Errori da freelancer: alcuni consigli per lavorare meglio
Scegliere di lavorare come freelance comporta, questo è ovvio, tutta una serie di vantaggi e svantaggi con cui ognuno di noi deve in qualche modo relazionarsi. Da una parte la tanto agognata libertà professionale e la voglia di autogestire la propria professionalità, dall’altra l’insicurezza economica (perlomeno nei primi tempi), le difficoltà di gestione burocratica (come stilare un buon preventivo? Quale tipo di contratto utilizzare?) e organizzativa (come trovare i primi clienti? Su quanti progetti posso lavorare contemporaneamente?).
In realtà, tolte le difficoltà iniziali dettate perlopiù dall’inesperienza, il freelancing offre più opportunità che vincoli e ostacoli, sempre che si sappia reagire in modo appropriato e positivo alle varie problematiche che via via si presenteranno, e si riesca ad evitare quei piccoli errori tipici di chi lavora in libertà e deve rendere conto solo a se stesso delle proprie scelte e azioni.
Di quali errori sto parlando? Vediamoli insieme.
Prendere il proprio lavoro alla leggera
Il passaggio da dipendente a lavoratore autonomo è sempre molto entusiasmante e il primo errore che può capitare di commettere, quasi sempre inconsciamente, è quello di prendersela troppo comoda: finalmente possiamo annullare l’odiosa sveglia delle sette del mattino, e prenderci una pausa decente per il pranzo, e magari dopo il pranzo riposare un’oretta…per poi ritrovarsi con una marea di lavoro accumulato da sbrigare e decine di scadenze non rispettate.
Essere freelance non significa non avere un capo, ma essere capo di te stesso e dipendente di ogni tuo singolo cliente, a cui devi la massima professionalità e dedizione. Il mio consiglio è quello di darti fin da subito delle regole da rispettare circa orari, pause e organizzazione del lavoro. Considera che, a differenza di quando lavoravi come dipendente, dovrai ritagliare del tempo anche per elaborare delle strategie di vendita, per contattare potenziali clienti, per aggiornare il tuo portfolio e chi più ne ha più ne metta…un lavoratore autonomo non può permettersi il lusso di sedersi sugli allori! Prima di rilassarsi c’e’ ancora molto lavoro da fare.
I miei consigli:
1- Elimina le distrazioni: se tu fossi dipendente in orario di lavoro non potresti ricevere telefonate dal tuo migliore amico o parlare liberamente su skype (certo, come no..) o perdere ore e ore saltellando da un blog sul web design all’altro.. tutte queste distrazioni ti fanno solo perdere tempo e concentrazione, rendendo impossibile portare a termine un progetto. Stabilisci dei momenti precisi per controllare la posta elettronica, togli la suoneria al cellulare e chiudi i social network.
2- Compra un’agenda in cui contrassegnare, quotidianamente (per una maggiore organizzazione puoi gestire anche le varie ore del giorno) le attività da svolgere, ordinando le stesse per priorità.
3- Lascia alla fine della giornata le attività più leggere come backup, aggiornamenti e risposte alle e-mail. Queste attività richiedono un minor dispendio di energia e meno concentrazione rispetto a quelle principali.
Non concedersi tempo
D’altro canto anche massacrarsi con ore e ore di lavoro non ha alcun senso: inutile darsi all’attività autonoma da casa se poi non ci si alza dalla scrivania per tutto il giorno o si saltano i pasti per poter lavorare di più. Un aspetto positivo dell’attività freelance è la possibilità di concedersi degli spazi e di poter staccare la spina, almeno per un po’. Una bella doccia fresca (soprattutto in questi mesi di calura che, ahimè, ci aspettano), una pausa per un caffè o un gelato, mezz’ora di televisione o di lettura di un libro. Le pause ci rendono sereni, appagati e più produttivi, questo è ormai un dato di fatto. Il mio consiglio, in questo caso, è solo uno: approfittane!
Accettare ogni lavoro che viene offerto
Leggo spesso di freelance che si lamentano per la mole di lavoro che hanno da svolgere, perché non esiste sabato e domenica, perche si lavora “più che da dipendenti”.
Questo può anche essere vero, ma in realtà nessuno ti obbliga ad accettare ogni offerta di lavoro che ti viene proposta: sei tu che valuti, soppesi le opportunità (tot ore di lavoro, tot ricavi) e scegli se sei in grado di accettare un lavoro in più o meno.
Non essere ingordo: anche se sei agli inizi e l’assenza di uno stipendio sicuro si fa sentire, non dire di si ad ogni lavoro, a prescindere da quanto sarai pagato o da cosa si aspetta da te il tuo cliente. Valuta sempre i tempi che ti vengono concessi e gli altri progetti su cui stai già lavorando e sii pronto a declinare l’offerta se ti rendi conto che, semplicemente, non puoi farcela. Sei tu il responsabile delle tue scelte e sei tu che dovrai rispondere di eventuali ritardi di consegna o di progetti mal realizzati: sempre meglio essere onesto riconoscendo i propri limiti che fare una pessima figura e dare prova di essere un dilettante alle prime armi che non sa organizzare il proprio lavoro o che, per qualche soldo in più, ha accettato un lavoro per cui non possiede le giuste competenze.
Riassumendo: meglio due clienti soddisfatti che dieci clienti trascurati, non credi?
Non tutelare il proprio lavoro con una scrittura privata
Questo é un principio cardine dell’attività freelance: sii l’avvocato di te stesso. Tutto ciò che ha a che fare con il servizio offerto, i prezzi, le modalità di pagamento e i tempi di consegna deve essere messo nero su bianco e firmato da entrambe le parti.
Anche se il prezzo del servizio viene accettato a voce, o tramite e-mail, invia e fai contrassegnare un preventivo ufficiale. Inoltre, anche se il cliente é simpatico e ti affida più progetti in un arco di tempo, per ogni singolo progetto stila un contratto contenente prezzo, lavoro da svolgere e tempi entro cui il progetto sarà terminato e consegnato, anche se questo significa inviare tre contratti nell’arco di una settimana e sembra, per entrambe le parti, una routine burocratica tediosa ed inutile.
Ogni qualvolta verrà richiesta una modifica o un lavoro aggiuntivo non preventivato, scrivi una postilla e falla firmare al cliente: a meno che egli non si meriti la tua fiducia incondizionata, non svolgere lavoro extra senza essere in qualche modo tutelato.
Dare troppa confidenza al cliente
In un mondo ideale questo non verrebbe considerato un errore ma tant’é. Può succedere che, per carattere o per una spontanea simpatia, o per chissà cos’altro, si conceda al cliente più confidenza di quella che é opportuna per un rapporto professionale alla pari. Questo spesso si traduce con richieste pressanti di lavoro gratuito (“tanto é una cosa veloce, la fai in un attimo!”), con ritardi di pagamento (“dai, vienimi incontro”), con telefonate ad ogni ora del giorno e cosi via perché, purtroppo, é cosa umana e (in)giusta che, se ti concedo un dito, tu di conseguenza ti sentirai in diritto di prendermi tutta una mano, e senza neanche chiedermi il permesso.
Il mio consiglio non è, ovviamente, quello di mantenere a priori le distanze con il cliente: siamo umani, ed è umano che nascano simpatie, magari amicizie, o che a lungo termine si rafforzino i rapporti di collaborazione e di fiducia reciproca. Quello che ti consiglio è di essere pronto a rimettere i paletti non appena la tua disponibilità viene travisata e sfruttata per ottenere un prezzo più vantaggioso, uno sconto, un lavoro extra, un qualsiasi tornaconto da parte del cliente.
Difendi sempre la tua professionalità: questo non ha niente a che vedere con la tua simpatia e con le tue capacità interpersonali.
Smettere di studiare e migliorarsi
Tanto lavoro e poco tempo, un gran brutto mix per un web designer freelance.
Le tecnologie vanno avanti, le tendenze cambiano, escono nuovi libri e nuovi modi (quasi sempre migliori) per svolgere lo stesso lavoro: chi si ferma è perso, si dice. Nel nostro lavoro continuare a studiare, leggere e rimanere informati e’ essenziale dato che ci vuole veramente poco per rimanere indietro ed essere etichettati come obsoleti e disinformati.
Cerca quindi di ritagliarti uno spazio solo tuo per prenderti cura delle tue competenze: compra (e leggi) libri, prendi una pausa per dare un’occhiata ai blog sul settore o per seguire un tutorial, tieniti in esercizio e cerca sempre modi migliori per fare quello che fai: se non ne esistono oggi, sicuramente esisteranno domani, o il giorno dopo ancora.
Conclusioni
In questo articolo ho voluto darti, da amica, qualche consiglio riguardante la gestione della tua attivita’ di freelancer: soprattutto se sei alle prime armi, o se stai pensando a lasciare la comoda culla del lavoro salariato per metterti in proprio, alcune di queste dritte potrebbero tornarti utili. Se invece ti riconosci in qualcuno di questi errori, sii sincero…qual’e’ il tuo punto debole? in quale di questi “errori da freelancer” ti riconosci di piu?
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ottimo post, l’unico appunto credo che il titoletto di questo paragrafo sia errato “Non tutelare il proprio lavoro con una scrittura privata”, dovrebbe essere “Tutelare il proprio lavoro con una scrittura privata”
:)
Lo sapevo che qualcuno ci sarebbe cascato :) ho messo gli errori che si commettono, quindi:
Non tutelare il proprio lavoro, smettere di studiare, accettare tutti i lavori…se non avessi messo il “non” non sarebbe stato un elenco di errori da evitare ma di consigli da seguire ;)
ps tie’
Gran bell’articolo!
Io, ancora, non mi sento di lavorare in proprio, da freelancer, ma tra qualche anno (se continuerò per questa strada) ci penserò e credo che seguirò questi tuoi consigli… concordo su tutto e credo anche io siano cose importanti da seguire.
Molti credo diranno pure che sono cose scontate, che si sanno, ma l’errore è proprio non seguire queste cose scontate… piccole cose, che non vengono rispettate, ma anche queste piccole cose fanno la differenza, non solo per questa professione, ma anche per altre cose.
Un vantaggio di essere dipendente può essere proprio il fatto che è qualcun’altro ad importi le cose ed è più facile eseguirle se si viene obbligati, ma un freelancer deve sapersele imporre da solo, non c’è nessuno che glielo impone… da una parte è un vantaggio, ma è anche uno svantaggio… bisognerebbe capire e rispettare questo e credo che molte di questi consigli che hai scritto verrano più facili da rispettare.
Grazie per averci condiviso la tua esperienza :)
Concordo. Diciamocelo: per certi punti di vista e’ nettamente piu semplice essere dipendente che imparare ad autogestirsi e, nonostante quelli riportati in questo articolo siano concetti teorici semplici e risaputi, e’ veramente difficile non cadere in certi schemi di comportamento una volta che ci troviamo liberi e indipendenti. :)
Veramente un’articolo interessantissimo.
Come dice Antonio le cose si sanno, il problema è imporsele.
Mi vedo in alcuni aspetti dell’articolo, e pur non essendo un Freelance al 100%, ma solo al 25% (nei ritagli di tempo per arrotondare), alcuni problemi mi si presentano.
Un problema è la tendenza a prendere qualsiasi lavoro, non perchè ingordo, ma perchè ci son talmente tanti Freelance, o persone che sapendo installare un CMS si sentono in diritto di soffiarti il lavoro pur non conoscendo nulla di HTML, CSS ecc, facendo prezzi più bassi, facendoti ripiegare a prezzi non accettabili, o a lavori più adatti a un gruppo di sviluppo, dovendo fare acrobazie per realizzare ciò che il cliente chiede.
Insomma, sempre più persone se la cavano a tirare in piedi un sito, e si prendono molti lavori, realizzandoli male, abbassando i prezzi e costringendo chi ha una certa professionalità a fare prezzi stracciatissimi per fare lavori che varrebbero come minimo il triplo.
Questo spaventa un po’. Come posso tirare su uno stipendio al 100% da lavori a prezzo scontatissimo.
Sarei tentato dal provare a lanciarmi come freelance, ma questi aspetti mi bloccano. Poi avendo spese fisse abbastanza grosse, rischierei un clamoroso buco nell’acqua.
Posso contare comunque su un discreto portfolio, che ultimamente stà dando giustizia alla professionalità con cui si opera. Non sono affatto un sapientone, ma tra blog e portofolio e collaborazioni, si riesce finalmente a giustificare i prezzi ad un cliente, e magari fargli optare per un preventivo maggiore ma con una sicurezza che il lavoro sia di un certo livello.
Scusate se mi sono dilungato, sono andato a ruota libera :)
Ciao Enea, non credo di conoscerti, cosi ti do’ il benvenuto nella nostra community :)
Per quanti freelance, studenti e dilettanti possano presentarsi sul mercato oggi, l’esperienza personale mi ha insegnato che questo non intacca minimamente il mio lavoro: da me verranno sempre clienti disposti ad investire qualcosa in piu’ mentre i clienti che a priori non investirebbero piu di tot euro per il loro sito puntano su un altro tipo di web designer, piu economico e che offre un servizio piu’ accessibile, anche se meno mirato.
In ogni caso quel cliente non sarebbe mai venuto da me,non credo che, in assenza del freelance che con 300 euro realizza un sito completo, tale soggetto avrebbe deciso di aumentare il budget pur di avere un buon sito web, penso anzi che avrebbe rinunciato al servizio, considerandolo accessorio e non essenziale per il benessere della sua attivita’.
Percio’, se sei convinto di valere e di offrire un plusvalore (dettato dall’esperienza, dalla qualita’ dei lavori che realizzi, dalle tue competenze, ecc) non preoccuparti della concorrenza ma cerca di investire su te stesso migliorando la tua immagine: tanto piu’ convincerai gli altri che sei un “web designer di nicchia”, tanto piu darai questa immagine di te e attirerai un altro tipo di clienti…credimi, funziona ;)
Rientro in tutti gli errori che hai citato seppure marginalmente. Lotto quotidianamente contro le distrazioni, i clienti difficili ed il tempo che non è mai abbastanza…
Io aggiungerei anche “IL BISOGNO DI STACCARE”. Il sapere che quando spegni il monitor ogni tanto farebbe bene chiudere anche il cervello per poter riposare veramente e tornare a lavoro realmente ricaricati.
Ma per questo ci vuole mooooolta esperienza!
Ecco, non e’ affatto una cosa facile. Una cosa e’ staccare fisicamente, e siamo tutti bravi. Ma staccarsi mentalmente, senza lasciare neanche un neurone concentrato su quel layout da realizzare o quella e-mail a cui rispondere, e’ tutta un’altra cosa.
E su questo, saro’ onesta, non posso dare consigli in quanto io per prima ho serie difficolta’ a staccare completamente la spina e a forzare i miei processi mentali. Ma questo credo sia il problema tipico di chi lavora per passione :)
Mi riconosco in (quasi) tutti gli errori purtroppo…
Non ti angosciare caro Igor, non sei l’unico…li ho scritti con cognizione di causa, in fondo :)
ps. Ora pero’ mi incuriosisce quel “quasi”!
@sarah: touchè … ma non so perchè è stato l’unico che mi è saltato all’occhio ;)
chiedo venia, ma anche io sbaglio ;)
Naaaaa, oramai quel tie’ te lo tieni :)
Ottimo articolo e ottimi consigli Ancora non ho iniziato una vera e propria attività da freelance ma sicuramente, quando inizierò, farò tesoro di tutte queste regolette che mi faranno certamente organizzare meglio il lavoro. Grazie.
Che dire, ricordati di me quando sara’ il momento :D
Beh diciamo che continuo a studiare… :D
Anche io, anche se non quanto vorrei. Continuo ad accumulare tecniche e tutorial con cui vorrei cimentarmi, ad acquistare libri da leggere nei ritagli di tempo…mi rifaro’ ad Agosto, se veramente posso prendermi qualche giorno di ferie ;)
molto utile…
mi ritrovo in parecchi errori anche se non sono un freelancer…
:)
Sono errori in cui ero certa che molti si sarebbero riconosciuti (noi web designer siamo una razza a parte, dipendenti o freelance poco cambia :D) Ora il trucco e’ non limitarsi a leggere questo articolo per poi dimenticarsi di tutto prima di domani, ma automotivarsi e fare in modo di correggersi, prima possibile.
Io sono una dipendente infelice ma dubito che diventando freelance sarebbe diverso. Pertanto sto pensando ad un equo 50% e le riflessioni di Sarah sono utilissime :)
Ciao Francesca, il tuo discorso non fa una piega, perche’ scegliere tra essere una dipendente o una freelance infelice, se puoi essere infelice sia come dipendente che come freelance? :) scherzi a parte, scegliere una via di mezzo tra l’essere dipendente e lavorare in modo autonomo puo’ rivelarsi un’ottima soluzione, soprattutto per carburare nei primi periodi e farsi un’idea del mercato e delle proprie capacita’.
Ad un certo punto dovrai scegliere, pero’ ;)
Grande Sara come sempre!!! è proprio l’articolo che mi serviva dato che ho appena finito (la settimana scorsa) il corso di specializzazione in web design e sto cominciando adesso a fare i miei primi lavoretti in famiglia e per conoscenti! sto trovando anche molto utile la guida in PDF tua e di nando! siete mitici!!!!! :D
Grazie Jon, il tuo entusiasmo e i complimenti che sempre ci rivolgi sono una vera spinta motivazionale per tutti noi di YIW :) A presto
sicuramente il mio difetto è: NON CONCEDERSI TEMPO io sono ingorda di tempo, oggettivamente non è ho mai abbastanza, fosse per me i giorni dovrebbero durare almeno almeno 30 ore!
Per quanto riguarda la tutela del proprio lavoro, bhé penso che sia una cosa che si acquisisce volenti o nolenti con l’esperienza, collezionata una certa dose di “pigliatelainsaccoccia” penso che anche il più caprone impara a tutelarsi! :P ( io da ex caprona lo so bene eheheheh )
*non ne ho mai abbastanza
Ciao Mari,
ti svelero’ un piccolo segreto: nessuno di noi ha mai abbastanza tempo, e dubito che 6 ore in piu basterebbero ;)
Ti do’ ragione per quanto riguarda la tutela del proprio lavoro: io stessa agli inizi ci sono dovuta cadere prima di decidermi a cambiare le carte in tavola, come si dice…sbatterci la faccia vale piu’ di mille consigli altrui :)
beh tutti i complimenti che vi faccio sono piu che meritati!
Meritati o meno, ci fanno davvero piacere :) grazie
Se tutti seguissero la tua filosofia Sara vivremmo in un mondo decisamente migliore. Condivido in tutto e per tutto e spero un giorno di aprirmi una società fondata sugli stessi capisaldi che qui hai proposto per i freelance :)
La tutela del proprio lavoro, l’organizzazione, la cernita dei progetti da accettare…sono colonne portanti per un buon lavoro, freelance o societa’ poco cambia. :)
Ciao, seguo da poco il vostro blog e sto apprezzando moltissimo i contenuti che proponete. Continuate così!
Ciao Alessandro, noi tutti ci proponiamo non solo di continuare cosi, ma di fare di piu :) grazie per il tuo bel feedback, torna presto a trovarci.
Articolo interessante come del resto tutti quelli che ho potuto leggere da 6/8 mesi a questa parte, bello anche l’e-book. La community di YIV mi piace, qui c’è sempre qualcuno che ti può aiutare senza essere troppo rigido o spocchioso .. come ahimè accade in alti luoghi. Mi sono avvicinato al webdesign da poco più di un anno, naturalmente mi piacerebbe diventare freelance o anche dipendente in questo mondo…, ma sti difetti li ho quasi tutti.!!! e forse sono troppo avanti anche con l’età :-P
..vabbè ma comunque vi segue ugualmente!!!
Continuate così e cambiate sempre in meglio.
Ciao Xmaa, grazie per l’incoraggiamento e le belle parole :) Qui nessuno puo’ permettersi il lusso di essere spocchioso, facciamo tutti parte di una grande famiglia e quando si puo’ dare una mano ognuno di noi e’ invitato a farlo, con la massima umilta’ e disponibilita’ possibile.
ps. Non e’ mai troppo tardi, ne’ per correggersi, ne’ per lanciarsi in una nuova avventura, lavorativa o umana ;)
Sarah………e nell’unico caso in cui avessi fatto tutto in amicizia, logo bozze biglietti da visita e sito web (che poi non è stato scelto a favore di un sito prefabbricato in flash)e il fantomatico “amico” una volta ottenuto il logo non si sia più sentito, anche dopo avergli fatto avere un resoconto scritto delle spese sostenute e delle ore di lavoro???….COME TI COMPORTERESTI???
Prenderei l’esperienza e la metterei in saccoccia per la prossima volta in cui un “amico” mi chiedera’ di lavorare gratis :) non puoi fare altro che imparare dai tuoi errori. Ci siamo passati tutti, purtroppo :)
Forza e coraggio! La prossima andra’ meglio :)
Vorrei ringraziarvi per la generosità e per la passione con cui rilasciate notizie e guide. Ne approfitto per complimentarvi con voi per la “Guida come realizzare un sito dalla A alla Z”.
Questo articolo è molto interessante però purtroppo mi fa esclamare “SE FOSSERO SOLO QUESTI I PROBLEMI”.
Ammetto che io lavoro come programmatore Java, ma spesso faccio anche qualche sitarello e grazie al vostro libro ho appreso dei concetti di cui ignoravo l’esistenza.
Detto questo vorrei lanciare la mina…
… vorrei sapere ad ora, con i tempi che corrono, come si fa a trovare il coraggio di lasciare un lavoro a tempo ind. per fare il freelancer… Ho amici molto bravi che si dannano come pazzi per poi guadagnare 100 euro in più di me !
Sono molto amareggiato da come va il settore della comunicazione( è vero che la mia figura è un pò diversa però realizzo sempre applicazioni web ). Mi manca la creatività del designer e vi invidio.
A me avrebbe fatto comodo fare il freelancer perchè studio da due anni informatica alla Statale di Milano al corso Serale. Lavorando come dipendente rompono le palle quando mi devo assentare per gli esami.
Comunque tornando sul pezzo quello che mi scandalizza così tanto è che ormai si è sottopagati, c’è crisi e molte società non pagano. Quando riesci ad entrare nel giro sei anche fregato dal fatto che ti monopolizzano e sei un dipendente a partita Iva e se provi a cambiare questa situazione perdi la commessa. Inoltre spesso capita che per poter entrare in un’azienda come consulente devi passare tramite altre società mangiandoti i margini.
Quindi alla fine io ammiro chi come voi è un freelancer perchè ha davvero le palle.
Questa non vuole essere una polemica, ma più un dato di fatto di com’è la situazione a Milano.
Voi cosa mi dite ? Ah dimenticavo ho 26 anni e 3 anni di esperienza sulle applicazioni web, altri 2 anni in altre aree dell’IT. Magari sono ancora un pischello e per quello la vedo così.
Sarah almeno tu dimmi che ho un’idea sbagliata.
Ciao Marco, grazie per il tuo interessante intervento.
Tu chiedi:
e la risposta e’ relativamente scontata: non si trova il coraggio, hai perfettamente ragione. Soprattutto se il proprio lavoro e’ ben pagato e ti rende non solo indipendene economicamente ma anche abbastanza soddisfatto.
Personalmente credo che gli estremi siano sempre una pessima mossa e che un giusto compromesso sia iniziare a lavoricchiare in modo autonomo nei ritagli di tempo, per sondare il terreno e cominciare a farti una cerchia di potenziali clienti: poi sara’ il tempo a dirti se puoi spiccare definitivamente il salto e dedicarti completamente alla tua attivita’ freelance.
Credo che questa sia la situazione italiana in genere, considera che io, nonostante di radici toscane, abito a Catania da tre anni: credo che questo mercato sia decisamente piu’ ostico rispetto al nord e che le difficolta’ che puoi trovare in una citta’ come Milano qua siano senz’altro ancora piu’ estremizzate (meno soldi, meno aziende che investono, una diversa mentalita’ forse non ancora matura per questo genere di pubblicita’, prezzi diversi, ecc..).
Un lato positivo del freelancing e’ che non esiste alcun vincolo geografico: tanto per farti un esempio, al momento sto lavorando su un progetto per un’agenzia di Roma e su un restyling di un sito di un’attivita’ sita nel New Jersey :)
Non si tratta di idea giusta o sbagliata, non c’e’ niente di eroico nello scegliere di lavorare come freelance, come non c’e’ niente di male nel lavorare come dipendente, in entrambi i casi possiamo contare un’infinita’ di pro e di contro. Credo che dipenda anche dalla concezione, strettamente personale, di gratificazione e liberta’ che ogni individuo ha: magari i tuoi amici lavorano molto piu’ di te, guadagnano quei cento euro in piu (che, sono d’accordo con te, non sono niente) e nonostante questo sono gratificati perche’ padroni delle loro scelte e delle loro giornate lavorative, perche’ non devono sottostare alle richieste di un capo impossibile, o semplicemente perche’ possono lavorare comodamente da casa, chissa’.
Alla fine il vantaggio principale del freelancing potrebbe non essere un rendiconto economico superiore, ma qualcos’altro ;)
Ciao Sarah,
grazie mille per la risposta e hai ragione sul fatto che sentirsi liberi e appagati non dipende solo dai soldi.
Ho espresso questo pensiero perchè il mio sogno è quello di creare qualcosa di mio. Devo essere sincero … mi sono lanciato nel mondo del design e siti dopo che ho letto la vostra guida.
Se voi autori del libro,capitate a Milano vi offro da bere.
;)
Ciao Enea, anche io mi ritrovo nelle tue condizioni, nel senso che nonostante abbia p.iva ho un lavoro primario, ed il mio obiettivo sarebbe proprio quello di diventare freelance al 100% .
Ultimamente mi è capitato un cliente, un agenzia grafica che mi ha richiesto un preventivo come se mi chiedesse un bicchiere d’acqua in mezzo al deserto, subito , no anzi prima del subito.
Io gli e l’ho fatto, dopo un paio di giorni mi arriva una richiesta da questa agenzia come al solito , due righe senza sapere nulla: Il mio cliente chiede di cambiargli una stringa, a seguito i dati di accesso al server. (questa è stata la mail senza aggiungere altro)
Ho chiesto maggiori info dopo un giro di diverse mail, alla fine ho quasi risposto perdendo il cliente, facendo si che non mi chiedesse più nulla.
2 clienti cosi, e stavo fresco.
Il freelancing potenzia in modo esponenziale la pazienza di un web designer :)
Complimenti per l’articolo e anche a tutti i commenti interessantissimi che ho letto con sincera curiosità.
Non voglio rischiare di ripetere ciò che è stato detto, pertanto vi racconto brevemente la mia storia lavorativa: dopo quasi 5 anni di freelancer e un discreto portfolio costruito con tanta fatica e sforzo (senza p.iva perchè studiavo all’Università e quello che guadagnavo era per me più che soddisfacente) quest’anno, dopo aver terminato gli studi a dicembre, sono stata assunta (a tempo det.) da una grossa azienda sw. Nonostante le condizioni economiche favorevoli, io non ce l’ho fatta. Dopo i primi due mesi ho rassegnato le mie dimissioni per problemi di salute: attacchi di ansia e immensa insoddisfazione per i lavori che mi avevano messo a fare, mi avevano fatto diventare un’altra persona. Non c’era alcuna alternativa, il part-time non me l’avrebbero dato manco morta, per cui ho deciso di seguire la mia passione (l’insegnamento come docente privata serale) e i miei desideri (la progettazione web e sw).
E’ vero, sono fortunata nel senso che non ho ancora un mutuo da pagare e vivo tra casa mia e del mio compagno, ma vi posso garantire che i soldi non sono tutto, e che nulla appaga di più che la soddisfazione del proprio lavoro.
E secondo me fare un lavoro con passione e tenacia poi porterà, se Dio vuole, anche buoni frutti in termini di guadagno.
Bisogna solo avere pazienza e darsi dei ritmi di lavoro organizzati, proprio come suggerito in questo splendido articolo.
Detto ciò, visto che per stasera mi sono già “distratta” abbastanza, torno al lavoro :)
Ciao Emanuela, benvenuta su YIW e grazie per aver condiviso la tua esperienza, che tra l’altro mi trova assolutamente d’accordo. A livello di soddisfazione e benessere non credo potrei mai scambiare il mio lavoro con un contratto da dipendente, anche se questo dovesse dire una maggiore sicurezza economica. Credo che i vantaggi di poter essere padrone delle proprie decisioni e del proprio lavoro sia ineguagliabile e non abbia un prezzo. :)
Torna presto a trovarci!
Ottimo post, grazie mille per i consigli!
Quello sul dare troppa confidenza è il mio punto debole, forse dovuto alla mia giovane età.. Rimedierò! :)
Anzi, qualcuno ha consigli su come acquistare autorevolezza e un pò di distacco in più?
(Ho 20 anni ma la gente mi prende sotto gamba…)
Ciao e Grazie!
Ciao Cifra, benvenuto intanto su YIW!
Stiamo organizzando un corso che insegni ai web designer come affrontare nel “giusto modo” un brief con il cliente.
Il corso sarà tenuto dal sergente Hartman =)
Ciao Cifra,
il dare troppa confidenza e fiducia al cliente e’ anche il mio punto debole, ma ti assicuro che con l’esperienza riuscirai a percepire di chi puoi fidarti o meno :)