Ditta individuale o società? Guida alla scelta.

Non è come quando crei un nuovo progetto per un nuovo sito o un nuovo blog. Qui ci possono essere in gioco le sorti della tua azienda. Da questo può dipendere il successo o il fallimento di tutto il tuo progetto imprenditoriale. E non c’é il tasto DEL o la funzione UNDO per rimediare. Qui, c’é in ballo del denaro!

Di cosa stiamo parlando? Della scelta del tipo di azienda.

Una delle prime scelte che dovrai fare quando decidi che è arrivato il momento di metterti in proprio è quella della forma giuridica che dovrà assumere la tua attività. Che cosa significa?

In pratica, si tratta di stabilire, se lavorare individualmente (creando una impresa individuale) o cercarsi dei soci (costituendo appunto una società). E credimi. Non è come scegliere una delle tante funzioni del tuo programma di grafica preferito.

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Vediamo di capirci di più. Ti guido io nella scelta!

L’impresa individuale

L’impresa individuale è il tipo di impresa che fa capo ad una sola persona (il titolare della ditta). Fin qui non ci piove! C’era bisogno di scomodare un commercialista per un’informazione così banale? Ma cosa è veramente una “impresa individuale” dal punto di vista civile e fiscale?

L’impresa individuale è il tipo di impresa nella quale il soggetto, chiamato appunto imprenditore, promuove e organizza tutte le attività e né è l’unico responsabile. È lui che assolve “in nome proprio” tutte le formalità civili e fiscali richieste dalla legge. Tutte gli obblighi, i doveri e gli impegni che nascono dalla gestione dell’attività imprenditoriale fanno capo alla sua persona, che rimane l’unico riferimento per i terzi (fornitori, clienti, dipendenti, banche, fisco, etc.).

Nell’impresa individuale il rischio d’impresa si estende a tutto il patrimonio personale dell’imprenditore, quindi, con tutti i beni presenti e futuri che l’imprenditore possiede o possiederà (case, auto, conti correnti bancari, denaro, etc…)

Devi inoltre sapere che un’impresa individuale può essere gestita anche con i propri familiari, dando vita a un’impresa familiare. Attenzione però! L’impresa familiare non è una società. I familiari che partecipano ad una impresa familiare non sono né dipendenti né soci dell’imprenditore, ma “collaboratori”.

Ti dico questo perché l’impresa familiare, sul piano giuridico, resta sempre un’impresa individuale in cui è sempre e solo il titolare con i suo beni ed il suo patrimonio a far fronte agli impegni presi con i fornitori, le banche ed il fisco.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una impresa individuale?

L’impresa individuale, o come viene impropriamente detta “ditta individuale”, presenta i seguenti vantaggi:

– non è richiesto un importo minimo di capitale per iniziare

– ha una maggiore flessibilità

– ha una maggiore rapidità di decisione

– minori costi e oneri di tipo amministrativo e contabile

– per l’avvio non serve ricorrere a un notaio, ma è sufficiente l’iscrizione alla Camera di Commercio e la richiesta della partita Iva

– per la chiusura è sufficiente chiudere la partita Iva e comunicare la cessazione alla Camera di Commercio, Inps e Inail (se prevista).

E gli svantaggi?

L’impresa individuale presenta però i seguenti svantaggi:

– assenza di soci con cui confrontarsi

– responsabilità illimitata verso i terzi

– tassazione elevata in caso di utili elevati

– apporto delle sole risorse dell’imprenditore.

Inoltre, contrariamente a quanto si possa pensare, non si può essere titolari di più di una ditta individuale. Al contrario, si può essere soci di diverse società!

Giusto per chiarire meglio il concetto, se decidi di aggiungere un’attività di servizi a un’attività artigiana che già possiedi, non potrai avere due imprese individuali, ma dovrai avere un’unica impresa individuale con due attività. Che significa? Semplice. Un’unica partita Iva con più codici attività e una serie di conseguenze sotto il profilo organizzativo, fiscale o contributivo che dovrai sempre valutare con il tuo commercialista di fiducia.

Schema riassuntivo:

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La società

Si ha una società quando due o più persone si accordano per svolgere insieme un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili. Dal punto di vista civile, la società è un’impresa collettiva ed è disciplinata dall’articolo 2247 del Codice Civile.

Ogni socio ha l’obbligo di dare un contributo alla società sotto forma di denaro, crediti, beni in natura e prestazioni di lavoro per alcuni tipi di società. Il conferimento di beni o servizi, appunto!

Gli elementi indispensabili nel caso di società sono:

– l’effettivo esercizio in comune di un’attività economica da parte di coloro che decidono di costituire una società; questo significa che tutti i soci partecipano in qualche modo alla gestione dell’impresa collettiva (direttamente o indirettamente);

– la stipula di un contratto di società tra due o più persone per lo svolgimento di un’attività economica.

L’accordo formale con il quale si da vita ad una società si chiama atto costitutivo. L’atto costitutivo è integrato dallo statuto, un documento che detta le regole generali per il funzionamento della società e degli organi sociali. L’atto costitutivo deve comprendere l’oggetto sociale, vale a dire la descrizione delle attività che possono essere esercitate dalla società. L’oggetto sociale deve essere sufficientemente determinato, lecito e possibile.

Ti faccio un esempio di un oggetto sociale di una società operante nel campo del webdesign:

“La società ha per oggetto la realizzazione e lo sviluppo di siti internet e/o blog, la strutturazione o ristrutturazione dell’architettura, della progettazione, del mantenimento di siti web, portali e blog, nonché lo sviluppo di applicazioni per l’e-commerce, comprese le applicazioni per i  dispositivi mobili di ultima generazione e di vario genere.

La realizzazione, la consulenza e la formazione sul posizionamento, indicizzazione e registrazione dei siti internet e blog sui motori di ricerca. La creazione e la gestione di campagne pay per click, banner e quanto altro necessario per la promozione dei siti web.

La società potrà inoltre realizzare attività di comunicazione e marketing, campagne di comunicazione on-line e off-line, realizzazioni grafiche e pubblicitarie, consulenze in marketing, web marketing e analisi di mercato sul web.”  

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi della società?

I vantaggi:

– condividere con gli altri soci il rischio imprenditoriale e il peso delle scelte operate

– maggiore ripartizione del reddito e del carico fiscale (l’utile della società viene ripartito tra i soci consentendo il pagamento di minori imposte)

– acquisire maggiori capitali e risorse

– maggiori possibilità di reperimento delle risorse finanziarie.

E gli svantaggi:

– può essere richiesto un importo minimo di capitale per iniziare (es. come nelle srl)

– minore flessibilità

– minore rapidità di decisione, perché le decisioni vengono prima discusse con gli altri soci

– maggiori costi e oneri di tipo amministrativo e contabile

Schema riassuntivo

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Bene. Come avevo già detto in uno dei miei precedenti articoli, e non mi stancherò mai di ripeterlo: è importante avere le idee chiare sulla forma giuridica che si intende adottare, perché le scelte effettuate all’inizio, senza essere documentati a sufficienza, possono rivelarsi, in un secondo momento, inadeguate e antieconomiche.

Anche se puoi cambiare tipo di azienda in qualunque momento, devi sempre considerare che oltre che costosa (specialmente se sei all’inizio della tua avventura imprenditoriale), spesso una trasformazione di azienda può comportare dei problemi di tipo organizzativo o fiscale da non sottovalutare.

Pertanto, è opportuno analizzare una serie di elementi, tra cui:

– la responsabilità patrimoniale: dovrai decidere se limitare la responsabilità patrimoniale al capitale immesso nella società o coinvolgere l’intero tuo patrimonio personale; nel primo caso opterai per una società di capitali mentre nel secondo caso opterai per una società di persone (ma di questo aspetto ne parleremo in uno dei prossimi articoli);

– la convenienza fiscale: la tassazione diretta, pur coinvolgendo la stessa categoria di reddito (quello d’impresa), può variare a seconda della forma giuridica assunta;

– le prospettive economiche e finanziarie dell’attività aziendale: se per l’esercizio dell’attività servono ingenti capitali, sarà preferibile scegliere una forma giuridica più evoluta, e quindi costituire una società di capitali.

Detto questo, però, è importante che tu sappia anche che non esiste una forma d’impresa a priori più conveniente di un’altra. La valutazione di “convenienza” va fatta di volta in volta in relazione alla tipologia del progetto imprenditoriale e al tipo di scenario che pensi di realizzare nel corso della tua avventura imprenditoriale.

La scelta richiede quindi un’attenta valutazione dei pro e dei contro di ciascuna alternativa. Poi, si sa, c’é chi è più propenso a lavorare individualmente e chi invece non sopporta proprio il peso, i rischi e le responsabilità di fare tutto da solo.

E tu, di che idea sei? Fare impresa da solo oppure in società con persone fidate con cui condividere il rischio ma anche le soddisfazioni?

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L'autore

Antonino Salvaggio è laureato in Economia Aziendale ed è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Palermo. La sua attività professionale è rivolta prevalentemente a fornire consulenza aziendale, fiscale e tributaria a professionisti e piccole imprese. Grazie alla passione e all'esperienza maturata nel settore del marketing e della comunicazione e all'interesse per le nuove tecnologie si è specializzato nelle attività di internet marketing applicato ai professionisti.

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