Ma si guadagna facendo i web designer?
Si guadagna facendo i web designer? E’ questa la domanda – forse provocatoria – che pone Pasquale sul gruppo Facebook dei Web Designer italiani. E a leggere le prime risposte:
Julian dice: Ho notato che ultimamente va un po’ in svendita come mestiere. E a me, sinceramente, questa cosa, sta un po’ sulle palle :)
Domenico: … certo non ci si arricchisce …
Giovanna: all’estero è un mestiere, in Italia è considerato un passatempo -.-
Danilo: ”perché dovrei pagarti per fare una cosa che ti diverte?”
Salvatore: Se è per questo anche i grandi calciatori si divertono giocando. E il loro mestiere si che è un gioco!!!!!!!!!
sembra di essere in uno di quei programmi condotti dal formidabile trio della Jalappa’s che per l’occasione potrebbe chiamarsi “Mai dire Web Designer” :)
Dopo la satira iniziale si entra nel vivo del dibattito e salta subito fuori che la domanda è stata posta perché a Pasquale è capitato più volte di presentare preventivi con cifre intorno ai cinquecento euro (500,00 euro) per siti vetrina di 5-6 pagine. Ma non finisce qui, c’è di più: i suoi clienti sono rimasti stupiti da queste cifre, a loro avviso ALTISSIME!
Da questa situazione appena descritta, scaturisce in modo spontaneo una prima riflessione: è possibile realizzare un buon lavoro per un sito vetrina composto da 5-6 pagine facendoci pagare 500,00 euro? Quanto tempo e risorse dovremmo impiegare? E soprattutto, quanto valore diamo al nostro tempo?
Basta rispondere con un po’ di buon senso a queste prime riflessioni per renderci subito conto che il prezzo proposto è del tutto fuori luogo e non perché – come lamentano i fantomatici clienti – le cifre sono altissime, bensì per il fatto che il prezzo offerto è almeno un terzo del costo di un lavoro svolto con professionalità e serietà.
E quindi, come dovremmo calcolare il costo del progetto?
Coma calcolare il costo del nostro lavoro?
Calcolare il costo del nostro lavoro non è poi un’operazione tanto complessa, tutto è in funzione del tempo impiegato per portare a termine l’intero progetto. Assegnando un costo orario al tempo impiegato, otteniamo facilmente il prezzo da preventivare al cliente.
Vediamo quali sono – semplificando – le attività che un web designer dovrebbe svolgere per la realizzazione di un sito vetrina di 5-6 pagine come quello in oggetto:
- Briefing preliminare con il cliente
- Definizione degli obiettivi e del target
- Discussione sulla struttura e sui contenuti del sito
- Sviluppo Progetto e preventivo
- Analisi dei principali competitor
- Definizione del concept, struttura e architettura dell’informazione
- Realizzazione Wireframe
- Discussione del wireframe con il cliente
- Eventuali modifiche al wireframe prima dell’accettazione;
- Sviluppo di eventuali contenuti del sito (testi e immagini se non forniti dal cliente)
- Disegno e sviluppo del sito web
- Realizzazione bozza grafica della home page
- Eventuali modifiche alla bozza grafica prima dell’accettazione definitiva
- Realizzazione bozze grafiche delle pagine interne
- Eventuali modifiche alle bozze delle pagine interne prima dell’accettazione definitiva;
- Sviluppo delle bozze in codice
- Home page (Markup XHTML e CSS)
- Pagine interne (Markup XHTML e CSS)
- Alpha Testing
- Validazione e test compatibilità su tutti i principali browser (correzione di eventuali errori);
- Test compatibilità di navigazione senza l’utilizzo di js (correzione di eventuali errori);
- Upload del sito online
- Beta testing
- Consegna del sito
Considerando queste attività e restringendo il più possibile il tempo impiegato per lo svolgimento di ognuna, possiamo considerare di impiegare per lo sviluppo dagli otto ai dieci giorni lavorativi (per il nostro calcolo prenderemo un valore medio, cioè nove giorni).
Assegnandoci un costo orario di 20,00 euro (lorde), avremmo la seguente formula:
9 giorni di lavoro x 8 ore lavorative al giorno x 20,00 euro lorde all’ora
9 x 8 x 20 = 1.440 euro
Come potremmo svolgere lo stesso lavoro per 500 euro? Quante delle attività sopra descritte, necessarie per fare un buon lavoro, non dovremmo prendere in considerazione?
Nel caso in cui non ignorassimo nessuna delle attività necessarie, allora staremmo sicuramente lavorando sottocosto. E nonostante il lavoro sottocosto, il cliente fugge perché reputa il prezzo altissimo.
Ecco, fatta questa doverosa analisi, ci rendiamo subito conto che in tutto questo c’è qualcosa che non va. I conti non tornano.
In cosa stiamo sbagliando?
Oltre a lavorare sottocosto stiamo completamente sbagliando il target di clienti cui ci stiamo rivolgendo. La tipologia di clienti che pretende la realizzazione di un sito web a trecento o quattrocento euro è assolutamente da evitare.
Per lo stesso lavoro che abbiamo analizzato sopra, ti posso assicurare che ci stanno altre tipologie di clienti disposti a pagare anche quattromila o cinquemila euro senza fiatare, pur di avere un lavoro impeccabile.
Ovviamente ci stanno anche le vie di mezzo.
Qual è la differenza tra un professionista e un principiante?
Oggi come non mai ci sono in giro tantissimi ragazzini alle prime armi che pur di fare le loro prime esperienze prendono lavori di web design come quello menzionato, a prezzi irrisori. Molti sostengono che queste persone rovinano il mercato, io invece non sono tanto d’accordo su quest’ultima affermazione.
Il mercato è enorme e variegato, composto di diverse tipologie di clienti e penso che domanda e offerta in qualche modo s’incontrino sempre. Il principiante prenderà il cliente della tipologia da cui noi fuggiamo e viceversa, noi prenderemo la tipologia di clienti che fuggono dal principiante che gli ha combinato un casino :)
Non dobbiamo assolutamente preoccuparci di chi realizza siti sottocosto, non dobbiamo nemmeno considerarli concorrenti, anzi, li definirei i “nostri salvatori”, grazie a loro riusciamo a liberarci della peggiore categoria di clienti cui potremmo imbatterci :)
Nel 99% dei casi il cliente ottiene esattamente ciò per cui ha pagato.
Questa comunque non vuole essere una critica ai “principianti”, mi sto solo limitando ad analizzare la situazione dal mio punto di vista. La reputo una cosa normalissima, da qualche parte si deve pur cominciare. E tutti noi nella vita siamo stati principianti, questo non dimentichiamolo mai ;)
Quanto vale il nostro tempo?
Per quanti si trovino alle prime armi nell’universo freelance, uno dei problemi più comuni è quello di non riuscire a quotare il valore del proprio tempo rischiando così di svendere il proprio lavoro.
Come si può stabilire quanto vale il proprio tempo? Generalmente i parametri che fanno incrementare il nostro onorario in questo settore sono gli anni di esperienza e le abilità acquisite nel corso del tempo.
Ecco dunque che un freelance alle prime armi dovrà considerare come propria quotazione oraria una cifra bassa da considerare come partenza. Man mano che acquisisce nuove competenze e aumenta il suo bagaglio culturale in materia, la sua quotazione oraria si incrementa di pari passo.
Come incrementare dunque la propria quotazione oraria? Investendo continuamente su formazione e aggiornamento professionale. Investire su se stessi è il modo migliore per crescere e guadagnare.
Un po’ di mesi addietro dicevo a qualcuno sul forum che io e Sara investiamo in media circa 200,00 euro al mese dei nostri guadagni in libri e corsi. Questi soldi ci vengono restituiti ogni mese con gli interessi perché le nostre competenze continuano a crescere in modo rapido e con queste è in continua crescita anche il volume d’affari che riusciamo a generare.
Chi va all’università e paga una retta annuale di 1.500 euro, in cinque anni investe circa 7.500 euro nella propria formazione (senza prendere in considerazione tutti gli altri costi accessori come per esempio acquisto di libri di testo, spese per i continui spostamenti, ecc).
Prova a investire la stessa cifra sulla tua formazione in modo diverso: corsi, libri, seminari, workshop e ti renderai conto che dopo qualche anno sarai mille volte più preparato e pronto ad affrontare il mondo del lavoro. Provalo! Provalo! Provalo! Non mi stancherò mai di ripeterlo!
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Ecco! Proprio quello che dico io…formarsi, non stancarsi mai d’imparare! E poi diciamocelo, essendo questa una passione, non viene molto faticoso :)
Esatto Manuela, chi prende questo mestiere con passione trasforma il proprio lavoro in un eterno “gioco” ;)
Concordo… si una passione “faticosa” per certi aspetti ma solo chi la fa può capirne il significato!
Salve a tutti ho appena letto alcune pagine di questo sito web che trovo fantastico per consigli e insegnamenti. Sono un aspirante web desiner. Fino a quando avevo 18 anni ho realizzato qualche piccolo sito in HTML ed ora a 26 anni sto riprendendo a studiare da dove ero rimasto quindi sto scoprendo Dreamweaver e ad oggi mi sto imbattendo nell’inserire i Jquery. Sicuramente stò lontano anni luce da tutti voi ma voglio comunque entrare a far parte di quest’universo di persone creative che vogliono fare di una loro passione il proprio lavoro…spero di riuscirci entro qualche mese almeno ad arrivare a capire cosa sia il PHP e Mysql per poi continuare sempre coltivando la mia conoscenza giorno per giorno. Grazie a tutti.. Buona serata
Ciao Stefano, benvenuto su YIW :)
Se la tua passione ti porta a seguire questa strada allora non ho dubbi sul fatto che non farai nessuna fatica a riportati al passo con i tempi ;)
Un grosso in bocca al lupo.
forse 20 lordi l’ora sono anche pochi.
anche se spesso bisogna adattarsi :(
Pienamente d’accordo Luca, una quotazione di 20 euro lordi sono assolutamente pochi per un web designer con esperienza e professionalità. La consulenza di un professionista parte dai 35/40 in su.
35/40 €/h sono giusti per un libero professionista? Lavoro in un’azienda meccanica come progettista meccanico 3d e mi occupo anche di preventivi. I lavori non vengono mai riconosciuti ad un prezzo medio orario superiore ai 35€/h (oltre i materiali) . Comprensivo di dipendente, impianti, stabilimento, ecc… Se diciamo al cliente (indotto mamma fiat per intenderci) che lavoriamo a 40€/h ci sentiamo dire che siamo dei ladri. Qual’è il giusto equilibrio!?
Arrivo ora sul vostro sito, complimenti ! Ben fatto ricco di contenuti…
Pierluigi
Ciao Pierluigi, benvenuto anche a te su YIW :)
Diciamo che non esiste un prezzo medio per un libero professionista ma tutto varia in funzione delle effettive qualità e capacità del professionista. Un prezzo di 40 euro l’ora potrebbe essere alto come anche molto basso. Conosco professionisti che prendono anche 200 euro l’ora. Quanti medici prendono 150 euro a visita e spesso e volentieri la visita dura poco più di dieci minuti?
Posso raccontare una storia per commentare questo meraviglioso articolo?
E’ la storia del vecchio costruttore di navi.
Si tratta di un uomo ricco che aveva un bellissimo piroscafo che, come succede con tutto ciò che costo molto, si rompeva spesso. Un giorno, dopo un viaggio particolarmente difficile in una terra straniera, il motore si fermò e nessuno riusciva più a farlo ripartire. Mandarono a chiamare tutti i meccanici della zona, ma uno dopo l’altro fallirono tutti. Infine, l’uomo ricco venne a sapere di un vecchio e saggio costruttore navale che forse l’avrebbe potuto aiutare. Così lo mandò a chiamare.
Poco tempo dopo arrivò un vecchio che sembrava occuparsi di navi da almeno un centinaio d’anni; aveva con sé una grossa borsa piena di attrezzi, da cui ne tirò fuori alcuni per mettersi a lavorare. Esaminò molto attentamente l’intrico di tubi che arrivavano al motore e che da lì si ripartivano, posandoci ogni tanto la mano sopra per verificarne la temperatura.
Alla fine il vecchio infilò la mano nella borsa e tirò fuori un piccolo martello. Con delicatezza picchiò contro uno dei tubi e istantaneamente si sentì il rumore del vapore che correva dentro. Mentre il motore ricominciava a funzionare, il vecchio sistemò con cura i suoi attrezzi nella borsa.
A questo punto il ricco gli chiese quanto gli doveva e si trovò di fronte un conto di oltre diecimila sterline, una somma enorme per quei tempi. “Che cosa?” esclamò il ricco armatore, furioso. “Ma se non ha fatto quasi niente! Mi giustifichi questo conto se non vuole che la faccia sbattere in galera”.
Allora il vecchio cominciò a scarabocchiare qualcosa su un pezzo di carta che aveva tirato fuori dalla tasca. Il ricco sorrise mentre lo leggeva e si scusò per il suo comportamento sgarbato.
C’era scritto:
per il colpo di martello …………….. 1 sterlina
per avere saputo dove picchiare … 9.999 sterline.
Capito il senso di questa fantastica storiella? Il vecchio costruttore di navi aveva qualcosa in più agli altri; aveva l’informazione che serviva per far partire il piroscafo. Un’informazione che in quel momento valeva 9.999 sterline.
ciao carlè, l’aneddotto che hai raccontato dice TUTTO! ;)
Sono proprio le nostre conoscenze a fare la differenza.
Bellissima questa ;)!!
STUPENDA! ;)
Immagino me dire la stessa cosa ad un cliente.
Mmmmh, no, meglio di no. Anche se costa una sterlina, il martello sulle gengive fa male. Molto male. :D
Personalmente mi occupo più di consulenza, ma il tema è molto simile. Posso dire, dalla mia esperienza, che gran parte del problema deriva dal fatto che i clienti non hanno la vera percezione dello strumento web (inteso nella sua complessità) come mezzo di comunicazione e lo hanno relegato ad una “cosa che devono fare perchè ce l’hanno tutti”. Credo che in generale un cliente cosi va evitato perchè prima di tutto non è in grado di capire il valore del web e per cui anche le vecchie 1000 lire sarebbero troppo e secondariamente perché non sarebbe in grado di rispettare l’opera di un professionista, con tutto ciò che ne consegue e che tutti immaginiamo.
Hai descritto ancora più dettagliatamente la tipologia di clienti da cui dobbiamo “fuggire”. Mi trovi pienamente d’accordo, beniamino.
Hai risposto a tutte le domande che mi frullavano per la testa da un bel po’..
La difficoltà sta nell’essere anche un bravo venditore, io per esempio non lo sono e cerco di essere affiancato da un bravo commercialista, che spesso con la loro faccia tosta e le loro belle parole riescono a tirar fuori un bel preventivo.
L’altra difficoltà è pensare di vendere i primi siti a poco prezzo giusto per iniziare questa esperienza e farsi un nome.. ma è una scelta sbagliata perchè resterai quasi sempre su quel target di clienti poco disposti a pagarti ciò che meriti.
Bisogna essere bravi nel far capire al cliente il tuo lavoro, le tue competenze e la tua professionalità, ho pensato anche io di comunicare il costo di un sito in base alle ore di lavoro necessarie alla realizzazione.. funziona ! Il cliente capira’ che non puo’ pretendere di pagare 500 euro per un lavoro svolto in 15-30 giorni, è decisamente sottopagato.
Complimenti per l’articolo, pochi giri di parole e dritti al punto di un argomento davvero cruciale in questo periodo.
Bravo Luca, hai centrato perfettamente il problema. Come dicevo in un mio precedente articolo:
p.s. grazie per i complimenti ;)
Il problema forse sta nel trovare i clienti disposti a pagare anche 4.000€ per un sito e non quelli che chiedono lo sconto sul sito da 700€. Su dieci clienti forse solo uno è cosi…ne vale la pena?
Un saluto
Non è questo il modo di approcciarsi, secondo me, Daniele. Il tuo compito, il nostro compito, è quello di fornire lavori di qualità, di una qualità impareggiabile, inimitabile, non riproducibile in serie. E non quello di servire canibus porcisque.
Se riusciamo a mantenerci su questa linea di pensiero senza cedere alla tentazione di avere un cliente in più, il resto succede da solo. Il numero di clienti si riduce. E’ vero! Ma aumenta quello dei “buoni clienti”.
Saranno di meno, ma pagano di più. E quelli che pagano di più, normalmente, sono quelli:
– a minor costo di mantenimento (maggiore solvibilità, meno lamentele etc.)
– che creano margini di profitto più elevati
– che velocizzano il nostro lavoro
Ricapitolando, sempre e solo secondo il mio punto di vista, il problema non è capire se vale la pena di cercare buoni clienti. Il problema è capire se vogliamo lasciare qualcosa di buono a questo mondo, se vogliamo essere dei geni in quello che facciamo.
Il futuro è degli artisti… e per artista non intendo un pittore come Picasso, ma gente che risolve i problemi con soluzioni uniche ed inimitabili. Il Web Design è un mondo in evoluzione. Si va verso nuove frontiere. E bisogna avvicinarsi con fiducia e umiltà a tutto ciò che di nuovo c’è da imparare.
Chi si rifiuta di capire, di rimettersi in gioco, chi crede di sapere come funzionano le cose e di avere già tutto imparato, appreso e capito, commette lo stesso errore che qualche anno fa ha visto gli artigiani del nostro paese scomparire dalla scena economica.
Il web design è un mestiere che si inserisce in un contesto molto più ampio della richiesta di un sito o di qualche pagina web. E se quello che facciamo lo facciamo con passione, allora non possiamo trascurare l’impegno di conoscere le nuove tecnologie di erogazione dei servizi e di fruizione dei contenuti. E, dunque, i nuovi mercati.
Chiedo venia per l’attacco di logorrea.
Un saluto a tutti.
Ciao Daniele, ti ha già ampiamente risposto Carlo.
Per mia esperienza posso aggiungere che se fai lavori di qualità e sai “muoverti” bene nel mercato, tutto il resto vien da se. Saranno i clienti da 4.000 euro a sito a cercarti e successivamente arriveranno anche quelli da 10.000 euro (perchè esistono anche questi) :)
Ma ci sono due variabili assolutamente indispensabili affinchè tutto questo possa avvenire:
Se vai all’estero avoja. Se invece rimani qui beh….
ehm….ehm….
All’estero è più semplice proprio per il discorso che faceva prima Beniamino:
qui in Italia siamo ancora qualche anno indietro (come al solito) e questo rende il nostro lavoro ancora più difficile. Ma non dobbiamo prendere questa cosa come un impedimento, prendiamola più come una sfida da cui uscire vincitori!
Allora sono nel posto giusto :P!!
Da inviarsi gentilmente ai vostri clienti più arcigni ;)
Subject: “Oggi ti voglio raccontare una storia”
P.
Noooooooo che poi me li trovo tutti sotto casa :)
Se il lavoro e’ di qualita’, minimo 40 euro l’ora.
E lo dico non da web designer ma da possibile cliente :)
…e ora tutti qui faranno a gara per conquistarti :)
Ho realizzato da poco il sito per un conoscente. I conoscenti sono i clienti peggiori in certi casi… si trattava proprio di 500 euro, che in partenza erano 800 e poi son scesi perché “tanto a me serve un sito molto semplice”.
Sì, così semplice che mi ha mandato 115 email. 115! Una che sostituiva l’altra, credevo di impazzire. E continuava a dirmi “lo faccio fare a te perché mi piace quello che fai, ma il mio amico me lo farebbe a 400”.
D’ora in poi risponderò: vai, vai pure dall’amico!
ciao arianna, quella che hai appena descritto è un’esperienza da cui ogni web designer è passato :)
Quello che però fa la differenza è imparare la lezione in modo da non ricommettere in futuro gli stessi errori. In questo modo rendiamo costruttivo un evento apparentemente “negativo”.
Io sono agli inizi e fin’ora mi sto tenendo con cifre basse, non sono mai andato sopra i 500 euro, anche perche la maggior parte della gente è disposta a pagare al massimo 200 euro…( compresa un’agenzia immobiliare che nei 200 euro voleva anche che ogni settimana gli aggiungessi le nuove inserzioni….).
Non è facile fare un tarrifario adeguato anche perchè in rete ci sono migliaia di banner che ti promettono siti web fai da te praticamente gratis e poi la maggior parte delle persone si sentono dei maghi del computer solo per il fatto che sanno usare facebook….
Ciao Daniele, questa purtroppo è la legge del mercato dove domanda e offerta s’incontrano.
Se stai iniziando adesso può anche starci ma se fai questo lavoro da diversi anni e ti ritrovi ad avere a che fare con questa tipologia di clienti stai sbagliando qualcosa, e devi porre al più presto rimedio a questa situazione, pena “l’estinzione” dal mercato.
Poco tempo fà un’amica mi disse che voleva farsi fare da un Web designer un sito web vetrina per il suo ragazzo che ha un’azienda d’auto, e gli aveva chiesto circa 800,00 euro. Ora, non sono ancora un esperto nel settore, ma il sito web a mio avviso si poteva realizzare benissimo in 2 giorni al costo anche per la metà. Ho fatto una cosa e gli ho detto <> Gli ho dato alcuni suggerimenti e consigli per farsi il sito web da sola e risparmi questi soldi. Bhe!! Magari mi odierete visto la spietata concorrenza e il sottovalutare il lavoro del Web design, ma non riesco proprio a dire di no ad un’amica o amico che ha bisogno di aiuto, e poi non si vive di soli soldi no ;)!!
Innanzitutto, un super-like alla storia di Carlo D’Angiò.
Comunque è risaputo che la professione del WebDesigner non è ancora stata inserita adeguatamente nel panorama lavorativo italiano. Giusto per fare un esempio, sapete che il marketing ha avuto piede in Italia dal 1990, pur esistendo dal 1970? In particolare una società di automotive (non faccio nomi), riscontrava che tale pratica era “aria fritta”, invece attualmente sta investendo milioni di euro in tale funzione, ricavando molti benefici.
Ci vuole del tempo perchè una società assimili una determinata funzione come “importante”, nel momento in cui l’e-commerce e la presenza online saranno il vero punto vitale per l’economia (tra un paio di anni), sicuramente gli investimenti saranno maggiori (ovviamente mi riferisco alle piccole-medie imprese).
Pensate anche specularmente: vi è mai capitato che un idraulico spari una determinata cifra (un po’ alta) e vi lasci un po’ basiti? Ecco, anche quello può essere definito come know-how, del resto son professionisti anche loro.
Non sono molto d’accordo sulla standardizzazione del processo descritto nell’articolo da Nando, effettuerei una differenziazione dell’offerta: 3 pacchetti differenti, in base al budget si individua il pacchetto maggiormente consono.
Inoltre, quello che predico da sempre… fare efficienza! Framework, mockup prestandardizzati, da modificare solamente per le piccole richieste del cliente, CSS pre-formattato… si risparmia molto tempo.
Ciao Nicola, condivido questa tua affermazione.
Adesso ci troviamo all’interno di un profondo cambiamento economico e sociale, lo stesso cambiamento che nell’800, con la rivoluzione industriale, mutò profondamente l’economia dell’Europa. Internet sta rivoluzionando tutti quei vecchi sistemi su cui molte aziende avevano basato le loro certezze e oggi, molte di queste, iniziano a pagare a caro prezzo il loro ritardo “culturale”.
Non voleva essere una standardizzazione ma una semplice analisi per rendere più chiaro il concetto che volevo trasmettere. Creare due, o tre, o cinque pacchetti poi è soggettivo e dipende molto dalla tipoligia di clienti cui ci si rivolge.
Tutto questo ovviamente lo davo per scontato, ho considerato appunto 8/10 giorni lavorativi come tempestica per realizzare un buon lavoro. Difficilmente si può scendere sotto queste soglie mantenendo elevato il livello di qualità.
Grazie per il confronto, Nicola, è sempre un piacere condividere i pareri.
Ciao Nando ottimo articolo veramente! Ovviamente una base oraria di 20 euro lordi sono un po’ pochi per chi fa il nostro mestiere e sono del parere che è meglio avere pochi clienti ma SERI che tanti clienti che cercano di tirare il prezzo fino all’osso.
Un cliente che paga quello che chiedi ha una marcia in più, tutta la tua professionalità ed esperienza per qualsiasi tipologia di problema anche non preventivato nei lavori che andrai a svolgere per lui.
Questa secondo me è la mentalità “imprenditoriale” che ogni professionista serio deve avere ed è la giusta strada per il successo…
Ciao Marco, mi trovi perfettamente d’accordo!
la cifra oraria che ho utilizzato per il calcolo del costo del progetto è solo a titolo di esempio e non vuole essere una cifra di riferimento ;)
Ciao Nando, bellissimo questo articolo. A proposito di preventivi mi ricordo che da qualche parte qui su yiw si spiegava con dei video come preventivare tutti i costi e il tempo impiegato.. Che programma veniva utilizzato? Ma soprattutto dove sono quegli articoli non li trovo più…
Ciao Grazie!
Daniele
https://www.yourinspirationweb.com/2009/05/24/come-calcolare-costi-e-tempi-di-consegna-di-un-progetto-web-evitando-di-scrivere-cifre-insensate/
Planner lo uso anche io e non solo per il web!
Grazie Nicoletta :-)
Ciao Daniele, per i video tutorial ti ha risposto Nicoletta, riguardo il programma che ho utilizzato per realizzare il progetto dell’esempio si tratta di Microsoft Project. Ma può andare bene anche Planner che è Open source ;)
anzitutto complimenti per l’articolo.
Io mi sento di far parte della categoria che nell’articolo definisci “principianti” che si pagano la retta universitaria… quindi mi sento un pò chiamato in causa.
Il tuo discorso lo condivido in gran parte ma non del tutto.
La questione io l’affronto in modo umile ed onesto:
tutti sanno che nella vita sono uno studente e che realizo siti principalmente per passione. Non sono ufficialmente un webmaster ma chi mi contatta è attraverso il passaparola.
Ma non per questo mi “prostituisco”…
La mia prima domanda che pongo è: che tipo di “lavoro” richiedete?
Se mi rendo conto che questo è al di sopra delle mie possibilità e capacità li indirizzo verso chi sò io!!
La mia seconda domanda è: quanto vuoi spendere? 500 euro?
NO PROBLEM:
mi faccio dare testi e immagini (anche brutte… le sceglie il committente quale devo inserire). Dopodichè:
SOLUZIONE A) 5-6 pagine statiche + un contact form; una nivo slider in home page. STOP.
SOLUZIONE B) gli faccio scegliere un tema da 35 dollari; gli istallo qualche plug-in (chache, seo, contact form). STOP.
Poi c’è un altra questione: da cosa si riconosce un professionista? Tra coloro che si ritengono tali quanti effettivamente lo sono?
Il settore, a differenza di altri, non possiede un albo professionale (e non sò se sarebbe un bene).
Per esperienza personale mi son reso conto che non tutti hanno la giusta umiltà e si sentono tropppo facilmente dei professionisti.
Questo lo noto sopratutto per i grafici: li vedi bravissimi con photoshop… ma quando devono produrre il codice fanno cose che “nu se ponno vedè”.
rieccomi nuovamente a rispondere ai commenti, scusatemi ma ieri non sono riuscito a stare dietro a tutti.
come ho già detto nell’articolo non ci trovo nulla di male, se a te e al cliente sta bene così, che ben venga. domanda e offerta s’incontrano perfettamente.
progettare/sviluppare un sito web però è tutt’altra cosa.
€20 ??? lordi ??? come ci ammortizzi dentro affitto, attrezzature, spese varie di esistenza professionale, abbonamenti e la vita personale che dovrai in qualche modo dovrai mantenere (per non parlare poi se tieni famiglia…)?
E’ lo stesso che dico io. Per rientrare nelle spese, avere un ricavo con un minimo di guadagno ho calcolato che si dovrebbe guadagnare circa 250-280 euro AL GIORNO, quindi 30-35 euro l’ora. Ecco che lo stesso sito qui sopra esposto da Nando non verrebbe più 1.440 euro bensì 2.520 euro!
Ciao Antonio, ho voluto prendere come esempio quella che potrebbe considerarsi la quotazione di un neofita.
Come ho detto nell’articolo, ci sono poi dei parametri che fanno incrementare il nostro onorario, tra questi ci sono gli anni di esperienza e le abilità acquisite nel corso del tempo. Si può partire da 20 euro e arrivare anche a 100 o 200 euro l’ora, tutto dipende dalle proprie capacità.
@Igor: anche di più di 2.520 euro ;)
Igor e Nando credo proprio che siamo sulla stessa linea di pensiero, comunque anche un neofita deve confrontarsi con: costi logistici (affitti, telefoni, adsl, ecc…), attrezzature (computer e licenze software), costi amministrativi, tasse e oneri vari. Ripeto quanto scritto nel mio commento: 20 euro??? puro masochismo!
Nando che software usi per tracciare gli steps lavorativi ed applicare le tariffe in base alla quota oraria Come lo SHOT sopra ?
Grazie..
https://www.yourinspirationweb.com/2009/05/24/come-calcolare-costi-e-tempi-di-consegna-di-un-progetto-web-evitando-di-scrivere-cifre-insensate/
planner lo uso anche io e non solo per web!
Ciao Marco, il software è Microsoft Project ma può andare bene anche Planner che – anche se ha qualche funzionalità in meno – è Open Source ;)
Peccato che Planner non funzioni su Mac… oppure ho letto male? il mio inglese zoppica…
Igor, ti ha risposto Arianna più sotto nei commenti, nel caso non avessi letto ti riporto qui il suo ottimo suggerimento:
Ma come si fa a spiegare ad un cliente la nostra professionalità se nemmeno esiste un percorso formativo chiaro e univoco?
Come fate voi a far capire ad un cliente che per codificare una certa grafica occorre tempo?
Il webdesigner o webmaster non è considerato un vero lavoro o almeno questa la mia esperienza e come diceva Beniamino la maggior parte dei clienti “piccoli” (negozi, centri benessere, ristoranti…) ossia quelli interessati ai siti vetrina non considerano il sito web come uno strumento di promozione e si affidano di più al passparola. “Vabbhè faccio il sito perchè tutti ce l’hanno ma non mi serve per avere più clienti”.
La palestra che frequento se lo è fatto gratis con un sistema online – “tanto mi serve solo per mettere le novità su Facebook!”.
Ciao Nicoletta, io penso che la professionalità non la si spiega al cliente.
Se sei davvero in gamba nel lavoro che fai, quando ti rivolgi ad un target di clienti ideali (per capirci, non quelli che vogliono un sito a meno di 500 euro), la tua professionalità arriva dritta senza che tu debba fare chissà cosa.
La tua professionalità sta in ogni cosa che fai e che dici.
Ci sono diversi problemi in Italia legati anche alla situazione economica degli ultimi anni. Io mi occupo principalmente di programmazione web e molte volte i clienti non si rendono conto di quanto tempo ci voglia per mettere insieme la logica di un sito e soprattutto non capiscono che è fondamentale valutare da subito i requisiti. Risultato: vogliono pagare poco, il lavoro fatto in fretta e aggiungono requisiti on-the-road non appena gli vengono in mente.
Prima utilizzavo mie librerie e programmavo ogni lavoro partendo da 0, adesso lo faccio solo per chi è disposto a pagare. Agli altri propongo siti realizzati con wordpress dove il mio lavoro è solo di configurazione ed installazione del tema.
Penso che sia l’unico modo per evitare di scremare i clienti in questo momento dove la domanda è molto scarsa.
Ciao Giuseppe, stiamo attraversando un momento di crisi economica globale, non si tratta di un problema solo italiano. Io credo che sulla base della propria situazione lavorativa ciascuno di noi può scegliere se, e come, scremare la propria clientela.
Parlando della mia esperienza personale posso dire che allontanando certe tipologie di clienti ho avuto solo vantaggi (sotto ogni punto di vista: sia economici, che tecnico/pratici).
Grazie Nando, lo provero’ ;) ah, complimenti per il tuo blog.. ti tengo d’occhio :))))
ecco perchè mi sentivo osservato : )
Ciao Nando,
ti racconto la mia storia, che poi è una storia qualsiasi di quelle che potrebbero capitare a ciascuno di noi…
Un anno fa mi contattò una ditta di infissi e varie, l’Amministratore mi disse: mi serve un preventivo per un sito, che oltre alle informazioni base, di contatto e di attività… dovrà contenere tutto il catalogo della merce che vendo, una sezione (solo utenti registati ed a più livelli gerarchici) dedicata ai vari rappresentanti e capi area.
A questo punto, eseguite tutte le procedure di rito: stesura di una prima bozza a mano per stabilire il layout, definizione dei contenuti (testi ed immagini), definizione della gerarchia degli utenti ecc. ecc. sono passato alla visione globale del lavoro da fare, dopodiché preparai il preventivo che fu consegnato ed accettato.
Nel preventivo ho puntualizzato che io non avrei inserito i prodotti nel db. che non mi sarei occupato della gestione degli utenti ecc. visto che gli avrei preparato un CMS molto intuitivo su come eseguire le operazioni base.
Morale della favola:
Il sito è pronto da c.ca un anno.. lui contentissimo ma non ha tempo di inserire i prodotti, di gestire i rappresentanti ed i file in dowload.
Non ha intenzione di pagare un surplus per l’inserimento dei prodotti, a detta sua i soldi che mi ha dato bastano ed avanzano per coprire anche quest’attività! (il prezzo del sito era 1.700+iva “a parer mio SVENDUTO! avevo preventivato c.ca 160 ore di lavoro mentre poi ne furono c.ca 300 ma persi il conto…per la solita problematica delle modifiche da fare in corso d’opera!”)
Per venire incontro al cliente ho fatto formazione (perdendo altre ore) al responsabile dell’Uff. Amministrativo… picche! ho fatto formazione al responsabile dell’Uff. Vendite.. picche! ho fatto formazione al contabile che sembrava quello più informatizzato di tutti… ma lavorando solo mezza giornata, non avrebbe avuto il tempo da dedicare all’inserimento dei prodotti.. dunque picche anche li!…
che devo fare? a furia di fare formazione ho quasi inserito 1/10 dei prodotti! ma non è una mia attività.. come farlo capire al cliente che crede che schiacciando un pulsante della tastiera per magia si fa tutto?
ciao santpir, di storie così ne ho sentite tante e ci sono passato anche io quando ero alle prime armi. questo è uno degli errori più comuni che si commette quando si ha ancora poco esperienza nel trattare con i clienti o si è troppo permissivi.
La cosa importante però è farne tesoro di questa esperienza. La prossima volta prova a definire tutto in modo chiaro e conciso (mettendolo anche per iscritto), ogni modifica richiesta in corso d’opera che non è stata discussa e valutata nel contratto/preventivo che il cliente ha firmato sarà preventivata a parte al prezzo di TOT euro l’ora.
Se vogliamo svolgere questo lavoro seriamente questi sono errori che non devono più ripetersi. E’ anche sbagliando che s’impara ;)
Perdonami ma SE il preventivo l’hanno firmato ed è chiaramente scritto quale è il problema?
Se non vogliono inserire i prodotti e pagare il surplus per caricamento prodotti tu il tuo compito lo hai esaurito.
In riferimento alla risposta di Nando mi pare un poco travisante, potresti non aver commesso nessun errore o potrebbe essere un problema di comunicazione tra le parti.
“a detta sua i soldi che mi ha dato bastano ed avanzano per coprire anche quest’attività!”
Questa è un affermazione un po’ presuntuosa ed arrogante da parte sua e incoerente con il contenuto del preventivo firmato. Sulla base di quali elementi è in grado di determinare il valore del tuo lavoro?
Tutto ciò che non è contenuto nel preventivo non è compreso può essere anche specificato ma non lo vedo necessario, è tautologico.
Se una cosa non è scritta come fai a computarla?
Tu Santpir eventualmente fatichi a capire dove finisce il tuo ruolo, e che un cliente può rimanere insoddisfatto a prescindere dalla tua ottima prestazione professionale…soprattutto se le sue aspettative risultano sulla base di informazioni che si è creato da sè.
NOTA:
le persone corrette tendenzialmente cercano di mediare tra il loro grado di soddisfazione e il tuo impegno, le persone arroganti ed egocentriche pretendono che tutto sia funzionale alle loro aspettative.
Le secondo tendono a essere sempre molto manipolatrici, consciamente o no, in relazione agli altri individui; io preferisco essere permissivo poiché incline alla mia natura e potendo li evito i clienti arroganti. E’ una mia scelta personale destinata a stare tranquillo, c’è chi preferirebbe scrivere tutto nell’offerta ma l’ansia è comunque assicurata! :-)
Ragazzi, ma è possibile che tornate dalle ferie con questo salto di qualità pazzesco? Dite la verità, non siete andati in ferie per davvero, avete lavorato sottobanco :)
Ciao Tizi, ultimamente il confine tra ferie e lavoro si è fatto così sottile che non riusciamo più a capire dove finisce l’uno e inizia l’altro :)
Ho 18 anni e ho due siti sulle spalle…
il mio primo cliente è stato gentilissimo lui stesso mi ha aiutato a fare campagna pubblicitaria al sito e ogni volta che aggiorno lui mi chiede cosa mi deve (siccome è parrucchiere ne approfitto ogni tanto :D).
il mio secondo cliente non ha chiaro l’utilizzo dello strumento del web, ogni tanto mi dice aggiorna qui aggiorna là e io sempre a dirgli sono tot euro e lui ah è vero devo pagare, gli dico di farsi pubblicità avendo fornitori non credo sia difficile fare anche un antico passaparola niente assolutamente niente.
oltre a tutto ciò tempo ho perso un cliente … motivo?
non voleva pagare e pensava fosse uno scherzo il fattore del pagamento che avevo menzionato, posso dire che lo volevo uccidere?
Io sono ancora molto inesperto e ho ancora tanto da imparare con il tempo riuscirò in tutto o quasi. I miei prezzi sono bassi non ho mai raggiunto i 400 euro e stiamo parlando non di lavoro tutto il giorno per una settimana o due ma causa scuola sono il mio tempo libero e le mie notti, è una scelta mia per l’amor di dio ma anche i miei lavori sono quasi insultati dall’essere venduti a così poco.
P.S.
Bellissimo articolo
Ciao Manuel,
hai trovato la frase giusta per racchiudere buona parte del senso di questo articolo:
Se vuoi fare questo mestiere vedi di correggere al più presto il target di clienti cui ti rivolgi e investi molto su te stesso ;)
p.s. grazie per i complimenti!
Ciao Nando, ne approfitto per farti i saluti (è da tanto che non ci sentiamo :-) ) e per farti i complimenti. Mi trovi d’accordo su tutto, soprattutto sul fatto che uno non deve mai smettere di studiare e investire sullo studio.
Purtroppo in Italia non si ha ancora la percezione di quanto sia importante ed efficace lo strumento web e inoltre molte Web Agency (anche molti freelance a mio parere) tendono a privilegiare la “quantità” piuttosto che la “qualita” ottenendo cosi lavori fatti a “c…. di cane” (scusate il termine) in poco tempo e a costi bassissimi.
Spero che tutto questo un giorno abbia fine e si dia più valore alla qualità.
Un abbraccio e saluta Sara. Ciaooooooo
ciao salvuccio, ricambio i saluti e grazie per i complimenti ;)
p.s. quanto mi mancano le nostre chiacchierate
Ottimo articolo sicuramente, però a volte bisogna stare attenti a non lasciarsi sfuggire certe terminologie come wireframe, Markup, betatesting..etc etc …ahahha sembra strano ma a qualcuno può sembrare che sia una voluta presa in giro, e questo dimostra come quanto qui in Italia il lavoro come grafico sia preso di malissimo occhio. Parlanso spesso con amici programmatori sentivo dire che non è male una suddivisione e partizione di lavoro tra grafico e programmatore onde evitare problemi…ma tant’è che le aziende cercano sempre figure ultra complete e a poco costo. Ad ogni modo interessanti riflessioni e sopratutto STUDIO RICERCA AGGIORNAMENTO..tre regole basi per far un buon lavoro.
Ciao Ale, oltre a non essere male direi che la suddivisione del lavoro in base a competenze ben specifiche è uno dei pochi modi in cui si possono realizzare progetti di grande qualità tecnica sotto ogni aspetto, dall’estetica all’usabilità, dall’accessibilità alla pulizia e manutenzione del codice.
L’universo web design è talmente vasto e in continua espansione che pensare di poter fare tutto da soli è impensabile!
Bingo! ;)
La frase “La tipologia di clienti che pretende la realizzazione di un sito web a trecento o quattrocento euro è assolutamente da evitare” è da sottolineare, incorniciare e memorizzare se si vuole fare questo lavoro con coscienza e profitto.
Bisogna avere il coraggio di mettere questi “clienti” alla porta, gentilmente, ma alla porta. Soprattutto all’inizio non è facile, ma se non ci si vuole svendere, in primis come persone, va fatto.
Ottimo articolo
Ciao Andrea, grazie. Leggo che siamo sulla stessa linea d’onda ;)
Ciao a tutti,
volevo rispondere @IGOR per Mac c’è un programma OpenProj trovi il file qui:
http://sourceforge.net/projects/openproj/
è in italiano e fra tutti quelli che ho cercato per Mac lo trovo il migliore, quasi identico a Microsoft Project. Spero di averti aiutato.
Grazie Nando per i tuoi consigli
Ciao Arianna, grazie a te per la segnalazione di un buon software di Project Manager per Mac, lo aggiungo all’articolo originale così anche gli utenti Mac avranno qualcosa su cui testare.
Ciao a tutti! ;)
Credo si sia toccato un punto molto importante, e complimenti di nuovo a Nando per averlo affrontato in modo molto più specifico!
Grazie a YIW a poco a poco sto apprendendo i metodi di lavoro dei professionisti seri, e questo non può che aiutarmi a crescere in fretta!
Tuttavia restano dubbi sulla questione dei ‘neofiti’, categoria alla quale credo di appartenere! ;)
Se posso vantare anni di esperienza e di lavori viene da sè che non posso accettare lavori a poche centinaia di euro, soprattutto se richiedono molto lavoro.
Ma nella mia situazione posso avere le migliori idee ma l’esperienza conta, eccome!
Ora mi trovo nella posizione di acquisire un possibile cliente, una cantante. Non posso quantificare un lavoro in ore perchè sicuramente dovrò nel frattempo documentarmi e fare esperimenti.
Meglio proporre un forfettario e avventurarsi, rischiando di non fare un gran lavoro? O rimandare e intanto cercare di aggiornarsi al meglio?
Ho (ri)cominciato leggendo gli ottimi libri da voi suggeriti, e le vostre guide! Ho cominciato anche lo sviluppo di un sito che vi avevo presentato e non vi era dispiaciuto (su http://forum.yourinspirationweb.com/bozza-sito-cinema-t914.html)
Tuttavia non mi sento un professionista, e sui pagamenti mi sento più orientato verso le cifre che avete escluso..nell’ordine di qualche centinaia di euro! ;)
@nando pappalardo: durante i primi anni 2000 lavoravo come web developer, non web designer, pur lavorando con vari web designer ovviamente.
Mi sono presto reso conto, qualche anno dopo, che il mercato già dava i primi segni di scivolare verso verso prezzi e qualità media via via più bassa. E lo fa tuttora, da quanto vedo e sento.
(Sarò menagramo, ma è probabile che presto o tardi capiterà la stessa cosa con le “app” dei vari iOS, Android, …)
Quindi, all’epoca, temendo il peggio, ho cambiato radicalmente settore ma il fatto di aver fatto il programmatore web mi torna utile ogni santo giorno perchè tutto ormai è sul web o è comunque scritto con strumenti web-oriented.
Domanda provocatoria per i web-designer: avete preso in considerazione che non esistono solo i siti, di qualunque genere essi siano? Ormai ci sono molte applicazioni (perfino in ambito embedded!) che hanno le fattezze e richiedono la stessa perizia estetica di certi siti pur non c’entrando nulla con i siti-web canonici. È un mercato probabilmente di nicchia (neanche più di tanto) ma potrebbe valerne la pena rispetto a quello sovrappopolato dei siti web.
Quanto al discorso sulla laurea come pessimo investimento rispetto ad altro (sintetizzo), invece, dissento: mi pare un fare di tutta l’erba un fascio.
Lo dico da laureato in informatica che sa quello che ha “comprato”: non questo o quel linguaggio, non l’aver imparato o meno a fare il programmatore (cfr. post) ma altro (cfr. altro post), non un mestiere o una professione specifica.
Curioso il fatto che, avendo frequentato per svariati anni un laboratorio di grafica in Uni (gestito interamente da noi studenti) e pur non essendo io un “grafico”, abbia imparato diverse cose di grafica in Università che mi tornano utili tutti i giorni. Potevo quantomeno farmi capire bene dai web-designer con cui lavoravo. :)
Anche il ragionamento sul non investire i soldi in università e “rimpiazzarla”, – beninteso, come investimento – a colpi di libri, corsi, seminari mi pare un bel po’ discutibile. Non è che tutti i libri, seminari, corsi siano il non plus ultra, esattamente come svariati esami universitari non sono esattamente utilissimi.
Non che le due cose siano mutualmente esclusive, fra l’altro: io ho studiato e continuo a studiare anche altro, anche ora che ho finito l’università ma quanto ho appreso in quell’istituzione mi è servito, anche se lì dentro non ho imparato a fare il web developer in senso stretto. Potrei dire che ho imparato a come adattarmi e fare anche quel mestiere ma partendo da diversi, solidi principi.
In ogni caso, discorso sull’università a parte, sul resto non posso che concordare: bel post.
Scusa la prolissità…
ciao jp, grazie per l’intervento, mi dai così la possibilità di chiarire qualcosa che forse ho espresso in malo modo.
Con questa domanda provocatoria hai centrato un interessantissimo argomento che molti nel settore ancora ignorano.
non ho mai detto e nemmeno lontanamente pensato nulla del genere :)
in un articolo scritto un po’ di mesi addietro su quello che potrebbe essere il corretto percorso formativo da seguire per un aspirante web designer, invitavo proprio ad iscriversi alla facoltà di informatica se si era più orientati verso lo sviluppo web, in quanto ritengo che possa dare delle solide basi da cui partire.
Quando dico “provate a spendere questi tot mila euro in altro modo” mi riferisco più che altro a tutti quelli che, per un motivo o l’altro, hanno preso la decisione di non seguire l’università. Spesso chi ha preso questo tipo di decisione non è consapevole che sta in qualche modo “risparmiando” almeno 10.000 euro e poi magari si ritrova ad avere paura di acquistare un libro del valore di 40,00 euro perchè gli sembra troppo caro. Questo perchè a livello inconscio in molti tendono a considerare autorevole – forse perchè “obbligata” – solo la formazione accademica (es. la stessa persona magari non avrebbe nessun problema ad acquistare un libro di testo della facoltà X che costa anche più del doppio) sottovalutando così le potenzialità di una formazione altrettanto valida anche se non “ufficiale”.
A volte la lettura di uno stupido libro acquistato a 40,00 euro può cambiare completamente il percorso professionale (e di conseguenza anche la vita) di una persona. Ho preso come esempio un libro, ma la stessa cosa può valere per un corso o un seminario o un workshop realizzati da professionisti del settore.
Assolutamente d’accordo! Ovviamente si deve essere in grado di discernere un buon corso da uno scadente e di avere un minimo di conoscenza e fiducia in chi lo sta proponendo. Il mercato, come ho detto nell’articolo, è enorme e variegato, c’è chi ancora oggi fa corsi per web designer proponendoli a 2.000 euro e poi insegna a fare siti con le tabelle utilizzando dreamweaver oppure usando un template per WordPress (o Joomla) acquistato a 30$. Tanti miei alunni venivano da esperienze simili. Ecco, bisogna stare attenti a non cadere in queste trappole.
@nando pappalardo: confermo in pieno il tuo “…molti nel settore ancora ignorano.“. Anzi, mi hai ispirato (e non potrebbe essere da meno, visto il nome di questo sito :)) un post su questo tema, che spero di riuscire a pubblicare lunedì.
Sul discorso universitario, evidentemente avevo frainteso le tue intenzioni (pardon!), tantopiù che condivido l’altro post che hai linkato, quello sul percorso formativo per web designer. :)
Ribadisco: bei post.
PER FAVORE!
Date un taglio a questa assurdita’ di “ragionamenti”
CON QUESTE COSE SI DANNEGGIA’ IL SETTORE!
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!! O FATEVI UN CLUB PRIVATO RIGOROSAMENTE ACCESSIBILE SOLO A CHI ISCRITTO! Di qui passano , eccome, CLIENTI e futuri clienti!
BASTA ! DIO BONO!
…ed ecco uno di quei “clienti” che pretende i lavori a trecento euro :)
Complimenti Neck, nel dibattito che è scaturito da questo articolo il tuo è – senza alcun dubbio – il commento più interessante e costruttivo che abbiamo letto. Grazie per aver espresso la tua opinione!
Neck, ti sbagli. Anzi, l’augurio è che qualche impreditore, capitando su questa pagina, impari ad apprezzare il valore dei professionisti che assume.
Grande Nando! Li chiamerei ” Clienti della lamiaimpresaonline.it ” …ahhaha
Neck clienti come te non ci interessano :)
Buon lavoro
doppio grazie, Marco! :)
mi stavo appunto chiedendo cosa scrivere per domani e il tuo commento mi ha acceso la lampadina!
Credo sia molto importante spiegare al cliente cosa facciamo realmente per fargli capire la mole di lavoro che c’è dietro. Mettendomi nei loro panni, se qualcuno mi dice “ok per un sito così siamo intorno ai 1000€”, di certo non direi subito di si.
è d’obbligo riuscire a trasmettergli il lavoro che realmente svolgiamo per la cifra pattuita, è anche questo nostro compito. ;)
Un dubbio è chiarito, ma c’è ancora una questione:
ma alle donne piacciono i web-designer?
(spero comprendiate l’ironia)
solo se guadagnano bene
“Perché dovrei pagarti per fare una cosa che ti diverte?”
Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita. (cit)
Questa citazione è una grandissima verità.
Confucio l’aveva già intuito 2.500 anni prima dell’attuale era post-industriale.
Se non c’è amore e passione nel lavoro si muore dentro; mancherà l’entusiasmo, la spinta evolutiva a crescere e a migliorare. Tutti i compiti saranno vissuti come un dovere e una pesantezza.
La difficoltà nel guadagnare, se amiamo troppo il nostro lavoro, è dovuto solo a una certa incapacità di provare il distacco emotivo al momento giusto, cioè nel creare una relazione con il lavoro economicamente profittevole e sul saper gestire la trattativa economica.
Pertanto consiglio di lavorare sul distacco emotivo trattando una passione come un lavoro, non sull’escludere un lavoro che ami perchè nato da una passione….ragionamento che implicherebbe una bella martellata nelle zone basse…e non sono i piedi.
:-)
Inoltre guadagnare è solo uno degli aspetti soddisfacenti del lavoro.
Ma ognuno deve elaborare il suo punto di vista e la sua filosofia del lavoro…rispetto al vostra ma dal mio punto di vista non mi pare la più gratificante.
Dove “sta scritto” che il lavoro debba essere un compito noioso invece che divertente e appassionante?
Articolo di un interesse imperiale. Interessanti anche i commenti. ;)
Io ho cominciato a far soldi non quando mi sono specializzata in Html e Css, ma quando ho acquisito la capacità di comunicare anche non verbalmente con i miei clienti. E questo vale in ogni lavoro che prevede il contatto diretto con la clientela. ;)
I clienti che non pagherebbero più di un chupa chups sono una scuola necessaria per imparare a vendere e a comunicare, anzi, a comunicare e successivamente a vendere. Ho imparato più da loro che da quelli che alla presentazione del preventivo hanno affermato di aspettarsi di più.
Le tirate oratorie su quanto valiamo non servono, serve soprattutto lasciare aperta una finestra dalla quale i clienti possono affacciarsi nel nostro mondo. E questo può avvenire solo facendo degli esempi che riguardano il LORO stesso lavoro, anche la vita privata, volendo, ma comunque cose in cui loro si sentono forti, esperti, padroni. Nel loro mondo non hanno bisogno di traduzioni, nel nostro sì. ;)
Ovviamente ognuno ha la propria esperienza, personalmente ho cominciato ad andare veramente bene quando ho rinunciato a spiegare quanto era importante la qualità nel codice e ho cominciato ad affacciarmi io per prima nel loro mondo, parlando della qualità dei loro prodotti. ;)
Ciao Fran,
questa frase dice tutto.. da incorniciare e mettere nel vademecum del buon web designer :)
Bell’ articolo che ha inquadrato perfettamente il problema qui in Italia. Sono d’ accordo soprattuto su chi ha sostenuto che qui in Italia non c’è la concezione dell’ importanza del Web. Comunque volevo porre a voi un’ altra domanda. Io principalmente non mi considero un webdesigner in quanto da un paio di anni lavoro per un’ agenzia ma mi occupo principalmente della parte dello sviluppo del codice XHTML/CSS, Javascript ecc.
Ricevo tutto il materiale dall’ azienda: file psd delle pagine, jpg, testi ecc.
Avendo fatto questa premessa come bisognerebbe regolarsi per il compenso secondo il vostro punto di vista?
Grazie e complimenti ancora per l’ articolo.
Ciao Giovanni, chiedo scusa anche a te per il ritardo di questa risposta.
Per valutare il tuo compenso dovresti utilizzare lo stesso criterio che ho descritto nell’articolo. Mi pare di capire che sei un freelance che lavora con partita IVA. Quanto tempo impieghi a sviluppare il codice? Qual è il tuo prezzo orario? 30/40 euro l’ora?
Moltiplica questo prezzo per il numero di ore impiegate a ultimare il lavoro e ottieni il tuo compenso.
Premetto che ho conosciuto questo splendido sito soltanto questa sera, e che sto leggendo articoli interessantissimi da più di due ore.
Detto questo, la parte più avvilente di questo lavoro è quando il cliente cerca di mettere becco nella parte grafica: dopo aver definito gli obiettivi e la struttura gli proponi una bozza grafica (o anche più di una) e la risposta è più o meno sempre la stessa: “uhm, sì, però ci sarebbe qualche modifica da fare”.
Nonostante, in nome della tua esperienza, cerchi di sconsigliare certe scelte, la maggiorparte delle volte i clienti insistono. Fino al punto di snaturare totalmente l’idea originale, spesso proponendo soluzioni bizzarre o perfino impossibili anche a livello di logica per un sito web.
Gli ultimi due lavori che ho fatto sono osceni, nonostante sia stato pagato piuttosto profumatamente ho prodotto un sito web osceno, e che sarebbe stato osceno anche 6 anni fa.
Cosa fare quindi? Credo che il segreto sia riuscire ad “imporsi” facendo valere la propria esperienza e professinalità. A volte però il cliente è talmente cocciuto che non ci si riesce. Anche se provi a dirgli “ma questa soluzione fa acqua da tutte le parti, l’hai mai vista in qualche sito concorrente” (e la risposta è ovviamente “no”) non basta. Il capo vuole quell’accrocchio e quello deve essere.
Ciao Alessandro, intanto chiedo scusa anche a te per il ritardo di questa risposta e ti ringrazio per le belle parole rivolte nei nostri confronti.
Ecco, leggere un commento del genere per noi non ha prezzo. Grazie :)
Perfettamente d’accordo. In passato ne soffrivo proprio quando vedevo un bel lavoro che veniva completamente snaturato da certe assurde modifiche richieste dal cliente.
Comunque Alessandro ti posso dire che spesso dipende da noi, dal nostro modo di comunicare e porci rispetto al cliente che abbiamo di fronte. Se riusciamo a parlare la sua stessa lingua e fargli arrivare il messaggio possiamo in alcuni casi salvare il salvabile :) Certo, poi come dici tu ci sono i cocciuti con cui non esiste dialogo, e li o si rifiuta il lavoro o si scende a compromessi con noi stessi.
ciao a tutti mi chiamo Michele sono un aspirante web designer,fra non molto dovrò iniziare un master in graphic e web design dalla durata di 100 ore(4ore a sttimana)x 6 mesi il programma è molto lungo,con rilascio dell’attestato di partecipazione e certificazione ADOBE,in più dominio internet di primo livello della durata di un anno e tiro
cinio finale presso un azienda di 3mesi incluso,totale costo del master 2500euro.
Secondo voi conviene investire su un corso del genere, ti insegnano davvero questa fantastica professione?
Sono utili questi corsi?
C’è qualcuno che ha iniziato questo lavoro investendo su questi corsi/master?
Come ho capito dai vostri commenti bisogna investire continuamente ed è vero…sopratutto con questa crisi e poi questa professione sta crescendo sempre di più e sempre più aziende cercano web designer.
Aspetto vostre risposte vi saluto tutti e vi auguro buon lavoro!!
viva il web designer! Ciaoo
ciao michele, scusa per l’immenso ritardo di questa risposta ma tra una cosa e l’altra mi sono ritrovato a leggere questi ultimi commenti solo adesso.
il mio consiglio è di lasciare perdere questa tipologia di corsi e le certificazioni adobe che con il web design hanno poco a che vedere. comunque prendi il consiglio con le pinze, senza conoscere il programma dettagliato del corso e difficile poterne valutare correttamente la qualità.
Fantastico! :-)
…….. e il 26 Novembre di vediamo a Milano per il vostro Seminario!
PS: Che software hai usato per creare la tabella oraria? Non mi sembra Excel. Dove posso trovare una soluzione simile?
Ciao Sebastian, per lo sviluppo del progetto ho utilizzato Microsoft Project, un software di project management.
Visto che parteciperai al seminario, nell’intervento dedicato allo sviluppo e realizzazione di un preventivo vedremo insieme nel dettaglio come ho fatto a realizzare quel progetto e come è possibile successivamente seguirne l’andamento dei lavori, anche in funzione di eventuali ritardi o imprevisti così da sapere sempre con precisione la data di completamento dei lavori e i costi effettivi.
Concordo su tutto, in particolare sul consiglio finale, gli investimenti in corsi e libri sono i più lungimiranti! Il problema del valore di ciò che si fa non sussiste solo nel web, ma in generale, in tutto lo spettro creativo del design, per cui il costo delle idee è sottovalutato. Parola di creative designer.
Ciao Alessandro, concordo anche io con te. Ci sono idee che non hanno prezzo.
Bell’articolo! Poi la storia del vecchio costruttore di navi è da 1000 volte Like su Fb!
Peccato non poter essere al seminario ,vivo molto lontano da Milano e il tempo non me lo concede..
Comunque ottimo sito, veramente ricco di consigli e tutto!Nonostante lavoro da 2 anni nel settore e mi sto facendo le ossa per così dire , solo ultimamente leggo molto più i blog, anche perchè è cresciuta più la voglia di mettermi in gioco, crescere professionalmente, ma sopratutto di cercare di mettere fine alla dipendenza da collaborazioni non più convenienti ..Questo blog assieme agli altri sarà una buona guida per potermi inserire in questo settore nel meglio sperando il futuro possa darmi qualche soddisfazione anzichè delusioni!
Ciao Fabio, benvenuto su YIW e grazie per i complimenti che giro a tutti gli autori e collaboratori che permettono a questa community di migliorarsi costantemente.
Mamma mia…..mi sento sprofondare…!!
Quello che faccio, è per passione, dopo essere andato in pensione.
Ho seguito un corso per la terza età, e ho acquistato una montagna di libri
sia per HTML, JavaScript, ASP.NET, ASP, PHP, e via dicendo……
Devo..smettere di realizzare siti..??
In pensione? Quindi hai un sacco di tempo per leggere e testare! *__* Cacchio quanto t’invidio! Sarebbe un vero peccato abbandonarlo così, sopratutto quando di mezzo c’è la passione :)
Ciao Marco, perchè mai dovresti smettere? Se lo fai per passione e non per lavoro il fattore prezzo non dovresti neanche prenderlo in considerazione :)
bellissimo articolo.. posso chiedervi che programma è quello per gestire il tempo di un progetto? lo screenshot che ce in questa pagina… per mac meglio ancora
grazie mille :)
Ciao Simone, intanto scusa il ritardo di questa risposta.
In questo esempio ho adoperato Microsoft Project dato che siamo soliti utilizzarlo per i nostri piani di lavoro e ne abbiamo più dimestichezza. Online però sono reperibili alcuni software open source (per esempio
Planner e Gantt Project oppure OpenProj per utenti Mac) che possono rivelarsi di grande aiuto nella gestione dei progetti.
Doveroso leggervi e speranzoso di trovare webdesigners capaci.
Personalmente sono stato obbligato ad “imparare” cos’é un redirect 301 ad esempio, per poi chiedere se potevano farmi un redirect 527…e con mio grande stupore molti mi hanno detto si, (anche seo experts da 1000 dollari in su)!
Sono uno di quelli da “evitare” come dite voi, forse giustamente, ma si mi permetto un consiglio: meglio farsi apprezzare per il proprio profile e per la traiettoria della propria web agency, piuttosto che dire al cliente che per inserire un banner 180×200 nel site ci vogliono 6 ore di lavoro, perche io che non sono capace impiego 5 minuti. Meglio dire al cliente che il costo é xxxxx perche si sa dove picchiare il martello, piuttosto che dirgli che per inserire un widget in WP ci vogliono 2 giorni di lavoro, perche chi ha un minimo di esperienza allora pensa che é meglio che quel programmatore cambi mestiere. Credo che siano questi tipi di preventivi a creare una cattiva nomea nel vostro settore, e non i principianti. I vostri colleghi che apprezzo sono quelli che mi hanno detto chiaramente che non potevamo collaborare in base al mio budget, e che l’intervento da me richiesto prevedeva al massimo 20 minuti di lavoro, quindi non rientrante nella politica dell’impresa.
Assolutamente d’accordo con te Aldo! L’onestà prima di ogni cosa e poi non è sempre detto che tutti i clienti a budget limitato siano da evitare, in genere – per esperienza – una grande percentuale è da evitare ma ci sono anche degli ottimi e gentilissimi clienti in questa categoria :)
Ciao, davvero un articolo stimolante, grazie. Io personalmente amo moltissimo il web design… La mia prima esperienza l’ho avuta a 15 anni(adesso 16), il computer l’ho conosciuto a 14 anni. All’inizio è stat difficile ma adesso devo dire che sono molto ben formato (oltre ad affaciarmi al mondo del lavoro, mi tengo sempre informato su Tutto cio che riguarda il settore). Ho studiato da autodidatta. E devo dire di aver raggiunto un livello al quanto alto: il sito che uso di piu e themeforest e diciamo che pressoapoco il mio lovello per adesso è quello. Adesso mi comincio a studiare un po di xcode :) Ciauz
Ciao sviatoslav, grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi! Un grande in bocca al lupo.
E’ molto bello che un ragazzo giovane come te abbia già scoperto la sua passione. Se accetti un piccolo consiglio da un “vecchio” poco saggio come me: oggi molti identificano internet con il compiuter e viceversa, mentre il compiuter è molto molto di più. Questo “di più” comprende una realtà vastissima. Specializzarsi in un settore specifico come tu fai con il web design è ottimo, ma non sottovalutare il resto. Cerca di conoscere meglio che puoi il compiuter come “macchina” perchè potrebbe darti un vantaggio su molta gente che si vanta dei suoi mega o tetra Byte, ma non sa assolutamente rispondere ad una semplice domanda come: cos’è un Byte? Ciao e tanti tanti auguri per il tuo futuro. Gerico
Nell’ inserire il commento ho messo anche il link al mio sito, così vi fate quattro risate, ma è solo un sito che uso per provare plugin che non conosco. Quello “vero” lo aprirò al momento opportuno. Io so che mi “prostituisco”, e lo faccio anche per poco, ma da qualche parte bisogna cominciare. Io uso il pc da quando esiste, conosco molti software, gli OS, uso Windows da quando era solo una curiosità, conosco il DOS, il Basic ed il Fortrand (si scrive così?). A forza di installare pc alle ditte ho perfino imparato la contabilità (si usava quasi solo per quello). Roba da vecchi. Con l’esplosione di internet cambiò tutto ed io non fui svelto a capire che cambiava un’epoca. Continuai a fare quello che sapevo fare, fino all’ inevitaile calcio nel sedere. Ricordate il primo WordStar? E Lotus 123? Roba per dinosauri. Il mio primo pc era IBM compatibile, si diceva così allora, ed il mio primo Hard Disk conteneva 20 MB. Poi altri lavori, ed ora la crisi. Altro calcio nel sedere. Ma la passione per il computer (senza i) era forte, così, un anno fa, comincio la rincorsa ai nuovi standard richiesti e comincio a fare siti internet. A 46 anni non è facile, ma la passione c’è. Non so perchè vi racconto ‘ste cose, credo per divertirvi. Leggendo l’articolo mi chiedevo: e lo studio? Chi paga le quattro ore al giorno che dedico allo studio? quattro ore dopo le otto di lavoro sui siti. Ovvio. Lo pago io lo studio, ma pure voi, che sarete pure avanti anni luce, al mio confronto, dovrete studiare ed aggiornarvi. Una o due ore al giorno per queste cose credo che le spendiate pure voi. Ci sono lavori, come questo, in cui non sai mai abbastanza perchè il traguardo non c’è, anzi, c’è ma si sposta in avanti continuamente. Non fai 4 o 5 anni di scuola e poi col diplomino fai quello fai. Ma la mia è una domanda banale, avevo solo voglia di scrivervi che la necessità fa fare molte cose. E’ la passione che ti salva, e ti ripeti che un giorno in vece che “battere agli angoli del web”, farai parte della fantastica famiglia di chi fa questa bella professione. Un saluto e grazie per tutto ciò che condividete.
Ciao!
Da web designer si guadagna bene solo se si ha un precedente esperienza nella riscossione crediti.
Enrico Tamburini
Scrivi cose veramente sensate e realistiche.
Io è parecchio che smanetto, ma solo di recente ho prese in seria (ma veramente seria) considerazione l’idea di costruirmi un profilo professionale nel mondo del PC.
A volte non vedo il fondo del tunnel e sarei tentato a prendermi il primo lavoro che passa il convento, ma poi subito ritorno in me. E ritorno a lavorare sui vari aspetti che bisogna curare per diventare qualcuno o quantomeno per ottenere un posto di lavoro nel settore. É durissima, ma come diceva un tizio in gamba “il successo è 99% fallimento, sei pronto ad accettarlo?”.
Quanto costa un web designer guadagnare un mese di lavoro presso una società? Grazie!