Servizi che svalutano il web design: perchè non temerli?
Molti web designer lamentano il fatto che chi muove i primi passi in questo settore spesso e volentieri tende a realizzare lavori sottocosto offrendoli a prezzi grotteschi e rischiando così di “rovinare la piazza”. E che dire allora d’iniziative come lamiaimpresaonline che propone la realizzazione di siti internet completamente gratis?
Secondo me questo genere d’iniziative non fanno altro che portare nuovi clienti – piuttosto che toglierli – a chi svolge questo lavoro in modo serio e professionale. Perché? Ora proverò a spiegarti il mio pensiero in merito all’argomento.
Analizziamo lo stato iniziale
Desidero analizzare con te la situazione iniziale da cui scaturisce il mio ragionamento.
Da un interessante studio realizzato dal Boston Consulting Group (BCG) su commissione di Google (Fattore Internet: come Internet sta trasformando l’economia italiana) vengono fuori dei dati molto importanti. A pagina 16, all’inizio del capitolo: Piccole, online e di successo, si legge:
Le PMI (Piccole Medie Imprese) rappresentano più del 99% delle aziende italiane e producono circa il 70% del fatturato totale, dando lavoro all’80% degli occupati del nostro paese.
La penetrazione di Internet, in particolare tra le piccole imprese, è però ancora bassa; secondo gli ultimi dati Eurisko, mentre l’87% delle aziende con più di 50 dipendenti ha un sito, per quelle con meno di 10 addetti la percentuale è inferiore al 50%, con una punta negativa del 15% nelle aziende che ne hanno 1 o 2.
Il dato interessante è che più del 50% delle aziende che hanno meno di 10 addetti non ha ancora un sito internet. E il dato ancora più interessante è che solo il 15% delle aziende che hanno uno o due addetti hanno un sito web, questo significa che il restante 85% è ancora del tutto assente dal web.
Stando a questi risultati ci vuole poco a comprendere che il business rivolto al portare online quanti non hanno ancora un proprio sito web è di dimensioni enormi.
Questo spiega come mai dei grandi colossi come Google, Poste Italiane, Register e Pagine Gialle hanno messo su questo nuovo servizio chiamato lamiaimpresaonline che offre appunto la possibilità alle imprese italiane di creare il proprio sito completamente gratis.
Ma davvero fanno tutto questo gratis?
Cosa si “nasconde” dietro l’angolo?
Davvero le quattro grandi aziende su citate si sono riunite per offrire questo servizio completamente gratuito alle imprese italiane? Cos’hanno da guadagnarci?
Ovviamente dietro questa “manovra” c’è un forte interesse economico nei confronti delle numerose imprese che non hanno ancora un proprio sito web e che – come abbiamo visto sopra – sono ancora tantissime. Il numero delle imprese italiane iscritte ai Registri delle Camere di Commercio al 31 dicembre 2010 era di 6.109.217.
Guardando bene sul sito che offre il servizio, si legge subito che solo il primo anno è gratuito. Dal secondo anno – per mantenere attivo il sito – le imprese devono pagare 25,00 euro al mese, che corrisponde ad un canone di 300,00 euro l’anno.
Adesso proviamo a moltiplicare 300,00 euro l’anno per il numero del possibile target da raggiungere, cosa otteniamo? Otteniamo un business immenso in cambio di: un dominio, un servizio di hosting e un template preconfezionato (di qualità discutibilissima).
Per l’utente, l’interfaccia è il prodotto
Dopo questa doverosa analisi ritorniamo al punto da cui siamo partiti: perché – secondo me – questo genere d’iniziative con il tempo possono portare nuova clientela a chi lavora in modo serio e professionale?
Come ho accennato nell’articolo della scorsa settimana, per realizzare un buon lavoro è necessario svolgere diverse attività che il più delle volte sono completamente ignorate da chi è alle prime armi.
Non si può vendere lo sviluppo di un sito web a “tanto il chilo” sulla base del numero di pagine cui sarà composto. Progettare un sito web non è mettere due rettangoli colorati uno accanto all’altro o tanto più saper scrivere due righe di codice HTML e CSS.
L’interfaccia di un sito web va progettata in funzione del suo scopo con enorme cura e dettaglio tenendo presente tantissimi parametri cui far riferimento: dal target cui ci si deve rivolgere a quelli che sono gli obiettivi prefissati, e tanto altro ancora. Nulla deve essere lasciato al caso. A tal proposito ti consiglio la lettura di uno stupendo articolo di Simone Economo, pubblicato sul nostro Magazine: per l’utente l’interfaccia è il prodotto.
Come si potrebbe fare un buon lavoro utilizzando dei template, soprattutto se di qualità piuttosto discutibile?
Riguardo alla qualità basta fare un giro su qualche marketplaces dove si vendono template (es. themeforest, per citare uno dei leader indiscussi di questo settore) per rendersi subito conto che c’è molto di meglio e a prezzi relativamente bassi (una media di 12,00$/15,00$ per template).
Riguardo al buon lavoro, come potrebbe un template pre-costituito andare bene per la miriade di variabili cui deve sottostare il progetto di un’interfaccia web realizzata per lo scopo richiesto?
Va da sé che si tratterà di un lavoro piuttosto mediocre, tanto per essere online, visto che “va di moda”.
Per un’azienda è più importante essere online o come si presenta online?
Uno dei tanti paradossi che aleggiano nel nostro settore riguarda la capacità di presentarsi online delle aziende: magari un’attività poco conosciuta che opera in un piccolo paese di provincia si presenta sul web in modo impeccabile, tanto da riuscire a dare un’immagine di sé molto più lusinghiera di quel che realmente è.
Allo stesso tempo, basta fare qualche ricerca per rendersi conto che alcune delle aziende più grandi del paese, quelle il cui business si rivolge in tutta la penisola (e a volte anche oltre) sono oggettivamente incapaci di dare un’immagine positiva del loro brand online, finendo spesso con il presentarsi come dei piccoli negozianti che vendono dal seminterrato sotto casa.
Questo perché il pensiero comune di chi sta dietro a tali aziende è spesso: “L’importante è esserci”.
In realtà non è la presenza, ad essere importante. Ad essere importante è – permettiamoci un gioco di parole – come ci si presenta in questa presenza online. L’importante è dare un’immagine di sé che non possa nuocere all’azienda e danneggiarne il business, l’importante è rivolgersi al proprio target in modo da riuscire a soddisfarne pienamente i bisogni.
Perché un web designer freelance o un’agenzia web non dovrebbe temere questa “concorrenza”?
Capita ormai sempre più spesso che alcuni imprenditori che si sono approcciati al web grazie a questi servizi a basso costo e/o fai da te (perché incuriositi o attratti da ciò che viene ostentato come “regalo”, o forse perché la pubblicità martellante – soprattutto se televisiva – riesce nel suo intento), con il passare del tempo si sentano poco soddisfatti dei risultati ottenuti e capiscano che potrebbero incrementare notevolmente il loro business se solo si rivolgessero a dei professionisti del settore. Buona parte dei clienti della mia Web Agency (un buon 25%) è gente che sta fuggendo da servizi simili.
Se lamiaimpresaonline riuscisse nella sua “impresa” – cioè portare online quante più aziende possibili tra quelle che ancora non hanno un sito web – quanti di questi dopo un po’ di tempo comprenderebbero che quel servizio non fa per loro? E quanti si rivolgerebbero ad un professionista capace di assicurare loro un lavoro serio e competente?
Ecco: questi sono tutti potenziali clienti che senza iniziative come quella citata non avremmo mai raggiunto (o che forse avremmo raggiunto fra diversi anni) in quanto inconsapevoli dell'”universo” internet.
Non abbiamo quindi nulla da temere – secondo me – da iniziative simili, anzi: molto probabilmente queste ci porteranno nuovi clienti.
E vogliamo scommettere che coloro che “migreranno” da tali servizi ad un sito progettato da professionisti del settore, sapranno riconoscere ed apprezzare il valore del nostro lavoro? ;)
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L’immagine dell’articolo è stata fornita da @Fotolia
22 commenti
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Le polemiche (semi-serie) del web design | Your Inspiration Web
[…] tempo fa Nando scrisse un ottimo articolo, per dimostrare che servizi come lamiaimpresaonline non sono mine vaganti per la…
mi trovi completamente d’accordo :)
che ben vengano questi servizi :)
Certamente d’accordo con te, la qualità “paga” (in tutti i sensi) sempre. Chi accetta di avere un sito fatto con questi servizi sarebbe venuto da noi (liberi professionisti o web agency) a chiederci di farlo per 200€.
Sbaglio?
Non sbagli Alessandro.
Loro prenderanno tutti quei clienti da cui noi “fuggiamo” e in cambio – dopo un po’ tempo – ci restituiranno qualche cliente che sarà ben felice di pagare il giusto prezzo per un lavoro di qualità e realizzato su misura. Meglio di così?
La cosa qui dalle mie parti è un po più complessa purtroppo, perchè non solo quei siti “prefabbricati” stanno dilagando, ma addirittura vedo che oltre
a realizzare “quel sito” il commerciante di turno non ha intenzione di procedere a modifica alcuna.
Le parole di chi presenta questi prodotti sono tante, e la maggiorparte dei commercianti, specialmente quelli di piccole attività,
quando sente parole come “gratis” o piccole cifre, si lascia attirare.
Addirittura ho sentito agenti di una di queste famosi “marchi” che tu hai citato all’inizio dell’articolo, vantare rapporti preferenziali con google per il piazzamento dei loro
siti nelle serp di ricerca,
Al di la della veridicità della cosa, in 2 casi su 5 (ti parlo di miei conoscenti) si è verificato quanto tu hai detto…………rifacimento completo del sito dopo soli 2 mesi, in 1 caso
ho dovuto realizzare un sito io quasi sottocosto
per convincerli a non farsi fregare (un parente), ma in molti altri vedo che quei lavori continuano a restare li dove sono.
Risultato, nonostante template identici, codice zeppo di errori, e impossibilità di contattare chi ha realizzato il sito per apportare modifiche……….questi siti stanno spopolando, il parrucchiere uguale al fiorista……e il negozio di scarpe uguale al tabacchino di turno :D
come dicevo nell’articolo, un buon 25% dei miei clienti viene proprio dal servizio offerto da uno dei “quattro”. se anche la miaimpresaonline mi porterà altrettanto, dovrò riconoscergli una qualche forma di provvigione perchè metà dei miei clienti li portano loro :)
Pienamente d’accordo. Subito son impressionati perchè si spende tanto però io dico..la qualità?, la sicurezza di un brand efficace e serio? La possibilità di modificarlo più di una volta al mese o quando vogliamo? Io sarò cattivo ..ma spero che questa moda dei siti prefatti passi. Ho usato un paio di volte dei template.. ma ho dovuto lavorare il doppio a causa di continue modifiche e l’impossibilità di cambiare layout. Alla dine mi costava meno crearne io uno da capo!
Ciao Ale, riguardo l’utilizzo dei template ci farò presto un articolo.
Io credo che ci sono casi in cui possono andare bene, magari se si vuole testare un determinato business senza investire grosse cifre. Ma se si vuole fare business online seriamente, non si può assolutamente dipendere da un template. Un lavoro appositamente realizzato, se fatto bene, potrebbe persino decuplicare il fatturato annuo di un’impresa.
D’accordissimo. L’ho provato sulla mia pelle, clienti di impresa online che mi sono venuti a bussare alla porta.
Grande articolo
Ciao Dario e grazie! ;)
Per chi si sente minacciato, chi è agli inizia, chi trova solo piccoli clienti… do un solo consiglio: fate passare un anno, tirate la cinghia e fate passare un anno.
Anzi, in quest’anno rivendete anche voi il “lamiaimpresaonline” ai piccoli clienti e trovatene di nuovi, proponetevi come un intermediario, un consulente, un curatore di contenuti.
Se in quest’anno il servizio avrà fatto presa anche sui “parrucchieri” che prima non si sarebbero sognati di farsi un sito il prossimo anno sarà facile convincerli a mollare “lamiaimpresaonline” ed accettare una vostra proposta.
Assolutamente d’accordo, scienze! ;)
Bell’articolo Nando, ero proprio incuriosito da questo tipo di servizi, non tanto per volerne usufruire quanto per capire e poter spiegare ai clienti quali siano i punti deboli o le “fregature”.
Il tuo articolo come sempre è stato più che esauriente! Grande!
Ciao Alessandro, mi fa piacere sapere di essere riuscito a spiegare bene il mio punto di vista.
Grazie e a presto ;)
Bel post. Concordo su tutto.
Forse sarò troppo ottimista o cinico, ma il fatto che qualcuno si prenda la briga (ed i costi) di convincere un cliente che gli serve un sito, progettarglielo e poi costringerlo dopo poco tempo a rivolgersi un altri, mi pare poco furba come cosa. Diciamo che torna tutto a vantaggio di chi le cose le fa bene direttamente la prima volta. Non so se mi spiego…
Ciao! ^^
Ti spieghi benissimo Gian Paolo e mi trovi perfettamente d’accordo ;)
p.s. leggo adesso l’articolo che avevi promesso di scrivere, SUBLIME! Commenterò presto, adesso sono di corsa.
@nando pappalardo: troppo gentile! Non credo di aver scritto nulla di particolarmente rilevante o perfino “sublime”, però se ti è piaciuto, son contento. ^^’
Ti devo comunque un grazie per il tuo post originario, per questo e per l’ispirazione. :)
Tempo fa avevo affrontato questo argomento sul mio blog. Sì, anche io ero saltata sulla tastiera spaventata dal paventato temporale di clienti che mi avrebbero chiesto info e delucidazioni sul perché loro hanno dovuto pagare tot euro mentre quelli là, i siti, glieli avrebbero fatti aggratis. Ma più di questo mi preoccupava il messaggio, o meglio, la parola “gratis” affiancata alla parola “sito”. Un messaggio che aumentava i sinonimi di divertimento, un vocabolo ancora troppo legato alla parola Web.
Difatti io non ho visto nessuna migrazione dei miei clienti, però ho avvertito un danno di immagine, se così possiamo chiamarlo. Amici, parenti, conoscenti che sminuivano questo lavoro, convinti che se qualcuno lo “vendeva” gratis, allora voleva dire che un lavoro del genere è facile, è una cosetta, è qualcosa che tutti possono fare tra una partita a tekken e una bevuta di VOV.
Questa idea può essere sfatata da chi ha bisogno di un sito e si informa meglio, ma è molto difficile scrostarla da chi non necessita di un sito e tutto sommato non ha interesse ad approfondire la faccenda, ma che però contribuisce involontariamente ad accrescere il mito dei webmaster ladri e fannulloni.
Non so se mi sono spiegata. ;)
Completamente daccordo per quanto hai detto nell’ultimo paragrafo………come ho già scritto nel commento sopra, a me la cosa non sembra così semplice come descritta da alcuni in certi commenti a questo articolo e la frase
“…..ma è molto difficile scrostarla da chi non necessita di un sito e tutto sommato non ha interesse ad approfondire la faccenda….”
è praticamente perfetta per riassumere la mia idea.
ti sei spiegata benissimo Fran e ti risponderò con l’articolo della prossima settimana… mi hai ispirato :)
Ciao, anrticolo interessante ma il mio punto di vista, seppur con la medesima conclusione, qualche tempo fa è stato diverso, se volete lo trovate qui, se ne puo discutere:
http://www.ilfondodelweb.it/post/La-fine-delle-agenzie-mediocri-la-mia-impresa-online-punto-it.aspx
Ciao