La disconnessa

Ore 8:00…Ok, ore 9:00
Mi sveglio con la pioggia che dà ampie craniate alla finestra. Oggi il mondo è troppo umido per uscire. Ma chi se ne frega, tanto io lavoro comoda e asciutta da casa, con inter…

[Flashback] Giorno prima.
“Guardi signo’, io so’ che la connessione je l’appicciano domani sera!”
“Ma avevate detto che la cosa sarebbe stata immediata!”
“Non so che dije”, che è la versione light di “So’ ca…tuoi!”
[/Flashback]

Mi ha lasciata così, con un router puramente decorativo e isolata dal resto del mondo interconnesso.
Oddio.
Calma. Don’t panic!
Voglio dire, non sono mica come quelle persone che se stanno un’ora senza web vanno in terapia un anno!
Posso tranquillamente fare a meno di internet, impiegherò il tempo in altro modo. Effettivamente trovo un po’ patetico il rapporto di dipendenza che alcuni hanno con la rete. Poverini.
Io non ho alcun rapporto di dipendenza di questo tipo.
Ah, prima di lavarmi-vestirmi-mangiare-vivere devo controllare se è arrivata quella email da…, se l’ordine da Amazon si è messo in viaggio e…DOH!

Ore 09:10
Dopotutto ho cominciato a navigare a 23 anni, stare senza connessione è alla mia portata! Basta ricordare cosa facevo nella mia era anteweb, no? E’ facile.

Ore 09:11
Di preciso, cosa facevo nell’era anteweb?

Ore: 10:00
Ho lavato, stirato, spolverato e dato l’acqua alle piante, adesso devo solo convincermi di aver fatto davvero tutte queste cose invece di fissare il router nel tentativo di rianimarlo attraverso comandi mentali subspaziali.

Ore 10:05
Il 56k esiste ancora?

Ore 10:10
Siamo seri. Io con il web ci lavoro. Per me non è solo postare foto su Facebook o twitterare quando ho fame, sete o ci sono un paio di piccioni copulanti sulla ringhiera del mio balcone, è qualcosa di più. Qualcosa di serio, di molto serio, di maturo, di molto maturo.
E comunque devo proprio postarla ‘sta foto dei piccioni.

Ore 11:00
Telefonata all’homme in trasferta.
“Prontoamoremimanchitantoeiotimanco?”
“AL MONDO STANNO SUCCEDENDO MILIARDI DI COSE E IO ME LE STO PERDENDO TUTTE!”
“Stai calma! Sei intelligente, troverai qualche altra cosa da fare, leggi un pochino! Certe volte passi intere giornate a leggere!”
“Ieri ho letto tutto lo scibile letterario di questa casa, mi sono fatta pure le scritte in piccolo sulle bollette! La compagnia telefonica mi aveva promesso la connessione oggi!”
“Sicuro entro stasera ce l’hai! Intanto portati avanti con il lavoro e scrivi gli articoli per la settimana, no?”
“Sì, bella idea che mi è venuta!”
“Ma veramente…”
“Sì sì, ciao eh, no no, non ti sto liquidando, cia’ cia’!”

Giusto, mi porto avanti con il lavoro, sono proprio una persona risoluta ed efficiente. Vedete, so stare senza internet: ho trasformato il problema in un vantaggio.

Ore 11:30
Idee: 5.
Idee che prevedono una ricerca online: 5.
Idee che non prevedono una ricerca online: 0.
Voglia di connessione: 10…

Ore 12:00
E’ fame quella che sento? Sì, sicuramente, dopo tanta produzione bisogna riempire il serbatoio!
Apro il frigo.
Uova, latte, spinaci…cosa ci potrei fare…guardo una ricetta in ret…argh!

Ore 12:50
Ma di preciso di preciso, cosa facevo nell’era anteweb?

Ore: 13:00
No, non posso…però è lì, “Reti wirless disponibili”, basta inserire quella chiave di cifratura WPA che ho craccato unicamente per vedere se ero in grado di farlo. Ci navigo un pochino…cinque minuti, giusto per controllare se i siti dei miei clienti sono ancora vivi.
Il saggio cinese dice: “Quando connessione hai, nessun vilus tlovelai. Quando connessione non hai, tutti i vilus di questo quadlante galattico plendelai”.
Lo faccio per salvare il mio lavoro e l’immagine online dei miei clienti. Giusamente.
Insomma, non è rubare, è un atto di generosità verso gli onesti lavoratori che hanno pagato per avere un servizio ottimo e sicuro. E poi a quella vicina dovrebbe ringraziarmi: se la banda s’indebolisce, forse desisterà dal chattare continuamente in Msn. Msn fa diventare scemi, è risaputo. In fondo la sto salvando da una sicura lobotomia. Potrebbe diventare un problema sociale e se sono l’unica a potervi porre rimedio, è mio dovere farlo!

Ore 13:03
Ricordarsi di sgrullare la tovaglia strapiena di briciole sul balcone della vicina, di metterle un topo morto nella cassetta della posta e, naturalmente, di ungerle di grasso la maniglia della porta di casa. Così impara a spegnere il router mentre sto guardando l’ultimo video con Nyan Cat.

Ore 14, 15, 16 terno!
Vuoto cosmico e Star Trek. Beato Spock, ha la connessione a curvatura.

Ore 17:00
Connessione….datemi un goccio di connessione.

Ore 18:00
Conne…datem….conne…

Ore 19:00
Con…dat…con…

Il giorno dopo

Ore:10:00
Cosa dite? La connessione? Ah..sì, è stata attivata ieri sera, ma me ne sono accorta per sbaglio, ovviamente. Non ho piantonato il pc né lanciato macumbe verso il router, no, manco per niente.

Solo una persona matura e consapevole come me poteva sopravvivere una giornata lontana da email, blog, social, e privata brutalmente della scoperta di quel nuovo menu a tendina talmente in tono che starebbe bene appeso alla finestra della mia cucina.

Ve lo avevo detto, no? Faccio parte della generazione nata e svezzata dalla vita vera, capace di trovare fonti alternative più stimolanti e intelligenti per passare il tempo, altro che Facebook.

Davvero, per me essere selvaggiamente defraudata della connessione non è proprio un problema. Assolutamente.

“Pronto? Salve, ho chiamato per dirvi che l’avermi lasciata senza linea per un giorno e mezzo mi ha fatto perdere un sacco di ore di lavoro. No, guardi, non si scusi, anzi, vorrei ringraziarvi.
Sì, parlo sul serio. Per potervi dimostrare la mia riconoscenza ho bisogno di sapere l’indirizzo del vostro ufficio. Avete una cassetta della posta, vero?”

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L'autore

"Quella che fa i siti" per i clienti, Smanettona per se stessa e Web Designer per chi la sopravvaluta, Francesca o "Pikadilly" ha cominciato a lavorare in rete quando si è resa conto che le scorte di cibo erano drasticamente finite. Adesso sopravvive nella giungla del web bloggando improponibili esperienze legate al difficile rapporto con la clientela e cercando di convincere il mondo che l'essere smanettoni è una cosa serissima.

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