Come “finiranno” i vostri domini web?
Un brevissimo post questa volta, solo per solleticare la nostra fantasia. Dal prossimo anno i nomi delle pagine web potranno finire con .qualsiasicosa. Da poche ore infatti l’ICANN ha di fatto liberalizzato i domini Internet, questo vuol dire che gli indirizzi dei siti Internet potranno quindi concludersi con qualsiasi parola in qualsiasi lingua. L’ICANN comincerà a prendere in considerazione la creazione di nuovi domini web a partire dal prossimo anno.
A me sembra una notizia di rilevanza planetaria, anche se non ho ben capito se sarà un bene o un male. É vero che la gente comune e le aziende non hanno mai ben capito la differenza tra un dominio .com oppure .org anche se questi erano nati per catalogale in modo ordinato le tipologie di società e iniziative. Col tempo si è perso il senso e l’unica cosa importante era quella di “accaparrarsi” il maggior numero di estensioni per il proprio dominio.
In questi anni abbiamo assistito anche a compravendite più o meno costose e più o meno legali di domini da privati verso società, magari oggetto di spionaggio industriale.
Il Los Angeles Times nelle sue pagine riassume una primissima e ovvia visione del futuro: “Le aziende, invece di avere domini come coke.com o nike.com, potranno comprare drink.coke o justdoit.nike. Gli enti senza fini di lucro potranno riservarsi l’utilizzo del dominio .scuola e darne uno a tutte le scuole. Le città potranno consolidare la loro presenza online con i domini .nyc o .losangeles. Gli appassionati di automobili e motori potranno farsi un sito .car, gli studi legali potranno avere un sito .law, i ristoranti potranno avere un .food e così via.”
Nuove possibili professioni con i domini web?
Questa dichiarazione mi fà pensare ad un possible flusso di domini particolari, magari nuove professioni che giraranno attorno all’uso creativo di questa possibilità. La mia tendenza ad estremizzare la visone del futuro, mi porta a pensare che sulla falsa riga di Facebook ogni persona possa avere la propria pagina web con indirizzo privato, magari persone della stessa famiglia accomunati dall’estensione “.cognomefamiglia”. Avremo quindi “padre.cognomefamiglia”, “madre.cognomefamiglia”, “figlio.cognomefamiglia”, ecc…
Voi che ne pensate?
28 commenti
Trackback e pingback
Non ci sono trackback e pingback disponibili per questo articolo
Come per gli indirizzi IP credo che questa mossa sia fatta solo a causa di un “Esaurimento Risorse”, ovvero probabilmente hanno stimato che tra un tot di anni finiranno le combinazioni di indirizzi disponibili (esattamente come gli indirizzi IP appunto), per cui per dare la possibilità a chiunque di poter aprire un sito web senza dover cercare combinazioni impossibili di parole per il proprio dominio tipo”www.miodominio84658.com” :) hanno adottato questa soluzione.
Staremo a vedere….secondo me si creerà solamente tanto tanto casino :)
Ciao Cristiano,
credo che ICANN con questa mossa farà solo soldi perchè le aziende registreranno molti più domini anche dettati dalla creatività.
Inoltre a livello pratico/tecnico penso che saranno meno frequenti i domini di terzo livello…
Questa è la mia visione…
sono d’accordo con cristiano.
non è neanche tanto semplice cambiare le abitudini della gente che ormai da anni è abituata ai classici .it, .com, ecc… ricordo che già da un po’ di anni sono stati resi disponibili i .eu, .info, .mobi… e ad oggi se ne vedono ancora pochissimi di siti registrati con questi domini. secondo te ale, perchè?
Ciao Nando,
certo le abitidudi non si cambiano, ma credo che tramite la “classificazione” dei domini possano nascere delle directory specializzate facendo delle query con nome estensione. Ad esempio potremmo avere un portale che cerca tutti i siti italiani con “.food” per cercare ristoranti ed affini.
Inoltre il mercado dei domini (esperienza diretta in azienda che ne registra moltissimi) le aziende registrano altre estensioni senza usarle, ma solo per assicurarsi l’omogeneità del brand online. Questa cosa avrà ripercussioni come detto a Cristiano sulle tasche dell’ICANN…
Causeeee IIIIIIIIIIIIII
Wanna beeeeeeeeeeeeeeeeeee
Anarchyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
http://www.youtube.com/watch?v=Tim5nU3DwIE
Caos. Caos per tutti.
Già la gente si perde se non gli dici WWW PUNTO, figurati se devi dirgli “vai su bevi.cocacola”
Credo ci sarà un boom di acquisti iniziali, phishing a bizzeffe (www.paypal.kom) e confusione allucinante.
Ora ad un’azienda grossa basta acquistare .com, .it e forse un paio altri, domani il limite sarà dettato dai i soldi nel portafogli.
Spero almeno che costino poco… almeno mi potrò comprare yourinspiration.web e free.porn, haha
Tra l’altro immagino che ammazzerà il mercato dei domini riservati. Che senso ha spendere mille mila euro per hilton.com quando posso prendere hotel.hilton o mille altre combinazioni “gratis”? Solo i pazzi registreranno domini per rivenderli.
Ritiro quello che ho detto. La situazione non è così drastica come la fa sembrare quest’articolo. :D
Ci dovrà essere qualcuno che compra l’intero TLD .food alla modica cifra di $185,000 per rivendere domini di secondo livello come fanno i NIC ora.
In pratica non esisteranno .cognome, a meno che il cognome non sia molto ricco :)
Immagino che questi nuovi domini costeranno anche un bel po’
Sono titubante, perché i cambiamenti nel web sono molto variabili, posson riuscire bene ed avere successo o irrimediabilmente fallire…
Di sicuro è una mossa commerciale, ovviamente i pro li avete giusto elencati nei vostri commenti (e nel post):
– Indicizzazione specifica di un dominio
– Facilità di ricerca (con conseguente nascita di motori di ricerca specializzati)
– Personalizzazione
Ma ovviamente ci saranno anche dei lati negativi:
– Come diceva @Cristiano, troppo casino!
– Penso che le aziende o corporate di un certo livello saranno più facilitate nell’indicizzazione rispetto alle aziende di medie-piccole dimensioni
– Abuseremo della funzione preferiti/segnalibri del browser… dato che ricordarsi di sitoperlagrafica.it è forse più semplice di un sitoperlagrafica.vaiacapireildominio (ma questo è l’ultimo dei problemi) :)
come dicevo ad alessandro in privato, credo che queste nuove tipologie di dominio potrebbero essere utilizzati per campagne virali di marketing in cui anche il nome a dominio – con un po’ di creatività – gioca la sua parte, piuttosto che al nome stesso del sito ufficiale dell’azienda.
Le consuetudini purtroppo sono difficili da cambiare.
Concordo con @Ohm, sarà impossibile ritrovare un dominio, anche fosse un grande marchio.
oggi l’economia ha il sopravvento sui reali benifici di una qualsiasi decisione, e questo in ogni settore non solo nell’ambito informatico
Sono basito, esterreffato. Sarà il caos più totale, totalmente illogico. Che ne sarà di noi?! Altro che spam… Nessuno si ricorderà più un indirizzo manco a pagarlo, ci sarà un’asta di domini da sceicchi… per non parlare delle infinite varianti simili che si generanno… Non ci credo, continuo a non crederci. Sono impazziti tutti…
NO PANIC! OK PANIC!
Cerchiamo di valutare bene la notizia integrata anche a questa “piccola” precisazione:
“Before you rush to register your new .sarah tld however you should know that it won’t be cheap to register for your own TLD. The cost will be $185,000 (£114,00). The TLDs will only be available to companies and they will have to show they have a legitimate claim to the TLD as part of the applications process.”
Quindi un nuovo dominio di primo livello costerà 185 mila dollari più, sembra, altri 25 mila l’anno per il mantenimento. Di certo non è alla portata di tutti soprattutto di spammer o per il phishing.
Io credo sia una mossa dell’ICANN per avere semplicemente tanti bei soldini. Una cocacola, nike, pepsi ed altre marche famose registreranno il loro marchio riempendo le casse del’lcann. Dubito invece fortemente che uno stato spenderà tutti questi soldi per il dominio .scuola o .università.
beh, potrebbe lucrarci sopra anche qualche privato che dispone di una bella cifra da investire.
registrando un’estensione interessante come potrebbe essere un .food o un .movie e rivendendo ogni dominio a 20$ ciascuno per esempio. quando avrà acquisito 10.000 clienti si sarà ripagato l’investimento annuale e si sarà garandito una rendita vitalizia di tutto rispetto. certo non è facile raggiungere un target di 10.000 domini registrati, ma investendo qualcosa anche in un’ottima campagna virale potrebbe non essere così impensabile, che ne dite?
114,00£ siamo sicuri siano 114 mila? uhm… fonte? :D
Fonte: http://www.ghacks.net/2011/06/20/icann-to-allow-anytld-to-be-used-on-the-web/
Credo che 114,00 sterline sia un errore anche perché la virgola è il separatore delle migliaia nella notazione inglese.
Per quanto riguarda quello che dice @Nando mi sembra la più probabile delle ipotesi ma tutto dipenderà da questa frase dell’ICANN: “Before you rush to register your new .sarah tld however you should know that it won’t be cheap to register for your own TLD” cioè l’utente dovrà dimostrare di possedere il marchio FOOD per poter acquistare il relativo dominio di primo livello. Certo che poi i soldi cambiano sempre le regole (vedi caso Armani).
Io sono dell’idea che inizialmente sarà così caro ma poi se la cosa prende piede i prezzi crolleranno e si apriranno ad un mercato diverso… Imho… fatto il bottino, svendo il prodotto…
Sono un’autodidatta e non una professionista, quindi il mio commento è suggerito dagli spunti creativi che mi stimolano la mente, credo che sia una rivoluzione veramente notevole, un ulteriore rivoluzione che secondo me non tarderà a prendere piede così come è riuscito il mondo di FB a catturare persone che sicuramente non avrebbero mai pensato in vita loro di entrare a far parte di un Social Network.
Secondo me al momento la rete è un enorme calderone, che forse aveva finalmente bisogno di essere riordinato in maniera più costruttiva, specialmente per chi fa ricerche di settore e perde tantissimo tempo a ricercare informazioni specifiche e non banali, come quelle che ormai facilmente si trovano.
E poi.. mi stuzzica molto la curiosità di vedere cosa la mente umano potrebbe tirare fuori da questa innovazione che io reputo STRAORDINARIA..
Un sorriso e complimenti per il lavoro fantastico che fate.
Francesca, condivido su tutta la linea quanto hai detto.
Stò lavorando proprio ad un progetto che vuole essere un aiuto verso la necessità che palesi nel tuo commento: ordinare le informazioni sul web.
La ricerca e gli strumenti come Google non bastano più, ci vuole più velocità e anche più valore alle informazioni che leggiamo.
Personalmente comincio a dubitare di quello che leggo dal risultato delle mie ricerche, pagherei pur di sapere che le informazioni sono veritiere e ufficiali!
Se ci fanno su un referendum per abrogare io voto SI ahaah.. ;-)
Risposta scema: c’ho messo due mesi per far memorizzare ad un mio cliente un semplice dominio .it, ora mi ci vorranno tre vite. :)
Risposta seria: vedo già la rincorsa ad acchiappare l’estensione keywordizzata per rivenderla ad un occhio, anche se ci saranno talmente tante possibilità che si deprezzeranno da soli, come andare a comprare le mele praticamente.
Io per ora, rimango fedele alle vecchie estensioni. ;)
sono d’accordo con pikadilli anche se in realtà il mercato delle estensioni dipenderà decisamente dall’importanza che avranno per google… ovvero, se http://www.ristorante.zonafiera avrà lo stesso peso di zonafiera.ristorante.it allora non ci sarà nessuna guerra, o meglio, ci sarà più concorrenza per i seo e non basterà più avere un dominio intelligente tipo il mio…
Rimango fedele al vecchio sistema, mi spiace. Oltre alla confusione direi la poca originalità. Ad esempio graficamente parlando..uno crea drink.cocacola.com vede una pessima grafica e la gente immagina sia fatta dalla cocacola..o magari vende altro….direi che (lo spero) ci sia una maggior attenzione nel rilasciare i domini una volta che vengono richiesti. Altrimenti panico.
Per me cambia poco.
Qual’é l’ultima volta che avete scritto un url.
Ai siti ci si arriva grazie ai link.
Poi io sono l’ultimo che deve parlare. Se dipendesse da me andrebbe tutto ad IP. :-)
Uhm non sono totalmente d’accordo, per quanto anche io usi bookmark e delicious, alcuni siti faccio prima a scriverli (o perlomeno a dare l’input al browser) :D Comunque il problema ci sarà quando verranno resi accessibili a tutti, più che altro perchè basterà davvero poco per scambiare roma per toma, molto più che adesso. Cerco di guardare dal punto di vista esterno a chi vive di pane e web… E’ abbastanza ovvio che per “noi” sarà meno confusionaria la cosa… Liberissimo di sbagliarmi :)
Mi trovo un po’ in bilico su questa novità “rivoluzionaria”. Sono convinta che da possa essere positiva, mi piacerebbe poter giocare con i domini in modo creativo ma soprattutto pratico.
Ho paura però che molti useranno male queste nuove possibilità creando nomi difficili da gestire, persino da ripetere a voce a qualcuno, credendo di inventarsi chissà quale trovata. “Speremo ben!”
Ola, Eli.
Secondo me i domini non dovrebbero più esistere… ma visto che questo non è possibile, bisognerebbe dargli meno importanza o non dargliela affatto.
L’unica barra degli indirizzi per la “gente comune”, ma anche per i digital native, è Google. La vera soluzione per mettere ordine sul web si troverà migliorando sempre di più gli algoritmi di ricerca, magari anche creando meta tag, specifici e verificati, sulla proprietà effettiva del sito internet.