Attenzione al cliente che dice..
Se è vero che l’occasione fa l’uomo ladro, ancora più vero è che l’esperienza lo rende furbo. E fortemente intuitivo. E così, progetto dopo progetto, è più facile riconoscere a colpo d’occhio – o d’orecchio, magari – i soliti noti, ovvero quei clienti che grazie a determinate frasi possiamo facilmente e finalmente inquadrare.
Sono i clienti più scaltri, a volte un po’ taccagni, forse solo dispersivi e confusi. O magari sono un tantino arroganti e volutamente ambigui. In ogni caso, se li riconosci sai come prenderli.
Quindi, orecchie tese e attento a cogliere i segnali d’allarme. Se il cliente ti dice..
1. “ Non so, non ho proprio idea, magari metti giù qualcosa e mi fai vedere.”
Ovvero: lavorare senza linee guida, senza avere la più pallida idea di dove iniziare e con il rischio di realizzare qualcosa che non rispecchia le esigenze del cliente che, manco a dirlo, se ne renderà conto solo troppo tardi. E che ti chiederà di stravolgere completamente il tuo operato. Lavorare a tentoni è sempre sbagliato poiché se il tuo committente non sa che cosa vuole, tu non puoi giocare all’indovino di corte.
Consiglio: Ne abbiamo ampiamente parlato in questo articolo, che ti consiglio di leggere prima di iniziare a lavorare su qualsiasi progetto. Scopo finale è la redazione del brief, che dovrà contenere tutte le informazioni necessarie per la realizzazione di un buon lavoro: preferenze estetiche, esigenze, target, messaggi da comunicare. Può essere utile anche far vedere al cliente qualche sito/logo/biglietto da visita di altre aziende dello stesso settore per chiarirgli le idee e vedere cosa lo colpisce di più.
Lo stesso discorso vale per frasi come “lascio fare a te, mi fido”: anche se superficialmente può sembrare che una frase così sia una lustrata per l’ego, è in realtà un modo come un altro per prendere le distanze dal tuo lavoro. In questo modo, oltre a lavorare alla cieca, sarai ritenuto anche l’unico responsabile di eventuale errori o mancanze. Cerca di rendere partecipe il cliente di ogni fase del progetto, passo dopo passo, facendogli accettare ogni dettaglio: colori, impostazione grafica, contenuti..così non avrà modo di pretendere eventuali modifiche in un secondo tempo o di dirsi insoddisfatto, dato che è stato presente per tutta lo sviluppo del lavoro.
2. “ Sul footer scrivi: “Realizzato da NomedellasuaAzienda.it ”
Se sei un freelance ultimo nella vertiginosa scala dei subappalti, ti consiglio di discutere dei credits prima di formulare il preventivo e di stilare il contratto. Non c’è niente di più demotivante di dover lavorare –magari sottocosto – su un progetto che, una volta terminato, non ti sarà neanche riconosciuto.
Rinunciare alla paternità della propria opera ha un costo: chiariscilo subito. Prima di tutto perché non potrai esporre il lavoro finito sul tuo sito ed inserirlo nel tuo portfolio, vetrine essenziali per ogni designer. In secondo luogo perché ti sarà tolta la ,ossibilità di acquisire nuovi clienti grazie al lavoro svolto, poiché nessuno te ne riconoscerà i meriti. Ne perdi in immagine e in potenziale pubblicitario, questo è ovvio.
Consiglio: Nel preventivo riporta due importi diversi, a seconda se sarai riconosciuto o meno come progettista/designer del lavoro. Così, anche se la tua figura professionale ne verrà sminuita, riceverai almeno un indennizzo.
3. “I tempi sono strettissimi, tra quindici giorni dobbiamo essere online”
Com’è quel proverbio? La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. E’ ovvio che, per svolgere un lavoro di qualità, sia impensabile lesinare sul tempo a propria disposizione. Ispirazione, design, senso estetico, progettazione dei contenuti, concept, messa in codice, test…ogni progetto è formato da innumerevoli fasi che richiedono una certa dose di concentrazione e pazienza.
Sii chiaro con il cliente: se non ritieni di potercela fare entro i tempi previsti, dillo subito, argomentando le tue motivazioni. Spesso un tempo ristretto è, per il cliente, sinonimo di budget ridotto (“Come? Tutti questi soldi per una settimana di lavoro?!”) e può rivelarsi un’ottima scusa per dichiararsi insoddisfatto del tuo lavoro, magari solo per un giorno di ritardo. Con conseguente “E io non ti pago”.
Consiglio: Oltre a chiarire verbalmente le tempistiche di consegna, definisci anche nel contratto i tempi massimi entro cui sarà terminato il progetto. E sottolinea che non sei responsabile di eventuali ritardi non imputabili al tuo lavoro: non è colpa tua se devi aspettare una settimana per ricevere il materiale su cui lavorare o se il cliente impiega giorni per l’accettazione della bozza.
4. “Fammi uno sconto, ho altri due lavori da commissionarti”
C’è un modo solo per rispondere: allora non è un problema se lo sconto lo applico sul prossimo lavoro che mi commissionerai, no? Alla furbizia rispondi con furbizia, senza però scemare mai nell’offensivo. Troverai sempre chi, con un escamotage, cercherà di trattare sul prezzo. L’improbabile offerta di altri lavori nella maggioranza dei casi è solo un’esca, per spingerti a rivedere il tuo costo in previsione di una radiosa e continuativa collaborazione.
Niente ti vieta comunque di applicare uno sconto ai tuoi clienti, soprattutto se credi che lo meritino o se si è, nel tempo, instaurato un rapporto di fiducia. Solo, impara a non farti prendere in giro e a capire cosa puoi realmente aspettarti dal cliente che hai di fronte.
5. “C’è un problema, però, non posso darti un acconto perché..”
il cliente non ha ancora pagato, non ho disponibilità liquide, ho già pagato in anticipo una persona che si è rivelata un’incompetente e che non vuole restituirmi i soldi…le motivazioni possono essere centinaia, il risultato unico: lavorare per ore senza la minima garanzia e con il rischio di rimanere a mani vuote, se hai la sfortuna di incappare nel truffatore di turno.
Pretendi sempre un acconto, anche minimo, offrendo sempre e comunque al cliente una tutela: ricevuta, fattura, ritenuta d’acconto, contratto. E’ un tuo diritto, niente di più, niente di meno. E pretendila ancora di più se la cifra è irrisoria: se la persona che hai di fronte si tira indietro per cento euro, vuol dire che sottovaluta la tua professionalità e non è disposto a investire per un lavoro di qualità.
6. “Già che ci sei, mi fai anche un logo, qualcosa di semplice..”
Minimizzare il lavoro che c’è dietro la progettazione di un logo è tipico di chi vuole a tutti i costi risparmiare, anche a scapito tuo. Chiariamolo una volta per tutte: il restyling di un sito web non implica necessariamente la realizzazione gratuita di un logo aziendale. Il cliente non ti sta facendo un favore assegnandoti il lavoro, per cui non sentirti in obbligo di regalargli carta intestata, biglietti da visita, logo, depliant, sempre che questo non faccia parte di una tua strategia per fidelizzare o acquisire clienti.
La regola è: decidi tu se e cosa donare al tuo cliente. Se la persona per cui stai lavorando si comporta come se fosse tutto dovuto, ragiona: vuoi sminuire il tuo lavoro e far capire che, per te, realizzare un logo è un lavoro da 5 minuti e 10 euro, e per questo puoi anche farlo gratis? Vuoi che il tuo cliente si abitui a questa prassi e ti chieda “regalini” del genere – su cui potresti perdere ore di lavoro – per ogni progetto che ti commissionerà? Metti fin da subito i puntini sulle i, è un consiglio che ti faccio da amica.
7. “Perché non provi a mettere un banner blu, e il testo di un altro colore..”
Può essere veramente snervante avere a che fare con un cliente saccente che brama per sostituirsi a voi durante la fase di progettazione e design. Anche perché – esperienza insegna – raramente ti troverai davanti clienti che ne sanno più di te per quanto concerne senso estetico, trend e abbinamenti cromatici corretti.
Anzi, il più delle volte ti sentirai consigliare modifiche senza senso che imbruttiranno la grafica e abbasseranno di molto la qualità dell’intero progetto. Impara fin da subito a masticare bene l’orgoglio e a mandarlo giù insieme ad una buona dose di santa pazienza: non tutti i clienti sanno accettare di buon grado i consigli e rimanere al loro posto delegando a te il da farsi. Prima o poi troverai quello che vuole saperne più di te su ogni cosa e stai pur certo che niente di ciò che fai sarà di suo gusto.
E’ inutile far partire una crociata impuntandoti sulle tue idee: anche se esatte, rischi comunque di perdere un cliente, che potrebbe addirittura sentirsi offeso e incompreso. Cerca perciò di capire se hai di fronte a te un cliente di pessimo gusto ma dalla massima apertura mentale o un cliente che dei tuoi consigli se ne lava le mani poiché sa già cosa vuole. In tal caso, lascia stare. Soddisfa le sue esigenze e metti da parte le tue idee: alla fine ciò che conta è cliente appagato, lavoro saldato. Il resto è solo una mera soddisfazione personale che, a volte, può anche essere messa da parte.
8. “Visto che è il primo progetto in cui collaboriamo, tu ci proponi una grafica e poi se ci piace te la paghiamo..”
In questo modo l’astuto committente (che altro non è che un intermediario) può presentare al suo cliente un numero indefinito di progetti a sbafo, senza dover versare un solo centesimo di acconto e pagando solo il lavoro prescelto. E gli altri trecento designer ? Avranno lavorato gratis, punto e basta. Se hai già un minimo di esperienza e qualche lavoro nel portfolio, non farti fregare. Per dimostrare la qualità dei tuoi lavori bastano i progetti già portati a termine, non c’è bisogno di lavorare gratuitamente e senza la minima garanzia. Un ristorante ti servirebbe mai un pasto con la clausola “paga solo se ti piace”? Non credo proprio. Se vuoi essere considerato un professionista comincia tu per primo a ritenerti tale e a rifiutare compromessi del genere. Sarai ripagato, vuoi scommettere?
Conclusioni
Con questo articolo non è mia intenzione fare di tutta l’erba un fascio: se il tuo cliente se ne esce con una delle frasi riportate, questo non significa necessariamente che si tratta di un lestofante da cui stare alla larga. Ciò che ho scritto è frutto della mia esperienza, personale e professionale, e deve essere letta con un margine di ironia.
Mi piacerebbe inoltre ampliare questo elenco aggiungendo altre frasi tipiche che possono essere dei piccoli campanelli d’allarme. Ti invito quindi, se hai esperienze da condividere, a segnalarmele nei commenti. Facciamo di questo articolo una specie di “vocabolario inconscio del cliente”!
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Attenti al cliente che dice…
[...] Da yourisnpirationweb: [...]
Leggere questo articolo mi ha fatto venire un divertentissimo fumetto che ho letto stamattina su the oat meal: http://theoatmeal.com/comics/design_hell
Per mia fortuna – e inesperienza – non ho nessuna frase allarmante da aggiungere, ma farò tesoro delle tue per il futuro.
Penso però che un buon metodo per evitare i «Clienti serpenti» potrebbe essere quello di fargli compilare un modulo con qualche breve domanda (o porgliele di persona se se ne ha la possibilità) per capire per che tipo di persona si sta lavorando..
Ciao Famba. Mi hai incuriosito, volevo dare un’occhiata al fumetto la il sito che mi hai linkato non carica, deve avere qualche problema temporaneo.
Per quanto riguarda la tua idea, purtroppo non si puo’ porre al cliente un questionario con domande tipo “si ritiene un tirchiaccio incallito?” :D scherzi a parte, credo che solo l’esperienza riesca ad affinarti l’intuito quel tanto che basta per capire subito chi hai di fronte.
Bello … bello…. bello … devo continuare per tutti i punti che hai coperto?
Avrei dovuto scriverlo tanto tempo fa un post così, ma mi sono stufato prima ancora di scriverlo e ho deciso di cambiare rotta.
Molto simile, se ti interessa, questo articolo sul caro seo o che sconto mi fa.
Magari ti linko in qualche prossimo articolo, nel frattempo accontentati di un tweet.
Ciao Andrea, benvenuto su YIW e grazie per averci segnalato i tuoi articoli, sembrano molto interessanti.
..che dire, mi accontento di un tweet, ma solo per questa volta eh ;)
Ehehehe…bell’articolo ;) anche se, fortunatamente o meno, anche io come famba ancora non mi sono scontrata con queste realtà. Di certo, dopo articoli come questo o la saga dei clienti serpenti, quando capiterà sarò un po’ meno ingenua! :D
Ciao Cry!! Ah, la vecchia saga dei clienti serpenti….devo aggiornarla, prima o poi…sapessi quante altre categorie di clienti ho scoperto, nel frattempo :)
Un cliente (di quelli snob, ricchi ed eccentrici) mi dice: “Senti, devo arredare il bagno nell’attico (del Palazzo Mantegazza a Lugano, nb) e vorrei una cosa tipo.. sai i bicchieri con le donne nude che quando ci metti dentro la birra fredda si spogliano? Ecco, lo voglio nella doccia. Fai te, hai carta bianca, basta che sia una bella donna!”
Ecco.. io sono entrata in crisi.
La realizzazione era cosa della tipografia, quindi no problem, ma per quel che riguardava la donna… bionda? bruna? rossa? formosa? secca come un chiodo? una terza? una sesta?
L’ho chiamato piu’ volte chiedendo delle specifiche e la risposta e’ sempre stata: “Guarda, fai tutto te, mi fido ciecamente!”.
Ho passato credo due mesi infernali a lavorare solo su quello, prendendo spunto qua e la’ per avere una donna ideale..
Ammetto di essere un tantinello stronza, quindi prima di portare il progetto in tipografia, lo feci visionare al cliente; naturalmente il progetto era un falso: una donnina un po’ abbondante (stile Botero) con un seno striminzito e due guanciotte da cocker, i capelli ricci e corti e le unghie dei piedi lunghe come quelle del Grinch! La sua faccia fu epica e credo fosse ad un passo dall’infarto =)
Da quella volta con tutti i clienti ho una lunga discussione su cosa piace loro e cosa no, un po’ alla Patty Stanger =)
Claudia, ma sei una sadica! :D
In campo webdesign sarebbe un pò come presentare al cliente un sito del genere!
ps. non commento volutamente le richieste del tuo cliente ;) anche se mi ha sempre incuriosito come riescano a fare quell’effetto: ho visto un cartellone pubblicitario che, con la pioggia, rendeva “bagnata” la maglietta della modella mostrando il seno in trasparenza. Pubblicità d’impatto, non c’è che dire..;)
Sante, santissime parole e purtroppo esperienze troppo vere e troppo vissute anche dal sottoscritto, che nel suo piccolo, cerca di farsi un nome!
Fortunatamente spesso ti trovi a ragionare con gente che si fida della tua esperienza, del tuo lavoro e del tuo buonsenso, oltre ad averne parecchio e quindi riesci a lavorare serenamente e senza problemi anche quando ci sono di questi intoppi.
Complimentissimi per l’articolo!
Ciao Andrea, benvenuto nella nostra community!
Ovviamente in questo articolo mi sono dedicata a una particolare categoria di clienti, ma – grazie al cielo! – c’è da dire che ci sono anche le perle che, anche se rare, ti fanno amare ancora di più questo lavoro. Magari ne parlerò in un prossimo articolo :)
A presto!
Ps. avatar molto simpatico, eh eh :)
Ho letto l’articolo, al quale potrei aggiungere quella volta in cui il cliente non mi pagava: o perchè un appuntamento all’ultimo momento l’aveva occupato (per la terza volta di fila) o la mail non inviava o riceveva (solo perchè lui non era capace di usare la mail e aveva messo 3-4 antivirus nello stesso pc) e quindi incolpava te senza però mai farti vedere il suo pc com’era messo. Oppure quelli che ti chiedono un appuntamento e dopo 10 minuti ti dicono: “ok. abbiamo deciso tutto ci sentiamo”…senza nemmeno aver detto nulla.. Ma siccome un protettore dei designer giusti esiste questi ci mettono poco a chiudere baracca e burattini! p.s.: il fumetto è troppo forte!!
Ciao Ale!
..Eh già, quante scuse per non pagare.. su questo tipo di clienti ho scritto nella prima parte di Clienti Serpenti. Cito: “è affascinante la capacità di alterazione della realtà di questi individui: una volta hanno finito il blocchetto degli assegni, un’altra il cane ha inghiottito loro il portafogli, per non parlare di quella recidiva della madre che, come nel peggiore dei film horror, continua a resuscitare e a morire due/tre volte l’anno, impedendo loro di farvi un bonifico bancario. E scusate se è poco.”
:D
Comunque si, anche io credo nella giustizia divina..va bene così.
A presto
mi pare un déjà vu!! Molti dei tuoi punti sono passati anche sulla mia pelle, non si trattava nello specifico di siti web ma spesso, troppo spesso il cliente medio corrisponde almeno ad uno dei profili che hai tracciato… i punti 3 e 4 sono una costante ma negli ultimi tempi anche il 7 ( pure troppo ), passi all’applicazione dopo giorni di brain storming, riunioni, incontri per approvazioni, mail sopra mail per evitare di dover rifare il lavoro cento volte… e poi, a 2 giorni dalla consegna se ne escono con le richieste più assurde!! Faccio appello alla mia calma zen…
Ciao Mari, purtroppo i punti di questo articolo sono dèjà vù per tanti di noi, e questo la dice lunga sul tipo di clientela che c’è in giro :D
Dovremmo scrivere un libro per raccontare tutte le nostre esperienze…chissà che ne verrebbe fuori ;)
ps. Tu almeno hai una calma zen a cui appellarti, io d’altronde ho un, ehm, temperamento poco paziente :)
dimenticavo un particolare importante, le richieste più assurde sono quelle che poi si riveleranno decisive per il progetto quindi andranno insindacabilmente accontentate ( roba di politica aziendale, un mondo a parte ), tradotto in termini tecnici significa che PIOVONO CETRIOLI!!!!!
Eh eh, una frase che manca è: “Questo è il primo progetto in cui collaboriamo, quindi inizia a proporci una grafica, se ci piace e il lavoro va in porto, allora verrai pagato”
Ciao Doc! In effetti, come ho fatto a dimenticare questa pietra miliare? Grazie per aver contribuito alla frase tipica numero 8 :) Aspetto altre segnalazioni!
A presto
Complimentoni per questo articolo! Letto tutto d’un fiato! :D Grazie per aver condiviso questi utili pensieri! Ciauz!
Grazie per i complimenti e benvenuto su YIW :)
Proprio ieri è venuto da me un cliente che desidera fare un sito per il suo agriturismo. Ha esordito dicendo: “Io già me lo immagino: il logo sul cielo, tra le nuvole… poi un raggio di luce parte dal logo e scende verso il basso, illuminando dall’alto un terreno tipo google earth e abbassandosi di colpo sul terreno si vede dall’alto tutta la proprietà dell’agriturismo! e lì viene fuori il logo… bello no?”
Per poco non mi si scioglieva la cera dalla faccia.
Fortuna che sono riuscito a farlo ragionare…
Igor :D dovremmo raccogliere le richieste più assurde dei clienti in un manuale..!
ciao a tutti…..non so se sia una bella cosa o meno…….ma il 90% delle frasi da te citate le ho sentite tutte :)………. (e non solo nel realizzare piccoli siti web) e pensa che sono ancora agli inizi…….i miei lavori sono solo a livello di conoscenze personali…….richieste da amici……piccoli lavoretti fatti per farsi conoscere un po…….in attesa di tempi migliori.
Di sicuro se guardi i miei primi lavori ti metterai le mani nei capelli :D
Complimenti ancora per tutto quello che scrivi qui…….il blog è molto bello e soprattutto leggibile a differenza di tanti spazi simili zeppi di pubblicità, link commerciali e poco altro.
Ciao Cristiano, benvenuto su YIW e auguri di buone feste!
In effetti non è una bella cosa che tu riconosca queste frasi :) che dirti, benvenuto nel club! Se conosci altre “frasi furbe” che non ho riportato nell’articolo fammelo sapere, così le aggiungo ;)
ps. Si deve pur cominciare, in qualche modo. Non essere troppo severo con te stesso, anche i miei primi lavori lasciavano molto a desiderare, eh eh :D
A presto
Ciao!
Articolo simpaticissimo.
Aggiungerei qualcosa:
• “Vorrei una cosa semplice senza animazioni, dove io possa gestirmi da solo il sito e che sia primo su google, niente di complicato!”
a volte credono che il sito animato sia la difficoltà e quindi il motivo per aumentare di prezzo. A quel punto si spiegano i 3 lavori differenti:
1. design
2.sviluppo
3.programmazione
• Colloquio in uno studio grafico:
Lei: “Finalmente dopo tanto tempo, abbiamo deciso di inoltrarci nel mondo del web, che ci ha sempre fatto molta paura, quindi creare un team”.
Io: “Bene” e dentro di me…”era ora!”
Lei: “Cerchiamo, una persona che abbia gusto estetico, capacità grafiche, che sappia sviluppare in html e flash e creare e gestire siti dinamici usando php e db implementando i più diffusi cms”
Io: “unsa sola persona? Forse è un po’ difficile…”
Lei: “Si ma noi ci speriamo!”
…. da qui lascio alla vostra fantasia ciò che io ho detto dopo! :)
Fortunatamente io sono sempre stato pagato, ma qualcuna di queste frasi l’ho sentita, ma ovviamente ho fatto finta di non sentirla!
Per Cristiano:
Mai lavorare per gli amici!!!! sono i primi che vogliono coinvolgerti nella realizzazione dei loro sogni, togliendo il tuo preziosissimo tempo, poi un giorno si svegliano e vogliono fare altro, rendendo vano il tuo lavoro!
Forse troppo cinico?
Complimenti ancora e ciao!
Ciao Alex, benvenuto su Yiw! Se ti è piaciuto questo (ironico) “documentario” sulla fauna clientelesca (!), ti consiglio di leggere anche Clienti Serpenti: riconoscerli ed evitarli :)
Per il resto…
Lei: “Cerchiamo, una persona che abbia gusto estetico, capacità grafiche, che sappia sviluppare in html e flash e creare e gestire siti dinamici usando php e db implementando i più diffusi cms”
…e che magari vi prepari il caffè e stiri le camicie dei dipendenti, anche? :D
Per quanto riguarda il lavorare per gli amici, quoto in pieno. Anche se c’è di peggio: lavorare per un parente.
Pensa che un pò di tempo fa un mio familiare mi ha tediato fino a che non ho acconsentito a realizzargli un sito di annunci immobiliari che, a sentire lui, sarebbe dovuto diventare la sua principale fonte di profitto.
Morale della favola? Un mese di lavoro, modifiche, grafica, codice…e adesso il sito giace abbandonato, senza neanche un annuncio in archivio, perchè la passione del momento si è spenta. Sai come si dice: gli amici te li scegli, i parenti no. Proprio vero…;)
Leggendo il post sorridevo… situazioni al limite dell’assurdo, che purtroppo si verificano con cadenza regolare.
Sul punto 7: dopo che ho creato quello che ritengo un “capolavoro” per il lavoro commissionatomi, mi è capitato spesso di modificare il layout, elementi grafici o inserire dei banner AdSense troppo invasivi.
Da un punto di vista, una volta soddisfatto il cliente e pagato, non dovrei farmi problemi.
I problemi me li faccio quando mi chiedono di mostrare il portfolio, per visitare i siti ai quali ho creato il template e sentirmi dire: “Bello bello, anche se ci sono quello, quello e quall’altro elemento che stonano…”. E’ difficile spiegare perpetuamente le motivazioni di quegli sfregi. :)
Ultimamente ho deciso di creare un portfolio con spiegazione per i template creati, mostrandoli interattivamente sul sito stesso secondo il prototipo maggiormente idoneo, pulendo il tutto dalle pubblicità, elementi voluti dal committente che stonano con il background grafico del sito e così via, per fornire un’idea chiara del risultato del lavoro pur non facendo visitare effettivamente il sito in questione. :)
Ciao Nik, benvenuto su YIW.
Per quanto riguarda il tuo “problema” con il portfolio devo dirti che è una spinosa questione per molti webdesigner. Io stessa ho dovuto nascondere molti lavori perchè, tra una modifica e l’altra, il cliente me li ha fatti stravolgere (e abbruttire) non poco. Ora ho deciso di non mettere più il link al lavoro online (anche perchè ho realizzato layout grafici per sviluppatori che usano ancora le tabelle, argh) ma solo lo screenshot del mio lavoro. In qualche modo devo pur tutelarmi :)
A me è capitato invece di essere stata contattata per un preventivo preliminare, tanto per farsi un idea e quando ci sono andata a portare il preventivo e a discutere su come doveva essere il sito, la grafica, etc. mi è stato detto “ti faccio una contro proposta, visto che non hai molta esperienza, tu mi fai il sito ed io ti pago a percentuale, ovvero ogni volta che viene un cliente nuovo, se ci ha conosciuto grazie al sito internet allora del lavoro che gli faccio, una percentuale (non specificata) è tua, cosi anche ovviamente per quelli che ci contattano via internet”, vedendomi titubante l’unica cosa che mi ha detto è stata “tu pensaci e poi mi fai sapere”. Siccome non mi andava di lavorare a gratis, ho rifiutato.
Avrei fatto lo stesso anche io. Intanto lui si sarebbe trovato il lavoro svolto gratis e poi chi ti avrebbe assicurato che saresti stata informata di tutti i “lavori”?
Questa storia del “senza esperienza” è proprio una vigliaccata!
una volta un noto scenografo E.d.C. mi propone di fare dei video per un suo progetto personale, facendomi un discorso simile.
Io gli dissi
“va bene, allora io faccio un corso alla tua scuola di cinema gratis, poi quando divento un grande scenografo, ti pago…”
Un conto è la gavetta… un conto è essere sfruttati…
Anche le agenzie… ti fanno fare stage ricoprendoti di responsabilità e tutto quello che impari è affidato a te stesso, senza nessuno che ti segue!
Personalmente mi è capitato di formare dei miei collaboratori, pagandoli pure.
Sono convinto che la nostra “nuova generazione” sia più rispettosa nei confronti di giovani lavoratori!
ciao ciao
Ciao L@aux, benvenuta su YIW. Purtroppo agli inizi e’ fin troppo semplice trovare chi, con la scusa di affidarsi a un “junior” quasi pretende un lavoro a costo zero. Personalmente credo tu abbia fatto bene a rifiutare, non tanto per il lavorare gratis, ma per un minimo di amor proprio e di rispetto che i potenziali clienti devono obbligatoriamente mostrare nei tuoi confronti. Se proprio dovessi lavorare gratis, vorrei sceglierei io per chi farlo e sicuramente non lo farei per chi vuole giovare della mia inesperienza.
E’ anche vero che agli inizi occorre saper scendere a patti con la controparte e, in questo lavoro come in qualunque altro, essere disposti a fare un po’ di sana gavetta, che comunque male non fa.
Argomento controverso, insomma :)
A presto
Sarah ma il sito che hai messo nei commenti è bello :-))
sono riccardo quello dei queen..beh penso di essere caduto su alcuni di questi punti!
il fatto di lasciarti via libera e’ che sono consapevole di cio che so fare
so che lavori bene,che hai un ottimo senso estetico.. perche’io dovrei mettermi in mezzo?
io sono un musicista..ma un conto e’ fare il musicista un conto e’ tutta la struttura dietro[press agent,pubblicitari,grafici]
i loghi sono stupendi..poi cmq dicendo che mi piaceva lo stile grunge si sa gia come lavorare..
ci sono musicisti che non sanno farsi pubblicita’ e magari sono bravi..meglio allora dividersi i compiti:a ognuno il suo!
Ciao Riccardo! Su quali punti saresti caduto? Tu mi hai dato via libera, ma mi hai anche fornito qualche linea guida: mi hai indicato uno stile (e un sito) che ti piace e questo per ora mi e’ bastato. Io parlo di clienti che non sanno che cosa vogliono e che, di conseguenza, difficilmente saranno soddisfatti del risultato. Cosa che con te non e’ ancora successa, quindi vediamo di non preoccuparci ;)
Comunque ne parliamo in privato, tra l’altro devo chiederti alcune info su cui sei stato un po’ vago :)
A presto
Ciao sarah, complimenti per il simpaticissimo articolo, seguo spesso i tuoi articoli attraverso il feed… Ho sentito da molti “clienti” parecchie frasi che hai citato :)… ritengo che siano campanelli d’allarme da non sottovalutare mai e per nessuna ragione… soprattutto se hai necessità di lavorare (e ovviamente guadagnarci) e se lavori sempre con la massima professionalità…
spesso mi è capitato di sentire, non appena ho presentato il preventivo al cliente:
“Il prezzo mi sembra esageratamente caro, io conosco un mio amico a cui hanno fatto il sito a meno della metà di quanto mi chiedi tu”
ed io (ormai per consuetudine):
“guardi, mi sembra un po’ strano. Comunque di professione non faccio il ladro. Magari non è poi un sito così professionale, magari hanno altre esigenze…”
ed il cliente:
“guarda che il sito è stato fatto da una grossa agenzia!”
Una volta capito di quale amico si tratta (visto che l’indirizzo del sito non te lo danno mai ma io sono maledettamente curioso :D ), cercando assiduamente su internet la sera, mi imbatto spesso in siti davvero “indimenticabili”: siti in flash formato cartolina (10x 15) in cui non si riesce a leggere nemmeno una riga di contenuto, di per sè poco accessibili, realizzati in maniera tale da essere totalmente inutilizzabili, con effetti da paura (paura vera!) in cui vai ad aprire la galleria fotografica e metà delle foto non caricano, un’altra metà li riesci ad aprire solo se sei così bravo a beccare la freccetta di 15×15 px che ti permette l’ingrandimento, mentre si muove a destra e a sinistra ovviamente… ingrandimento si fa per dire, parola davvero troppo GRANDE, quando apri le foto all’interno dello stesso mini-riquadro :D
…e Giustamente per una cosa del genere si sono presi i loro 800 euro…un sito fatto in flash 6 , con azioni (copia e incolla ) sulla timeline o direttamente sul movieclip perché ovviamente non sanno nemmeno cosa vuol dire programmare una linea di actionscript ma ricorda…il ladro sei tu .. che ne chiedi 1500, per un sito altamente dinamico, modulare e pertanto espandibile, interamente amministrabile, progettato e rivisto duemila volte per far fronte alle più svariate esigenze, da quelle strutturali e tecniche a quelle prettamente visuali e comunicative…ma in un mondo dove hai possibilità di farti fare un sito a 100 euro che valore possono darti all’accessibilità, all’usabilità, alla compatibilità con i più diffusi browsers, alle visualizzazioni alternative su i più svariati dispositivi, ai contenuti alternativi e a tutte le ottimizzazioni del caso?
la risposta scommetto la sappiamo tutti.
Fin quando in Italia non ci sarà la cultura del web non ci saranno nemmeno ottimi clienti… fin quando il nostro lavoro sarà intellettualmente sottovalutato e fin quando esisterà ancora gente che dopo un corso di 30 ore si autonomina “WEBMASTER”, non ci sarà lavoro e riconoscimento per quanti ci studiano e lavorano da una vita…
Diamo valore al nostro lavoro, e tutto ciò che facciamo realizziamolo sempre con la massima professionalità riconoscendo i nostri limiti senza vergogna… nessuno nasce con la scienza infusa, il bello sta appunto nell’imparare… se hai passione, se hai entusiasmo, vedrai che imparerai presto e bene…
ah, dimenticavo…
un cliente che non ti chiede mai il “perché” il sito dell’amico è costato tanto e quello che gli proponi tu costa di più, è uno a cui interessa poco ciò che realmente proponi… gli interessa semplicemente dire che ha il sito web (come sia non importa)… l’importante è che ci sia e può andare a dire all’amico che lui è riuscito a farselo fare ad ancora meno… ;)
buona giornata a tutti e scusate se mi sono dilungato.
Sono sinceramente grato al proprietario di questo sito web che ha condiviso questo fantastico pezzo di scrittura in questo posto.