Fisco: Il regime dei minimi

Qual è il problema più grande per chi intende aprire la partita IVA? Sicuramente quello di contenere i costi. Soprattutto i costi che hanno a che fare con il fisco. E il regime dei minimi può essere d’aiuto a chi inizia.

Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un contribuente alle prime armi per accedere al regime dei minimi? E soprattutto, cosa prevede il regime dei minimi? Si risparmia davvero?È  conveniente? Molti sono i dubbi.

Vediamo di capirci di più.

Il regime dei minimi è un particolare regime fiscale italiano introdotto con la legge 244 del 24 dicembre 2007 (e successivamente modificato), che prevede dei vantaggi fiscali volti al risparmio fiscale ed al contenimento dei costi amministrativi per i contribuenti che, avendone i requisiti, vi aderiscono.

A partire dal 2008, dunque, per i soggetti che intraprendono un’attività di impresa o di professione, se in possesso dei requisiti che vedremo più avanti, il regime dei minimi è il regime naturale.

È sempre comunque valida l’opzione per il regime ordinario.

Quanto si paga?

20_01_01

Se apri la partita IVA con il regime dei minimi, a fine anno dovrai versare un’imposta sostitutiva pari al 5% del tuo reddito (differenza tra ricavi incassati e costi pagati) anziché applicare l’IRAP (3,90%) e l’Irpef agli scaglioni di reddito come dalla tabella qui sotto.

scaglioni-irpef

E già mi sembra una bella differenza! Non credi?

A questo punto, sono sicuro, ti starai chiedendo se col regime dei minimi, ti potrai scaricare tutte le spese sostenute nel corso dell’anno. La risposta è positiva. Le spese sostenute, purché inerenti l’attività, possono essere dedotte anche con tale regime. E i contributi previdenziali fissi? Idem. Devono essere pagati!

Requisiti per accedere al regime dei minimi

20_01

Possono entrare nel nuovo regime agevolato:

  • I contribuenti che, nel triennio precedente l’inizio dell’attività, non hanno esercitato alcuna attività professionale, artistica o di impresa (anche se in forma associata o familiare);

  • Le attività che non sono una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta in forma di lavoratore dipendente o lavoratore autonomo, fatto salvo il periodo di praticantato svolto per l’iscrizione agli albi professionali (nel caso di professionisti).

Possono tuttavia usufruire del regime dei minimi i soggetti che si trovano in condizioni di disoccupazione o di mobilità, purché possano dimostrare che tale situazione non è dipendente dalla propria volontà.

Se invece l’attività è una prosecuzione di un’attività precedentemente esercitata da un’altra persona, l’ammontare dei ricavi nel periodo d’imposta precedente non deve essere superiore a 30.000 euro.

Prima di andare avanti, occorre meglio chiarire cosa si intende per prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta.

Sì, perché devi sapere che ciò che sembra ovvio per tutti può non esserlo per il fisco (e viceversa).

Cosa si intende per prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta? Per mera prosecuzione si intende anche quell’attività che presenta il carattere della novità unicamente sotto l’aspetto formale, ma che viene svolta in sostanziale continuità, utilizzando ad esempio gli stessi beni dell’attività precedente, nello stesso luogo e nei confronti degli stessi clienti.

Inoltre è sempre bene verificare caso per caso l’applicazione di questa regola.

Facile intuire i motivi. La norma per come è stata pensata ha carattere elusivo dal momento che è finalizzata a evitare ogni forma di abuso per quei contribuenti che potrebbero avere interesse a continuare l’attività precedente non come lavoratori dipendenti, bensì come lavoratori autonomi, al solo scopo di godere delle agevolazioni fiscali.

Ad esempio, lavoravi come webmaster alle dipendenze di un’azienda di grafica. A causa della crisi economica l’azienda sta riducendo il personale. Ti propone allora di aprirti la partita IVA nel caso in cui in futuro decida di rivolgersi a te per qualche lavoretto. No. Questo no! Non è possibile farlo.

Chiaro, no?

Quali sono le modalità di applicazione del regime dei minimi?

20_01_03

Il regime dei minimi viene applicato per il periodo di imposta di inizio attività e per i quattro successivi. I soggetti che non hanno ancora computo il trentacinquesimo anno di età possono applicare il nuovo regime fiscale fino al periodo d’imposta di compimento del trentacinquesimo anno.

Esempi:

Se hai 29 anni, potrai applicare il regime dei minimi fino al compimento del 35° anno (quindi più di cinque anni di permanenza nel regime).

Se hai 37 anni, potrai applicare il regime dei minimi solo per 5 anni avendo già computo il 35° anno di età.

I soggetti che invece decadono dal regime (per scelta o per esclusione) non possono più avvalersene e rientrerà pertanto nel regime ordinario.

Quali sono i vantaggi del regime dei minimi?

20_01_03 (1)

I contribuenti in regime dei minimi, come hai visto prima, versano l’imposta sostitutiva del 5 %. Non esiste nessun obbligo di assoggettamento a IVA! Niente IRAP. Niente studi di settore. Niente comunicazioni IVA, spesometro e blacklist.

E soprattutto, non esiste nessun obbligo di assoggettamento a ritenuta d’acconto per le operazioni attive (le operazioni che vengono fatturate). Data l’esiguità dell’imposta sostitutiva (5%) l’ammontare delle ritenute d’acconto (20%) accumulate sui compensi e ricavi andrebbe a superare l’ammontare delle tasse da pagare con la conseguenza che si verificherebbe una situazione di credito con il fisco.

Le fatture emesse quindi non dovranno riportare l’indicazione della ritenuta. La fattura emessa dal contribuente che aderisce al regime dei minimi dovrà indicare invece, oltre alla dicitura che richiama alla normativa in vigore e cioè:

“Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1 della Legge 244/2007 Regime fiscale per l’imprenditoria e per i lavoratori in mobilità D.L. 98/2011”

anche la seguente dicitura

“È richiesta la non applicazione della Ritenuta a titolo di acconto come da Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 185820/2011”

Riepilogando, i contribuenti che aderiscono al regime dei minimi, sono esonerati dai seguenti adempimenti:

  • obbligo di liquidazione e versamento dell’IVA
  • obbligo di registrazione fatture di acquisto e fatture emesse
  • dichiarazione e comunicazione annuale IVA
  • studi di settore
  • comunicazione dei dati inerenti lo spesometro
  • compilazione elenco clienti e comunicazioni blacklist
  • adepimenti IRAP

Si tratta di un bel po’ di semplificazioni se consideri la complessità degli adempimenti burocratici a cui sono soggette tutte le imprese e i professionisti in regime ordinario.

Quali sono gli svantaggi del regime dei minimi?

20_01_04

Non illuderti troppo! Il regime dei minimi ha molti vantaggi, ma conserva anche delle sorpresine da non trascurare.

Infatti non tutti sanno che con il regime dei minimi:

  • non è possibile acquistare più di 15.000 €uro di beni strumentali, come ad esempio mobili e arredi, computer, stampanti, etc…
  • non è possibile avere dipendenti in quanto l’attività esercitata è considerata sempre personale
  • non è possibile detrarre l’IVA sulle fatture di acquisto che diventa però costo deducibile
  • superato il limite di 30 mila euro si fuoriesce dal regime dei minimi dall’esercizio successivo e superato il limite di 45 mila euro di ricavi bisognerà tornare al regime ordinario anche per l’anno in corso.

Quindi valuta sempre i pro e i contro prima di fare scelte che potrebbero rivelarsi errate in un secondo momento.

Il regime dei minimi è un’ottima opportunità ma ti consiglio sempre di verificare la tua situazione con il tuo consulente di fiducia che sicuramente saprà indirizzarti nel migliore dei modi.

Tutto chiaro?

Tag: , ,

L'autore

Antonino Salvaggio è laureato in Economia Aziendale ed è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo. La sua attività professionale è rivolta prevalentemente a fornire consulenza aziendale, fiscale e tributaria a professionisti e piccole imprese. Grazie alla passione e all'esperienza maturata nel settore del marketing e della comunicazione e all'interesse per le nuove tecnologie si è specializzato nelle attività di internet marketing applicato ai professionisti.

Sito web dell'autore | Altri articoli scritti da

Articoli correlati

Potresti essere interessato anche ai seguenti articoli:

171 commenti

Trackback e pingback

  1. Fisco: Il regime dei minimi | Web Design | Scoo...
    […] Qual è il problema più grande per chi intende aprire la partita IVA? Sicuramente quello di contenere i costi.…
  2. Fisco: Il regime dei minimi | Blogging | Scoop.it
    […] Qual è il problema più grande per chi intende aprire la partita IVA? Sicuramente quello di contenere i costi.…
  3. Fisco: Il regime dei minimi | Your Inspiration ...
    […] Qual è il problema più grande per chi intende aprire la partita IVA? Sicuramente quello di contenere i costi.…
  4. Vita da freelance | Montagna Marco
    […] siete fortunati da avere tutti requisiti (vi rimando al sito Your Inspiration Web per una trattazione più approfondita) avrete…