Web Design: è giusto sviluppare e/o usare template?
C’è chi sostiene che siano la rovina del mercato e li percepisce come una minaccia alla propria professione e capacità creativa, c’è anche chi afferma che solo gli smanettoni possono prenderli in considerazione perché sono sinonimo di poca preparazione e tanta superficialità.
Di cosa stiamo parlando? Dei template (WordPress, Joomla, ecc) belli e pronti offerti in stock nei tantissimi marketplace che si possono trovare oggi sul Web.
Ma come stanno veramente le cose? Proviamo a capirlo insieme attraverso questa mia personale analisi così che io possa condividere con te il mio parere in merito all’argomento.
Chi è l’utilizzatore finale di un template?
Iniziamo con il capire chi è l’utilizzatore finale di questi template. Perché, come vedremo, non sempre si tratta di smanettoni che non hanno studiato e non conoscono il mestiere: spesso possono ricorrere all’utilizzo di un template anche dei professionisti che svolgono questo lavoro da anni.
Sicuramente chi non fa e non farà mai uso di template, sono i grandi marchi o le grandi aziende le quali possiedono già un proprio brand, una propria immagine e una propria linea di comunicazione e quando è il caso di portare il proprio business online si rivolgono a professionisti che siano in grado di realizzargli un progetto su misura basato sull’unicità del proprio marchio.
Il template nella maggior parte dei casi è acquistato da quattro tipologie di utenti ben specifiche:
- Chi si spaccia per Web Designer: è la specie più pericolosa perché non ha la minima idea di cosa significa la parola “web design”, non conosce nulla di codice, è in grado solo di installare il CMS di turno (WordPress, Joomla o altro) e di configurarlo. Se il cliente gli chiede anche semplicemente di spostare il logo da una parte all’altra del tema, entra nel pallone. S’inventerà le scuse più assurde per sostenere la tesi che il sito purtroppo non si può modificare.
- Chi lo fa per se stesso: appartiene a questa categoria l’utente che pur non svolgendo la professione di web designer riesce a destreggiarsi nella personalizzazione – seppur molto limitata – di un template, realizzando così il sito web per se stesso o per la propria attività senza investire grandi cifre.
- Il Web Designer alle prime armi: ha intrapreso questo percorso da poco e ancora non è completamente in grado di realizzare da solo un progetto web nella sua interezza, quindi si affida a un template in modo che con le sue attuali conoscenze possa già avere una base di partenza su cui andare a fare le modifiche e le personalizzazioni del caso.
- Professionisti del settore: quando si presenta un cliente che ha un budget ridotto, il professionista può fare solo due cose, o rifiutare il lavoro oppure proporre una soluzione economica, come potrebbe essere appunto l’acquisto e l’utilizzo di un template. È importante e corretto che il cliente sia messo a conoscenza della soluzione adottata e che potrebbe trovare in giro altri siti web simili al suo giacché si tratta di un prodotto acquistato in stock.
Perché la vendita di questi Template non ti toglie il lavoro?
C’è chi sostiene che la vendita in stock di questi template a basso costo toglie lavoro ai web designer.
Come possiamo notare dall’analisi appena fatta, il “template” il più delle volte è rivolto a una tipologia di clienti che ha un budget di spesa molto basso e ai quali sarebbe inverosimile proporre una soluzione ad hoc.
Come ho detto un po’ di tempo addietro, la tipologia di clienti che pretende la realizzazione di un sito web a trecento o quattrocento euro è assolutamente da evitare. E questo già potrebbe bastare per dire che la vendita di questi template non ci toglie lavoro. Anzi, probabilmente ci libera da una fetta di clientela che il più delle volte fa solo perdere tempo e pazienza al povero web designer.
Trasformare la minaccia in opportunità?
Ti dirò di più. Hai mai provato a guardare lo scenario appena descritto sotto un’altra ottica?
Quale ottica? Provo a mostrartela.
I quattro gruppi utilizzatori di template (chi si spaccia per web designer, chi lo fa per se stesso, il web designer alle prime armi e i professionisti del settore) non sono altro che un altro “gruppo di potenziali clienti” ancora più vasto del singolo acquirente finale cui siamo abituati.
A questo punto, se guardiamo la situazione da un altro punto di vista, i template in vendita a stock piuttosto che toglierci lavoro diventano – paradossalmente a quanto sostenuto da qualcuno – una possibile fonte di lavoro e di reddito.
Così il professionista oltre che lavorare con i clienti finali può scegliere di sviluppare anche template da vendere in stock. E quando in media ogni template messo in vendita inizia a fruttare qualcosa come diecimila euro, allora comincia a pensare che no, la vendita in stock di questi template non glielo sta proprio togliendo il lavoro :)
Se sei interessato ad approfondire l’argomento, in uno degli interventi che terremo nel Seminario di sabato 26 novembre a Milano, analizzeremo proprio il nostro caso studio.
Conclusione
Sono dell’idea che il mercato ha le sue richieste, che sono tante e diverse tra di loro, e – soprattutto nel nostro settore – queste possono mutare radicalmente da un anno all’altro.
Purtroppo non siamo noi a generare “la domanda”. Un professionista però deve imparare a essere poliedrico e non lasciarsi trovare mai impreparato, in funzione della domanda deve sapersi adattare per non restare indietro con i tempi e riformulare le sue “offerte”. Oggi più che mai ci sono infinite possibilità di fare business nel nostro settore.
Quest’articolo non vuole essere un inno alla vendita e l’uso dei template, ma solo un’attenta analisi per farti capire che non sempre tutto ciò che si presenta come una minaccia è sempre realmente una minaccia. Spesso sta alla nostra creatività riuscire a trasformare una presunta minaccia in un’opportunità di crescita, sia professionale che economica. Non pensi anche tu?
40 commenti
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Perfettamente daccordo, vi seguo su Themeforest e senza dubbio la qualità e l’assistenza sui vostri prodotti è eccellente.
Se posso dire la mia esperienza io ho scaricato alcuni temi HTML e WordPress da quel marketplace e devo dire che ho imparato molti trucchi e tecniche che utilizzo nel lavoro di tutti i giorni.
Alessandro
Ciao Alessandro, grazie per i complimenti :)
Come hai fatto notare c’è anche un’altra utilità per chi è alle prime armi (e non solo), il vantaggio di potersi studiare il codice e imparare nuove tecniche di sviluppo che prima si ignoravano.
Grazie per essere passato Alessandro.
mi trovi d’accordissimo su tutta la linea. in più ti dirò che mi sembra giusto che chiunque abbia il diritto di avere il proprio spazio web, anche se ha un basso budget. e questi template in vendita, sono comunque fatti da professionisti, per cui sono già di per sè ben fatti. mettere a conoscenza il cliente del fatto che il sito potrebbe essere completamente uguale ad un altro è il minimo che si possa fare, ma anche pincopallo ha il diritto di essere presente sul web :)
Ciao Laura, anche io sono perfettamente d’accordo con quanto hai aggiunto.
Per certe attività minori può andare benissimo anche un template ben fatto, evitando così di investire cifre corpose in un canale di cui magari si potrebbe fare poco uso. Bisogna comunque valutare sempre ogni singolo caso.
Bell’articolo! Sono d’accordo, trovandomi nei panni dello “sviluppatore non professionista”.
Non dimentichiamo però quella categoria di template che non si rifanno a un CMS, ma sono composti solo da un CSS su cui costruire il sito.
Svariate volte li ho trovati molto utili come base grafica di partenza, nei casi in cui il cliente ha un budget ridotto ma un CMS è troppo/troppo poco per le sue esigenze o addirittura inutile se si tratta del c.d. “sito vetrina” in cui magari è sufficiente un hosting senza servizio di database.
J.
Ciao Johhny, si è vero, anche i semplice template html/css possono tornare utile.
La cosa importante è valutarne bene il caso di utilizzo e informare sempre il cliente della soluzione economica che si è deciso di adottare. La correttezza non deve mai mancare nei confronti dei nostri clienti se vogliamo farci strada.
Negli anni mi sono capitati clienti che fuggivano da quelli che nell’articolo ho messo nella prima categoria: chi si spaccia per Web Designer. Il più delle volte il presunto web designer stava sviluppando il sito per 1.000 euro comprando un template a 15$ senza informare assolutamente il cliente e senza fare nessun tipo di personalizzazione sul template perchè ovviamente non era in grado.
Chi lavora in questo modo scorretto ha poca strada da percorrere davanti a se :)
Hai perfettamente ragione! Mi è capitato di usare anche template free se è per questo, ma ho sempre informato l’utente finale/cliente che il suo sito non sarebbe stato unico, ho sempre messo anche i link al template originale (se free).
Come dici tu, l’importante è che il cliente ne sia a conoscenza, e soprattutto è importante far capire che è una fatta scelta per contenere i costi nel caso in cui ci si trovi di fronte a budget ridotti.
Io stesso ho il mio portfolio fotografico fatto con un template da 15$ (la solita storia del calzolaio con le scarpe rotte…), ma del resto ce ne sono alcuni che sono davvero stupendi… come i vostri :)
In altri casi, come il sito per l’azienda in cui lavoro, l’ho sviluppato in team con dei grafici e il lavoro è completamente diverso, molto più vasto e dispendioso anche se spesso dai web developer è sottovalutata la parte di web design!
NB: complimenti vivissimi per il blog e per il lavoro che svolgete!
grazie per i complimenti, Johnny ;)
Bell’articolo! Sono d’accordo, trovandomi nei panni dello “sviluppatore non professionista”.
Non dimentichiamo però quella categoria di template che non si rifanno a un CMS, ma sono composti solo da un CSS su cui costruire il sito.
Svariate volte li ho trovati molto utili come base grafica di partenza, nei casi in cui il cliente ha un budget ridotto ma un CMS è troppo/troppo poco per le sue esigenze o addirittura inutile se si tratta del c.d. “sito vetrina” in cui magari è sufficiente un hosting senza servizio di database.
J.
Si, completamente d’accordo. Le opportunità sono molte, gli sviluppatori in gamba e non anche. I clienti purtropo sono spesso ingenui. ma c’è comunque la possibilità e lo spazio per tutti sul mercato, senza paure.
Ciao
Guai se non fosse così :)
Io aggiungerei una categoria…..Il lavoratore dipendente: praticamente un WD alle prime armi al quale viene impedito di lavorare anche da solo causa contratto, ma che cerca sempre di fare e trovare lavori extra, a volte sottopagati per farsi un nome e imparare quel qualche cosa che a lavoro spesso non han voglia di insegnarti……..e per il quale i template in vendita sono una manna sia in fatto di praticità di completamento di un progetto che nello studio di come sono strutturati.
ciao cristiano, vedo che siete in molti a prenderli come studio per migliorare il metodo di sviluppo.
è un aspetto molto interessante da non sottovalutare assolutamente, si può imparare tantissimo – a volte anche più di frequentare un corso di formazione – anche semplicemente studiando come è sviluppato un noto applicativo open source come wordpress o drupal. si possono fare progressi di anni in pochi mesi.
Ciao nando. Personalmente trovo i template più che utili nel caso in cui il cliente non voglia spendere chissà che e soprattutto voglia autoaggiornarsi il sito (e ce ne sono tanti)! In questi casi WordPress, Joomla ecc sono una manna dal cielo perchè il rischio di vedere che le proprie creazioni “svaniscano” a poco a poco in favore di spaziature, margini non rispettati ecc, a causa di inesperienza o nella maggiorparte dei casi analfabetismo di codice (per fortuna, se no saremmo tutti web designer), è relativamente controllato. Avere a che fare con un pannello di controllo (che dal mio punto di vista, sarà sempre più semplice) per il cliente è molto meglio che un’interfaccia di puro codice xhtml, css,php, ecc. Poi naturalmente ci sarà lo stesso quello che se pur istruito ti farà “scoppiare” il sito! :-)
Ciao Mauri, nei casi a basso budget credo che sia l’unica soluzione possibile da proporre altrimenti si è costretti a rifiutare il lavoro.
Un altro caso in cui possono essere utili i template è quando serve un “contenitore web” per pubblicizzare qualcosa che non appartiene ad un brand per un breve periodo e in modo rapido. Non li vedo affatto bene invece per l’utilizzo come landing page, ce ne sono tante disponibili, ma la landing page è qualcosa di fondamentale nel processo di vendita ed è importantissimo costruirla cucita su misura sul prodotto o servizio che si intende vendere. In termini di conversioni con una buona landing page costruita tenendo conto delle mille variabili che possono influire sul processo di vendita si può riuscire a decuplicare il numero di conversioni e questo spesso fa la differenza tra uno che guadagna 1000 e uno che ne guadagna 10.000.
Concludendo, diciamo che dobbiamo valutare molto attentamente ogni singolo caso prima di prendere una decisione.
assolutamente d’accordo!
avete per caso in programma un “come realizzare una landing page efficace”? :-)
ci stiamo pensando :)
Un buon articolo e son sottolineati i punti giusti…e il prezzo quello che veramente è la vera spada di damocle per molti webdesigner può esser girata attraverso template, Come dice Laura ognuno ha diritto ad aver una sua pagina nel web…purtroppo in tempi come questi si lavora molto sulla ristrettezza. Ma una domanda…i template fatti son anche in versione mobile? Se per caso un cliente richiedesse che siano visibili pure su telefonini e simili? Grazie, Ale
Si molti template hanno hanche incorporato una versione adattata per tablet e smartphone. Oltre a dare la possibilità di modificare in modo automatico colori, sfondi, testi ecc…
Beh forse è più la spada di damocle per un web developer, visto che il web designer lo fa per lavoro il tema grafico, che sia da vendere su themeforest o personalizzato per il cliente.
Ciao Ale, come ti ha già risposto Alessandro molti temi sono sviluppati ormai utilizzando le ulltime tecniche responsive, in modo da risultare compatibili con la maggior parte dei dispositivi mobili. Noi abbiamo inaugurato questa metodologia di sviluppo con il nuovo tema di YIW e adesso che l’abbiamo integrata nel nostro framework la utilizzeremo per tutti gli altri template che andremo a sviluppare.
In ogni caso, se si tratta di temi per WordPress esistono degli ottimi plugin in grado di rendere compatibile il template per la visualizzazione su dispositivi mobili.
Molto bello il vostro articolo e i vostri punti di vista. Personalmente uso i template acquistati come nel caso “Professionisti del settore”; anche se è preferibile accettare clienti che riescano a valutare del mio lavoro e quindi a dare il giusto rendiconto economico, succede che pur di non restare con le mani in mano si “svende” qualche sito e i template di Themeforest, Rocketheme, Templateplazza, etc. offrono un ottimo rapporto qualità prezzo.
Spesso li uso anche per capire come sono stati ottenuti certi effetti, come sono costruiti, insomma come se fossero dei tutorial e devo dire che spesso trovo soluzioni molto interessanti da applicare ai miei siti.
Ciao Alberto, concorso sul fatto che si possa imparare tanto studiando lo sviluppo di un tema ben progettato.
E’ incredibile, non è la prima volta che i vostri articoli arrivano al momento giusto!
Cos’è, telepatia? ^_^”
Proprio in questi giorni sto valutando l’idea di vendere un po’ di template, e sto vedendo un po’ come funzionano themeforest e simili.
Il punto e che mo son resa conto di avere una cartella del pc piena zeppa di layout, tra cui alcuni anche molto validi a mio parere. Di solito al cliente faccio scegliere tra almeno due o tre bozze disegnate ad hoc, quindi tutte quelle che non sono state scelte ora giacciono inutilizzate in quell’angolino di hard disk, ed è un vero peccato.
Così ho pensato che potrei selezionarne alcune e lavorarci un po’ su in modo da tirarne fuori qualcosa di buono.
Quali sono i marketplace più seri secondo te?
Io la chiamo “connessione” e si avvicina molto a quella che noi chiamiamo telepatia :)
Uno dei migliori marketplace è themeforest, sia in termini di visibilità che di possibilità di guadagno. Però non è facile entrarci in quanto sono molto selettivi.
*mi
Articolo interessante. Trasformare quello che sembrava un problema in un’opportunità di allargare il proprio raggio d’azione vuol dire guardare oltre. ;)
Io ho peccato. Per i miei blog su blogger ho usato qualche tema già fatto, come base, ovviamente. Ma vendere temi o template altrui no, mai fatto.
Qualche tempo fa avevo l’opzione “Tutto free”, ovvero il cliente che dichiarava poche possibilità economiche poteva scegliere un cms con template di altri, ma pagava solo l’installazione ed eventuali modifiche, cioè era informato sulla non unicità del prodotto. ;)
Ciao Fran, non è un “peccato” usare un template ma è corretto informare preventivamente il cliente della scelta adottata. Quindi la tua formula “tutto free” che mi ricorda molto le promozioni delle nostre compagnie telefoniche :) va vebissimo. La correttezza viene sempre premiata in un modo o nell’altro.
Vero, vero, verissimo! Recentemente mi sono trovato siti venduti a caro prezzo, ad esempio alle amministrazioni comunali, senza che queste fossero informate dell’utilizzo di template free, con tre modifiche banali.
Io faccio parte della 2^-3^ categoria e ho trovato assolutamente utile l’uso di wordpress-joomla e template leggermente modificati per creare, come volontariato, siti per associazioni della mia zona che sostengo.
E’ un problema di correttezza, dove c’è ignoranza i furbi possono fare quello che vogliono.
Ciao Davide, questo ti fa onore. Bravo :)
Articoli sempre ottimi Nando, grande conoscenza dell’argomento e sempre ottimi spunti riflessivi! Grande!
Grazie Alex, sempre gentile tu :)
p.s. sei tra gli iscritti al seminario?
Chiarissimo il concetto! (ORA!)
Il caso studio che ho visto al seminario del 26 Novembre è stato più che eloquente! :-)
Ho acquistato “Sviluppare applicazioni WordPress” (http://bit.ly/rWVGnN). Lo hai letto?
Puoi consigliarci alcune risorse che hai studiato per creare templates Ninja per WP?
Ciao Sebastian, quando ho iniziato a sviluppare temi per wordpress non c’era ancora tutto il materiale didattico che è uscito in questi ultimi anni, io ho iniziato studiando tutto dal codex che ritengo una vera e propria enciclopedia senza uguali.
Quello che hai segnalato non lo conosco. Adesso una delle migliore risorse a disposizione – se non hai difficoltà con l’inglese – mi sembra essere Digging into wordpress di Chris Coyier e Jeff Starr, due personaggi di non poco conto :)
ho un’esperienza di 9 anni nel mondo della grafica stampata e da un anno mi sono messo in proprio. Ringraziando il cielo i clienti non mancano. Spesso mi è capitato di abbinare un lavoro stampato a un piccolo sito web e ho utilizzato, appunto themeforest. A volte mi è capitato di essere richiesto come art director in progetti di portali più ampi e a quel punto ho chiamato un team di programmatori di zona. Themeforest è un bello strumento se fa felice il cliente. Credo che la soddisfazione finale del cliente sia davvero quella da considerare e, se un semplice template wordpress customizzato poi ad hoc per il cliente, dà al cliente tutto ciò che ha bisogno (e a volte anche di più, perchè gli da anche la possibilità di espandere il sito senza problemi ecc…) allora non ci vedo grossi problemi anzi. l’importante, come dici tu, è essere onesti con il cliente e volere la sua felicità perchè non c’è pubblicità più potente di un cliente soddisfatto. Ovvio che se lo puoi fare felice con un template da quaranta dollari anzichè con un sito in cui poi dovrebbero essere pagati migliaia di euro per dei programmatori che ci sono stati dietro, si sarebbe un po’ scemi a non scegliere themeforest.
scusate ma qualcuno può consiglirami dove trovare delle guide che spiegano passo dopo passo la creazione di un template per wordpress e per joomla? mi chiedevo se un disoccupato poteva creare un template e venderlo ci vuole perforza la partita iva ? ?? caro Nando cosa intendi dire venderlo in stok?
Ciao Pio esistono dei siti web che sfruttano i temi realizzati dagli utenti e li rivendono ottenendo una percentuale. In questi casi credo che puoi cavartela con la ritenuta d’acconto, ammesso che il reddito proveniente da questa attività non superi i 5.000 euro annui.
Se vuoi creare un template in Joomla! o WordPress potresti iniziare a leggere un pò di guide, le migliori si trovano in lingua inglese, ma su queste due piattaforme c’è anche un’ottima documentazione e una solida community italiana.
Il mio consiglio è quello di sperimentare sempre, la creazione di un template non comporta solo la conoscenza ottimale della piattaforma utilizzata, ma soprattutto una solida base di Web design e programmazione lato server per ottenere dei risultati soddisfacenti.
Buongiorno, ho trovato l’articolo molto interessante e sono d’accordo in pieno ma, c’è da aggiungere un’altra considerazione utilizzano i temi preconfezionati non solo piccoli professionisti ma anche grandi e vere aziende con clienti con budget ampio, esempio classico è successo al mio dentista ( il che ora si trova molto male con il prodotto offertogli ) gli hanno montato su wordpress un theme a 15$ e venduto il sito web a ben 6000 € in questo caso io penso proprio che queste agenzia rovinino il mercato, per quello io ci tengo sempre a realizzare le grafiche ad hoc per ogni cliente, l’unicità è fondamentale penso
Pardon. Intervengo solo per dire che prima o scritto l’articolo e poi ho letto il commento di marco.
Quindi al mio commento aggiungo: appunto.
“Chi si spaccia per Web Designer: è la specie più pericolosa perché non ha la minima idea di cosa significa la parola “web design”, non conosce nulla di codice, è in grado solo di installare il CMS di turno (WordPress, Joomla o altro) e di configurarlo. Se il cliente gli chiede anche semplicemente di spostare il logo da una parte all’altra del tema, entra nel pallone. S’inventerà le scuse più assurde per sostenere la tesi che il sito purtroppo non si può modificare.”
Quindi secondo te, perdonami se sembro polemico, ma assolutamente lo riporto solo per un sereno confronto, il problema sarebbe solo che non conoscono il codice? Basta che vanno su uno di questi siti di lavoro online e beccano il primo indiano di turno che si fa sottopagare e questo problema lo si risolve. Ci sono imprenditori che hanno web agency che ci campano e ci guadagnano in questo modo.
Il problema maggiore è che il web designer è un comunicatore, se non sa nulla di architettura dell’informazione e di comunicazione, per non dimenticarci poi il marketing, può nuocere gravemente all’azienda che in buona fede si fida di lui.
“Professionisti del settore: quando si presenta un cliente che ha un budget ridotto, il professionista può fare solo due cose, o rifiutare il lavoro oppure proporre una soluzione economica, come potrebbe essere appunto l’acquisto e l’utilizzo di un template. È importante e corretto che il cliente sia messo a conoscenza della soluzione adottata e che potrebbe trovare in giro altri siti web simili al suo giacché si tratta di un prodotto acquistato in stock.”
Se è un professionista serio gli dirà di aumentare leggermente il budget e modificherà il tema in modo da avere un qualcosa di stereotipato ma personalizzato e quindi valido per i target che il cliente si propone. Ma il punto non è questo, il punto è che se è un professionista serio fa sì che il sito assolva ai suoi due principali compiti: marketing e comunicazione.
Ho visto gente che da delle mazzate quando prepara i preventivi da far paura, salvo poi guardare i loro portfolio e vedere che non hanno la minima idea di cosa sia l’architettura dell’informazione.
Basta una scelta tassonomica errata nella creazione di un catalogo e si può dire ciao ciao a molti clienti che per una ben nota legge di Krug, che non è quello di Highlander, ma per chi non lo conosce, è uno molto esperto in UX, che non è UI; si possono perdere molti molti clienti…
Bell’articolo ma vedo che sempre e comunque si finisce solo sulla stilistica del codice e sulla grafica, quando, anche se qualcuno può discordare, in genere sono due cose che possono incidere poco sul budget.