Come misurare e valutare il successo di un sito dopo il lancio?

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Un buon web designer deve essere in grado di valutare il successo di un sito web. Ovviamente non deve obbligatoriamente essere un esperto di web analytics ma semplicemente possedere le basi necessarie per stabilire se un sito, dopo il suo lancio, sta andando nella direzione giusta o meno.

Con quest’articolo vedrai alcuni dei parametri principali da prendere in considerazione per valutare il successo di un sito, perché non sempre un numero molto alto di visite giornaliere è sinonimo di buona salute.

Tenere traccia degli accessi al sito

Per tenere traccia degli accessi al sito solitamente si aggiunge un codice di monitoraggio in fondo alle pagine da controllare.

Non analizzerò nel dettaglio come aggiungere il codice di monitoraggio e quale servizio di web analytics può essere più indicato alle tue esigenze, non vuole essere questo l’argomento dell’articolo, perché solo questo argomento richiederebbe una guida a se stante che magari affronteremo in futuro frazionandola in più parti. Quello che voglio affrontare oggi è l’analisi dei parametri più importanti che possono indicarci lo stato di salute di un sito.

Perché un sito con molte visite giornaliere potrebbe non godere di buona salute?

Come accennato in precedenza, non sempre un sito che ha un alto numero di visite quotidiane deve essere considerato in buona salute, poiché anche se il numero di visite giornaliere è un parametro importante, se preso in considerazione e analizzato da solo, questo ci dice ben poco.

Faccio un esempio per farti capire cosa intendo: il sito che sto monitorando risulta avere una media di circa 3000 visite al giorno. Se valutassi semplicemente questo dato, potrei affermare che il sito gode di ottima salute. Ma andando ad analizzare più nel dettaglio altri parametri, come la frequenza di rimbalzo, il tempo medio per ogni singola visita, il numero medio di pagine visualizzate per visita, potrei rendermi conto che quelle 3000 visite al giorno in realtà non sono poi così apprezzabili come pensavo.

Se ti dicessi che un buon 80% di quei visitatori abbandona il sito dopo aver visualizzato la prima pagina o dopo soli trenta secondi, penseresti ancora che questo goda di buona salute?

Che cos’è la percentuale o frequenza di rimbalzo?

La frequenza di rimbalzo indica il numero di utenti che abbandona il sito dopo averne visualizzata una sola e unica pagina, oppure il numero di utenti che abbandona il sito dopo appena tot secondi, questo dipende dalla metodologia utilizzata – dall’azienda che offre il servizio di web analytics – per misurare la metrica in questione. Ecco perché questo è un altro parametro molto importante cui prestare attenzione e che può fornire ulteriori dettagli sul grado di popolarità del sito che stiamo monitorando.

frequenza-di-rimbalzo

Che cosa spinge gli utenti ad abbandonare subito il sito? Occorre agire quindi dove necessario per evitare una perdita di traffico notevole. Ovviamente bisogna anche tenere conto che per quanto ci si impegni nel migliorare al massimo la qualità dei contenuti presentati, l’usabilità, la navigazione e quant’altro si possa ottimizzare nel tentativo di ridurre al minimo questa frequenza di rimbalzo, ci sarà sempre un certo numero di utenti che abbandonerà il sito subito dopo la prima pagina visitata.

Nella maggior parte dei casi una frequenza di rimbalzo che si aggira intorno al 50% può essere considerata normale.

Qual è la durata media delle visite sul sito?

Sulla base dell’esempio precedente, se ti dicessi che la durata media di ogni singola visita è talmente bassa da indicare che l’utente non riesce a leggere neanche l’intero contenuto di una sola pagina, penseresti ancora che il sito gode di buona salute?

Ecco un altro parametro molto importante da tenere in considerazione per valutare il successo del sito che stiamo analizzando. Un tempo medio sul sito molto basso è un campanello d’allarme, indica che gli utenti escono troppo in fretta dalle varie pagine del sito e le motivazioni che inducono questo comportamento potrebbero essere tante: non trovano ciò che cercano, i contenuti sono poco chiari o non li reputano di loro interesse, il sito è poco usabile, ecc. Sta a te individuare le origini di questo risultato negativo e intervenire dove necessario per migliorarne le prestazioni.

Oltre i quattro minuti i tempi medi di permanenza sono considerati molto elevati.

durata-media-visite

Quante pagine visualizzano in media i visitatori del sito?

Anche il numero medio di pagine visualizzate per utente è un parametro di valutazione che può fornirci informazioni davvero utili. Se il sito dell’esempio precedente (che abbiamo detto ricevere 3000 visite in media al giorno) avesse una media molto bassa di pagine visitate per visitatore questo non sarebbe, ancora una volta, un buon segno. E, come nel caso precedente, indica un problema da risolvere: come mai l’utente non prosegue ulteriormente la navigazione e lascia il sito anzitempo?  Sta a te capirlo e correggere dove possibile le eventuali problematiche riscontrate.

media-pagine-per-visita

Conclusioni

In questo articolo abbiamo affrontato – tengo a precisarlo, in modo molto superficiale – quello che è il complesso campo delle web analytics. Non è proprio compito del web designer occuparsi di questo, ma un buon web designer non deve commettere l’errore di valutare il successo di un sito semplicemente guardando il numero di visite giornaliere che questo riceve.

Come hai avuto modo di vedere, per misurare correttamente la popolarità di un sito web bisogna valutare più parametri differenti mettendoli in relazione tra di loro. Oggi abbiamo analizzato tre delle metriche più importanti, ma ce ne sono ancora tante altre che ti possono fornire più dettagliatamente le abitudini dei visitatori; se reputi questo argomento  interessante vedremo di approfondirlo ulteriormente in futuro.

Adesso mi piacerebbe conoscere quali sono le tue esperienze in merito, ti è mai capitato di dover intervenire su un sito cercando di ottimizzare delle pagine ai fini di migliorarne la popolarità?

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L'autore

Nando è fondatore di Edi Group, società di Comunicazione e Formazione fondata nel 2005. È inoltre Trainer Microsoft e docente di Webdesign con anni di esperienza, anche in qualità di progettista, in corsi di Formazione Professionale regionali e privati. È stato speaker in diverse prestigiose conferenze, anche per conto di Microsoft Italia. Tiene abitualmente corsi di formazione presso le aziende. È autore di diversi libri sul Web Design, in italiano ed inglese. +

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