Google Plus: come cambia il posizionamento di un sito web?
Google Plus nasce come Beta privato nel Giugno 2011. Il suffisso Plus stà ad indicare un’estensione di Google stesso. L’obiettivo iniziale è semplice: il motore di ricerca più potente al mondo vorrebbe contrastare i social più in voga del momento, quali Facebook e Twitter, anche se quest’ultimo è più un information network.
Il social network di Google è, come molti altri, un ritrovo virtuale che raccoglie diversi prodotti sociali quali luoghi in cui chattare e guardare video, giocare e raccogliere in album immagini e foto, ma la novità sta nel gestire le amicizie con delle cerchie apposite che possiamo nominare a nostro piacimento: ad esempio, cerchia “Amici” oppure “Parenti” oppure “Colleghi”, ecc.
Questo social non rappresenta un modo per clonare la piazza virtuale della quale gli utenti dispongono su Facebook, ma è utile allo scopo di allargare cerchie professionali e di amicizia.
Se l’utente deve fare business, può certamente puntare su un numero imprecisato di amici o fan su Facebook, oppure creare una sinergia marketing più mirata con Google Plus.
Ad oggi, Google Plus annovera circa 40 milioni di utenti nel mondo e le previsioni dei SEO più esperti ci dicono che il colosso Google cambierà molte delle regole del gioco sul posizionamento dei siti on-line, specie per quelli riguardanti i profili business.
Dal 10 Gennaio 2012, infatti, la ricerca è cambiata: negli ultimi anni Google ha affinato il “setacciamento” dei siti web in maniera qualitativa, di contenuti ottimali, ora si affaccia anche alle persone e alle relazioni che intercorrono tra queste e le loro preferenze.
Che cosa vuol dire tutto ciò? Che sul web è possibile trovare le nostre cose, le persone che conosciamo e quelle che hanno condiviso dei contenuti con noi, contenuti pubblici ovviamente.
Ad esempio, se si cerca “libri” o “riviste”, si può notare come i risultati delle ricerche includano anche persone o aziende o associazioni in Google+ che hanno parlato di quegli argomenti.
Google Plus ha tenuto conto della sicurezza e della privacy sui dati, adottando crittografie SSL nelle pagine dei risultati. Mostra solo ciò che si desidera per davvero far cercare sul web.
I risultati personali sono sempre distintamente contrassegnati come “Solo tu” oppure “Con restrizioni” o ancora come “Pubblico”, quindi le persone o le ditte scovate dal motore di ricerca compaiono nella “cerchia” di appartenenza, ma non i contenuti, se privati o con restrizioni.
Restrizioni permettendo, la ricerca avviene esclusivamente attraverso le informazioni private e con quelle condivise dall’utente, non solo sul web pubblico.
A titolo esemplificativo dell’argomento “ricerca”, è utile la visione di questo filmato davvero simpatico, anche se in lingua Inglese.
Quali sono le novità in ottica SEO?
Come visibilità, sul motore di ricerca Google si son già evidenziati i primi frutti. Un risultato ottenuto grazie all’integrazione del +1 negli articoli, nei video, nei profili e in quant’altro possa essere presente tra i servizi di Google.
Nella ricerca che l’utente effettua sul motore di ricerca ci sono già risultati che mostrano il +1 con il quale quest’ultimo ha indicato un articolo o un filmato e che magari rientra nelle sue cerchie.
Le SERP di Google appaiono già con risultati in tempo reale e tutto questo è rappresentato da una sola parola, destinata ad accrescere questo servizio: interazione.
Il +1 che l’utente, loggato con account Google, va a dare come preferenza su un articolo compare nelle SERP delle future ricerche su quel determinato argomento, ma fa presente anche al motore di ricerca quali sono le sue preferenze aumentando anche l’indice di popolarità di quel determinato sito, post, articolo o video che sia.
Cosa influirà sul futuro?
Tra le tante prove di laboratorio del colosso di Mountain View, a mio avviso, questo progetto è destinato ad incrementarsi con il tempo. Non è solo una questione di contrapposizione con gli altri social, quanto piuttosto la missione di rappresentare un punto focale e organizzativo dentro il quale riuscire a tenere sotto controllo tutto quello che sul web può interessare e può essere seguito dall’utente.
Se io, utente medio, da anni con account Google, accedo a siti reputati attendibili dal motore di ricerca ed ora, con questo strumento, vado in giro per il web, dando preferenze con il +1, sono portato a ritenere logico che questi dati siano utilizzati per incrementare l’attendibilità di un sito e che, di conseguenza, il sito venga ad essere meglio posizionato anche per utenti non loggati, nella ricerca dello stesso prodotto.
A Google è sempre piaciuto sfornare algoritmi complessi e questo modo di operare sul web inizia a cambiare qualche scenario di cui vedremo gli effetti solo col passare del tempo.
Ecco cosa guarda Google al momento: semantica ottimale, contenuti di qualità ed ora anche attendibilità delle informazioni inviategli con il +1.
Secondo te come influirà in ambito SEO questo Social?
Può davvero cambiare e incidere pesantemente sugli attuali posizionamenti di siti o è destinato a essere un nuovo fallimento come molti altri esperimenti di Big G andati male (vedi Wave, Buzz, ecc.)?
18 commenti
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Su questo argomento sono state fatte molte critiche, dato che Google, in maniera “indiretta” favorisce il suo social network (io penso anche che sia giusto però).
Sicuramente inciderà molto a livello SEO, aiutando anche i più sconosciuti. Sicuramente ci saranno imbrogli per far salire un sito tramite i +1.
Sul fatto del social network però non penso che ci siano rivali per Facebook soprattutto. Ormai le sue radici sono troppo estese per poter essere battuto, anche se si parla di Mountain View. E poi Facebook ha dalla sua i bambini e i ragazzi più giovani che lo usano per i motivi più assurdi (e stupidi aggiungerei). Per me per esempio Facebook è un qualcosa su cui svagarmi e condividere cose divertenti con gli amici, mentre Google+ lo uso a scopo un pò più professionale, cercando di condividere documenti e file interessanti e utili, evitando nel miglior modo possibile di pubblicare stupidaggini.
Verissimo. Facebook ormai è difficile da espugnare, ma il colosso di Montain View credo stia solo cercando di “favorire” i suoi operati ed in seconda battuta proseguire con gli altri social sulle sue SERP.
E’ ovvio che, in questo periodo di crescita dei social, ne avrebbe sfornato uno tutto suo per meglio imporsi.
Che il Google Plus sia più di nicchia è palese.
Staremo a vedere :)
Ciao e bell’articolo, proprio di recente ho deciso di provare Google plus che sembra sia un buon network, come già detto va decisamente bene per un uso più professionale e pubblicare e condividere cose che appartengono ai tuoi interessi e lavoro,piuttosto che per altre cose di tutti i generi come avviene su facebook.E’ chiaro che sicuramente a livello di SEO ci saranno dei vantaggi collegati alle pagine segnalate con i +1 e altro,questo non può che essere un ulteriore aiuto positivo per indicizzare le pagine web!
Speriamo non faccia la fine di Buzz e che spopoli un pò più col tempo,per il business sopratutto !
Ciao Fabio e grazie del tuo commento.
Google penso che si darà un gran da fare per strappare utenti ad altri social network o comunque di indurre l’utente a sceglierlo. Come? Sempre facendo sì che l’utente si veda nei risultati di ricerca del motore, per argomenti da lui trattati, e quindi si senta al centro dell’attenzione.
Si parlerà di Google illuminista? :)
Vedremo come proseguirà con il business.
Ottimo articolo. Buona visione del futuro dei social. Quoto Nicola per quanto riguarda FB. troppo esteso e troppo di moda…dai più piccoli ai più grandi… e poi se usato seriamente (almeno un pò diciamo) può portare utili ritorni, nel mio caso è la seconda voce dal quale si collega la gente al mio sito. Rispetto a Myspace se vogliamo paragonarlo in termini ludici è più piacevole. Poi l’aspetto grafico è importante…Con MySpace modificavi lo sfondo e mettevi la musica e alla fine portavi le pagine a livelli assurdi..uno dei motivi per cui FB si mantiene è l’impossibilità di modificare lo schema di base..puoi solo aggiungerci foto..e questo è importante. Per quanto riguarda le regole di serp e affini i furbi ci saranno sempre e un rimedio lo troveranno di sicuro. Però non vorrei che Google studiando un metodo tutto suo potrebbe vincolare troppo le regole…
Io aggiungerei che PER FORTUNA non si può modificare lo stile base di FB.
Ricordo quando utilizzai MySpace… Era una schifezza per i miei gusti, certo ti metteva in contatto con buone persone, anche famose, però c’erano pagine troppo orrende con sfondi psichedelici e canzoni di sottofondo bruttissime… Per me è stata una pessima esperienza quella con MySpace…
Ciao!
MySpace era un abbozzo grafico che cercava di sfondare più come blog che come social, a mio avviso. Ed era di Microsoft.
Il vincolo delle regole lo vedremo tra qualche mese mi sa…quindi occhio ai risultati e postate novità! :)
Di per sé non era orrendo MySpace. Era orrendo, o forse ingenuo, l’uso che la maggior parte degli utenti ne facevano. I vincoli, le regole, i paletti, i percorsi “assistiti” della maggior parte degli ambienti social attuali (fb in primis) aiutano l’utente nella creazione di una pagina, di un profilo, m allo stesso tempo lo “normalizzano”: siamo tutti pecore in grossi recinti. Poche regole, “architettoniche” e di conseguenza estetiche, milioni di pagine tutte uguali. Siamo figli di un format. Rimpiango i periodi più naif del social web (in fondo MySpace è stato l’anello di congiunzione tra quel social web e quello attuale, standardizzato, formattizzato). Li rimpiango perché dietro tantissimi profili esteticamente brutti si nascondeva comunque una forte vitalità; ora è tutto anestetizzato. Il “do it yourself” attuale è falso: o aderisci a un format o sei marginale, un drop out. Penso che il web attuale, in particolare il mondo social, sia così ma poteva essere differente (cfr. Jaron Lanier “You’re Not A Gadget”). Prima nuotavamo in mare aperto, con tutti i rischi del caso, ora ci hanno dato una corsia e facciamo su e giù. Ma siamo dentro una vasca.
Scusate ma ho seguito gli input degli ultimi commenti (stimolanti comunque, grazie!) e sono andato un po’ fuori rispetto a google…
Ciao Salvatore,
grazie del tuo commento e di dirci cosa pensi, a prescindere dall’articolo.
Hai ragione dicendo, metaforicamente, che siamo come pesciolini dentro una vasca il cui movimento è limitato, ma tutto deve avere delle regole e con la nascita dei CSS non poteva essere altrimenti…
Tant’è che dare un’imbastitura “regolare” ai siti web, o portale dei social che sia, porta l’utente a non perdersi e ad aspettarsi una ergonomia tale per tutto ciò che è internet.
La creatività si può sempre sviluppare con design in voga e attenendosi a delle regole che ormai sono diventate esigenza.
Creare un progetto delle dimensioni di un social network non è da poco e un “accompagnamento” utente nella registrazione ed una standardizzazione-limitazione di interfacce è, a mio parere, d’obbligo.
Sulle previsioni in ottica social è difficile pronunciarsi. E’ un settore molto instabile e Facebook inevitabilmente è ormai inarrivabile.
Per quanto riguarda la SEO indubbiamente i +1 sono un trampolino di lancio per siti minori e beta tester, oggi. Ricordiamoci però che l’influenza sul posizionamento organico è strettamente collegata al successo della variante social network. Google sta attuando una forma di promozione push, spingendo aziende e SEO a utilizzare il servizio in vista di una ricompensa in termini di visibilità. In quanti navigheranno il web da loggati, però? In quanti saranno disposti, e mi riferisco all’utente medio, a utilizzare un nuovo social network?
Ciao Luca,
sui social credo che ormai si sia vista una continua ascesa nell’utilizzarli.
Chi fa SEO, ormai, non può più permettersi di non considerarli, seppur per il periodo di moda per uno anzichè per l’altro.
La politica di Google è accerchiare. Vedremo in che modo a sto punto :)
Io credo che Luca abbia centrato il punto. Secondo me il social di Google presenta delle caratteristiche davvero intuitive ed interessanti (vedi meccanismo delle cerchie e ricerche personalizzate) e mi sento anche molto propenso ad utilizzarlo assiduamente (tanto quanto Facebook e Twitter)…ma ad oggi pochi, soprattutto chi non fa parte del settore, lo sembrano altrettanto. Staremo a vedere.
PS: Bell’articolo!!!
Ciao,
argomento molto interessante e bell’articolo.
Mi piacerebbe avere un tuo parere su questo filmato: http://bit.ly/AgqwYj
(c’è la possibilità di attivare i sottotitoli in italiano).
Nel filmato viene descritto il “pericolo” di questa tendenza dei vari social, e non solo, nel fornire informazioni sempre più ritagliate sulla tua persona, “escludendo” in questo modo la possibilità di venire a contatto con qualcosa di nuovo e di diverso.
Ciao Matteo,
ho visto il video e lo trovo interessante.
Siamo sempre stati monitorati nella navigazione sul web, non è che abbiano, coi social, scoperto l’acqua calda. Vero è che la tracciabilità delle nostre preferenze viola, alcune volte, la privacy vera e propria.
Basta non abusarne e fare attenzione a ciò che si scrive o si fa sul web.
Siamo nel mondo, interconnessi al mondo.
Ed una buona reputazione del nostro nome o della nostra azienda si affaccerà al mondo, non più solamente nella città in cui ci troviamo.
Il fatto che poi si possa “escludere” quella persona da ciò che non sono i suoi interessi, nella ricerca sul motore, credo e spero si affinino algoritmi più inclini ad una democrazia di scelte: magari un pulsante con scritto “mostra tutti i risultati” ed un altro che dica “cosa mi proponi?”
Dal punto di vista dei social network non vedo perché dover fare a gara con Facebook. Pur nello suo strapotere non ha certo ucciso o impedito di nascere a tanti altri social network. Google plus non è rivale di Facebook, ha una concezione molto diversa che integra il motore di ricerca, tutti gli altri servizi Google per non parlare di tutto il comparto mobile di Android.
Ha pure un’idea di “social” molto diversa, una sorta di ibrido fra Facebook e Twitter.
Dal punto di vista SEO credo sia del tutto normale che Google spinga su questo aspetto. Facebook spinge sulla pubblicità, Google deve necessariamente puntare su altro, il che porterà a quello che ho detto all’inizio: una costante differenziazione dei social network (che è già in moto da almeno un anno).
Ciao Diego,
infatti non credo che Google abbia interesse a soppiantare Facebook.
Diciamo che vuol differenziarsi. Ed essere meno “piazza” ma più aggregatore.
Sull’ottica SEO staremo a vedere, ma i risultati di questi giorni ci stanno già dicendo qualcosa sul futuro. Al momento non ci sono molti italiani inclini a questo social. Vedremo cosa succederà tra qualche mese.
Bell’articolo Monica complimenti! Per ora Google e Facebook stanno lavorando su due terreni che si stanno sfiorando, Il primo troppo grosso e diffuso e il secondo più concentrato su un target meno giovane e più legato al campo lavorativo. Certo l’indicizzazione attraverso i +1 può sembrare un atto di scorrettezza ma le ricerche sul web sono cosa loro, a me sembra una cosa del tutto naturale. Microsoft e Zio Bill ci hanno abituato a cose ben peggiori! ;)
Personalmente spero che Fb e Plus mantengano due target e profili separati ma finiranno col pestarsi i piedi e lì vedremo gli sviluppi! Certo questa diffusione precoce fa sperare che non sia un altro buco nell’acqua come Buzz e Wave, staremo a vedere!
Ciao Guido!
Grazie!
Staremo a vedere ma, giusto come dici tu, si spera che i due social tengano target separati senza farsi “le scarpe”…vedremo tra poco tempo le novità a riguardo :)