Lunga vita al blog
La mia opinione personale sui blog: si fa un gran parlare dei social, ma con il blog, che sembra oramai una “vecchia pratica”, si può scrivere molto di più, organizzare le informazioni, taggare, creare un diario della tua vita e contemporaneamente scrivere di articoli tecnici e articoli che fanno parte della sfera professionale.
La mia personale opinione sui social
Prendendo in esame i 2 maggiori social (facebook e twitter) porto in evidenza questi punti:
- i social network servono a diffondere e a ricevere commenti, oltre che a farci conoscere.
Sono quindi indispensabili soprattutto per un esperienza virale, non certo hanno un potenziale maggiore del “primordiale” blog. Ecco perché a mio avviso bisogna partire dal blog per scrivere qualsiasi contenuto (professionale e personale), ed usare i social per diffonderli. - Abilitando il nostro blog ai social possiamo avere la massima diffusione e condivisione dei nostri contenuti. Se usiamo tumblr l’integrazione è immediata, se usiamo WordPress ci sono dei plugIn dedicati. Possiamo usare anche servizi di “delivery” come dlvr.it che importano il feed RSS del nostro blog e lo dispacciano ai social voluti. L’ultima opzione sarebbe quello di fare tutto manualmente, ma ovviamente per una mole di contenuti corposi non è una scelta felice.
- Su facebook non ci sono categorie di post, ma solo stati e foto. Non è possibile quindi “taggare” i miei articoli ma solo le persone. Non posso andare indietro nel tempo filtrando un mese, una settimana o comunque un arco di tempo predefinito. Manca ancora il concetto di “timeline” che tanto serve per una visione rapida del nostro archivio di contenuti.
- Su twitter posso andare a ritroso nei miei tweet, ma se volessi usare gli “hashtags” per provare a realizzare un rudimentale repository, si scopre che con il tempo perdo i post creati con “#” e anche in questo caso non posso recuperare i tweet in un determinato arco di tempo.
Il concetto di Timeline
E’ importante il concetto di timeline associato ai tag magari generici di ambiti generali della vita professionale e privata. Postando un video o un testo di una canzone e taggandolo semplicemente con “musica” posso tra 5 anni riscoprire le canzoni che ascoltavo nel 2011. Magari un pezzo che è stato in voga per pochi mesi (attualmente la musica non offre molto) e che fa piacere riscoprire dopo molto tempo. Magari è bello anche vedere come si è evoluta la musica. Stesso discorso per le foto, dove possiamo riscoprire i posti in cui siamo stati oppure vedere come ci vestivamo 10 anni fa.
Ecco quindi che il blog sta diventando il nostro vero diario di vita. La tecnologia usata per chi ha problemi di memoria e che scatta tante foto al secondo per poi ricordarci la sera cosa abbiamo fatto o chi abbiamo incontrato è ottimo, ma non è multimediale: non possiamo vedere video o ascoltare musica, scrivere commenti o leggerli. Possiamo solo guardare le foto scattate.
In sintesi
Prima di arrivare un giorno a realtà come nel film “Strange days” in cui la nostra memoria viene salvata su minidisk e poi possiamo rivivere la nostra vita quante volte vogliamo, dobbiamo tenere in vita il blog in qualunque forma si presenti.
5 commenti
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“Su facebook non ci sono categorie di post, ma solo stati e foto. Non è possibile quindi “taggare” i miei articoli ma solo le persone. Non posso andare indietro nel tempo filtrando un mese, una settimana o comunque un arco di tempo predefinito. Manca ancora il concetto di “timeline” che tanto serve per una visione rapida del nostro archivio di contenuti.”
In realtà in qualche modo è possibile ritrovare i contenuti per data, sfruttando le graph api… anche se si incontrano non poche difficoltà se si hanno esigenze che escono da quelle che hanno previsto loro :)
Interessante articolo. ;)
Anche io in questi giorni ho affrontato l’argomento, ma sempre nei miei modi imbecilli.
Personalmente inserisco manualmente i link nei social perché differenzio molti i testi introduttivi. Per esempio su Facebook ho meno contatti di colleghi e più di amici? Bene, allora metto un messaggio che possa interessarli ma sempre inerente al post; su Twitter ho più “colleghi”, allora il messaggio che accompagna il link è diverso.
In secondo luogo, lo faccio manualmente perché io personalmente non leggo mai gli “automatismi”, quindi penso sempre che molti altri come me facciano lo stesso. Sbaglio? Forse, ma per ora va bene così perché mi sembra più di parlarci con le persone piuttosto che tirare loro un link e l’implicito messaggio: “Leggete!!!”. :D
Pensare che il blog possa lasciare COMPLETAMENTE spazio a facebook e simili… è illogico. I motivi sono scritti qua sopra!
Francesca confermo! anche io faccio come dici… Per gli stessi motivi che hai detto :-)
Sono d’accordo, i blog sono rimasti l’unica fonte autentica di informazione…specialmente i più piccoli, dove non si punta (ancora?) al guadagno.