Formazione Web Design: come è possibile formarsi in Italia?
L’argomento che mi preme trattare oggi è qualcosa che ritengo di grande interesse e che è spesso e volentieri completamente trascurato sia dai web designer freelancer sia dalle agenzie web: la formazione professionale.
Con questa riflessione cercherò di analizzare più nel dettaglio quello che oggi può essere considerato uno dei limiti italiani più grandi, cioè la mancanza di una adeguata formazione sia dal punto di vista accademico che pratico e vedremo insieme come è possibile in qualche modo rimediare a queste mancanze.
Esistono corsi professionali in grado di formare la figura del Web Designer?
I dubbi più comuni che sorgono a chiunque desideri intraprendere questa professione sono i seguenti: esiste un percorso accademico in grado di darmi una giusta formazione in materia? Ci sono delle certificazioni in grado di attestare e riconoscere il mio livello di preparazione? Quali sono i primi passi che devo muovere se da “grande” voglio fare il web designer?
Con frequenza quasi quotidiana in redazione riceviamo e-mail di lettori che desiderano avvicinarsi e intraprendere questa professione ma che non hanno la più pallida idea di come e da dove iniziare. Anche il nostro forum (discussione 1, discussione 2, discussione 3, ecc) è spesso teatro di argomenti simili, e questo non fa altro che sottolineare quanto il problema sia realmente sentito nel belpaese.
Andiamo con ordine e cerchiamo di rispondere a queste domande.
Esiste un percorso accademico in grado di darmi una giusta formazione in materia?
La risposta a questa domanda purtroppo non è molto positiva. Esiste qualche percorso universitario che timidamente abbraccia alcuni argomenti ma, “alcuni argomenti”, non equivalgono ovviamente ad una formazione che possiamo considerare ottimale per imparare a svolgere questo lavoro in modo professionale e competente.
Per esempio il corso di laurea in Informatica è in grado di dare delle buone basi nell’ambito dello sviluppo/programmazione e potrebbe andare bene per chi è indirizzato più verso lo sviluppo. Per la figura del web developer infatti un corso di laurea in informatica potrebbe essere una buona base di partenza. Perché considerarla solo una base di partenza? La risposta è molto semplice e basta analizzare il piano di studio del corso di laurea in Informatica di una qualsiasi Facoltà italiana per rendersi subito conto dell’enorme carenza di argomenti che sono invece indispensabili per svolgere questa professione.
Per chi è più orientato verso il lato creativo, una buona base di partenza potrebbe essere un corso di laurea in Graphic Design dell’Accademia delle Belle Arti scegliendo poi il piano di studi più indicato. Generalmente questi sono percorsi più indirizzati alla comunicazione d’impresa o all’editoria, come dimostra il piano di studi, ma delle solide basi di Graphic Design sono comunque necessarie per comprendere come veicolare nel modo migliore il “messaggio” che si intende comunicare attraverso il web.
Un altro corso di laurea che sembra interessante è quello proposto dalla Facoltà di scienze matematiche che dispone di un corso in Tecnologie web e multimediali, il cui piano di studio sembra avvicinarsi più degli altri a quello che potrebbe essere il percorso ideale per formare un web designer. Ma anche qui oltre a notare la mancanza di argomenti fondamentali dobbiamo prendere in considerazione il fatto che la maggior parte dei docenti che tengono questi corsi non hanno quasi mai svolto davvero questo lavoro e hanno un’infarinatura prettamente teorica sugli argomenti che trattano, e questo ovviamente limita sensibilmente la loro competenza pratica: com’è che si dice in certi casi? Se non fai, non sai.
Questo è quello che io considero l’errore più comune del sistema accademico italiano (e non vale solo per il settore informatico). Ho assistito a delle lezioni universitarie di web design stracolme di concetti teorici e definizioni che con il nostro lavoro non hanno quasi nulla a che vedere.
A cosa mi serve seguire le lezioni di un simile modulo? A raggiungere una laurea che presto o tardi arricchirà il mio curriculum. Ma siamo proprio sicuri che in questo settore i titoli valgano qualcosa? E veniamo qua alla seconda domanda che ci siamo posti all’inizio di questa riflessione e alla quale tenterò di dare una risposta tra qualche paragrafo.
Il settore del web design abbraccia tantissimi aspetti e settori, si va dall’usabilità all’accessibilità, dall’architettura dell’informazione alla User Experience, che sono solo alcuni degli aspetti più importanti alla base della progettazione di qualsiasi tipologia di sito e che vengono ancora prima dei fogli di stile, del markup html e dei linguaggi di programmazione.
Esistono diversi percorsi accademici che abbracciano alcuni degli argomenti che ci possono interessare ma come abbiamo visto al momento attuale manca un corso di laurea strutturato ad hoc.
Ci sono delle certificazioni in grado di riconoscere e attestare il mio livello di preparazione?
Un’altra delle domande più comuni è quella che riguarda le certificazioni informatiche o i titoli di studio in grado di riconoscere e attestare ufficialmente il nostro livello di preparazione. Esiste qualcosa del genere? Anche qui, ahimè, la risposta è purtroppo negativa.
Innanzitutto facciamo una prima distinzione perché esistono certificazioni e “certificazioni”. Quando si parla di certificazioni bisogna togliere dal mercato tutte quelle “pseudo certificazioni” rilasciate e create da aziende private (più o meno note) il cui unico valore è quello percepito dall’utente (dovuto alla notorietà dell’azienda che la rilascia). É bene dire che queste certificazioni non hanno nessun valore legale poiché non sono riconosciute da nessuno, si tratta di semplici fogli di carta stampati dalla ditta di turno. Come ho già scritto a qualcuno sul nostro forum mesi addietro, in realtà il loro valore legale è identico a quello che potrebbe avere una ipotetica YIW Certified, cioè zero!
Detto questo, si potrebbe parlare delle certificazioni, quelle vere, quelle riconosciute legalmente e che danno punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici, crediti formativi all’università, ecc. No, non sto parlando dell’ECDL (quella più conosciuta e commercializzata), ne esistono svariate per il settore dell’IT, basta per esempio guardare sul sito di Prometric o su quello di Pearson Vue, due dei leader mondiali che si occupano di certificazioni.
Il problema però qui è un altro, per il settore web design le certificazioni sono quasi del tutto inesistenti. Anzi, possiamo togliere quel “quasi”.
Le certificazioni che più si potrebbero avvicinare al mondo del web design sono le certificazioni Adobe. Tra le principali messe a disposizione da Adobe troviamo le ACE (Adobe Certified Expert) e le ACA (Adobe Certified Associate). Tralasciando le ACA che a parer mio trovo molto superficiali e create solo per un puro ritorno economico restano le ottime ACE.
Il problema però è che Adobe certifica il grado di preparazione sui propri applicativi, quindi troviamo una certificazione su Photoshop che non c’entra nulla con il web design, ma certifica unicamente la preparazione generale sull’applicativo il quale nasce più per il settore del fotoritocco che per la grafica web. Di conseguenza il programma di certificazione è pieno zeppo di argomenti che riguardano fotoritocco, manipolazione dell’immagine, luci, ombre, calibrazione dei colori per la stampa, ecc… tutti argomenti che nulla, o quasi, hanno a che fare con il web design.
La conclusione è dunque che al momento attuale non esiste nessun tipo di certificazione in grado di attestare le competenze di un web designer.
E quindi come posso dimostrare le mie competenze?
Fortunatamente in questo settore i nostri lavori parlano da soli, ci dicono subito se siamo dei bravi grafici, degli esperti sviluppatori, degli abili progettisti o altro.
Perché mai allora un datore di lavoro in cerca di uno sviluppatore o di un grafico web dovrebbe cercare eventuali certificazioni o titoli di studio presenti sul nostro curriculum? Ce n’è davvero bisogno?
In questo settore il vero curriculum è il nostro portfolio. Noi siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo o pensiamo di fare.
E allora come posso imparare? Devo emigrare?
I modi per imparare, formarsi e accrescere le proprie competenze fortunatamente ci sono senza la necessità di dover emigrare. Il problema è che bisogna però investire su se stessi per riuscirci. Come?
Se vogliamo migliorare le nostre conoscenze, le nostre capacità e di conseguenza il nostro ritorno economico, bisogna investire una certa cifra annua per la nostra formazione professionale. Che siano corsi/videocorsi organizzati da esperti del settore, libri, workshop, poco importa. La cosa veramente importante – se vogliamo davvero crescere – è capire che non si può diventare dei professionisti inventandosi web designer dopo aver letto un po’ di articoli e qualche guida qua e la su internet.
Non dobbiamo avere paura di investire su noi stessi, tutto ciò che spendiamo per migliorarci con il tempo ci viene restituito indietro moltiplicato per dieci, a volte anche per venti.
Ti racconto una mia piccola esperienza personale cercando di riassumerla in pochissime righe:
Molti anni addietro – ti parlo del 1996 per la precisione – con mio padre ho messo su un’attività commerciale molto redditizia nel settore ittico. Poco dopo la fine del millennio abbandonai quella attività nel fiore del suo splendore, contro il volere della mia famiglia, per qualcosa di ignoto ma che ardeva già da qualche anno dentro di me. La passione per l’informatica e il web. Con i risparmi messi da parte in quegli anni andai via di casa, mi trasferii in Piemonte a frequentare un corso che, tirando le somme, dieci anni fa mi costò circa cinquemila euro.
Quel corso mi ha cambiato la vita.
Formazione Web Design: E se non ho un capitale da investire?
Nel caso in cui tu non possieda un cent da investire sulla tua formazione, non temere, nulla è perduto.
La formazione da autodidatta
Oggi ci sono diversi modi per formarsi anche a costo zero. Come? Questo può essere fatto da autodidatta, con costi più bassi o in alcuni casi addirittura nulli.
Pro
Il web è un archivio eccellente, un pozzo in cui puoi attingere a pieni mani: tutorial, lezioni, forum, blog, se la lingua inglese per te non è un problema sono davvero tantissime le risorse a disposizione per formarti e rimanere costantemente aggiornato.
Contro
Tutto questo però richiede un tempo notevolmente maggiore per apprendere. Non ci sarà mai nessuno a correggere i tuoi errori o indicarti le migliori pratiche da seguire in determinati progetti. Imparerai costantemente dai tuoi errori che con il tempo saranno sempre di meno. E dovrai sbagliare tanto per imparare tanto.
Formazione Web Design: Lo stage aziendale
Un altro modo per imparare (quasi) a costo zero è quello di proporsi come stagista in aziende che ritieni degne di interesse.
Pro
Svolgere sei mesi di lavoro in una di queste aziende, anche se si tratta di lavoro non remunerato, può equivalere in termini di formazione a dieci anni di studio da autodidatta. Anche questo te lo dico per esperienza personale, durante quel corso di cui ti parlavo prima sono stato in stage in una delle migliori aziende che c’erano in quel periodo in Piemonte, a Novara. In un solo mese di stage ho imparato quello che da solo avrei imparato in circa cinque anni, grazie anche a tre colleghi preparatissimi che sono stati i miei mentori. Per non parlare poi delle opportunità di lavoro che ti si possono presentare se riesci a metterti in evidenza: per quanto mi riguarda alla fine del periodo di stage mi hanno fatto un’interessante offerta di lavoro sempre nella stessa azienda, dove – i docenti mi avevano avvisato prima – era quasi impossibile entrare. E infine non è da sottovalutare il fatto che, per chi studia, lo stage da diversi crediti formativi.
Contro
Per tutto il periodo dello stage non puoi contare su uno stipendio mensile, quindi devi avere in qualche modo una fonte di sostentamento esterna, che sia la famiglia o un altro lavoro (anche da freelance magari).
Perchè siamo sempre indietro? Ecco alcune domande che dovremmo porci tutti
Perché in Italia si trovano tanti (presunti) web designer che si ostinano ad impaginare i loro siti utilizzando ancora le tabelle quando questo metodo da più di un decennio è stato ritenuto non idoneo dal W3C?
Come pensa di competere sul mercato un web designer che lavora ancora oggi senza conoscere in modo approfondito l’utilizzo dei fogli di stile che sono la linfa vitale del web?
Perché Jeffrey Zeldman, Chris Coyier, Eric Meyer e molti altri utilizzano gli standard web raccomandati dal W3C già da più di un decennio mentre da noi ancora oggi si tengono corsi di web design dove insegnano a creare siti con le tabelle o con gli editor visuali?
Ecco, queste sono solo alcune delle domande che dovremmo continuarci a porci ininterrottamente fino a trovare una risposta esauriente. Questo significa essere almeno dieci anni indietro. E tutto poi finisce per riflettersi involontariamente su tantissime altre cose.
Il consiglio
Dedica TOT ore a settimana alla tua formazione, alla tua crescita professionale, segui ogni tanto un corso di aggiornamento/formazione, leggi almeno un libro al mese su argomenti che riguardano il tuo settore.
Ti riporto una piccola citazione che ho impresso nella mia mente diversi anni addietro: «Se nei prossimi dieci anni leggerai un libro al mese riguardante la tua attività, con quei centoventi libri diventerai uno dei più grandi esperti che esistano nel tuo campo.» (Jim Rohn).
Conclusione
Concludo questa riflessione con una semplice frase: ricorda che il tuo “domani” sta in quello che decidi di fare “oggi”.
Adesso sono curioso di conoscere il tuo pensiero in merito all’argomento trattato, e mi rivolgo anche e soprattutto a te che ancora non hai preso attivamente parte alle discussioni nate su YIW: esponiti, dicci che cosa ne pensi e raccontaci la tua esperienza!
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Diventare webdesigner: la formazione in Italia | Italian webdesign
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Formazione Web Design: come è possibile formarsi in Italia? | Your Inspiration Web | Giovanni Sferrazza
[...] Formazione Web Design: come è possibile formarsi in Italia? | Your Inspiration Web. [...]
Ottimo articolo, e grazie per l’informazione riguardo il corso all’università di Udine, sembra abbastanza interessante. L’ultimo articolo che avevo letto sull’argomento non includeva nessun corso universitario del genere e mi ero quasi rassegnato.
ciao bfred e benvenuto intanto su YIW!
Credo che al momento attuale unodei corsi di laurea che più si avvicina alla formazione della figura del web designer possa considerarsi proprio questo, ma ahimè, vedo che non è ancora così diffuso sul territorio.
Alla facoltà di Matematica di Catania a parte Informatica non c’è altro che può avvicinarsi ad un percorso più o meno simile. Comunque mai rassegnarsi anche quando il mondo accademico non ci viene incontro, oggi le opportunità non mancano, basta sapersi muovere nel modo giusto.
Ciao, bellissimo articolo! Sapresti indicarmi quache corso o facoltà universitaria che potrei fare per imparare l’usabilità sul web? cerco qualcosa nel trentino alto adige ma non saprei verso dove dirigermi. Secondo te questo http://portale.unitn.it/cogsci/portalpage.do?channelId=-12977&channel2Id=-48890&content_OID=236708&page=/jsp/editorial/editorial.jsp&programId=236710 sembra appropriato? nella mia città non si applicano queste linee quida sono una freelance giovanissima e nella mia regione ci sono più di 100 studi grafici, per emergere mi serve distinguermi dalla massa…in più è una mia passione…sarebbe fantastico integrarla nel lavoro!! :) grazie!
Ciao Valentina, benvenuta su YIW.
Il corso di laurea che hai indicato dovrebbe trattare qualcosa riguardo l’usabilità soprattutto nel modulo “Progettazione di interfacce grafiche“, potrebbe essere dunque una buona base di partenza. Ma penso che ci voglia anche molto altro.
Ti consiglio la lettura di qualche libro, la scorsa estate ne abbiamo segnalato uno – molto interessante e semplice da leggere – agli iscritti della nostra newsletter: Don’t make me think di Steve Krug, davvero un’ottima lettura per iniziarsi all’argomento.
Ogni anno inoltre ci sono diversi workshop in materia che valgono secondo me più del corso di laurea.
Non avere paura ad investire su te stessa, è la migliore scommessa che puoi fare soprattutto se senti la passione ardere dentro di te. Tutto sarà come un gioco.
Ciao Nando! ti ringrazio della tua risposta, stò già leggendo molti libri articoli e siti come questo :) ho anche fatto un corso di 9 mesi ma mi stò accorgendo (forse sbaglio) che quando mandi cv contano molto titoli di studi o certificazioni le tue capacità vere e proprie sono difficili da dimostrare sopratutto se non hai almeno 2 anni di esperienza nel settore poi non ti prendono sul serio se dici “autodidatta” è come se perdessi professionalità … Spero che l’investimento che farò oltre a una mia crescita personale porti anche a una strada professionale perchè almeno da mè in regione la gente non capisce l’importanza di un sito usabile, come possiamo “sensibilizzare” la società?
Mi trovo spesso a selezionare dei team di sviluppo per lo sviluppo di progetti più complessi e ti confesso che il curriculum è l’ultima cosa che guardo.
Il discorso ovviamente cambia e si fa più difficile se sei all’inizio della tua carriera lavorativa e quindi non hai (molti) lavori da mostrare, ma qui secondo me entra in gioco un’altra abilità, quella di creare dei progetti personali, come diceva Federica nel suo commento, con il solo scopo di arricchire il proprio portfolio. Se sei davvero brava non puoi non essere notata quando ti candidi e mostri i tuoi lavori.
L’investimento ti ripagherà sicuramente se sei una persona tenace e valida, su questo non nutrire nessun dubbio.
Riguardo il discorso della gente che non capisce l’importanza di un sito usabile purtroppo devo dirti che è un fenomeno che riguarda un po’ tutto il paese e non solo la tua regione. Ma anche in questo caso sta a noi e alle nostre abilità di vendita/comunicazione riuscire a trasmettere al cliente la differenza che ci sta dietro ad un sito realizzato con un budget di 2.000 euro e un’altro realizzato con budget di 200/300 euro.
Quando si lavora da freelance il web designer deve svolgere anche il ruolo dell’account (il venditore). Se non si hanno delle buone basi di vendita si può essere anche bravissimi ma si otterranno quasi sempre scarsi risultati. La vendita e il sapersi vendere sono alla base di qualsiasi tipo di lavoro. Tra le altre cose è quindi indispensabile che un web designer freelance sappia vendersi bene. L’esperienza, il proprio carattere personale e anche qui qualche corso di formazione in materia possono aiutare tantissimo.
Il 50% del successo di una qualsiasi attività è dato da una buona vendita. Comunque non demordere, sei ancora all’inizio mi pare di capire e pian piano, dai vari errori che farai, imparerai tantissimo. Fanne tesoro!
Giorno Nando! grazie, grazie ancora delle risposte! si sono giovanissima ho 21 anni fatti da un mese come appoggio ho mio fratello, libero professionista da molti anni. Sicuramente la determinazione non mi manca ;) ora come primo passo investirò il mio tempo nel mio portfolio, la partenza è il punto più difficile poi si va molto di passaparola! Grazie ancora continuerò a seguirvi :) ciao buon week
Buongiorno a te, Valentina. Ventuno anni, sei ancora nello splendore della gioventù ed hai tutto il tempo a disposizione per formarti.
Se puoi, e non ti costa enormi sacrifici, segui il corso che hai segnalato che può essere una buona base di partenza.
Ti faccio un grosso in bocca al lupo per questa tua carriera da web designer.
Ciao Nando, argomento tosto, non c’è che dire. Io farei una prima distinzione tra Italia e resto del mondo (USA in particolare) per il fatto che qui da noi il web designer e il web developer spesso si fondono in un’unica figura che deve coprire entrambi i ruoli ed avere tutte le competenze che le due professioni implicano; viceversa all’estero (sempre esempio USA) le due figure sono la maggior parte delle volte distinte e complementari. Questo aiuta i nostri alter ego d’oltre oceano nella scelta dei corsi di formazione, i designers possono trovare corsi più vicini all’arte e alla grafica, mentre i developers sceglieranno corsi più tecnici sui linguaggi e sullo sviluppo.
Personalmente ho formazione molto tecnica (sono ingegnere) ma sono da sempre appassionata di grafica e fotografia e questo mix di competenze mi permette di passare dal design allo sviluppo in modo abbastanza fluido.
Come hai suggerito tu, cerco di dedicare parte del mio tempo ad imparare nuove cose: il web è pieno di buoni suggerimenti in questo senso e se vedo un tutorial interessante (sia di design, sia di sviluppo) corro subito a provarlo e (in genere) a cercare di modificare il risultato secondo il mio gusto o le mie esigenze.
Un altro suggerimento che mi sento di dare è quello di seguire le proprie idee ed avere sempre almeno un progetto personale nel cassetto da sviluppare e “incasinare” a piacere per cercare nuove strade: senza la pressione del risultato veloce ed adatto al cliente è molto più facile esprimere la propria creatività e uscirne con qualcosa di nuovo.
Ciao Federica e grazie per essere intervenuta.
Io prima cercherei di definire bene la figura del web designer. Cosa intendiamo con il termine “web designer”? In genere questo termine viene utilizzato (anche oltre oceano) per indicare la figura che gestisce l’intero progetto web, cioè tradotto in italiano volgare: progettista web. E credo che sia indispensabile che la persona che svolge questo ruolo, soprattutto quando si lavora a progetti abbastanza grossi, debba possere delle conoscenze non solo di sviluppo e graphic design, ma anche di usabilità, user experience, accessibilità e quanto altro indispensabile per poter guidare le altre figure nel processo di sviluppo del progetto.
Anche in Italia, quando si lavora a progetti un po’ più consistenti, tutte le figure coinvolte sono ben distinte e complementari, altrimenti sarebbe impensabile ottenere certi risultati. Viceversa, si tende ad utilizzare figure “ibride” (ma questo credo anche all’estero) che svolgono più ruoli contemporaneamente quando si lavora su progetti di piccole realtà il cui budget a disposizione non permette altro.
Anche quando parliamo di web designer freelance, se si vuole uscire fuori dal giro dei piccoli progetti, il mio consiglio è quello di crearsi sempre una rete di collaboratori che permetta di realizzare lavori altrimenti irrealizzabili proprio perchè non si posseggono le giuste competenze. Il gruppo colma le lacune del singolo.
Questa è un’ottima cosa, uno dei problemi che si ripropone con più frequenza quando si lavora in team è quello dell’eterna lotta tra grafici e sviluppatori, soprattutto quando il grafico non ha nessuna competenza in ambito di markup html e fogli di stile e quindi non riesce a rendersi conto che certe scelte possono complicare enormemente la vita dello sviluppatore.
Questo è il segreto per restare sempre aggiornati :)
Ritagliarsi durante l’arco della giornata una o anche due ore per la propria formazione ci permette di sperimentare, di crescere e allargare le nostre competenze. Ogni articolo che leggiamo per intero sul web non fa altro che arricchire quel “bagaglio” personale che ci portiamo dietro, è come aggiungere un indumento in più nella nostra valigia :) E se mettiamo in pratica il contenuto dell’articolo, di indumenti ne avremmo aggiunti dieci in un colpo solo =)
Absolutily!
Mai restare senza un proprio progetto personale da sviluppare.
Ciao Nando, bell’articolo.
Anche io sul mio blog ho trattato questo argomento, mi permetto di mettere il link da implementare nell’articolo.
http://www.fmdesignblog.com/laurearsi-come-web-designer-in-italia-e-possibile.html
Buona giornata a tutti!
Ciao Francesco, grazie per la segnalazione ;)
Ciao Nando,
complimenti per l’articolo, apre le porte a migliaia di riflessioni sull’argomento.
Vorrei dire una cosa per quanto riguarda la formazione da autodidatta:
penso che prima di tutto dipenda da persona a persona, c’è chi ci mette dieci minuti per imparare un concetto, chi un’ora e chi un giorno….
Sarà che sono una persona molto fiera di sè (e testarda, visto che chiedo aiuto solo in casi estremi), ma penso che ad imparare da soli, a scontrarsi con i propri errori e a sbattersi la testa contro il muro per cercare di risolverli si guadagni molta più soddisfazione personale.
P.S.: Non sto demonizzando i corsi o gli stage, sia chiaro, è solo un mio punto di vista che ho voluto condividere ;)
P.P.S.: E poi se tutti ci affidassimo ai corsi, non nascerebbero progetti interessanti come YIW :D
P.P.P.S.: uhm….non credo esistano i ppps
E’ tutto :)
Ciao Tizionario!
Assolutamente d’accordo con questo tuo pensiero, molto dipende dalla predisposizione personale all’apprendimento, dal grado di coinvolgimento e dalla passione.
E sono d’accordo anche sul fatto che la soddisfazione personale non ha uguali quando si è riusciti a raggiungere un traguardo in piena autonomia. Però se devo perdere tre anni per riuscire a padroneggiare jQuery speriementando, sbagliando, e risbagliando, non è forse meglio investire qualcosina in un buon libro, o un buon workshop o un buon corso, che magari mi permette di risparmiare quei tre anni di tempo per raggiungere lo stesso livello?
Anche perchè consideriamo il fatto che nel web tre anni sono un gap enorme se vogliamo restare a passo con i tempi e non trovarci completamente fuori mercato.
Questo comunque non significa che dobbiamo frequentare un corso o un workshop per qualsiasi cosa che non conosciamo =)
Ci sono argomenti che si apprendono più o meno subito, semplicemente seguendo un buon tutorial letto sul web. E qui entra in gioco YIW =)
di mio posso dire che la formazione da autodidatta secondo me può essere solo un passo successivo a qualche cosa di più serio che c’è stato in precedenza. Senza una minima base che solo un professionista ti può dare attraverso corsi o simili, io personalemnte come autodidatta non ci avrei cavato un ragno dal buco :D.
L’autoformazione, secondo me è un modo per tenersi aggiornati e per rimanere al passo con i tempi, ma non un modo per imparare una professione fin nei minimi dettagli (io stesso ho ancora dei grossi buchi da chiudere, che solo un buon corso potrebbe riempire, e non qualche articolo reperito sul web o in libreria). Comunque bell’articolo Nando, anche stavolta un bel 10 :)
Ciao Cristiano, sottoscrivo tutto quello che hai detto.
L’auto-formazione nel nostro settore non deve mai mancare anche perchè ogni giorno ci sono delle novità, ma anche io credo che da sola non possa mai bastare a colmare tutto se si vogliono raggiungere ottimi risultati.
Spesso comunque si può velocizzare il proprio percorso di crescita anche con il confronto diretto con altri colleghi che svolgono la professione da più anni, quindi ben vengano barcamp, forum, blog e quant’altro possa stimolare l’interazione tra colleghi.
p.s. grazie per il bel 10.
Libri, libri, articoli, libri e articoli!
Ciao Kiko, i libri sono un’altra delle cose che non devono mai mancare nella formazione di un web designer. Con un investimento minimo si possono ottenere grandi risultati.
Ciao Nando, complimenti per l’articolo, l’argomento è bello tosto… :P
Riguardo le certificazioni, cosa ne pensi della IWA CWP (http://www.iwa.it/articolo/la-certificazione-iwa-cwp/)?
Fa anche lei parte delle “pseudo-certificazioni” o comunque ha una validità maggiore?
Ciao Matteo, si l’argomento è molto sentito, con sempre più frequenza riceviamo e-mail di utenti che chiedono quale possa essere il giusto percorso da seguire. E la risposta – come abbiamo visto – non è sempre così semplice e dipende da una miriade di fattori.
Riguardo la certificazione che hai segnalato ti dico subito che non si tratta affatto di una pseudo-certificazione, è una certificazione legalmente riconosciuta, almeno quella internazionale (la CIW), non conosco quella italiana con la sigla che hai riportato, forse fa parte sempre dello stesso pacchetto di certificazioni? O potrebbe essere qualcosa che tenta di emulare la CIW? Per queste delucidazioni prova a chiedere maggiori indicazioni direttamente a loro.
Se vai sui due siti che ho segnalato nell’articolo, Vue e Prometric, puoi trovare sotto la sezione IT, la certificazione CIW.
Cosa ne penso, la certificazione in se non sarebbe affatto male, l’unico “problema” è dovuto al fatto che essendo rilasciata da un’associazione indipendente ha avuto (e continua ad avere) pochissima visibilità e paradossalmente il valore percepito dagli utenti/aziende è quasi nullo al contrario di pseudo-certificazioni con molta più visibilità ma senza nessun valore legale. Questo purtroppo è il paradosso del nostro mercato.
Se proprio vuoi prendere una certificazione io ti consiglierei la CIW, metteresti nel curriculum qualcosa che – a prescindere dal valore percepito – ha comunque un reale riscontro.
Ciao,
io come partenza mi sono laureato in Comunicazione Digitale presso l’università Statale di Milano.
Credo che unito a qualche corso FSE (a ad un diploma in informatica), sia stato un ottimo punto di partenza.
Un’infarinatura che spazia dalla programmazione Server, Reti, Sistemi operativi, alla comunicazione visiva, l’informatica applicata ai vari media, L’interazione uomo macchina, la filosofia del linguaggio, il diritto, la sicurezza… insomma, c’era un po’ di tutto.
Ecco, mancava il SEO ma io ho finito nel 2007 e se ne parlava ancora poco nelle accademie, magari oggi qualcosa è cambiato…
Ma oltre al SEO non credi che mancavano altri argomenti importanti come potrebbero essere l’User Experience, l’accessibilità, l’usabilità, la semantica?
Comunque anche questo è sicuramente da considerare un buon punto di partenza.
uhm… mi sentirei di dirti no, ovvero, questi argomenti in effetti ho dovuto associarli al mio cv scegliendo fra gli esami facoltativi, però erano tutti presenti.
Certo, anche questo corso è solo un punto di partenza, probabilmente 4/5 anni di agenzia web sono stati molto più utili sul pratico anche se sul posto di lavoro si tende a sviluppare solo una parte delle conoscenze che servono ad un professionista completo…
Forse la cosa migliore è formarsi e poi, tempo permettendo, continuare a lavorare in agenzia e allo stesso tempo come freelance per un po’ di anni…
Assolutamente d’accordo! Gli argomenti affrontati in un corso accademico generalmente tendono ad essere per lo più teorici, definizioni e concetti da imparare a memoria per sostenere l’esame di turno e dopo poco tempo ritrovarsi con l’aver dimenticato buona parte delle nozioni perchè mai applicate (o viste applicare) concretamente nel mondo reale.
Mi trovi assolutamente d’accordo! Lo studio dovrebbe sempre essere accompagnato da tanta pratica.
Ri-ciao Nando, intervengo ancora per un breve commento al tuo commento.
Tu scrivi: “Io prima cercherei di definire bene la figura del web designer …” sono d’accordo con te, se il web designer è chi gestisce il progetto deve avere le competenze che hai elencato ed anche essere in grado di gestire un gruppo di persone con competenze specifiche. Ma qui parliamo di web agencies e progetti abbastanza grandi (come hai precisato anche tu).
Ma questo ci riporta alla questione della formazione: un percorso di studi per web designer come lo abbiamo definito qui sopra non c’è.
Rimanendo nel “piccolo”, ancora ti dò piena ragione sull’opportunità di crearsi una rete di contatti con competenze complementari, personalmente ci sto lavorando e credo molto nell’unione che fa la forza.
Anche qui però essere un po’ “ibridi” aiuta a scegliersi i migliori compagni di avventura, perchè permette di avere un maggior occhio critico sulle competenze degli altri (senza arrivare all’eccesso di essere tuttologi naturalmente!)
Bell’argomento e buoni spunti di discussione, grazie.
Federica, credo che che questa sia una di quelle cose che molti sottovalutano pensando di poter fare tutto da soli ma che invece fa la differenza.
Anche qui mi trovi perfettamente d’accordo. Il web designer deve essere “ibrido” altrimenti diventa molto difficoltoso per lui riuscire a coordinare e interagire bene con tutte le figure coinvolte in un progetto più grande.
Grazie a te per essere intervenuta ed aver contribuito ad arricchire questo articolo con il tuo intervento. A presto
Io mi sono ritrovato ad essere tra quelli che è partito senza poter investire.. ho cominciato tutto con un corso regionale di web master, trovato quasi per caso in un momento in cui ero in cerca, pensando al fatto che forse un corso mi potrebbe aiutare… da li ho scoperto il mondo e ho capito che è quello che più mi piace fare, ma ahimè: mi trovavo quasi solo, senza poter investire, così la mia voglia e passione mi ha aiutato a formarmi da solo, da autodidatta, anche perchè il corso regionale mi ha aiutato ben poco a livello tecnico, ma mi ha dato l’incipit giusto, facendomi fare anche uno stage aziendale che mi ha aiutato ad entrare nel mondo professionale, a farmi conoscere e a fare conoscere le mie capacità.
Così come hai detto, per chi non ha grosse possibilità, l’auto formazione è la via quasi obbligata, anche se molto più complicato: bisogna essere cocciuti nel seguire la strada che si vuole intraprendere, credere in quello che si fa e in quello che si può fare, non abbattersi alle prime critiche di chi ti dice che lavorerai sempre per la gloria senza guadagnare (il motivo è scritto alla fine di questo commento), aggiornarsi, leggere, girare per il web, praticare, fare esperienza, sbagliare (tanto), trovare soluzione a tutto (da soli, senza aver bisogno di aiuti), avere mente aperta e soprattutto avere tanta pazienza.
Non appena si riesce ad avere un minimo contatto o collaborazione con persone del mestiere, farne tesoro (senza pretendere subito stipendio o larghi guadagni), perchè quello è l’avvio giusto per fare esperienza professionalmente, concretizzando e migliorando l’autoformazione, senza avere paura che all’inizio non si è bravi o competenti.
Questo è secondo me il percorso giusto per chi, come me, non ha grosse di possibilità di affidarsi subito a corsi professionali o altro e vuole formarsi da solo (che non è impossibile).
Per finire, viviamo pure in un paese dove la cultura su questo lavoro è pressocchè nullo, quindi le difficoltà aumentano, ma come ho detto prima… niente paura, coltivare e con il tempo si semina tutto e anche più, basta crederci e avere tanta pazienza. C’è sempre da imparare e ci sarà sempre da sbagliare, ma dicevano: “sbagliando si impara!”
Antonio, condivido buona parte del tuo intervento. Tutto quello che dici è vero, ma bisogna anche avere la giusta predisposizione oltre ad essere cocciuti.
Adesso però pensa solo per un istante se nel mondo tutti i corsi professionali, workshop e libri sul web design in generale fossero disponibili per i prossimi cinque anni gratuitamente e rispondi a queste due domande:
1. Ne frequenteresti (leggeresti) alcuni nel corso di questi cinque anni?
2. Pensi che la tua preparazione allo scedere dei 5 anni potrebbe essere la stessa anche senza aver frequentato (letto) nulla?
1. Se sarebbero disponibili gratuitamente, qualcuno si;
2. No, seguendo anche qualcosa di quello che hai citato, si riesce sempre ad aumentare la propria preparazione, se sono di qualità. (se ho capito la domanda).
Comunque sia, si sono d’accordo con quello che hai scritto ed era quello che volevo fare intendere nel mio precedente commento… se uno è capace di fare ciò che ho scritto, si può riuscire ad avere una buona auto formazione… è chiaro che se si riesce a frequentare dei corsi, oppure essere seguiti da gente del settore è molto meglio.
Perché nessuno ha ancora citato il corso do Media Design allo IED di Milano? Sembra un ottimo corso, sia a livello didattico che per le possibilità lavorative che offre.
Ciao Umberto, non conosco il piano di studi del corso che hai citato. Puoi fornire qualche link in cui è possibile leggerne il percordo didattico?
Basta una ricerca sul sito ufficiale…
http://www.ied.it/milano/scuola-arti-visive/corsi-triennali/media-design/VBA1035I
Ma non c’è indicato nessun piano di studio
Ci sono i pulsanti “Descrizione”, “Insegnamenti” e “Docenti”…………………..
Se poi si compila il form su “Richiedi informazioni” ti danno il PDF con il dettaglio.
complimenti, bell’articolo davvero…mi ha “scosso” notevolmente devo dire.. son il primo critico di me stesso e mai contento, vorrei sempre il meglio da me..e la strada è ancora lunga. Purtroppo nella mia zona (ma penso in molte altre) mi tocca leggere ricerche di profili del tipo: cercasi web designer creativo cono conoscenze su: php, asp, mysql, html5, flash javascript, creative suite.
Poi ti rendi conto che hai un contratto di 2 mesi nemmeno a 1000 euro… questo è l’altro nostro danno.. poca possibilità e continuità a chi lavora. A chi è all’inizio poca “fiducia”..si cerca sempre il tutto e subito..oppure i famosi ventenni con 10 anni di esperienza nel settore come recitava un’annuncio. Son dell’idea che per un buon lavoro ci debba per forza essere una figura preparata sul lato del linguaggio e una sul lato della comunicazione. Penso sia difficile trovarne una che sia l’una e l’altro..sarò ripetitivo e pessimista ma la penso così. Trovo inoltre ci sia anche maggior rispetto per le altre figure no?
concludo dicendo: studio, costanza ed applicazione. Non c’è altra soluzione.
Ciao Ale, mi fa piacere leggere che in qualche modo l’articolo ti abbia “scosso”… tra l’altro mi trovi d’accordo su tanti punti che hai espresso. L’universo web design è formato da tantissimi “pianeti” diversi, sarebbe impossibile oltre che presuntuoso pensare di riuscire ad essere esperti in ognuno di questi mondi.
Concludo citandoti:
Grazie per essere intervenuto e a presto!
…NON si può diventare dei professionisti inventandosi web designer dopo aver letto un po’ di articoli e qualche guida qua e la su internet…
la condividerò all’infinito!!!!
Fantastica frase!! Me la metto pure su skype va…
Shaaaaaaareeeeeeeee!!!!!!!!!
Aggiungerei pure che non si diventa professionisti delegando ad altri (me) i lavori spacciati per propri….siete d’accordo?
Mi trovi pienamente d’accordo, Andrea. “Reddite quae sunt Caesaris Caesari…“
“Noi siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo o pensiamo di fare”
“Ricorda che il tuo “domani” sta in quello che decidi di fare “oggi”.”
Condivido pienamente! Bellissimo articolo.
Se penso che due anni fà , più o meno in questo periodo nel cuore della notte ,facevo i salti di gioia perchè ero riuscita a scrivere un pò di codice html e vedere apparire “come per miracolo” forme ,colori e immagini sullo schermo del mio pc… e adesso non vedo l’ora di consegnare il mio terzo sito.
Sono partita dalla mia passione per la Grafica , ho fatto liceo artistico indirizzo comunicazione visiva e poi Accademia di belle arti ma a quei tempi non sapevo che sarei diventata appasionata di web design.
Poi o girovagato e fatto milioni di cose…ma alla fine sono tornata dove più mi piace stare vicino all’arte .
Chi mi ha insegnato tutto è una persona speciale, una amica, una web designer professionista che reputo veramente brava .Tuttora mi segue e mi aiuta a cresere in questo settore.
Ho fatto anche uno stage presso un agenzia Web e confermo che non c’è nulla di più valido ,per imparare questo mestiere e tanti altri ,come mettersi all’opera e confrontarsi…è come un “quantum jump”!
Comunque grazie per questo articolo e tanti altri, mi siete di grande aiuto. Trovo molto piacevole seguirvi.
Ciao diletta, intanto benvenuta su YIW, mi pare che questa sia la prima volta che scrivi.
Grazie per i complimenti… che dirti, nel tuo commento hai citato esattamente le due frasi che più mi piacciono dell’intero articolo, che strana coincidenza…
Hai anche trovato il termine azzeccatissimo per esprimere il concetto con due parole: quantum jump. Sono io che ti faccio i complimenti!
Grazie per essere intervenuta e a presto.
Mah, è corretto dire che solo dai libri e articoli non ti formi? La mia esperienza, universitaria e non, mi dice esattamente il contrario. Evidentemente accanto alla lettura devi aggiungere tanta, ma proprio tanta sperimentazione.
Oggi però il web ti offre davvero moltissimi contenuti, anche e soprattutto multimediali, che possono benissimo sostituire i classici insegnanti in carne e ossa.
Secondo me il punto è l’autorevolezza del tuo insegnante. Io ho avuto la fortuna di conoscerne di eccezionale valore, gente che con quei piccoli appunti e consigli faceva più e meglio di libri e articoli. Ma la maggior parte dei professori che mi è capitato di conoscere e frequentare non mi ha dato tanto più rispetto alla lettura di un buon libro.
Anche i libri e gli articoli vanno selezionati con cura. L’ultima volta che ho discusso di questo argomento con un ricercatore universitario mi sono sentito rispondere: quando preparo le lezioni dove credi che traggo spunto?
Kiko, non ho mai detto che solo da libri e articoli non ci si possa formare, anzi, nell’articolo mi pare di averlo anche consigliato evidenziando quelli che – secondo me – sono i “pro” e i “contro” a cui si va incontro.
Sei d’accordo sugli aspetti che ho segnalato su questo tipo di formazione?
Assolutamente si! Un docente ben preparato in materia può trasmetterti in poco tempo – rispetto a quello che richiederebbe un apprendimento da autodidatta – una “fetta” della sua conoscenza che ha ampliato sempre più con il tempo, l’esperienza e con i tanti errori commessi durante il tragitto che ha percorso.
Un articolo degno di nota. Particolarmente interessante e che analizza alla perfezione le problematiche del nostro mondo lavorativo e formativo.
Per quanto mi riguarda io studio a Ferrara, al CDL di Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale. Diciamo che il corso non è azzeccato al 100% per webdesign, perchè trattando di audiovisivo, spazia molto nel campo dei film. Ma posso dire che dà ottime basi per quanto riguarda la fotografia, XML, sistemi FAD, accessibilità e produzione di interfacce grafiche, fotografia, video e fotoritocco.
Tutto ovviamente molto base, quindi se dietro non c’è la volontà ad approfondire gli argomenti fai veramente poco.
La strada dell’autodidatta, se uno non ha mezzi e soprattutto disponibilità economiche da investire, resta sempre la migliore, ma ci vuole una dose di determinazione e convinzione molto alta.
Io ho una miriade di manuali, provo e riprovo fino a quando non riesco. Ho iniziato un anno fa a fare siti, e posso dire di aver fatto dei miglioramenti notevoli, anche per quanto riguarda la velocità di realizzazione.
Quindi studiate studiate studiateee XD
Ciao Caluk, condivido pienamente quanto hai scritto. Il corso di laurea che stai seguendo ti permette di avere sicuramente delle buoni basi di partenza.
Non fermarti mai, e come concludi tu: studiare, studiare e studiare! =)
Ti faccio un grosso in bocca al lupo.
Ciao a tutti, complimenti per l’articolo.
Da un paio d’anni mi sto interessando alla creazione di siti, dal design al codice ai cms ecc ecc. Naturalmente mi piacerebbe molto trovare lavoro in questo campo per riuscire a imparare bene, ma ahimè ho un’eta (forse) troppo avanzata per sperare di entrare nel giro. Cerco di non mollare anche se il tempo è molto poco; penso a nuovi siti da mettere in piedi, mi tengo aggiornato leggendo articoli e libri, anche in inglese cosa che un paio di anni fa non l’avrei mai pensato di riuscire.
Penso che un autodidatta per essere un bravo web-designer debba avere quella marcia in più e quella sensibilità che non tutti hanno. Senza avere degli studi di base alle spalle è difficile lavorare bene, o quanto meno aver acquisito da persone competenti delle nozioni di base che fanno la differenza tra un autodidatta e persona che lavora nel settore.
Per quel che riguarda la didattica in italia siamo messi male, ho cercato corsi serali di diploma, diplomi di laurea breve a costi accessibili ma non ho trovato niente, ho ripiegato su un corso a pagamento dove mi verrà rilasciato il pezzo di carta di nullo-valore però va bene così, spero solo che il docente sia bravo e aggiornato, l’investimento non è astronomico, ma neanche pizza e fichi.
miao
Ciao xma, questo lavoro non ha età, quindi non porti questo limite. Gli unici limiti che abbiamo sono solo quelli che noi pensiamo di avere. =)
Non ha tanta importanza il “pezzo di carta” in questo settore, come diceva prima kiko, se il docente è una persona valida può darti davvero tanto a prescindere dal corso frequentato.
Un grosso in bocca al lupo.
Grande Nando. Nel 2003 frequentai un corso di web designer di tipo FSE. Le infarinature dopo tante ore di corse ci sono state ma la voglia di crescere personale mia era troppo forte. In quel corso avevano accennato ai CSS ma lavorando su tabelle e strutture non conformi ai w3c. Nel tempo ho compreso che la mia crescita professionale era e dipendeva anche se non mi piaceva studiare tanto nel comprare libri e documentarmi e studiarmeli da solo. La gente attorno a me restava meravigliata nel vedermi comprare dei bei mattoni di libri di minimo 300 pag ad un max di 1000 e oltre. Il fatto che in Italia siamo indietro di 10 anni se posso dirlo è poco anche 15 anni. Il risultato è che oggi vedo i CSS come unica fonte per sviluppare un sito per me le tabelle non esistono e certe volte spiego in parole povere la potenzialità di questo strumento rispetto al tradizionale html. Una cosa che mi vanterò sempre è che una azienda di telefonia italiana nel sito non usava i CSS e io già ero a cavallo.
Buon lavoro a te buona serata
Complimenti Andrea per la determinazione che traspare da ogni sillaba del tuo commento.
Non fermarti mai, continua sempre su questa strada, l’errore più grande che possiamo commettere è quello di pensare che siamo “arrivati”.
Grazie e un grosso in bocca al lupo anche a te.
I corsi di formazione sono inutili.
Grazie Michele per aver detto la tua.
Ti confesso che il tuo “Adesso sono curioso di conoscere il tuo pensiero” e invitante, anche quando hai 52 commenti davanti ti viene lo stesso voglia di scrivere.
Ti dirò, il tuo articolo lo ho iniziato a leggere per informarmi sulla formazione, quando l’ho finito di leggere però mi sono accorto che non mi aveva detto niente che non sapesse già… EPPURE mi brillano ancora gli occhi…
Questo articolo da Esperanza! Ti accende dentro! Sarà la tua piccola storia di vita che spinge a dire “c’è la posso fare anch’io”
Io sono un Autodidatta e devo dire che per me è dura, tutti i “è solo una perdita di tempo” o “pensa a fare un lavoro vero” o semplicemente “è una minXXXata ” che mi sono mangiato, il tempo spesso a studiare fino a tardi, cercando tra i forum e i blog, le delusioni o le fregature presse sia dalle agenzie sia dai clienti, l’autoconvicersi dicendo “me la caverò come proprio come sempre ho fatto: con le gambe ammortizzando il botto” … è una grande palmata nella schiena… è una spinta a andare avanti e provarci ancora, imparare ancora dagli errori.
Grazie…
ciao victor e benvenuto su YIW!
hai fatto bene a dire la tua, non deve essere il numero dei commenti a limitare l’espressione del tuo pensiero. ogni volta che senti di dire qualcosa: fallo e basta, senza pensarci troppo, come hai fatto adesso. anche il semplice fatto di scambiare due commenti all’interno di una community tematica contribuisce ad arricchire il nostro bagaglio.
mi fa piacere leggere che le mie parole in qualche modo abbiano contribuito a darti la carica e la voglia di andare avanti. il segreto del “successo” – in qualsiasi settore – sta proprio qui, nella determinazione con la quale affronti il percorso che hai scelto. non smettere mai di crederci!
Direi bel post.
Concordo sul fatto che di fatto le lauree che abbiamo in Italia – tolte le solite eccezioni – siano molto teoriche ed il numero di esami attinenti al mondo web (inteso come web designer e web developer, ma anche ad altre figure professionali) siano davvero poche.
Questo non toglie però che uno studente, con un minimo di accortezza, possa scegliersi una serie di esami a scelta e provare a crearsi il suo personale piano di studi già specializzato in quell’ambito.
Io l’ho fatto con la programmazione (ho lavorato e lavoro anche da web developer) e qualcosa l’ho ottenuto ma anche in generale sono convinto che lo scopo dell’Università non sia (solamente) insegnare un mestiere (vedi post). L’Università fornisce le basi per poi far da soli e, di tanto in tanto, anche qualcosa di pratico e riciclabile nel mondo del lavoro. Stop.
Concordo al 100% sulle tematiche dell’Università: a meno di professori che tengono a mantenersi aggiornati, concetti e materie come quelli citati spesso non vengono trattati. Accessibilità, usabilità, UX, UI, … sono cose che ormai esistono da anni per non dire decenni, ma per esperienza vengono solo trattati superficialmente. Se e quando vengono trattai, ovviamente.
Triste dirlo ma è vero che molte cose le si imparano (più facilmente) in azienda che in Università, eppure la formazione accumulata aiuta parecchio nel modo con cui si affrontano e risolvono i problemi. Ossia conta almeno quanto l’esperienza concreta accumulata durante eventuali stage, pur importanti ai fini di imparare qualcosa di utile, qualcosa con cui pagarsi la pagnotta.
Vero anche il discorso sulle certificazioni professionali, utili ma che spesso tendono più a formare una persona su determinati programmi che non sull'”arte” in sè. Però non sono un male, anche se non suppliscono certo a carenze formative di altro tipo. Spesso sono impiegate come spartiacque per selezionare o meno un candidato per un posto (come determinate lauree o altri titoli accademici e professionali).
Ciao & gran bel post!
JP
grazie per aver espresso il tuo parere jp, vedo che abbiamo un pensiero simile su molti degli aspetti trattati.
ps. scusa per l’immenso ritardo della risposta ma mi erano sfuggite queste ultime.
Ciao Francesco
Ciao Nando,
complimenti per il post.
Sono capitata per caso su questo sito e ora è diventata la mia “bibbia”
Semplicemente fantastico!!!
Grazie per tutto il lavoro che fate e le risorse che condividete
ciao chiara, benvenuta su YIW!
addirittura la tua “bibbia”… che dire, ne siamo davvero onorati. e a presto allora.
Ciao Nando, complimenti.
Sono d’accordo su quello che hai scritto ed ahimè è una triste realtà. Ti parlo da studente universitario di Informatica e ti posso confermare che non esiste un corso o un docente che ti possa insegnare veramente il mestiere…
Io ho intrapreso la via dell’autodidatta, e ad esempio a lezione quando mi vengono proposte alcune cose, mi salgono i brividi su per la schiena e mi viene voglia di tapparmi le orecchie.. (vedi layout fatti con tabelle).
Come dici tu, io credo che con uno stage e un pò di fortuna si apre un mondo.
Complimenti ancora.
Ciao Daniele, grazie per i complimenti e per aver condiviso con noi la tua esperienza.
P.S. Non fare caso al fatto che sto rispondendo con quasi due anni di ritardo :)
ho letto tutto l’articolo e devo essere sincera ora che sò che avere una laurea in web design è impossibile mi sono depressa molto T.T ho visto alcuni esempi che hai fatto e ti ringrazio anche se purtroppo non sono quello che una persona appassionata di questo vorrebbe…vorrei fartiuna domanda perchè chi come me esce dalla scuola superiore e vuole buttarsi vede migliaia di corsi tipo di un anno e questa cosa lo/ci spaventa. La comix ha messo a disposizione il corso di un anno proprio in web designer, volevo chiederti da esperto è una vera manna? o solo come hai detto tu uno stage che ti rilascia un unitile pezzo di certa T.T?
quand’è che parte questo corso???..mi dai qualche info?
Ciao Roberta non conosco il corso di cui parli quindi non posso esprimere un parere in merito.
Ciao ragazzi,
vi segnalo questo corso interessante su come creare un sito web da zero!
E’ in zona Milano, è questo weekend!
Prezzo scontato per Studenti e Disoccupati!
Argomenti:
– Da dove si parte? L’idea;
– Che struttura scegliere? Il Progetto;
– Hosting e domini, ftp e www;
– Grafica e layout;
– Html, php e programmazione;
– Si va online! La promozione e la popolarità;
– Social Network e la vita dei siti Web.
info:
tel. 328.8161577
http://www.oknetworkweb.com/corsi/corso-come-creare-un-sito-web/
Ecco, i corsi come questo – pubblicizzato da Alberto – che ti promettono di diventare web designer in un weekend sono proprio quelli che sconsiglio altamente.
Ciao Nando la passione per il web in me è sempre accesa anche se ho smesso di farlo per causa maggiore sto cercando di ritornare sui miei passi. Mi piace un sacco XHTML e CSS e imparare cose nuove e anche linguaggi.
Cosa posso dire se mi fanno un prelievo del sangue vedono pure tutte le stringhe che scrivo di codice.
Anche se per ora è solo un sogno lo inseguo perchè non ho paura che questo sogno diventi realtà.
Ciao e buon lavoro a tutto lo staff
Ciao Nando. Trovo molto interessante l’articolo. Soprattutto per un ragazzo come me che sta facendo ancora le superiori e si vuole immergere nel mondo del web designer, questa scintilla è scattata appena ho iniziato la specializzazione di informatica delle superiori(anche se con basi molto ma molto scarse) e sta proseguendo ora grazie allo stage che sto facendo in questa azienda che non c’entra niente con l’informatica ma che mi ha chiesto di farle due siti web alternativi al loro sito principale per pubblicizzare prodotti specifici(in pratica delle vetrine). Partendo dal fatto che io pur avendo scarsissime basi sto iniziando a imparare solo ora l’html, css, javascript facendomi aiutare da dei layout e schemi che trovi in giro per internet(eh lo so non sarà il massimo ma ho poco tempo in stage per impararmi tutta la programmazione) penso che questo stage sia importante per vedere com’è il mondo lavorativo ma praticamente nullo per quanto riguarda la mia formazione riguardo a questo argomento..Dato che il mio sogno è saper fare tutto senza l’aiuto di nessun ‘supporto’ e dato che sono giovane (faccio la 4° superiore ancora e quindi di tempo ne ho) Cosa mi consiglieresti di fare, come posso iniziare ad approcciarmi a questo mondo dato che le basi scolastiche sono pressoché nulle? Grazie ancora
Questo articolo, rispetto ad altri, mi ha colpito particolarmente… Perchè…?
Semplice, rispecchia, quello che sento, quello che provo, quello che vedo.
Non ho un cent se non lavorassi in un settore che non darà mai sbocchi professionali nel webdesign.
Vorrei essere un web design e nonostante legga, legga e rilegga, ho delle lacune col codice, che non so dove mettere la faccia.
Come grafico me la cavo, ma ho uno style un pò retrò, diciamo che si sofferma ai famosi 10 anni.
Voglio migliorarmi, voglio diventare il numero uno in questo settore.
Grazie Nando…
Ciao..ho letto tutto e mi sembra interessante.Il mio problema è uno.Ho paura di trovarmi con le tasche vuote!Insomma,ho passione per l’arte e la grafica mi piace,ma non sono proprio un genio,anzi…Sono una ragazza che va al Turistico.Dicono che in italia offra lavoro,è un’istituto tecnico con la quale dopo sarei andata a lingue orientali.Ok.Ma avevo intenzione di trasferirmi all’artistico..E fare Grafica al terzo anno..solo che dovrei fare già viaggi..Penso che sia buona questa scuola per intraprendere l’accademia di graphic designer.Ne ho vista una a Firenze se non sbaglio,anche se io sono Siciliana….. Dopo vorrei specializzzarmi in web designer.
Penso che questo percorso sia giusto..ma ho paura…e il mio problema è che :viaggiare su e giu per l’italia OK..ma uscire fuori dall’italia non se ne parla proprio…avrei troppa nostalgia..
Ciao,
per formarsi servono passione, smanettamento, sicuramente un corso di web design.
Una laurea? può darsi, ma in un campo in evoluzione come il web, se hai la laurea e non ti aggiorni, ha chiuso.
Dove vivo io, negli annunci chi chiede la Laurea in Tecnologie web e non l’esperienza, non sa di cosa sta parlando.
Probabile abbia idee confuse.
AGGIORNARSI, AGGIORNARSI, AGGIORNARSI anche se ogni tanto rompe veramente le balls!!!
Enrico Tamburini
Salve a tutti, se è possibile volevo chiedere informazioni riguardo ad una questione, ossia quella del riconoscimento o certificazione, mi spiego meglio: Sto per affrontare il precorso di studi della Dieffe, una società regionale certificata da ministero del lavoro e dell’istruzione, e riconosciuta a livello europeo, ora vorrei capire cosa si intende riconosciuta a livello europeo, potete aiutarmi?
P.S. Io lavoro gia da 8 anni in un settore che nulla centra con il web degni, ma è una passione che voglio far divenire Professione, quindi voglio capire come e cosa viene certificato da questi corsi ( che sono di 600 ore divise 300/300 fra corso e stage con esame finale)
Ciao, hai seguito quel corso? Come ti sei trovato? Stavo pensando di farlo anche io, e la tua opinione sarebbe preziosa!
Grazie in anticipo!
Ottimo articolo, sviluppa più punti di vista in modo analitico e completo.
Ciao , ho letto con attenzione il tuo articolo, io a settembre inizio un corso di multimedia web designer presso la mia città con durata triennale costituito da un biennio e uno di specializzazione in social media marketing. Alla fine del corso mi consegnano un diploma di secondo livello, la mia paura è , dopo aver investito tempo e denaro in questo, non vorrei ritrovarmi a casa, quindi volevo chiedere questa figura è veramente ricercata in italia?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta :)
Ciao Antony, la figura del Social Media Manager è tra le più richieste oggi in ambito digitale e non solo in Italia. Piuttosto i dubbi ce li avrei sulla qualità del corso, che non conoscendolo non mi permetto di giudicare. L’esperienza e la preparazione reale dei docenti è quella che alla fine fa la differenza tra un corso e l’altro.
Ti consiglierei di seguire di pari passo al corso anche una formazione online attraverso blog e gruppi/forum di settore, soprattutto in lingua inglese se non hai problemi con la lingua.
In Italia conosco questo ottimo gruppo Facebook sull’argomento.
Ciao Nando,
la domanda che mi pongo è un’altra :-)
Se realizzo siti web e lo faccio con partita iva, ma non ho alcun attestato che certifichi questa mia professionalità, posso svolgerla ugualmente?
Oppure bisogna fornirsi di qualche documento burocratico?
Forse l’esempio è stupido, ma può essere inteso come “un dentista che non ha laurea”?
Grazie in anticipo ;-)