Web designer freelance: Come trovare nuovi clienti e stringere collaborazioni interessanti? 1/2
Uno degli scogli più grandi che un freelance si trova a dover affrontare sin da subito è quello di riuscire a trovare nuovi clienti.
Da una parte lavorare da freelance può portarci una grande sensazione di libertà e numerosi vantaggi: orari molto flessibili, poter operare da qualsiasi angolo del mondo, niente capo cui dover sottostare, ecc. dall’altra parte, uno dei problemi che si presenta con sempre maggiore frequenza – soprattutto per chi si trova all’inizio di questo percorso – è quello di riuscire a trovare nuovi clienti e progetti cui lavorare.
Del resto se per un determinato periodo un freelance restasse senza clienti, come pagherebbe le bollette, l’affitto (o il mutuo), il cibo, e tutte quelle altre spese che quotidianamente ci troviamo ad affrontare? Questa è l’altra faccia della medaglia cui si va incontro lavorando in modo indipendente: sparisce la sicurezza di avere un fisso mensile assicurato.
E allora come fare a trovare nuovi clienti senza correre il rischio di restare fermi per diversi mesi perché nessuno ci ha contattati? E ancora, quali sono i metodi migliori per trovare clienti online e offline?
In quest’articolo cercheremo di rispondere ad alcuni di questi interrogativi basandoci su quelle che sono le nostre esperienze personali degli ultimi anni.
Perché non improvvisarti un web designer freelance?
Prima di vedere nel dettaglio quali sono i vari metodi che possono portarci ad acquisire nuovi clienti, tengo a mettere in chiaro quella che ritengo essere una delle caratteristiche fondamentali per operare come freelance: essere davvero competenti e preparati per ciò per cui ci si propone. E questo implica aver studiato molto e aver fatto altrettanta pratica.
Inutile improvvisarsi web designer freelance perché si è letta una guida sul linguaggio HTML e CSS e adesso siamo in grado di scrivere il markup di un documento web. Progettare siti web implica mille altri aspetti – ancora più importanti del linguaggio di markup – che sovente sono completamente ignorati, e questo è quello che fa la differenza tra un professionista e un amatore.
Perché ritengo di grande importanza questa cosa?
Per due motivi sostanziali che reputo entrambi faccia della stessa medaglia.
Una faccia della medaglia
Il primo è che spesso ciò che può contribuire notevolmente ad accrescere il numero di clienti/collaborazioni, è il passaparola di altri clienti con cui hai già avuto a che fare. Non c’è niente che può pagarti di più in termini di propaganda (tra l’altro completamente gratuita) di un cliente che è rimasto pienamente soddisfatto del tuo lavoro e della tua professionalità.
L’altra faccia della medaglia
Di contro, il passaparola può essere un’arma micidiale e a doppio taglio, pertanto quando non sei in grado di svolgere un buon lavoro perché i tuoi limiti sono molti e la tua esperienza è quasi nulla, si fa in fretta a perdere quei clienti che a fatica eri riuscito ad avvicinare.
A questo punto a cosa varrebbe mettere in atto delle strategie per cercare nuovi clienti/collaborazioni quando non sei ancora pronto e il rischio di perderli subito dopo è molto alto? Tra l’altro con il conseguente passaparola negativo che influirebbe ulteriormente a compromettere la situazione.
Consiglio: prima di immetterti sul mercato e di presentarti sul web come freelance, prima di provare a trovare i primi clienti, sii sicuro di essere davvero pronto a farlo, di avere già maturato le giuste competenze ed esperienze per fornire la tua consulenza ad aziende e privati. Diversamente potresti aver fatto il primo passo verso quello che ritengo essere un fallimento quasi scontato.
Lo so a cosa stai pensando. Ti stai chiedendo in che modo puoi riconoscere quando è il momento giusto. In che modo capire di avere già le giuste competenze per immettersi sul mercato del lavoro in qualità di freelance? Provo a rispondere anche a questa tua domanda.
Quando si ha la giusta preparazione per immettersi sul mercato come freelance?
Con quest’articolo avrei dovuto parlare di come trovare nuovi clienti e invece mi sto ritrovando a scrivere un intero articolo su quella che ritenevo dovesse essere solo una breve ma doverosa premessa.
L’argomento lo reputo però talmente importante che non vorrei rischiare di essere troppo superficiale: a volte la differenza tra un appassionato che è riuscito a trasformare il suo sogno in realtà e uno che invece ha dovuto rinunciarvi passa proprio attraverso questi errori di valutazione.
Comunque ritornando all’ultima domanda che c’eravamo posti: in che modo capire quando si è pronti per immettersi sul mercato e poter operare dunque in modo indipendente?
Spesso le risposte ai quesiti più grandi che pensiamo di avere sono davvero semplici. E così basta confrontarsi con altre persone del settore (possibilmente esperti che sono sul mercato da molto più tempo di noi) per misurare il grado delle nostre competenze.
Confrontarsi, confrontarsi e ancora confrontarsi
Discutere con altre persone del settore per nostra fortuna oggi può essere abbastanza semplice grazie al web: basta rispondere ai commenti su un blog, su un forum o su un gruppo Facebook per testare la propria preparazione. A volte in questi punti di ritrovo virtuali sarebbe sufficiente anche leggere le discussioni per capire se siamo anche noi in linea con la loro preparazione o se ancora abbiamo molta strada da fare prima di poterci addentrare con professionalità nel settore.
In passato mi è capitato spesso d’incontrare diverse persone presentarsi come “web designer” ma che avevano poi delle lacune enormi su tanti argomenti che invece sono fondamentali per svolgere seriamente questo lavoro.
Troppe lacune minano la nostra credibilità e il nostro successo
Solo per citare alcune delle lacune riscontrate, si passa da chi non aveva la più pallida idea di cosa fossero il markup HTML e il CSS perché abituati solo a modificare dei template gratuiti trovati in rete (questa la loro idea di web design), a chi sconosceva completamente il significato delle parole usabilità e accessibilità nella progettazione di un sito web, ignorando i numerosi studi che sono stati fatti da esperti del settore che hanno dedicato anni di lavoro su questi argomenti (Nielsen, Norman, Zeldman, ecc) e che incidono enormemente sul funzionamento di un sito web.
Ma anche non conoscere cosa siano WordPress, o Joomla, o Drupal, o Magento o Mailchimp e tanti altri applicativi o servizi simili che, nel nostro settore sono il pane quotidiano, fanno presupporre delle grosse lacune in materia. Bada bene, non sto dicendo di conoscerli dal punto di vista tecnico (che comunque sarebbe un altro vantaggio in più) ma parlo di web designer che sconoscono l’esistenza di questi prodotti e servizi.
Questa comunque non vuol essere una critica nei confronti di chi si trova nella condizione appena descritta sopra, è normalissimo che quando ci si trova all’inizio del cammino non si può conoscere tutto e da qualche parte si deve pur iniziare. Un po’ tutti abbiamo passato questa fase perché nessuno nasce già con le nozioni marchiate di default. Comprendi anche tu però che sarebbe dannoso presentarsi sul mercato del lavoro con simili lacune.
Prima di innalzare le pareti di una casa bisogna costruire delle solide fondamenta
Ricapitolando, prima di cominciare a cercare clienti e presentarti online come Web Designer Freelance, prova a colmare tutte quelle che potrebbero essere le tue attuali lacune e che potrebbero compromettere notevolmente il tuo futuro lavoro.
L’articolo non doveva dare qualche suggerimento su come trovare nuovi clienti e stringere delle interessanti collaborazioni?
Si hai ragione, ho divagato un po’ su quella che sarebbe dovuta essere solo una premessa, ma non voglio per questo togliere spazio al nocciolo dell’argomento, per questo motivo ho deciso di dividere l’articolo in due parti e pubblicare la seconda parte il prossimo lunedì.
Ti anticipo già quello che vedremo nella seconda parte: ti mostrerò come in un solo weekend abbiamo ricevuto diverse proposte di collaborazioni da altrettante interessanti realtà web. Per ottenere questo è stato indispensabile costruire prima una solida base per poi muoverci nel modo e negli ambienti giusti. E ci sono posti che possono essere “più giusti” di altri. Vedremo anche questo.
47 commenti
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Aspetto con ansia la seconda parte ;-)
Ciao Christian, lunedì prossimo sveleremo qual è il modo che negli anni abbiamo trovato più semplice e immediato per trovare nuovi clienti e stringere interessanti collaborazioni :)
Ciao Nando, hai fatto bene a partire da questa premessa. Non è facile lavorare da freelance, servono basi solide che partono dalle competenze tecniche per arrivare alle capacità comunicative e organizzative. Ultimamente mi sto informando parecchio e andando avanti con le letture se ne aggiungono sempre di nuove! ;)
Ciao Guido, sei già allora su un’ottima strada, riguardo la formazione professionale l’unico ulteriore consiglio che posso darti è quello di sforzarti il più possibile di mettere in pratica quanto imparato! ;)
Assolutamente si, la fase ‘pratica’ è fondamentale per memorizzare e approfondire. Testare subito sul campo ciò che si è appreso, e magari condividerlo in un blog per dare una mano a chi è sullo stesso livello. Come al solito voi date l’esempio! ;)
Grazie per le belle parole e un grosso in bocca al lupo per il tuo percorso professionale ;)
L’argomento è molto interessante e anche io non vedo l’ora di leggere la seconda parte. La fretta è sempre cattiva consigliera, ma spesso c’è così tanta passione e aspettativa in quel che facciamo che riuscire a controllarsi e attendere il momento giusto per lanciarsi diventa davvero difficile.
Complimenti per l’articolo, sempre ottimi spunti su cui riflettere.
Ciao Anna, grazie per i complimenti!
Hai detto benissimo, dobbiamo riuscire in qualche modo a controllare il desiderio e la passione di lanciarci prima possibile. E anche questo spesso non è così facile come sembra! :)
Grande Nando! P.s. ti ho mandato un’email :)
Grazie Manu :)
p.s. Ti rispondo in pvt!
Interessante articolo! Io mi ritengo ancora un’aspirante web designer, perché penso di avere ancora molto da imparare. Ho iniziato da autodidatta anni fa, ho perfezionato in seguito la conoscenza di HTML e CSS grazie a due corsi all’università, ho studiato usabilità e accessibilità per la tesi e so costruire un layout personalizzato su WordPress (anche se non amo molto farlo). Forse sono sulla buona strada :)
Ciao Roberta, direi proprio che sei sulla buona strada!
P.S. Ho dato un rapido sguardo al tuo sito e ho visto che sei della provincia di Catania, sono certo che troverai ancora più interessante la seconda parte dell’articolo, per il momento non aggiungo altro ;)
Non vedo l’ora della parte 2/2.
Grande Nando!
Ciao Edoardo, grazie! A lunedì prossimo per la seconda parte ;)
Secondo me buttarsi come prima esperienza nel mondo freelance è un suicidio certo. Personalmente mi sono messa in proprio dopo 8 anni di “gavetta” da dipendente e posso assicurare che sono serviti. Anche perché essere web designer freelance non significa solo “fare bene siti”, ma implica tutta una serie di conoscenze nel campo del project management, nel marketing, nella conoscenza del mercato, dei prezzi, delle dinamiche del rapporto con il cliente che non vanno sottovalutate, anzi. A volte la realizzazione pratica del progetto è solo l’ultima parte e la più scontata di cui ci dobbiamo occupare. E’ in tutto quello che la precede che si distingue un buon freelance da uno improvvisato.
Ciao Federica, su questo argomento sfondi un cancello aperto :)
C’ho scritto un intero articolo un po’ di tempo addietro su tutto quello che hai appena detto.
La “gavetta” è indispensabile per evitare di commettere errori sulla propria pelle e pagarli a caro prezzo.
Ottimo post che regala qualche spunto interessante. La mia considerazione poi è questa: se c’è un programmatore che più programma e fa poca grafica… e il caso contrario, cioè più un creativo che programmatore…come dovrebbero proporsi? Visto che nella rete c’è un bel miscuglio in materia. Grazie :)
p.s.: purtroppo nel campo della grafica causa crisi e poca affidabilità e rispetto tra le figure difficile veder molte sinergie . E spesso trionfa l’arte dell’arrangiarsi. Io inoltre aggiungerei una forma di Agente/commerciale.. quello si funziona maggiormente, magari persone che lavorano nel campo dell’informatica/elettronica.
Ciao Ale, credo che sia più corretto e professionale presentarsi/candidarsi come consulente per ciò in cui si è veramente preparati, quindi se si è più orientati allo sviluppo piuttosto che alla grafica direi che sarebbe opportuno proporsi come sviluppatore.
Oggi diventa sempre più impossibile saper fare tutto e bene, per riuscire ad offrire degli ottimi servizi alla vasta gamma di clienti che ti si può presentare, diventa necessario instaurare delle collaborazioni con altri colleghi che all’occorrenza possono ricoprire in modo professionale quei settori in cui magari tu sei meno esperto. E se questa collaborazione diventa continuativa, noi siamo diventati dei “clienti” per il collega con cui collaboriamo. Ovviamente lo stesso discorso vale anche al contrario, il nostro collega può diventare un nostro “cliente” per tutto ciò in cui noi siamo più preparati di lui.
Anche io sarei curioso per quanto riguarda “chi programma ma è portato pure per la grafica o viceversa”. Io mi ritrovo in questa situazione e so che, anche se da una parte sapere le due materie in genere diverse non è un male, al di fuori del lavoro da freelancer è difficile proporsi nel settore.
Mi ritengo ancora in fase di apprendimento, ho solo 2 anni di esperienza alle spalle di gavetta in tutte le sfaccettature del web passando dalla grafica, alla programmazione, a estendere CMS, temi e cosi via. E da tempo che mi chiedo se ne valga la pena buttarsi in questo mondo dopo aver maturato tutte le competenze, oppure limitarsi a cercare di essere solo dipendente.
E’ tutto vero poi bisogna assicurarsi di avere le giuste competenze prima di fare un passo del genere, altrimenti si rivelerà un bel problema !!
Ciao Fabio, non è sempre facile la scelta, vivere da freelance come più volte detto, ha i suoi vantaggi ma anche degli svantaggi, molto dipende dalla propria indole e soprattutto ci vuole una buone dose di coraggio per assumersi il rischio di non avere più un’entrata fissa su cui contare e questa non è cosa da tutti.
Conosco persone che senza la sicurezza di un’entrata fissa non riuscirebbero più a fare nulla, la sensazione di ansia e paura che provano è molto più forte del loro controllo e quindi sarebbe quasi impossibile per queste persone svolgere il lavoro da freelance. Tempo fa scrissi un articolo anche su questo argomento che reputo molto importante.
Ciao Nando, grazie della risposta e del link mi ricordo di quell’articolo, veramente delicato e importante, ti do la piena ragione quando dici che la cosa è anche soggettiva. Bisogna essere coscienti di quello che si ritiene si voglia fare con le proprie capacità in questo settore, o dipendente o freelance. Solo forse dopo più tempo passato a mettere in pratica tutto ci si rende conto di quello che si preferisce fare definitivamente!
Naturalmente, mi ero dimenticato di fare i complimenti per l’articolo, era sottointeso ;P, come sempre questo tipo di articoli che guidano e danno indicazioni su come gestire il proprio percorso lavorativo sono molto apprezzati e utili!Grazie
Fabio
Come sempre ottimo articolo e soprattutto un argomento piuttosto interessante! Unica cosa, ho trovato il titolo un pochino ingannevole, senza nessuna offesa naturalmente :) Continuate cosi, siete grandi!!
Ciao Giacomo, intanto grazie per i complimenti.
Riguardo il titolo mi trovi pienamente d’accordo, quello attuale rispecchia l’articolo comprensivo della sua seconda parte senza la quale in effetti può sembrare un po’ fuorviante. Inizialmente non avevo pensato di dividere l’articolo in due parti, ma quando mi sono accorto che solo con l’introduzione avevo già superato le 1.200 parole non ho potuto fare altrimenti ed è rimasto il titolo iniziale che avevo pensato. Pardon :)
Interessantissimo questo articolo, sono proprio curiosa di leggere la seconda parte!
Ricollegandomi all’intervento di Federica, credo sia una grandissima verità che per essere un buon web designer, oltre a sapere fare bene i siti, bisogna avere tutta una serie di competenze organizzative non indifferenti, del resto dobbiamo essere un po’ i manager di noi stessi…
Purtroppo la parte organizzativa è una mia grandissima lacuna, diciamo pure che sono un disastro! Conosci qualche buon testo che potrei leggere per migliorare questo aspetto?
Ciao Giovanna, per quanto riguarda la parte organizzativa ti suggerisco la lettura dell’ottimo “Detto, fatto! L’arte dell’efficienza” e il suo seguito “Fatto e bene! Come vivere organizzati e contenti“, sono certo che ti tornerà molto utile… E ricordati di mettere in pratica quello che impari, non basta sapere, bisogna agire :)
E siamo tutti in trepidante attesa della seconda parte! :)
Però incredibilmente mi è successo che non appena ho smesso di cercare clienti sono arrivati in così tanti che ho per la (quasi) prima volta dovuto indirizzarne alcuni altrove…
sicuramente sbaglio qualcosa che ancora non mi è chiaro x) e il mio sito continua ad essere un’unica pagina con un grande e inutile pulsante rosso che io interpreto come l’essenza dell’affermazione e della negazione dell’usabilità… vabbè, sto divagando…
Attendo speranzosa e grazie Nando come sempre :)
Ooookkei! forse qualcosa ho capito leggendo i commenti…
tutto è successo da quando ho smesso di lavorare su un progetto interamente da sola e ho cominciato a collaborare con gli altri, delegando alcuni compiti che da sola avrei penato a portare a termine :)
la condivisione è tutto :)
bravissima giulia, la condivisione sta alla base della crescita in ogni ambito, compreso quello lavorativo :)
nella seconda parte vedremo in che modo però riuscire a trovare le persone giuste con cui condividere, il problema principale è che non è sempre facile far incontrare domanda e offerta.
ciao
da vecchio webmaster incallito ti dico però che hai fatto un piccolo errore sui contenuti di qesto sito:
Non hai centrato l’obbiettivo: hai posto una domando ma non hai risposto
,qualche visitatore sarà rimasto soddisfato,ohh…senza offesa ,giusto per fare blog!! Penso che la domanda da porre dovveva essere:
Quali devono essere le competenze di base per iniziare un’attività di web designer freelance?
Era giusto una considerazione per bloggare…
Ciao e buon lavoro
ciao luca, grazie per aver espresso la tua considerazione, accetto la tua critica.
come ho già detto (sia nell’articolo che tra i commenti) divagando un po’ troppo nella premessa ho preferito dividere l’articolo in due parti per evitare di farvi un “pippone lungo” oltre 2.500 parole.
se sei un blogger con un po’ di esperienza saprai meglio di me che su un blog gli articoli parecchio lunghi (questa prima parte che hai appena letto supera già le 1.300 parole) non incoraggiano di certo alla lettura, ragion per cui ho preferito dividerlo in due parti ;)
ti assicuro comunque che nell’articolo completo ho risposto a tutte le domande che ho sollevato e quando avrai la possibilità di leggerlo per intero (lunedì prossimo pubblico la seconda parte) avrei piacere di risentire il tuo parere :)
grazie e alla prossima!
Ciao !!
Oltre ai complimenti per l’articolo, volevo informarvi che sul vostro forum c’è un problema.
In alto si vedono gli errori del php.
:)
Ciao Francesca, rispondo con molto ritardo per ringraziarti della segnalazione e dei complimenti :)
I’m grateful for your visit and I hope to visit my website to share information
http://www.bu.edu.eg
Ciao, articolo molto interessante.
Sono perfettamente d’accordo sul dover avere le competenze adatte, però spesso per quel che mi riguarda non so cosa studiare, ho paura di saltare delle tappe. Gli argomenti sono talmente tanti che non so da dove partire, spesso inizio una cosa per poi passare ad altro senza averla finita.
Hai qualche consiglio da darmi? Qualche percorso da seguire per non fare le cose “a caso”?
Grazie.
Ciao Marco, stiamo per lanciare una nostra piattaforma di formazione che nel nostro piccolo cercherà di colmare un po’ le lacune formative che ci sono nel nostro settore. Registrati alla nostra newsletter per restare informato!
E ‘un grande articolo per imparare molte cose che mai scrivere su qualsiasi cosa!
Grazie zavera.
Dato il tema vorrei segnalare a freelance e liberi professionisti in ambito IT la presenza del portale http://www.freelancermap.it sul quale mi sono imbattuta recentemente. Qui le imprese pubblicano offerte di progetti e collaborazioni. Sembra essere un sito interessante…cosa ne pensano gli esperti del campo ;-) ?
Ciao Stefania, grazie per la segnalazione. Ben venga una risorsa che permette di far incontrare domanda e offerta, bisogna però stare attenti a che tipo di offerte vengono proposte, spesso in questi portali si trovano annunci assurdi di gente che vuole realizzare un nuovo social network con 200/300 euro. Non conosco personalmente il portale che hai proposto ma se pubblica offerte di aziende serie è sicuramente un’ottima risorsa!
E’ un buon articolo però io penso che non basti solamente la competenza e non parlo da totale incompetente.
Penso che il fulcro del discorso sia la creatività che è il motore del cervello, senza creatività possiamo avere tutta la competenza del mondo ma saremmo sempre limitati.
Colgo l’occasione per ringraziarti del tuo blog, una delle mie fonti di ispirazione =)
Ciao Francesco, grazie per i complimenti. Mi trovi perfettamente d’accordo con te. Sul fatto che non bastino solo le competenze ne ho parlato in questo articolo.
Il discorso fatto invece in questo articolo è diverso, il fulcro della mia analisi è che se vogliamo fare questo lavoro in modo professionale intanto di base dobbiamo avere le competenze, altrimenti rischiamo di far cattive figure e distruggere la nostra immagine ancor prima di partire.
Hai ragione Nando tu pensa che io che facevo il web designer e ho smesso perchè l’azienda ha chiuso e sono rimasto a spasso ho comprato libri e continuo a comprarli per imparare meglio su html e css e ora sto orientandomi su php e javasript e jquery.
Non sono un freelance ma mi piace colmare le mie lacune e creare un mio prodotto da vendere e fare conoscere.
Solo che come ben tu sai tanta gente non sa che per fare un sito c’è un mega lavoro di pianificazione di produzione e pensano che tu prendi la foto e la metti sul web.
Io ti dico che non voglio proprio lavorare per la gente della mia zona.
Tante cose non le conosco ma mi documento per tenermi al passo con la tecnologia che progredisce di giorno in giorno.
Ciao e buon lavoro
Ciao Andrea, grazie per aver condiviso la tua esperienza e un grosso in bocca al lupo per il tuo futuro!
Ciao Nando, il tuo articolo è stato molto buono, ho letto ora la seconda parte. Lavorare come libero professionista è un’avventura, devono sempre essere dietro nuovi clienti, ampliare la vostra rete di amici per ottenere buone indicazioni.
Ciao Jogos, grazie a te per aver lasciato il tuo pensiero!
salve a tutti,per trovare nuovi clienti mi sono trovata molto bene con trova-clienti.it .Sono molto professionali e seguono le piccole aziende passo passo.
Ciao Nando come sempre la qualità dei tuoi articoli è il top,
a tal proposito volevo segnalare un’articolo dove è raccolta una lista di Siti per FreeLance, Web Designer e Grafici:
http://www.bloglavoro.com/2014/10/06/siti-trovare-lavoro-per-freelance-grafici-e-web-designer.htm
credo che sia di completamento al tema trattato nel tuo Articolo