Archeologia del futuro: Il reperto

“Sì, professore, lo abbiamo ritrovato nei siti italiani.”
“Oh, ma è conservato benissimo!”
“Vero, doveva essere venerato molto.”
“Guarda, si vedono i servizi che offriva.”
“Già, e dia un’occhiata qui, all’inizio pensavamo che fosse come Facebook, ma se nota bene non c’è traccia del mi piace.
“No, però c’è un +1
“Sì, doveva essere un mi piace nella lingua autoctona.”
“Sicuramente, ma dimmi, hai forse trovato qualche contatto?”
“Certo, professore, ma c’è una cosa molto più interessante da vedere. Alcune fonti esterne parlano di inviti…”
“Inviti…inviti…dove ho già sentito la storie degli inviti? Ma certo! Ricordo che si parlava di inviti anche per un altro ritrovamento antecendente a questo!”
“Si riferisce a Wave, professore?”
“Esatto!”
“Ci sono pochi reperti su Wave, sembra che dopo essersi scannata per settimane per accaparrarsi un invito, la popolazione retaiola si dimenticò di Wave nel giro di due mesi, precisamente dopo l’essere stato messo a disposizione di tutti.”
“Diciamolo, era una boiata disumana!”
“Come, professore?”
“Ehm, no niente…comunque, cosa pensi sia successo a questo?”
“Mmmhh, credo che non sia stato sepolto vivo dai bimbiminkia come Facebook, ma che sia stato assaltato dalle aziende e dallo…”
“Spam! Tu pensi che sia questo il motivo della sua fine?”
“Sì, professore, non c’è altra spiegazione…a meno che…”
“A meno che?”
“Be’, professore, posso essere sincero?”
“Certamente!”
“A meno che la gente non si fosse rotta…ehm…le palle di tutti quei social!”
“Sì, una teoria interessante, ma come la dimostri?”
“Be’, legga qui, il profilo di questa ragazza: ‘Mi sono rotta le palle di tutti ‘sti social!'”
“Che classe! Ma è una fonte attendibile?”
“Non lo so, ma su di lei ho trovato altri reperti, soprattutto blog, professore…”
“Ah, era una blogger!”
“Sì, professore, aveva cinque blog…sì, cinque…”
“Addirittura, ma ce l’aveva una vita?”
“Sì, ma a quanto pare invece di impasticcarsi o drogarsi come le persone normali, quando andava in depressione apriva blog o scriveva in quelli degli altri…”
“E nessuno ha mai pensato di sopprimerla?”
“Come, professore?”
“Ehm, no niente…comunque a guardarla bene non può essere ritenuta una fonte attendibile!”
“Perché no?”
“Non era una blogstar!”
“Ma professore, l’attendibilità delle blogstar è stata messa in discussione da molto tempo, pare che molte si limitassero solo a tradurre articoli stranieri e…”
“Chiacchiere, ragazzo mio, l’opinione delle blogstar stava al web come quella del Papa stava alla chiesa. Chi dissentiva con le blogstar era punito giustamente con l’anonimato! Ora smettila di bestemmiare e vai a cercare altri reperti su questo Google+!
“Ehm…Sì…professore…ah, professore?”
“Dimmi.”
“Ma secondo lei, a quei tempi, serviva veramente un altro social?”
“Probabilmente no, ma Google era diverso…”
“E come?”

“Sei il mio migliore allievo e non sai perché Google era diverso?”
“…”
“Ma insomma, è logico: Google era Google!”
“…ehm, professore, per caso, molto per caso eh, qualche suo antenato era forse un Primochiavista?”
“Sì, come fai a saperlo?”
“Ehm, così…intuito…”

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L'autore

"Quella che fa i siti" per i clienti, Smanettona per se stessa e Web Designer per chi la sopravvaluta, Francesca o "Pikadilly" ha cominciato a lavorare in rete quando si è resa conto che le scorte di cibo erano drasticamente finite. Adesso sopravvive nella giungla del web bloggando improponibili esperienze legate al difficile rapporto con la clientela e cercando di convincere il mondo che l'essere smanettoni è una cosa serissima.

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