Made by Open Source: illustrare a mente aperta
Raggiungono risultati talvolta sorprendenti, talvolta imbattibili. I creativi si producono in un dibattito senza inizio né fine, qualcuno di loro non vi rinuncerebbe mai. Ma l’Open Source é davvero cosí integrabile nella quotidianitá del designer?
Vi confido che da qualche anno utilizzo Blender a sprazzi. È un modeler, renderer, game engine e chi piú ne ha, piú ne metta. Una storia travagliata ne accompagna lo sviluppo fino a diventare, oggi, uno strumento completamente libero ed appoggiato da una comunitá enorme ed in continua crescita. Le sue funzioni di modeling vengono spesso utilizzate nelle fasi di sviluppo di diversi videogiochi, data la possibilitá di esportare/importare il wireframe senza grosse complicazioni in pressoché qualsiasi motore grafico commerciale e non. Non solo modeling, poiché il renderer incorporato torna utile a numerosi artisti digitali ed i risultati sono piú che incoraggianti.
Con le varie minor releases, la qualitá del software é aumentata in modo esponenziale, grazie all’aggiunta graduale dei nodi, modificatori e molto altro. La curva di apprendimento non é molto ripida, Blender necessita tuttavia di una buona dose di impegno iniziale. Imparate le basi, sará possibile modellare con una fluiditá sorprendente, grazie al metodo di controllo ibrido mouse/tastiera.
Per quanto riguarda la grafica bidimensionale merita una mensione il versatile Gimp. Si tratta di un validissimo programma di fotoritocco, ricco di funzioni. Viene utilizzato spesso e volentieri per creare le texture da importare in Blender o come alternativa libera a Photoshop.
Una versione modificata ed altamente professionale di Gimp, CinePaint, é ormai standard presso gli studi Hollywoodiani per quanto riguarda l’elaborazione digitale delle immagini, permettendo la manipolazione in serie dei frame a diverse profonditá di colore e con funzioni irrinunciabili ed altamente specifiche.
CinePaint é riuscito a prevalere su Adobe Photoshop per sistemi SG IRIX (non piú in produzione), sostituendolo. Per citare qualche esempio, CinePaint é stato impiegato per il remake de Il pianeta delle scimmie, 2Fast2Furious, Stuart Little, Harry Potter oppure per l’animazione open source Elephants Dream, creata interamente in Blender (con l’ausilio di altri software open per il montaggio, audio, ecc.) e scaricabile dal medesimo sito assieme alle produzioni piú recenti.
Blender, prima o poi, prevarrá su Maya, 3DStudio, Softimage, Cinema 4D o Lightwave? Gimp avrá la meglio su Photoshop? Sono ipotesi azzardate, forse irreali. Sicuramente questi programmi si integreranno sempre piú nella quotidianitá del designer: non di tutti, sia chiaro, ma attenzione a sminuirne troppo l’importanza attuale e futura. La strada da percorrere é lunga, i prodotti commerciali godono spesso di un’assistenza post-vendita irrinunciabile per gli studi, quando i tempi sono stretti e gli errori tabu. CinePaint ha giá segnato un traguardo epocale, ignorato dai piú per via del target molto specifico. Gimp gode solo da poco del supporto CMYK, peraltro semplificato, necessario per la stampa su carta: basti pensare alle pellicole postscript per lo sviluppo delle lastre.
L’esperienza della troupe Adobe é, e rimane, da riferimento. Ad esempio Inkscape, software di grafica vettoriale, adeguato per un uso amatoriale e semi-pro, evidenzia differenze lampanti con Illustrator, soprattutto per quanto riguarda la stabilitá ed altre funzioni essenziali, assenti, che rendono pressoché inutile l’impiego in ambito professionale.
Nonostante i difetti, consiglio vivamente di provare, non solo smanettando, le varie alternative open source. Grazie alla comunitá di sviluppatori questi progetti difficilmente moriranno e sono sicuro che presto alcuni di questi lasceranno il segno.
E voi, cosa ne pensate? Parliamone.
4 commenti
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Blender mi affascina molto ma si mormora sia veramente ostico da apprendere, cosa che – fino ad adesso – mi ha sempre trattenuto dal farmi tentare un approccio. Per Gimp nutro, invece, una costante e profonda repulsione. Ma anche questo è un problema mio, suppongo.
Sono un accanito sostenitore dell’open source, sempre e comunque, e questo è un Ottimo spunto di riflessione: l’uomo, per chissà quale assurda retorica mentale, tende a mettere su piedistallo qualsiasi porcata griffata o costosa, il più delle volte senza la minima capacità di giudizio o conoscenza del prodotto in questione.
Dato che i software raramente vengono giudicati per le loro potenzialità, e che in ogni dove si inneggia sempre ai soliti noti (mamma Adobe lo sa bene) non mi resta che plaudire il tuo editoriale di oggi. Che dire, stiamo forse trovando un punto d’incontro? Vedremo.
Caro Shogun,
ti ringrazio per l’attiva partecipazione; i tuoi commenti, come sempre, offrono numerosi spunti.
Blender é un software eccezionale, posso garantirti che non é ostico da apprendere anche se la prima impressione sembrerebbe confermare i tuoi dubbi. Blender é il primo programma che mi ha permesso di andare un pó oltre, dopo tre giorni sono giá riuscito a modellare un viso, partendo da due foto (profilo e frontale). Dopo una settimana sono riuscito a modellare un’auto storica usando un blueprint con risultati di prim’ordine. Siamo lontani dalla qualitá delle showreels di Blender, ma pur sempre di una settimana stiamo parlando. È stato il primo software che mi ha aperto le porte della grafica tridimensionale. La stessa immediatezza che non mi é stata offerta dai vari 3dstudio, c4d o lightwave. In piú é open e 100% legale.
Quel che potrebbe creare qualche grattacapo riguarda l’apprendimento degli hotkey su tastiera, dato che in Blender ha importanza quasi maggiore del mouse. Nulla che non si possa imparare in una settimana o due al massimo, soprattutto seguendo i forum blenderomani specializzati come kino3d.com o blender.it che offrono numerose guide facilitando il processo di formazione dell’artista.
Il mio consiglio é quello di provare. Installa Blender, cerca i tutorial sul sito e sui forum, e gettati nella mischia. I difettucci e limiti di Blender li imparerai strada facendo, niente di eclatante comunque, solo i pignoli avrebbero da lamentarsi.
Per quanto riguarda Gimp, mi associo. Non l’ho usato spesso e non ne trarrei vantaggi, data soprattutto la mia esperienza in Photoshop che é il riferimento assoluto e con certezza il prodotto migliore di questa categoria. Rimane comunque uno strumento interessate e pieno di possibilitá, adatto ai meno esperti ed a chi non vuol investire cifre da capogiro.
Si inneggia ai soliti noti, corretto, é cosí in tutti i settori. Cinepaint mi ha sorpreso proprio per questo motivo.
D’altra parte devi ammettere che le suite Adobe non hanno ancora degni sostituti: photoshop ed illustrator, in particolare, sono quanto di meglio un artista possa chiedere. Neppure gli altri software commerciali, attualmente, riescono a superare le funzionalitá di questi prodotti. Esistono comunque numerosi altri esempi che ti danno ragione al 100%.
Mi sono messa in testa di imparare ad usare Gimp ma purtroppo sul web i tutorial scarseggiano. Si trova qualche tutorial per i ritocchi fotografici, ma per la grafica vera e propria praticamente c’è il vuoto…
Cara Cry,
esistono molti tutorial per Gimp, la maggior parte dei quali in lingua inglese. Potrei consigliarti questo sito:
http://gimp-tutorials.net/
Spesso i tutorial per Gimp sono derivati da quelli di Photoshop: devi sapere che gli strumenti in comune sono molti e ti puoi divertire seguendo i tutorial pensati per il software Adobe. Unico requisito rimane la buona conoscenza degli strumenti della variante open. Nel sito che ti ho dato troverai, comunque, delle guide pensate esplicitamente per Gimp e che spaziano dal fotoritocco all’illustrazione e logo design.