che io reputo utilissimo, questa è una di quelle che capitano di frequente.
Ovviamente grazie a Sarah dell’articolo “Salva Vita”!
Nel caso di un sito in WP o Joomla, specifico che eventuali moduli, plugin, componenti ecc. comprati per esigenze espresse dal cliente non sono inclusi nel prezzo.
Io come modello, utilizzo un contratto che mi avete dato come “utilities” nella prima edizione del seminario e che col tempo ho arricchito :)
Ottima osservazione per quanto riguarda plugin et simili.
…ah, già, il modello. Anche io utilizzo quello, modificandolo quando serve a seconda del progetto su cui sto lavorando e a seconda del cliente (nel senso, se annuso un cliente rognoso aggiungo millemila postille) ;)
Anche io uso Oscon un po’ personalizzato, ma d’ora in poi faro’ tesoro di queste clausole, specie la nr. 5. Pensa, sono arrivato al punto (dopo circa 13 mesi) di mettere online un sito orribile (infatti non l’ho firmato), farmelo pagare (a fatica) e dirgli che avra’ la massima priorita’ non appena mi avesse consegnato il resto del materiale. Chi l’ha piu’ sentito? ps. ovviamente il sito era per “ieri”… mah, certi clienti non li capiro’ mai!
I clienti “ieri” sono una piaga comune, già. Tutta esperienza che entra: per quanto mi riguarda non esistono più le “urgenze”: si tratta di un sito web, non di un trapianto di cuore. Con me si lavora con calma, altrimenti..picche :)
Mamma mia ragazzi.. mi spaventa trovare certi clienti ancor prima di iniziare ad entrare in questo lavoro.. mi auguro che questi clienti si contino sulle dita di una mano (all’anno)…. o no?
Grazie Sarah di queste dritte, farò come voi, parto da Oscon e ci aggiungo ciò che ci hai suggerito oggi.
Io si, li conto sulle dita di una mano, ma perchè ormai faccio un bel lavoro di “filtro” al primo contatto e lavoro solo su progetti per cui vale la pena (non solo economicamente)
Se ancora non hai “fiuto” è facile cadere nelle trappole ed imbattersi in questo tipo di clienti, ma è tutta esperienza che entra..fidati :)
Quante verità…e quante scottature ho preso, per colpa delle lacune nei miei primi contratti..
Dopo questo articolo (bellissimo) ne aspettiamo uno esaustivo sul contratto… magari ci alleghi anche il tuo modulo?
Sarebbe grandioso. Grazie Sara!
Mi associo alla richiesta dell’allegato e ai complimenti.
Poi, giusto per conferma, vale anche per voi la regola “meno spendono, più vogliono/rompono”?
Jasper, Iosorto… per il modello vedrò cosa posso fare. Per l’articolo sarebbe meglio chiedere il consulto di un legale, io ho paura di dire qualche cialtronata :)
Sarah come sempre è meravigliosa quando scrive i suoi articoli.
Questi sono veramente suggerimenti essenziali per salvaguardare il nostro operato. Purtroppo le prime volte qualche fregatura si prende sempre, addirittura si tende a fare tutto verbalmente senza mettere nulla nero su bianco.
Ed è li la vera fregatura, perchè il cliente di per se è un essere “perennemente indeciso” e nella maggior parte dei casi, è strano a dirsi, non sa neanche lui quello che desidera. Tende a cambiare idea di continuo, a volte andando contro quanto affermato in precedenza. Prendiamo esempio da persone come Sarah che sono esperti del mestiere e condividono il loro sapere e le loro esperienze. Il Web Design Italiano ve ne sarà grato per sempre!
Grazie Gianfranco. Credo che nella gavetta sia fondamentale sbagliare e a volte per capire determinate cose sia necessario “picchiarci la testa” di persona. Tuttavia, noi siamo qui per questo…se le nostre esperienze possono essere utili a qualcuno ci fa solo piacere :)
Ciao!
Articolo davvero interessante, grazie!
Una domanda: per quanto riguarda le clausole di recesso immagino debbano essere fondate su motivi ben definiti e oggettivi. Ad esempio rispetto ad Oscon io ho aggiunto anche “il Cliente avanzi delle richieste che determinino una qualsiasi violazione della legge;” (non so se è la forma migliore…). C’è qualche altra clausola “a prova di bomba” che si potrebbe includere per tutelarci, ad esempio, dal cliente “stalker” come dici tu o in generale dal cliente che ci fa impazzire? Non credo si possa inserire qui una clausola troppo generica o soggettiva…
Ciao fede, in realtà nel diritto di recesso non è necessario specificare il motivo del recesso:
Sei tu a scegliere come formulare questo punto :)
Perfetto, grazie mille. Attendo anch’io qualche esempio allora! :)
Si si vogliamo esempi :P
Ti ringrazio Sarah per questi tuoi tip utilissimi!!! Mitica!
…in settimana li inserisco, promesso! :)
Un cliente mi ha mandato il contratto per un sito e-commerce. Mi paga un anticipo di una settimana per partire, un’altra settimana a fine progetto (previste 4 settimane) e il restante 50 % spalmato in tre mesi.
Lo fa per star tranquillo che tutto funzioni, una sorta di garanzia.
Cosa ne pensate?
Grazie mille
Penso che invece di ” a settimana” dovresti farti pagare a percentuale. Ti consiglio 40% alla firma del contratto, 20 al l’accettazione della grafica e 20 alla consegna. :)
Non finisce qui, vuole pure che per 3 mesi dopo sia responsabile del mantenimento del sito a gratis. :D
…furbo, lui. :)
Ottimo articolo, però manca secondo me la mamma di tutte le liti!
Cliente che vuole cambiare fornitore (oppure ha una persona che gli seguirebbe il sito internamente all’azienda) e vuole gli venga fatta una copia di tutto, magari anche i psd sorgenti, perché lui il sito l’ha pagato…e vuole spostarlo per poterlo gestire.
Io, proprio stamattina, ho modificato Oscon così: “Tramite questo contratto xy assegna al Cliente la titolarità esclusiva dei diritti di utilizzazione a fini economici e commerciali delle opere descritte nell’offerta, diritti che rimarranno validi anche in caso di rescissione del contratto e passaggio ad altro fornitore.”
In questo modo il cliente si sente rassicurato, in caso contrario difficilmente accetterà di affidare l’incarico a chi poi si potrebbe portare via tutto… Ovviamente ho specificato che non verrano consegnati i sorgenti, che la proprietà intellettuale del sito è di chi l’ha fatto, ecc…
Non ho capito dov’è il problema. Io a saldo del lavoro consegno tutti i sorgenti, anche i PSD. Se il cliente si é trovato bene con me, tornerà se avrà bisogno di modifiche o aggiornamenti, altrimenti é libero di gestire la cosa come meglio crede.
Ciao Sarah, bell’articolo come sempre. :)
Vi riporto questa situazione: un cliente deve fare un lavoro e chiede a più di un professionista di occuparsene; ciascuno di loro presenta un preventivo e alcune idee (magari anche grafiche).
C’è un modo per tutelarsi ed evitare che il cliente utilizzi le tue idee, nel caso in cui venga scelta un’altra persona al tuo posto?
Spero di essere stata chiara, scusate il giro di parole! :)
Ciao,
ho letto questo utilissimo articolo. Per la clausola di recesso, com’è che va stesa? Come devo definire che sono libero di recedere dal contratto? Va specificato il caso specifico in cui mi avvalgo di questa clausola?
Ciao, interessante post!
Una parte delle cose suggerite sono già presenti in modo più o meno indiretto in Oscon, ma altre potrebbero in effetti essere modifiche e migliorie molto utili. Visto che la nuova versione è in arrivo, l’ideale sarebbe scrivere queste modifiche direttamente sul forum di Oscon, in modo da discuterle con gli altri (vale anche per chi ha commentato, ovviamente). Oscon proprio su questo si basa: sui suggerimenti pratici delle persone che lo usano nella vita di tutti i giorni. In modo che ogni nuova versione sia concretamente più utile di quella precedente (non solo per quanto concerne gli aspetti legali, sempre fondamentali, ma anche la pratica del lavoro). In sostanza: più ci si aiuta a vicenda, più il progetto è utile!
:-)
Ciao a tutti!
Bellissimo articolo, questi sono suggerimenti veramente utili, infatti sto scrivendo un nuovo contratto partendo da zero! Fino ad ora ho scorperto varie lacune e man mano completavo il contratto ma con questi suggerimenti ho fatto passi avanti!
Volevo chiedere una cosa, se un cliente dopo aver pagato l’acconto, ti fa fare il sito, a lui non piace, si discute su come migliorarlo, questo ti fa impazzire, non gli va proprio giu il tuo stile. Il cliente dice che non si riesce ad andare in sintonia e vuole cambiare fornitore e pretende indietro i soldi che ha pagato. Cosa fate?
Ore di lavoro ci sono state e come ho specificato nei contratti precedenti l’acconto non viene ritornato se sono state impiegate ore di lavoro e costi materiali.
Una situazione che ancora non mi è capitata ma ci sono andato vicino.
Ogni suggerimento è utile.
Ciao Sarah,
intanto complimenti per l’articolo e per la “classificazione” del cliente :-)
Volevo chiederti è preferibile inviare per mail qualche giorno prima il contratto al cliente in modo che possa avere il tempo per visionarlo e all’incontro chiederti eventuali modifiche, oppure portare il contratto di persona e discuttere delle clausole con il cliente e poi tornare con un contratto definitivo?
Io di solito trovo utile legare il pagamento alla data della firma del contratto e non alla consegna del lavoro.
40% alla firma
40% a 30 gg fm dalla firma
30% a 60 gg fm dalla firma
In questo modo il cliente è “obbligato” a fornire il materiale.
p.s. un cliente mi ha contattato dopo 7 anni … SETTE anni per finire un lavoro :O :O
Gran pezzo. Se può interessare, ne ho parlate anche io tempo fa e – proprio partendo dalla base di contratto proposta da Oscon – ho elaborato una soluzione più approfondita e specifica (e gratuita, of course) che trovate linkata nell’articolo.
http://www.onicedesign.it/?p=1098
Io non sapevo di questo modello di contratto, autonomamente ne avevo creato uno mio
Uno dei termini del contratto per la consegna del materiale (faccio grafica 3D)
è l’invio dei files in modalità telematica, con zip protetto da password.
Quando mi arriva il CRO del bonifico invio la pass al cliente.
Manuel
Manuel, niente male la tua soluzione!
Diritto di recesso o clausola risolutiva espressa? Non facciamo confusione! Qual è lo scopo che volete perseguire con il diritto di recesso? Quanto all’annoso problema del cliente che vuole cambiare fornitore e tenersi i sorgenti, suggerisco un patto d’opzione.
cioè…lo sapete che il diritto di recesso è una clausola DOVUTA al consumatore (sempre se con un consumatore avete a che fare) che tutela LUI e non VOI? :) Io credo voi intendiate la clausola risolutiva espressa!
Qui nessuno è avvocato, per cui sicuramente lei ne sa più di noi e benvenga che ci spieghi come funziona: qual è la differenza tra “diritto di recesso” e “clausola risolutiva espressa”? Non c’è modo, per il professionista, di chiudere il contratto se non rispetta alcuni degli accordi espressi? Grazie in anticipo se vorrà essere più chiaro.
Ciao Sarah, in merito al punto 3.1, che ne pensi se si facesse la seguente modifica ?
3. Modalità di pagamento
Il pagamento del servizio 1 deve essere effettuato per il 40% all’atto della firma e il rimanente 60% all’ accettazione del lavoro quando il cliente avrà avuto modo di testare il software web sul server del Fornitore e confermare il suo funzionamento. Dopo il saldo il lavoro sarà consegnato al cliente e trasferito su un server registrato a suo nome.
Ciao! Ottima discussione.
Nel caso in cui un cliente accetta l’anticipo e poi ti richiede un milione di modifiche prima del prodotto finale, come comportarsi? MI sono trovato costretto a chiedergli un bonus per le ulteriori aggiunte prima di arrivare ad una fina ma ha rifiutato abbandonando in malo modo.
Ciao Antonio,
io personalmente ho inserito nel contratto (e lo spiego anche a voce) un massimo di interventi di modifiche del sito comprese nel prezzo, consiglio anche sempre al cliente di radunare le modifiche da fare cosi da limitare gli interventi, oltre un certa frequenza di richiesta di interventi in modifiche faccio pagare un extra oraria.
Ho anche aggiunto che il sito deve terminare entro un certo periodo altrimenti non escludo ulteriori costi, cosi da far spicciare il cliente a farmi avere materiali, contenuti e modifiche.
Ciao! Grazie del validissimo articolo…ho un dubbio che però la rete non è riuscita a chiarirmi!
Metti che buttiamo il sangue e arriviamo a creare questo benedetto prodotto finale dopo tipo mesi di lavoro (e milioni di modifiche richieste)…e il tizio magari decide che non ha più bisogno di un sito internet e pretende il rimborso di un anticipo o addirittura di un saldo? Come funziona il diritto di recesso per il nostro lavoro?