C’è ancora bisogno dell’attività SEO?
La SEO è quell’attività di ottimizzazione di un sito internet che, mediante l’utilizzo di parole chiave opportune, è finalizzata ad aumentare il volume di traffico del sito stesso, cercando di fargli raggiungere i primi posti sul motore di ricerca rispetto alla concorrenza.
Ma attualmente l’attività di consulenza SEO è ancora richiesta?
Conviene per chi vuol farsi trovare?
Serve ad un’impresa che vorrebbe essere trovata sul web?
Visto i numerosi blog e CMS oggi in circolazione, arricchiti di plug-in per l’ottimizzazione sui motori di ricerca, non hai pensato che la SEO sia ormai deceduta?
No, anzi, oggi è più in evoluzione che mai.
Perché l’attività SEO, così come l’abbiamo sempre concepita, per non parlare del consulente SEO, hanno subito cambiamenti dovuti non solo agli algoritmi dei motori di ricerca, ma alla capacità di interazione con i Social Network, cosa che un plug-in non potrebbe certo creare.
Setacciare quali parole chiave e relative frasi di testo nel sito possano essere più idonee per quella determinata azienda rappresenta una delle sue funzioni principali.
Il SEO, in quanto essere umano, può svolgere un’attività concentrata sul marketing e nessuno strumento tecnologico potrà mai sostituire la sua logica, la sua intuizione e la sua forgiatura di testo, in grado di generare empatia con i navigatori.
Ma perché mutano gli algoritmi dei motori di ricerca?
Perché, dove c’è concorrenza ed un volume elevato di traffico e di ricerche, per arrivare primi si spende denaro. Ai motori di ricerca servono introiti per mantenere la loro struttura, oltre che per affinare i servizi sotto forma di ottimizzazione sempre più mirata e personalizzata.
Dunque è opportuno saper utilizzare il linguaggio che il web parla e dialogare con chi ha l’esigenza di arrivare tra le prime posizioni dei motori di ricerca, nonché tradurre il tutto in modo che il navigatore lo capisca.
Quante volte ti sei imbattuto in una pagina con errore 404?
Una buona indicizzazione deve prevedere anche un aggancio alle pagine esistenti o, quantomeno, a pagine che hanno avuto un redirect dalle precedenti.
Quante ditte, che hanno speso migliaia di euro in video o siti in AJAX o Flash non si son viste ben posizionate sui motori di ricerca?
Qui molte volte i plug-in servirebbero a poco o nulla.
E sui contenuti duplicati?
Una volta che ci siamo accorti, o con software o con analisi di bad links, che abbiamo un contenuto duplicato, bisogna intervenire con contenuti originali e inerenti alle parole chiave adottate, al titolo della pagina, ai tags elencati e quant’altro.
Molti degli sforzi sopra elencati si dovrebbero svolgere di continuo. Occorrerebbe una guida per meglio garantire che tali attività vengano soddisfatte ed eseguite correttamente.
La tecnologia aiuta il marketing, la ricerca e la popolarità di un brand, ma risulta completamente inutile di fronte all’assenza di una corretta comunicazione tra la tua azienda, della quale vuoi che si cerchino informazioni in rete, ed il linguaggio che viene utilizzato dai potenziali clienti per trovarti.
E tu in che modo stai pubblicizzando il tuo sito web?
34 commenti
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Mi aspettavo l’ennesimo post SEOpocalittico :D
E invece per fortuna qualcun altro che la pensa come me, che l’ottimizzazione sui motori di ricerca si evolve, [e per fortuna altrimenti sai che …algoritmi] e non che “è morta” “è stata sostituita da WordPress” “tanto c’è Facebook”.
1) Evolvi o muori. Darwin non potrebbe essere più orgoglioso di Google (per parlare del gigante mai domo);
2) E qui muoiono i SEO, si, ma quelli che ancora sono fermi unicamente a giocherellare solo con il codice, siamo oltre da anni;
3) Social Media Marketing? Social Media Optimization! E in tempi di Social (x3) Search sono competenze in più, non totalmente sostitutive.
Che poi non sia più corretto ma chiamarlo in un’altra maniera (tipo Inbound Marketing, come proposto da Rand Fishkin) se ne può disquisire allo stesso modo del poter definire i Black Sabbath o Hard Rock o Metal.
Bando ai Maya della SEO (e al http://www.seotraining.it lotteremo proprio contro queste cornacchie!), la SEO è viva. Viva la SEO.
Ciao Benedetto!
Eh già! La SEO mica è defunta…bisogna solo stare al passo coi tempi e nessun WordPresso o Facebook o altri Social possono creare “ragnatele” opportune di posizionamento mirato.
Io per pubblicizzare una azienda/società utilizzo anche Google Places
Ciao Arianna!
Beh sì, aiuta molto. Ma è solo circoscritto ad un solo morore di ricerca…
E’ come se fosse una sorta di Pagine Gialle in rete con limitazioni di ubicazione azienda e poche altre info.
io in effetti sono indicizzata bene solo su google :( devo lavorarci meglio.
@ Monica: Infatti! Hai voglia di targhetizzare (scusami, lingua italiana) , non si vive di sola Long Tail!
@ Arianna: In ottica di Universal Search, dove possibile, IMHO è quasi indispensabile. Certo, sempre che il cliente si ricorda di girarti il PIN della sua posizione sul Business Center ! :P
la cosa che più mi preoccupa è che i “SEOspecialist”, vedendo diventare sempre meno importante il loro ruolo si improvvisano “specialist” di qualcos’altro =)
Ciao Luca,
vero. Ma forse dovuto anche al fatto che il SEO oggi ha diversi ruoli tra cui il coordinamento dei copy e dei Social, per cui qualcuno si specializza in altro per non doversi prendere numerosi mal di pancia :)
Ciao a tutti! Volendo iniziare, una buona risorsa “aggiornata” e che non sia unicamente focalizzata su come strutturare il codice, dove posso reperirla? :)
Ciao Francesco,
ti spiace spiegarti meglio? Sai com’è…dopo la pausa pranzo incombe sonnolenza ;)
Se mi è concesso.. prova a scaricare da http://www.seotraining.it la guida SEO gratis.. che va oltre l’ottimizzazione del codice, ed è aggiornata al 2012!
Un buon metodo è utilizzare anche il blog di casa “Google” Blogger.
Non è completo e professionale come wordpress, ma sembra che abbia una buona indicizzazione.
Ciao Applex,
sì è un buon strumento ma “gioca in casa”…
Oltre ai classici tags, in generale, sarebbe opportuno revisionare testi, di tanto in tanto, dando un occhio a non eccedere nel keyword stuffing…
Un ottimo articolo… non c’è che dire.quando parlo con persone di SEO mi sembra a volte di parlare di magia nera…luoghi sconosciuti della rete dove dopo millenni di studi potrai conoscere le sacre scritture. Magari un maggiore scambio aiuterebbe, certo esistono molti quaqquaraqquà (ed è la peggior cosa), però poi parli col cliente e ti dice: in un mese voglio arrivare prima su google! O altri che dicono si ho un sito, è http://www.facebook..etc etc..santa pazienza.
Ad ogni modo leggevo un articolo nel quale si raccomandava di non seguire sempre alla lettere i nuovi algoritmi (che si differenziano tra noi in Italia e l’america) per quanto riguarda google e affini..di solito converrebbe aspettare un paio di mesi. L’evoluzione si va bene..ma non che sia ossessiva e continua. Ovvio la staticità ferma! ;)
Infatti! Il mercato statunitense (e Google.com) sono assai diversi rispetto al nostro “laghetto”. Mi ricordo ancora l’anno scorso il Panda-monio … ok, giusto studiare un algoritmo che si è presentato in Italia circa 5-6 mesi dopo in Italia..
.. ma c’erano già infoprodotti “formula” “magic” , che parlavano di Google Panda a poche settimane dall’annuncio!
Il bello del mercato libero :)
Ci sono tanti “guru” ma alla fine, IMHO, chi sa fare vince. E saper fare significa anche lasciare stare il cliente che vuole roba impossibile in tempi Flash (il supereroe, non quello Adobe!): va giusto a braccetto con il “guru”.
Ciao Alex,
grazie del commento.
Sicuramente seguire alla lettera gli algoritmi porta all’esaurimento e molte volte, questi sconosciuti, non sono neppure così ligi nel rispettare le loro stesse “regole” :)
Opportuno è infatti vedere cosa succede dapprima al di là dell’Oceano e poi testare l’avvenuto atterraggio del nuovo algoritmo, vedi Panda ad esempio, nel nostro Paese.
Bisogna solo aggiornarsi mantenendo sempre le stesse regole di base, un buon codice correttamente forgiato e testi, titoli e descrizioni originali. Il resto lo si fa per gradi ed esperienza.
Ho incontrato consulenti marketing che reputano i Social e il web opzionale alla carta…vedi te.
Hahaah,
Benedetto, mi hai strappato una sonora risata!
Hai perfettamente ragione!
Ai clienti flash, e non di Adobe ;), possiamo solo dare consulenti farfalloni.
Per tutto il resto…non c’è Mastercard ma una buona dose di analisi.
Cosa che in molti trascurano.
Concordo con tutto ciò che è stato detto. Bellissimo articolo! :)
Grazie molte Claudia!
@Monica
Lieto ;)
Ma che poi, sarò secchione io, l’analisi è la parte più interessante!
Benedetto, non tutti sanno che con l’analisi ti porti avanti il lavoro di un 60% nella sua totalità…
Come fai senza analisi?
E’ come se chiamassimo un imbianchino in casa e gli dicessimo di imbiancare casa senza aver scelto il colore…questo si guarderebbe in giro, attonito e magari comincerebbe pure con una colorazione ma se non è azzeccata al mobilio, al tipo di pareti, ecc. cambiare gli richiederebbe maggior sforzo e lavoro che non aver chiesto all’inizio un qualcosa “che non sarebbe stata certo una perdita di tempo”!!!
Ehm… Troppo banale se mi riduco a dire che non potrà esistere algoritmo, codice, strategia di marketing che possa funzionare davvero senza un buon testo? E che un buon testo per il web non può farlo che un buon SEO? E che un buon SEO non sarà mai tale senza conoscere come funziona il web? E che il web non sarebbe ben navigabile senza la perizia del SEO? E che il bravo SEO non solo sfrutta i social network per migliorare il proprio lavoro, ma li usa pure dopo, quando stacca, per condividere la gioia di un sito in prima posizione? :)
Concordo Laura.
E sai una cosa? Tante volte ricoprire tutte queste figure è un gran lavorone…
Attualmente seguo una ditta che ha giornalisti che scrivono articoli per il cartaceo e per il web + Social sotto mie direttive, c’è una ditta di consulenza che fa marketing in affiancamento ed io che faccio SEO.
E’ un casotto, specie se non c’è un coordinamento proficuo tra le figure.
Credimi,
Un tempo c’era l’agenzia pubblicitaria, con il copy, il direttore creativo, etc. Adesso la realtà è segmentata, si lavora molto da casa, a partita Iva, oppure mediante partnership. La complessità è la cifra dei nostri tempi. Nel nostro lavoro tutto questo si traduce in situazioni simili alla tua. E lo credo bene che è un casotto!!!
Ero (anche) un SEO specialist, collaboratore di Axandra, ai tempi in cui il SEO era, appunto, un’ottimizzazione. Ottimizzazione del codice, link building, un pizzico di black hat e il cliente rimaneva sempre soddisfatto.
L’evoluzione ha stravolto molti risultati di allora, la situazione attuale (nonostante i proclami) vede ancora parecchi aggregatori, articoli stracopiati e altro ciarpame nelle prime posizioni, facendo delle ricerche per un cliente ho notato siti antidiluviani in flash senza tag title (figuriamoci gli altri) non visualizzabili su molti browser, robe di una quindicina di anni fa, senza uno straccio di link in entrata che ancora svettano per chiavi di ricerca competitivissime…
E’ una delle ragioni per cui ho mollato il campo, se sbaglio una riga di codice lo script non funziona, ma se la faccio giusta tutto gira come deve, con il SEO da tempo non è più così, e frequentare seminari e rimanere aggiornati purtroppo non sempre basta.
Poi la promozione e il marketing di un sito web si articolano, come scritto nell’articolo, attraverso nuove strade, ma quando si parla di SE (cioè motori di ricerca) vedo ancora troppe incongruenze tra ciò che si dovrebbe fare e ciò che si acquisisce, finché siti che non meritano di stare in testa ci rimangono ho deciso che il SEO non è roba per me.
Ciao Paolo, grazie del commento.
Ti comprendo benissimo, ma è bello mettersi in gioco ma parlo per me.
Sicuramente hai toccato un argomento non superficiale e che richiederebbe un altro articolo in proposito…
Gli algoritmi affinatissimi alle volte si perdono in un bicchier d’acqua e fare SEO oggi è come andare, spesse volte, in una giungla sperando di uscirne vivi! :)
@ Monica: è l’analisi che da valore al nostro lavoro! Fra l’altro mi sono trovato per due anni e mezzo in una situazione simile, consulente esterno di una redazione online.. un bel casotto, ma anche una grossa palestra per certe dinamiche ;)
Concordo!
Il problema è che io ero già SEO e poi a poco a poco si sono affacciati i guru del settore…
-.-‘
Ciao, io lo dico da tempo sul mio blog. Ri riporto due miei interventi abbastanz apungenti ma sicuramente validi ed in linea con quanto detto in questo interessante articolo.
– http://www.ilfondodelweb.it/post/Il-SEO-e-del-tutto-inutile.aspx
– http://www.ilfondodelweb.it/post/Fallire-vendendo-solo-SEO.aspx
Ciao
Daniele
Ciao!
Grazie Daniele del suggerimento. Gli darò un’occhiata!
Ciao secondo me la frase principale di tutto il post sta nelle prime righe nel senso che l’attività del SEO non è più quella di posizionare un sito web tramite parole chiave, non lo è più da un bel pò di tempo, è diventato qualcosa di molto più complicato che semplici parole chiave
Ciao Francesco e grazie del commento!
Tutto evolve, quello che era il web 5 -10 anni fa è mutato di molto.
Ovvio che ci si debba specializzare in cosa effettivamente serve ora al mercato e la preparazione che si richiede nell’attuale è piuttosto elevata ed al passo coi tempi…o si rischia di rimanere fuori dal giro.
Complimenti per l’articolo.
A mio parere, dato il carico di dati presente nella rete, quello che aiuta di più un sito è la sua presenza all’interno dei social network e la dimostrazione di essere attivi attraverso proprio l’utilizzo di quest’ultimi. Bisogna però bilanciare bene le cose in modo da evitare che l’utente si colleghi direttamente alla nostra pagina facebook (o twitter o ect) ma che continui a venire sul sito dove potrà trovare contenuti più dettagliati ed esclusivi.
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