Come redigere un business plan per webdesigner freelance 1/2

Nessuna legge obbliga a redigerlo. L’imprenditore si ritiene pertanto sollevato e le cose che chiede al suo commercialista sono quelle che reputa veramente importanti per lui: quando aprire la partita Iva? Quante tasse dovrò versare? Come e quando devo fatturare?

Eppure redigere un buon business plan è una delle prime cose da fare per formalizzare in modo compiuto la propria idea imprenditoriale.

Ma cosa è un business plan?

Il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. In altre parole, è una mappa o un percorso da seguire per la tua nuova attività.

Il business plan viene redatto dall’imprenditore e/o dal suo consulente di fiducia allo scopo di dare un quadro completo del business che si sta intraprendendo, per capire la fattibilità del progetto e/o i suoi punti di debolezza.

Perché è importante il business plan?

La risposta a questa domanda è di una semplicità direi quasi disarmante.

Il primo aspetto è che ogni business va pianificato!

Ricordi cosa abbiamo detto nell’articolo “10 domande da porsi prima di aprire la partita Iva”? Chi non pianifica, in realtà sta pianificando di sbagliare.

Creare un piano di azione con una guida da seguire è utile per avere sempre chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e per averli sottomano in ogni momento.

Non credo di esagerare quando dico che tantissime attività imprenditoriali nascono e muoiono perché non hanno pianificato i loro obiettivi. Per questo, avere bene le idee chiare in testa è fondamentale per ottenere successo.
Sapere il perché si sta lavorando o si stanno compiendo determinate azioni, è indice di motivazione ed efficacia.

E poi, parliamoci chiaro, il business plan può mettere in luce le falle di un progetto imprenditoriale, mostrandoti in maniera chiara punti deboli del tuo modello di business. Pian piano che redigi il business plan ti si chiariscono le idee e riuscirai a valutare i problemi in un’ottica globale.

Il business plan ti consente di motivare e di guidare i soci o i collaboratori/dipendenti verso quell’obiettivo, seguendo la filosofia che ti sei prefissato ed unendo sinergicamente le forze di tutte le tue risorse al fine di ottenere gli obiettivi preposti.

Un buon business plan, ti consente inoltre di trovare molto più facilmente altri soci o terzi finanziatori per realizzare il tuo progetto imprenditoriale e instaurare partnership con imprenditori del tuo stesso settore o di altri settori paralleli.

La creazione di un business plan ti fa capire se l’idea su cui stai lavorando ha senso o meno. Valutando nello specifico i vantaggi e gli svantaggi economici, i rischi e tutto quello che può succedere, puoi concretamente valutare se ne valga la pena o meno di proseguire verso la direzione che ti sei prefissato.
Attraverso il business plan potrai infatti valutare concretamente tutti i rischi, sia economici che non, tutelando la riuscita del progetto.

Chi redige il business plan?

È la domanda che mi fanno tutti. Nella redazione di un business plan, il primo soggetto coinvolto è l’imprenditore (o il promotore della nuova idea).

Chi meglio di lui, che è il fulcro del processo, può descrivere in maniera dettagliata la sua idea?

Segue poi il management o gli altri collaboratori (nel caso di una azienda di medie dimensioni) che con il loro coinvolgimento possono garantire una dettagliata analisi dei dati e una preparazione più specifica in diversi campi.

Quindi, possono essere coinvolti altri consulenti necessari per analisi e giudizi su determinati aspetti specifici (marketing, finanziamenti, tecnologie, know how, etc…).

Infine, il professionista (commercialista o consulente) dell’azienda che sintetizza e coordina i processi di selezione dei dati e si occupa degli aspetti meramente quantitativi e della parte tabellare del business plan (aspetti economici e finanziari, analisi dei flussi di cassa, budget e previsioni, etc…).

Come redigere un business plan? Cosa scrivere?

Per quanto riguarda la forma, un business plan efficace deve rispettare alcune semplici regole facilmente intuibili:

  1. Scrivere in modo chiaro, conciso (max 50 pagine) e deciso (evitando termini come “forse”, “speranza”, “probabilmente”, etc);
  2. Specificare sempre ove possibile la fonte dei dati riportati nel documento;
  3. Per quanto possibile avvalersi di prospetti e tabelle che consentano di avere una visione di insieme dei dati che si vogliono comunicare;
  4. Presentare un indice generale riepilogativo delle varie sezioni trattate con l’indicazione della pagine opportunamente numerate;
  5. Predisporre il documento con una copertina dove riepilogare tutti i dati anagrafici dell’azienda (ragione sociale, attività esercitata, indirizzo fisico e recapiti telefonici, indirizzo web e email) e la data di redazione del documento (avendo cura di aggiornarla dopo le varie revisioni).

Attenzione però! La forma è importante, ma …. non troppo.

Un business plan troppo appariscente può venire percepito come “tutto fumo e niente arrosto”. E tu non vuoi correre questo rischio. Per questo motivo è molto importante che le informazioni contenute nel business plan siano, per quanto possibile, supportate da informazioni di terze persone indipendenti dall’azienda.

Per quanto attiene invece all’impostazione, affinché il business plan sia efficace, deve essere sempre personalizzato nei suoi contenuti in funzione della natura del progetto presentato. In altre parole, un conto è redigere un business plan per un’attività di webdesigner e un conto è redigere il business plan per un’attività di noleggio macchine e attrezzature (tanto per citare un esempio).

Il business plan si compone di due parti.

Una parte descrittiva (che introduce l’idea imprenditoriale, la storia dell’azienda e dei soci, le persone coinvolte, l’analisi dei mercati di riferimento) e una parte tabellare (che contiene i dati economici e finanziari come ad esempio il conto economico previsionale, il piano finanziario e la situazione patrimoniale).

Nella seconda parte di questo articolo, che sarà pubblicata presto su YIW, tratteremo le sezioni standard più comuni e le informazioni di base che dovrebbero essere presenti nel business plan di un webdesigner freelance.
Stay Tuned!

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L'autore

Antonino Salvaggio è laureato in Economia Aziendale ed è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo. La sua attività professionale è rivolta prevalentemente a fornire consulenza aziendale, fiscale e tributaria a professionisti e piccole imprese. Grazie alla passione e all'esperienza maturata nel settore del marketing e della comunicazione e all'interesse per le nuove tecnologie si è specializzato nelle attività di internet marketing applicato ai professionisti.

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