Plagio e web design: prevenzione e reazione
E’ una situazione che molti web designer possono trovarsi ad affrontare nel corso della loro carriera: scoprire che da qualche parte sul web qualcuno ha copiato spudoratamente il vostro lavoro spacciandolo per proprio è senza dubbio un’esperienza poco piacevole. E frustrante.
Il plagio è un fenomeno che esiste da sempre e che trova le sue radici praticamente in ogni campo artistico: si plagiano libri, film, canzoni, quadri. E, dalla nascita dell’arte applicata al web, i tentacoli del plagio sono arrivati anche nel web design: oggi si copiano i siti web, si copia la grafica, si copiano i codici di programmazione, si rubano i testi, senza neanche sforzarsi di modificarli o riadattarli un po’.
Certo, depredare sul web è facile: basta premere su qualche pulsante per prendere possesso di tutto ciò che la rete ha da offrire. E il diritto di copyright sul web è ancora una chimera: se ne parla troppo poco per sapere veramente cosa comporta e quale sia l’iter per tutelare i propri lavori.
Ma allora, cosa dobbiamo fare quando ci troviamo una brutta copia del sito su cui tanto abbiamo lavorato? E soprattutto, c’è un modo per prevenire il plagio?
Passo 1: Prevenzione
Poco tempo fa ho letto da qualche parte una frase che, nel contesto, mi ha colpita molto: “ The Web’s not so big” , tradotto letteralmente “Il web non è poi cosi grande”. Alla base di questa affermazione, è semplice ipotizzare che c’è un unico modo per cercare di proteggere i propri progetti: dargli visibilità. Solo cosi i ‘plagiatori’ meno audaci – quelli che covano il recondito timore di essere scoperti ed esposti al pubblico ludibrio – faranno un passo indietro.
In fondo, quanti copierebbero un sito che, per la sua originalità estetica o dei contenuti, sia stato inserito in 20 gallery o showcase tematiche? E quanti invece si sentirebbero al sicuro nello scopiazzare il sito della piccola macelleria sotto casa, trovato in un anonimo portfolio di un designer italiano?
Il consiglio quindi è di non limitarsi a inserire i lavori nel proprio sito personale, ma di mettere in mostra quanto più possibile ogni progetto: inserisci gli screenshot su Facebook, crea un account su Flickr, su Deviant Art, segnala il sito che hai realizzato alle gallery tematiche. Fai tutto ciò che e’ in tuo potere per far capire al popolo del web che quello è un tuo progetto, e per rendere la cosa piuttosto evidente.
In questo modo potrai scoraggiare una buona parte di coloro che navigano il web in lungo e in largo alla ricerca di progetti da clonare e allo stesso tempo sarà più facile venire a conoscenza di eventuali ‘copie’ da coloro che in un modo o nell’altro hanno visto i tuoi lavori e sono incappati per caso in siti pesantemente ispirati al tuo stile (non immaginate neanche a quante persone piaccia fare la spia sul web, per alcuni diventa una vera missione di vita!).
Passo 2: è successo, e ora?

Il sito di Peter Pearson è uno dei portfolio più ‘scopiazzati’ del web. Allo stato attuale conta circa 9 copie tra grafica e codice, senza contare quelle che hanno avuto la fortuna di rimanere ‘impunite’!
Mettiamo caso di trovare, nel nostro mattutino girovagare sul web, una copia spudorata di un nostro progetto. Come dobbiamo comportarci? Certo, la reazione istintiva di molti sarà quella di urlare allo scandalo con veemenza, ma il consiglio è di rimanere razionali e tranquilli, tanto inveire e farsi venire un crollo isterico serve a ben poco.
Il primo passo da persona civile è quello di contattare il proprietario del sito incriminato (o, se esiste un assurdo “copyright” da qualche parte che rimanda ad un ipotetico web designer, andare direttamente alla fonte) e di scrivere in modo aperto e cordiale, senza scadere in offese gratuite e inutili. Per quel che può valere la mia esperienza posso assicurarvi che niente può far sentire peggio qualcuno del sentirsi trattato in modo cortese quando la cortesia è l’ultima cosa che si aspetterebbe, e quando sa benissimo di essere dalla parte del torto.
Esponigli le tue ragioni in modo chiaro e garbato e chiedigli fermamente che tutto ciò che richiama il tuo progetto venga eliminato. Concludi dicendogli che non vorresti arrivare ad un’inutile azione legale, visto che sei certo che nessuno dei due abbia voglia e soldi da investire in una stupida diatriba sulla paternità del sito.
Statisticamente il 98% dei ‘clonatori’ ti risponderà in modo assai contrito, chiedendoti umilmente venia e adducendo ad un ipotetico e anonimo ‘web master’ (non so perché ma sembra che tutti quelli che copiano usino la qualifica ‘web master’) la colpa del plagio. Un buon 1,5% vi risponderà stizzito e uno 0,5% ignorerà la vostra e-mail con una scrollata di spalle. Bene, il passo successivo è proprio per questo 2% che non ha voluto cospargersi il capo di cenere ed è rimasto ancorato alla propria truffaldina arroganza.
Procediamo.
Passo 3: provvedimenti
Personalmente eviterei di prendere provvedimenti legali contro quel 98% che, chiedendoti scusa, ha provveduto in modo relativamente tempestivo a togliere il tutto dal web. Non ho bisogno di una vendetta personale, non mi darebbe alcuna soddisfazione e non servirebbe. Generalmente chi e’ stato additato di plagio una volta, ci penserà bene prima di commettere lo stesso errore una seconda volta, e a noi questo può bastare.
Per tutti gli altri, direi che si può iniziare con il segnalare il sito incriminato a Google (per maggiori info leggi le indicazioni della legge sul copyright digitale) e poi, se proprio si vuole portare fino in fondo la questione, con il contattare uno studio legale.
Del resto la legge è dalla nostra parte, come si può leggere da questa appendice sul diritto d’autore applicata al web (per maggiori informazioni potete contattare questo studio legale):
Programmi informatici, software, codici, layout – Come per le altre opere dell’ingegno anche la produzione di software e codici informatici è tutelata dal diritto d’autore. è da dire che spesso, in questi casi più che in altri, la titolarità dell’opera appartiene ad un soggetto diverso da chi ha materialmente steso i codici. Questo perché molti programmatori sono legati da un rapporto di lavoro con le società di software, alle quali spettano quindi tutti i diritti di distribuzione ed utilizzazione economica.
La recente l. 248/00 ha previsto particolari ipotesi di reato per i casi di contraffazione e pirateria informatica aventi ad oggetto anche i programmi per elaboratori.
La violazione delle norme sul diritto d’autore comporta sanzioni anche penali e di particolare gravità, soprattutto se chi utilizza illegittimamente l’opera altrui lo fa con fini di lucro.
In conclusione, ogni opera dell’ingegno presente su Internet appartiene al proprio autore e non è possibile copiarla o beneficiarne in alcun modo senza il consenso esplicito dello stesso autore, che ne autorizzi – magari regolamentandolo – l’utilizzo.
Considerazioni personali
Una piccola annotazione personale, che ognuno di voi è libero di prendere come meglio crede. Per quanto mi riguarda evito sempre di farmi il sangue amaro quando trovo qualche copia del mio sito personale o dei miei progetti. Non ne parlo, non pubblicizzo il fatto con aria scandalizzata, non contatto il ‘ladro’. Non perché pensi di non averne diritto, semplicemente perché per quanto mi riguarda non credo che contestare abbia poi cosi tanta importanza. Mi sentirei a disagio se dovessi mettermi in cattedra e creare progetti come ‘il muro della vergogna’ in cui Tim Van Damme elenca tutti coloro che hanno preso spunto – in modo palese o meno palese poco importa – dal suo VCard, inneggiando all’onta e al disonore eterno. Mi sembra una reazione un tantino eccessiva, quasi teatrale, e certamente inutile.
Chi vive copiando il lavoro altrui certamente non è un professionista. Forse lo sarà un giorno, il più delle volte non lo sarà mai. E a me basta questo per farmi decidere di lasciar correre.
Curiosità
Su Flickr ho trovato diversi gruppi che raccolgono progetti grafici (di web design e non solo) con i loro rispettivi ‘cloni’:
Oh my god, someone stole my website
Letture consigliate
Crediti: quanto vale per voi firmare un progetto?
Web Design e diritto d’autore: quando realizzare un sito che porti la nostra firma é un’utopia
Prendere ispirazione e copiare: che differenza c’è?
My web site design was stolen. And now?
E voi?
Adesso sono curiosa di sentire la vostra. Avete mai scovato qualche ‘ladruncolo’ che si è approfittato in modo indecoroso dei vostri progetti? E qual è stata la vostra reazione? Sanguinaria o spassionata?
24 commenti
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Mi è capitato tempo fà, di trovare una mia pagina completamente scopiazzata su un sito di Altervista ( se mi date mezza mattinata trovo il link ), tanto che si è pure scordato di eliminare note e credits :D
Comunque indifferente, anzi mi ritengo onorato della scopiazzata , vuol dire che sono uno da imitare ( scusate la battuta hahahahaha ).
L’indifferenza e’ l’arma migliore, secondo me ;)
A me e’ capitato un paio di volte e la risoluzione non posso proprio raccontarla.. ma il sito e la pagina in questione sono sparite, assieme all’hosting probabilmente.
Ma sono sempre dell’idea che le mazzate tra capo e collo sono sempre il deterrente piu’ efficace =)
Tu sei per le maniere forti, ho capito…donna sanguinaria! :D
il mio datore di lavoro, quando ero in stage, mi diceva copia che impari!!
Ciao Elisa!
Su questo sono d’accordo: copiando s’impara. Ai miei esordi passavo ore a studiare i layout dei web designer americani e a cercare di ricalcare gli effetti e gli stili. Con questa auto-gavetta ho imparato moltissimo.
Da qui a vendere il prodotto di tale esercizio di stile, pero’, ce n’e’ di differenza :) Quindi, copiare va bene, ma solo a scopo didattico!
Ciao! Articolo interessante e molto utile, anche perché qualche settimana fa, in un “giro” per controllare lo “stato” sui motori del mio sito di e-commerce, ho trovato un’azienda che rivendeva il prodotto e aveva utilizzato la foto che avevo realizzato e modificato (c’è infatti un particolare facilmente riconoscibile). Dato che ho troppe cose da fare, non mi andava di aggiungere anche la briga di telefonare o scrivere una email. Cmq non sapevo che si poteva segnalare a Google… buona mossa, anche perchè è proprio quello l’obbiettivo (ovvero impedire che cercando quella determinata parola chiave, compaiano i risultati della concorrenza “scopiazzona”).
Poi un paio di siti della concorrenza hanno copiato rispettivamente alcuni testi e addirittura l’iconcina del carrello (stesso disegno, stesso colore, stesse dimensioni…).
Nel mio caso dovrei avere a che fare proprio con i concorrenti che rivendono gli stessi prodotti, ma siamo pochi visto che si tratta di prodotti di una nicchia particolare. Non mi piace litigare, anche perchè non si sa mai come può andare a finire… però scoccia, quindi l’idea di una email improntata sulla cortesia e sul rispetto, al fine di trasmettere il concetto che non si può fare delle cose altrui quello che si vuole, trovo che sia doverosa.
Grazie dei suggerimenti e buon lavoro!
Con una e-mail cortese e ferma allo stesso tempo le probabilita’ di chiudere la questione in modo veloce e indolore sono altissime. In pochi si ostineranno a perpetuare il plagio, una volta materializzata la ‘minaccia’ di una denuncia. ;)
Se non ricordo male non mi è successo di trovare qualche pagina scopiazzata, ne ho trovate tantissime di altri, una proprio avant’ieri.
Però la domanda nasce spontanea: conoscete un modo per trovare siti clone?
Per quanto riguarda la grafica, no. Occorre solo un po’ di fortuna o qualcuno che faccia la spia ;) Per quanto riguarda i contenuti testuali, invece, c’e’ Copyscape :)
ecco qui l’articolino……….(poco tempo dopo il mio help scopiazzatura nel forum) mi ha messo addirittura tutta la procedura anti scopiazzatura in un articolo………..Se è brava sta ragazza :D
Da notare che nel mio caso cmq più che una ricopiatura è stata una vera e propria clonazione senza manco cambiare le scritte, ma solo alcune immagini.
Mi son sempre chiesto che bisogno c’è di copiare/clonare siti altrui……….quando praticamente gratis si possono avere dei siti “magari con grafica non originalissima” (vedi temi wordpress free download) ma almeno “vostri” a tutti gli effetti.
Non è la prima volta specialmente per alcune associazioni no-profit che uso questo procedimento (hostin gratuito, tema wordpress free a scelta di chi commissiona e personalizzazione) e i risultati sono molto migliori che copiare roba altrui.
Ma probabilmente a certi piace di più creare sti casini…….non so :)
Comunque anche stavolta bell’articolo ;)
A certi piace avere una bella grafica e per questa sono disposti a rischiare, oppure si trovano davanti il tuo sito e pensano “E’ perfetto per l’idea che ho in mente” e dato che ricreare il tutto con un tema free -specialmente se non mastichi xhtml, css, php, wordpress e roba varia – e’ impossibile, si fanno furbi ;)
Pure Shakespeare ha copiato.
Alla fine è tutto un copia copia generale. In tutti i campi. Arte, musica, macchine, merendine […] e anche il web.
Difficilmente c’è qualcuno che crea da 0.
Anche quando si crea un template, alla fine lo si fa seguendo quelli che sono le mode e/o gli standard attuali. Dissolvenze fadeIn sono ormai un “must have”.
Alla fine è solo un rincorrere mode e personalizzarle.
Non giustifico chi copia sia ben chiaro, ma fa parte del gioco.
…comunque prendere spunto da diversi siti o seguire le tendenze non ha niente a che fare con il plagio spudorato ;)
C’e’ chi prende tutto il tuo sito e se lo rimette online cambiando solo il logo, dubito che Shakespeare si sarebbe ridotto a tanto :D
E’ vero che a scuola ho sempre fatto la parte della secchiona con l’astuccio davanti alla verifica perchè <> …. ma sul WEB la mentalità è totalmente differente, personalmente sarei al 100% d’accordo con la tattica della totale indifferenza verso eventuali “copioni”, se non fosse per una piccolissima pulce nell’orecchio che non mi fa stare tranquilla:
Immaginiamo per un secondo la situazione per cui ad un certo punto io mandi un CV a una azienda e il responsabile , guardando il mio sito, si accorga – casualmente! – che ne ha visto uno uguale spiccicato proporio la settimana prima.. ohibò! Si è trovato a vedere PRIMA il sito del Copione, e adesso vede il mio. Mettiamo il caso che mi chieda spiegazioni su questi due bei siti a specchio…. Come posso fare a dimostrare davanti a lui, che il sito originale è realmente il MIO?
pardon, mi è sparito il testo nella prima frase, l’ho formattato male.. doveva essere:
—
E’ vero che a scuola ho sempre fatto la parte della secchiona con l’astuccio davanti alla verifica perchè ” se io facevo la fatica di studiare, la dovevano fare pure gli altri” … ma sul WEB […]
—
Ciao Marts.
Proprio per evitare situazioni simili consiglio di pubblicare i propri lavori su posti come Facebook o Flickr, dove e’ possibile tracciare la data di pubblicazione. Comunque sia una situazione analoga puo’ sempre capitare, anche se tu non propendessi per l’indifferenza e fossi uno “squalo mangia cloni”potrebbe sempre succedere che ad un colloquio il cliente ti faccia vedere un sito uguale al tuo e tu, piu che manifestare la tua indignazione, cosa potresti fare? In ogni caso starebbe alla fiducia del cliente, e non alla tua reazione.
Ps. L’astuccio davanti al compito? ahahahahahah ma che perfida! :D
Epocale questo articolo, fantastico, poi questa frase è semplicemente sublime “inneggiando all’onta e al disonore eterno”. Come dici tu Sarah c’è di mezzo anche il carattere di ognuno. Io personalmente credo che almeno un tentativo pacato lo farei comunque. Grazie invece per la dritta di segnalare alle showcase. PS (dato che non mi sono mai curato di fare segnalazioni -al momento ero limitato a Deviantart ma nn avevo pensato all’utilità che potesse celare, provvederò a riempire l’elenco dei lavori ^^-), ci sono luoghi in cui vengono accettati tutti i siti “più o meno graficamente decenti?”. Guardano per caso anche la pulizia del codice?
Ciao Davide :)
le gallery piu ‘autorevoli’ sono anche abbastanza selettive, e giudicano sia l’aspetto estetico sia il codice,, che deve essere validato. Comunque in questa pagina puoi trovare un elenco delle gallery attive in ordine di ‘pagerank’, piu scendi e meno sono selettive ;)
Grazie Sarah, deliciousato immediatamente :)
Penso anche io che i metodi più soft siano anche quelli più indicati, in particolare per un freelance.
Anche perché se é una grande azienda a minacciarmi di azioni legali é una cosa, se fosse un frelance o una piccola agenzia la cosa suonerebbe piuttosto ridicola.
Mi vedo intentare una causa giudiziaria internazionale contro un sito cinese che ha clonato il mio. Dopo 4 anni di istanze e controistanze, 75’000 euro di avvocato, finalmente si arriverebbe a decidere (se tutto va bene) quale sia il foro giuridico competente; sperando che nel frattempo non sia passato il processo breve…. :-)
Ovviamente il discorso sarebbe diverso se decidessi di spacciare questo
come mio logo.
Credo che mi ritroverei in un aula di tribunale cinque minuti dopo la pubblicazione.
Fortunatamente non ho di questi problemi, perché come tutti sanno il mio logo é questo
Ahahah!
Hai super ragione Maurizio! :D
Azzardo a dire che se spacci il logo di Apple per tuo, non appena cliccato il tasto “Upload” sul tuo FTP e la barra è arrivata a 100% improvvisamente ti ritrovi i vetri della stanza infranti in mille pezzi e 20 agenti SWAT che ti puntano il mitra gridando “Sei in arresto, non ti muovere!”.
Ahahaha! Scherzi a parte, conoscendo come (non) funziona la legge italiana meglio lasciar stare.
salve a tutti! mentre invece, quali sono i parametri di modifica entro i quali un plagio non può essere definito tale.
es. ho una tribute band di un’artista italiano, vorrei mettere una sua foto sulla locandina, ma vorrei capire se riflettendola orizzontalmente e modificandola di colori posso evitare il plagio.
grazie,, fab
:)